Citazione:albert ha scritto:
Non ho capito la dinamica: di solito la strapoggia avviene prima dell'abbattuta.....dopo l'abbattuta di solito si parte in straorza sulle nuove mure....
Se la barca ti viene in testa prima di abbattere e parte alla poggia appena il prodiere toglie il tangone, vuol dire che il tailer non ha tenuto lo spi centrato, ma lo spi è troppo cazzato sopravvento e scarica sottovento perchè la scotta è troppo lasca: la risultante delle forze aerodinamiche è orientata sopravvento, dunque la barca sbanda sopravvento e si spara alla poggia....
Io non sono d'accordo sullo strambare la randa finchè lo spi non è perfettamente a segno sulle nuove mure col tangone a posto che impedirà allo spi di finire sottovento quando la randa si rigonfierà sulle nuove mure: finchè una delle due vele è a segno, la pressione sull'altra è ridotta, se per caso entrambe non portano, la barca si pianterà e quando si rigonfieranno è matematico che si partirà da una parte o dall'altra e si metteranno le crocette in acqua.
Comunque la tecnica per far capire al tailer cosa deve fare (a meno che non sia già un kitesurfista) è quella che ha indicato francocr68.....magari si comincia con 15 nodi, prima di provare con 25
quoto di finire la strmbata di spi prima di passare la randa
Citazione:tiger86 ha scritto:
Non ci siamo capiti Albert... certo che questo equipaggio è esperto,
No, non mi sono spiegato io: non mi riferivo all'equipaggio del filmato, ma ad una esperienza personale: mi riferivo all'equipaggio prof. con cui ho fatto dei mondiali qualche anno fa (io facevo il randista), e che in condizioni 'durette' (25/30 nodi...ho lasciato sulla scottina del carrello tre paia di guanti in una settimana) davano il 'main in', ovvero l'inizio del passaggio della randa sulle nuove mure (che veniva fatta da me e dal 2 sulla scotta alla tedesca dove esce dal bozzello in trozza del boma), solo quando il tangone, e dunque anche lo spi, erano a segno.....e incredibilmente
non ci siamo mai ribaltati....dunque ho fatto 'mia' quella tecnica.
In condizioni come quelle del filmato, e con il circuito singolo la manovra si fa in contemporanea: con più vento, più superficie, barca più pesante e doppio circuito, ci si trova nella rollata dovuta al passaggio della randa, amplificata dallo spi libero che non sta fermo.....e la capriola è fatta.
Ciao
Citazione:albert ha scritto:
Citazione:tiger86 ha scritto:
Non ci siamo capiti Albert... certo che questo equipaggio è esperto,
No, non mi sono spiegato io: non mi riferivo all'equipaggio del filmato, ma ad una esperienza personale: mi riferivo all'equipaggio prof. con cui ho fatto dei mondiali qualche anno fa (io facevo il randista), e che in condizioni 'durette' (25/30 nodi...ho lasciato sulla scottina del carrello tre paia di guanti in una settimana) davano il 'main in', ovvero l'inizio del passaggio della randa sulle nuove mure (che veniva fatta da me e dal 2 sulla scotta alla tedesca dove esce dal bozzello in trozza del boma), solo quando il tangone, e dunque anche lo spi, erano a segno.....e incredibilmente non ci siamo mai ribaltati....dunque ho fatto 'mia' quella tecnica.
In condizioni come quelle del filmato, e con il circuito singolo la manovra si fa in contemporanea: con più vento, più superficie, barca più pesante e doppio circuito, ci si trova nella rollata dovuta al passaggio della randa, amplificata dallo spi libero che non sta fermo.....e la capriola è fatta.
Ciao
...infatti continuate a parlare di equipaggi esperti o almeno di timoniere esperto.
...ai campionati in deriva il passaggio randa si fa quando lo spi è già passato da tempo e la barca è già da tempo sulle nuove mure, ma non mi pare la stessa situazione..
Riprendo la domanda iniziale di Hypnotic :Ded aggiungo…come si fa una strambata perfetta ed in SICUREZZA? (con tangone a bilancino)
Trascurando la regata con equipaggi affiatati, in caso di scuola di vela, crociera e regate con equipaggi non affiatati anche se esperti, vi racconto come faccio io….
