Rispolvero il post aperto giusto un anno fa per aggiornarlo con i lavori che sto completando.
Tra le varie alternative alla fine ho scelto una modifica strutturale senza eccedere nelle dimensioni con la speranza che, una volta ridipinta tutta l'opera morta, la protuberanza non si evidenziasse come aggiunta successiva.
Sono partito da uno schizzo in scala dello scafo per avere un'idea del dimensionamento.
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Inizialmente ipotizzavo una estensione di 50cm, poi ridotta a 40 vedendo 'sul campo' l'ingombro effettivo.
Il primo passo è stato la preparazione dello specchio di poppa, pelato fino alla vetroresina.
Ho deciso di non eliminare le zanche del supporto motore di rispetto, che così fungono da supporto sia al piano di calpestamento che, tramite una struttura 'a nido d'ape', alla pressione dell'acqua dal basso. Le zanche sono imbullonate allo specchio di poppa con l'aggiunta di un multistrato marino da 12mm di oltre 1mq.
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Successivamente ho dato una prima mano di fondo epossidico sul quale aderirà la resinatura (epossidica pure quella).
La sagomatura, operazione concettualmente semplice, ha richiesto una giornata di lavoro per metterla 'in bolla': tiravo da una parte e si deformava dall'altra. L'ho trovata l'operazione più complessa di tutto il lavoro al contrario delle previsioni.
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Spalmatura di distaccante seguita da strati di resinatura:
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Dopo alcune stratificazioni ho inserito un sandwich di multistrato a rinforzo della struttura (l'acqua che vedete è la pioggia dei giorni successivi):
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Segue posa del piano superiore (multistrato marino 15mm trattato con epossidica), con aggiunta pesi per prendere una leggera curvatura.
Dal lato dello specchio avevo preventivamente imbullonato e resinato un listello sul quale poggia il ripiano.
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Successiva finitura dei bordi per dare una curvatura il più possibile armonica e prima stuccatura di fondo.
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Non ho altre foto dell'interno, ma prima della chiusura ho sagomato e resinato diversi listelli in modo da rinforzare la struttura a fronte di sforzi da tutte le direzioni.
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Successivamente ho stuccato e carteggiato, stuccato e carteggiato, stuccato e carteggiato
fino alla mano di fondo poliuretanico seguita da due mani di smalto bicomponente.
L'opera viva e parte principale dell'opera morta era così pronta e mi ha consentito di varare la barca che ora è all'ormeggio e può navigare.
Resta da fare, appena smette di piovere, la stuccatura della parte superiore seguita dalle mani di smalto e completata con :
installazione scaletta da bagno (penso al centro), antisdrucciolo, scalino laterale con innesto di bicchiere per passerella, doccetta incassata.
Dimenticavo: per i fianchi ho utilizzato poliuretano a celle chiuse successivamente resinato (uno strato di vtr a rinforzo anche all'interno) e varie mani di stuccatura.
Ho utilizzato quattro tipi di stucco:
1) microsfere aggiunte alla resina: per i riempimenti più grossi
2) fibre di cellulosa da mescolare alla resina: scoperto quest'anno, è di una potenza eccezionale
3) stucco epossidico bicomponente per piccoli riempimenti e prima finitura
4) stucco epossidico bicomponente per finitura
Aggiorno con lo stato dell'arte ad oggi:
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