1. andatura di Lasco
2. si cazza il Barber di scotta (l’altro è già cazzato)
3. si poggia fino al Gran Lasco quadrando lo spy
4. si porta la randa al centro
5. si poggia fino al Fil di Ruota
6. si lasca il basso
7. si regolano (anche in seguito) le scotte per far portare sempre lo spy
8. il Prodiere con le spalle al vento apre la varea di scotta e libera lo spy
9. il Prodiere libera la varea all’albero e cammina fino al nuovo braccio incocciandolo nella varea che era all’albero
10. il Prodiere con le spalle al vento di quelle che saranno le nuove mura incoccia la varea -che era di scotta- all’albero
11. si orza fino al Gran Lasco filando la randa (che ancora era al centro) sulle nuove mura
12. si regolano spy e barber di scotta sulle nuove mura
Questa è la sequenza che ritengo migliore, per non dilungarmi troppo ometto volutamente le motivazioni, se qualcuno è curioso io sono qui.
Comunque, nei mille dubbi di una cosa soltanto sono sicuro….l’importante è farlo rimanere GONFIO
!!!!
Con affetto,
Lo Zingaro
Sequenza da scuola vela....ovvero difficilmente applicabile se non si hanno 10 nodi e mare piatto. qui si parlava di 25 nodi, al lasco difficilmente riesci ad andarci. E Se porti la randa al centro la barca straorza.
Zingaro... su una cosa siamo d'accordo. L'importante e' che non s' AFFLOSCI.
-Poi, il basso in quadratura e' gia' mollato al massimo, non lo lascherei tanto di piu' altrimenti rischi che in orzata sulle nuove mure se no hai uno sveglio al basso, il tangone parta verso marte.
-Sulla randa cazzata al centro (con 25 nodi) che aspetta i comodi del prodiere, avrei qualcosa da obiettare.
-SPI, si chiama SPI... perche' e' uno SPINNAKER altrimenti sarebbe SPYNNAKER (spainnaker) e si direbbe SPY (SPAI).
La mia sequenza:
- Andatura in poppa
- Preghi Dio
- Cazzare Barber
- aspettare che la barca sia veloce e che non stia rollando
- strambare lo spi
- assicurarsi che il tailer abbia il controllo dello spi sulle nuove mura
-strambare la randa senza cazzarla al centro (magari un po cazzata per ridurre la botta, ma poco)
-Ringrazi Dio
Attenzione...con le doppie scotte bisogna che il vecchio braccio sia prontamente mollato, altrimenti se la barca parte all'orza dopoo il passaggio della randa, lo spi rimane cazzato anche se il tailer molla la scotta...
Strambare se ci sono 25 nodi di reale facendo un bastone non conviene, secondo me.
Ammettendo che la boa sia a 2 ml. e navigando a 10 nodi s'impiegano 12' minuti a percorrere le 2 ml. La mia opppppinione è che in quelle condizioni al timoniere ci vogliono circa 10 minuti per capire l'andatura al timone e non serve orzare più di tanto di quel che basta per non andare in strapoggia e basterà fare gli ultimi 200/300 m. con genoa e randa sulle altre mure per andare in boa. Così si elimerà a zero la possibilità di fare delle eiezioni solide. La vela è un'oppppinione.
Citazione:bullo ha scritto:
Strambare se ci sono 25 nodi di reale facendo un bastone non conviene, secondo me.
Ammettendo che la boa sia a 2 ml. e navigando a 10 nodi s'impiegano 12' minuti a percorrere le 2 ml. La mia opppppinione è che in quelle condizioni al timoniere ci vogliono circa 10 minuti per capire l'andatura al timone e non serve orzare più di tanto di quel che basta per non andare in strapoggia e basterà fare gli ultimi 200/300 m. con genoa e randa sulle altre mure per andare in boa. Così si elimerà a zero la possibilità di fare delle eiezioni solide. La vela è un'oppppinione.-
Ti quoto, però può capitare di dover strambare, ad esempio per un salto di vento. comunque strambare con vele bianche e tutta randa può essere complicalto comunque
Citazione:bullo ha scritto:
Strambare se ci sono 25 nodi di reale facendo un bastone non conviene, secondo me.
Ammettendo che la boa sia a 2 ml. e navigando a 10 nodi s'impiegano 12' minuti a percorrere le 2 ml. La mia opppppinione è che in quelle condizioni al timoniere ci vogliono circa 10 minuti per capire l'andatura al timone e non serve orzare più di tanto di quel che basta per non andare in strapoggia e basterà fare gli ultimi 200/300 m. con genoa e randa sulle altre mure per andare in boa. Così si elimerà a zero la possibilità di fare delle eiezioni solide. La vela è un'oppppinione.-
Quotissimo ma detto da te nn me lo sarei mai aspettato cavolo di bullo sei? si stramba proprio x fare i bulli no???
Citazione:bullo ha scritto:
Strambare se ci sono 25 nodi di reale facendo un bastone non conviene, secondo me.
Ammettendo che la boa sia a 2 ml. e navigando a 10 nodi s'impiegano 12' minuti a percorrere le 2 ml. La mia opppppinione è che in quelle condizioni al timoniere ci vogliono circa 10 minuti per capire l'andatura al timone e non serve orzare più di tanto di quel che basta per non andare in strapoggia e basterà fare gli ultimi 200/300 m. con genoa e randa sulle altre mure per andare in boa. Così si elimerà a zero la possibilità di fare delle eiezioni solide. La vela è un'oppppinione.-
Quoto, con ventone si va quasi giù in boa direttamente ma se sbagli le misure e i 150 mt diventano 300 sei nella cacca e ti passano tutti davanti...tranne quelli che hanno fatto delle eiezioni solide davanti al tuo naso...con il rischio pure di scivolarci sopra...
per me la cosa migliore, in questi casi è giocare d'anticipo e trovare il momento per strambare senza tanta gente intorno in modo d'arrivare pulito in boa...
Comunque, la stramba venuta male è tutta di competenza del tymoniere del tyler e di quelli che non sentono la barca sotto al posteriore e non badano ai pesy...
, insomma di tutti tranne i prodieri
Di seguito due schizzi di abbattuta, con scotta singola (a bilancino) e doppia (con tangone normale per barche più grosse); come noterete (come suggerito da Albert), la randa passa a manovra tangone ultimata:
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ciao
tra le tante cose dette ne aggiungo solo una che applico con una certa rigorosità quando si hanno 25 nd o più, strambare immediatamente dopo una raffica o una surfata, cioè quando la barca ha accelerato e l'apparente è un pò calato. Ti ritrovi la barca un pò più docile, e difficilmente arriverà subito un'altra raffica.
Manovra classica di abbattuta con tangone a bilancino, passibile ovviamente di personalizzazioni:
Il timoniere poggia fino a portarsi in fil di ruota.
L’uomo al braccio quadra al massimo il tangone.
Il tailer di scotta fila bene la scotta dando allo Spi la massima profondità.
Il drizzista fila 30 cm di caricabasso per dare manovrabilità al tangone a bilancino.
Barca piatta e stabile – timoniere con barra al centro. All’ordine del timoniere:
Il n°2, accanto all’albero e con il petto rivolto verso prua, facendo attenzione di non trovarsi mai con il tangone puntato sul petto e con le spalle all'albero, (meglio se inizia la manovra con viso rivolto al pozzetto per un miglior appoggio sull'albero che ti permette di impugnare più saldamente il tangone), scoccia la varea del tangone dal golfare dell’albero o dalla campana, lo fa scorrere per madiere fino a farlo giungere al n°1, questo, facendo passare il tangone sotto la scotta genoa, prende la scotta spi che diventerà braccio e la fa passare nella bocca del tangone stesso; il n°2, appena questa è incocciata, apre la varea che diventa trozza e libera il braccio che diventa scotta, completa lo scorrimento del tangone e lo incoccia nella campana.
- Il randista, appena il tangone è fissato all'albero, cazza la randa, passa il boma e fila velocemente la scotta per aprire la vela sulle nuove mure.
- il drizzista recupera i 30 cm di carica-basso che aveva filato.
- l’uomo del braccio nuovo regola il tangone per la nuova andatura…
il timoniere orza…quanto richiesto dal nuovo bordo…
il tailer di scotta recupera per mantenere lo spi ben gonfio sulle nuove mure (farlo volare pompando con la scotta!).
Importante:
1.
Sincronismo tra timoniere e equipaggio…il timoniere non deve mai anticipare rispetto al “crew”.
2.
Mantenere il più a lungo possibile il fil di ruota per compiere in sicurezza tutte le operazioni
3.
E’ meglio far passare la randa dopo essersi accertati dell’avvenuta strambata dello spi (per questo è bene fare tutto in fil di ruota e con il tempo necessario).
ciao
mannaggia non mi riesce 'quotare' la risposta cmq....Mr. Cinghia sei un grande! (l'unico tra l'altro che comprende l'importanza del mantenerlo gonfio
)
Hypnotic dammi retta, esci in mare prova quanto detto da tutti noi e poi ci risentiamo!
Ora stacco e vi rileggo lunedì prossimo. Buon vento!
Con affetto,
Lo Zingaro
Citazione:einstein ha scritto:
Manovra classica di abbattuta con tangone a bilancino, passibile ovviamente di personalizzazioni:
Il timoniere poggia fino a portarsi in fil di ruota.
L’uomo al braccio quadra al massimo il tangone.
Il tailer di scotta fila bene la scotta dando allo Spi la massima profondità.
Il drizzista fila 30 cm di caricabasso per dare manovrabilità al tangone a bilancino.
Barca piatta e stabile – timoniere con barra al centro. All’ordine del timoniere:
Il n°2, accanto all’albero e con il petto rivolto verso prua, facendo attenzione di non trovarsi mai con il tangone puntato sul petto e con le spalle all'albero, (meglio se inizia la manovra con viso rivolto al pozzetto per un miglior appoggio sull'albero che ti permette di impugnare più saldamente il tangone), scoccia la varea del tangone dal golfare dell’albero o dalla campana, lo fa scorrere per madiere fino a farlo giungere al n°1, questo, facendo passare il tangone sotto la scotta genoa, prende la scotta spi che diventerà braccio e la fa passare nella bocca del tangone stesso; il n°2, appena questa è incocciata, apre la varea che diventa trozza e libera il braccio che diventa scotta, completa lo scorrimento del tangone e lo incoccia nella campana.
- Il randista, appena il tangone è fissato all'albero, cazza la randa, passa il boma e fila velocemente la scotta per aprire la vela sulle nuove mure.
- il drizzista recupera i 30 cm di carica-basso che aveva filato.
- l’uomo del braccio nuovo regola il tangone per la nuova andatura…
il timoniere orza…quanto richiesto dal nuovo bordo…
il tailer di scotta recupera per mantenere lo spi ben gonfio sulle nuove mure (farlo volare pompando con la scotta!).
Importante:
1.
Sincronismo tra timoniere e equipaggio…il timoniere non deve mai anticipare rispetto al “crew”.
2.
Mantenere il più a lungo possibile il fil di ruota per compiere in sicurezza tutte le operazioni
3.
E’ meglio far passare la randa dopo essersi accertati dell’avvenuta strambata dello spi (per questo è bene fare tutto in fil di ruota e con il tempo necessario).
ciao
Senti maaaa....se ti mando il numero di telefono del mio timoniere non è che gli spieghi come funzione la strambata...!?!
Non si può descrivere meglio la sequenza...ben scritto!
Non riesco a capire come si possa pretendere che la barca corra e al contempo rimanga stabile avendo la randa che passa e lo spi stangonato...e poi succedono i casini...voglio proprio vedere se con 25 kn uno riesce a tenere la barca al suo posto in queste condizioni o riesce a strambare lo spi con la randa che con tutto il suo peso e forza è passata già sulle altre mure...mboh... Da quel che vedo in regata si ha sempre troppa fretta di virar di bordo e non si da il tempo lì davanti che venga fatto tutto...
Einstein io in pratica la vedo un pò differente, se lo spi è grande, il n° 1 non ce la fa prendere la scotta e metterla nella bocca del tangone, neanche se ce un'altro che gli da una mano, lo spi è gonfio e la scotta tira sotto vento, secondo me bisogna abbattere la randa in modo che la scotta gli arrivi a portata di mano. Sono solo opppppinioni
.