I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Wingsail morbida e terzarolabile. Cosa ne pensate?
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Sbaglio o una volta issata e'quasi come un ala rigida?
si sembra proprio un'ala rigida...mi chiedevo se per metterla bisogna far rifare l'albero o si possono adattare le seste sul vecchio..
guardando nel sito originale della omer però sembra un po diverso l'albero interno http://www.omerwingsail.com/Advantages/ in questo caso è proprio un albero rotante dedicato in carbonio, mentre nel video della one sails ci sono delle seste che scorrono su un albero a sezione tonda...
molto interessante.
A quando la sfida tra due barche identiche e differente armo?
Carina, un incontro tra un'ala rigida e un armo a giunca. Sucuramente da provare. Smiley14
qualcuno ha un idea di quanto possa costare tutto l'impianto su un 6 metri?
anche wharram mi pare avesse fatto un sistema simile alla sua maniera ovvero meno sofisticato
insomma non sono i primi, ma la strada l'ha creata la AC.....
Citazione:bistag ha scritto:


insomma non sono i primi, ma la strada l'ha creata la AC.....

Può essere, ma certo non quella di Russel & Co. ??

Signor G: LAC al lacWink nel 1981:

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Tra l'altro gli stessi Viganò avevano studiato all'epoca (!) una randa flessibile anzichè a settori, che, se costruita con i materiali odierni, non avrebbe nulla da invidiare alla Omer, anzi Wink.

Comunque, a tutti coloro che pensano di sostituire le proprie vele con questa randa, consiglierei di andare a rileggersi le due discussioni (che non ho tempo di ricercare) già fatte in merito alla Omer wing sail.

In una di queste si valutavano le prestazioni della vela in base ai dati che comparivano nella foto della strumentazione.
A tale proposito inviterei a riflettere sul fatto che su una barca tradizionale, dunque con carena ed appendici di efficienza non elevatissima, la forza aerodinamica di un armo pur efficientissimo ma di superficie ridotta quale necessariamente per motivi strutturali è la Omer wing, non è superiore a quella di un armo che abbia il 30% in meno di efficienza, ma il 30 % (o molto di più ad es. quando si issa lo spi) di superficie. Senza parlare della maggiorazione di peso che un albero non insartiato e la vela doppia centinata comportano.

Inoltre, per passare da un armo tradizionale a questo, in una barca armata tradizionalmente, si deve provvedere non solo alla sostituzione dell'albero, ma anche a realizzare ed installare una struttura interna, con ciò che questo comporta, atta a sopportare l'incastro dell'albero e le sue enormi reazioni vincolari a livello del piede d'albero e soprattutto del vincolo in coperta.....per non parlare dell'intervento sulle barche che hanno l'albero poggiato in coperta.

Dunque queste notizie van prese al momento per quel che sono, ovvero battage pubblicitario (qualche mese fa era stata la Wally ad annunciare di aver adottato su un 130' la wing sail), anche se può essere un incentivo a studiare la soluzione su barche ancora da pensare e costruire.

Ma è solo la mia opppinioneWink
Citazione:albert ha scritto:
Citazione:bistag ha scritto:


insomma non sono i primi, ma la strada l'ha creata la AC.....

Può essere, ma certo non quella di Russel & Co. ??

Signor G: LAC al lacWink nel 1981:

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Tra l'altro gli stessi Viganò avevano studiato all'epoca (!) una randa flessibile anzichè a settori, che, se costruita con i materiali odierni, non avrebbe nulla da invidiare alla Omer, anzi Wink.

Comunque, a tutti coloro che pensano di sostituire le proprie vele con questa randa, consiglierei di andare a rileggersi le due discussioni (che non ho tempo di ricercare) già fatte in merito alla Omer wing sail.

In una di queste si valutavano le prestazioni della vela in base ai dati che comparivano nella foto della strumentazione.
A tale proposito inviterei a riflettere sul fatto che su una barca tradizionale, dunque con carena ed appendici di efficienza non elevatissima, la forza aerodinamica di un armo pur efficientissimo ma di superficie ridotta quale necessariamente per motivi strutturali è la Omer wing, non è superiore a quella di un armo che abbia il 30% in meno di efficienza, ma il 30 % (o molto di più ad es. quando si issa lo spi) di superficie. Senza parlare della maggiorazione di peso che un albero non insartiato e la vela doppia centinata comportano.

Inoltre, per passare da un armo tradizionale a questo, in una barca armata tradizionalmente, si deve provvedere non solo alla sostituzione dell'albero, ma anche a realizzare ed installare una struttura interna, con ciò che questo comporta, atta a sopportare l'incastro dell'albero e le sue enormi reazioni vincolari a livello del piede d'albero e soprattutto del vincolo in coperta.....per non parlare dell'intervento sulle barche che hanno l'albero poggiato in coperta.

Dunque queste notizie van prese al momento per quel che sono, ovvero battage pubblicitario (qualche mese fa era stata la Wally ad annunciare di aver adottato su un 130' la wing sail), anche se può essere un incentivo a studiare la soluzione su barche ancora da pensare e costruire.

Ma è solo la mia opppinioneWink


Non posso far altro che concordare.Smile
Certo che quotare tutto (e male), compresa foto, per dire che si concorda è una figata!! 42

BV
Ancora prima del Signor G era stata costruita MISS LANCIA, con la vela come dice Albert.
La evoluzione, Signor G, aveva la vela deformabile ma con un flap rigido e regolabile attaccato alla fine delle stecche + un ulteriore piccolo flap (5-7 cm), anch'esso regolabile, allaccato all'uscita del flap.

Comunque le prime applicazioni delle vele rigide sono state alla fine degli anni 70 sui catamarani della classe C.

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se ne parlava con il progettista, stiamo tentando di piazzarla sul mini proto.
le prestazioni offerte da un'ala rigida trovano una giusta applicazione (cioè con aspettativa di miglioramento prestazionale)
solo sui multiscafi. Una carena classica 'non sta dietro' a quanto può offrire l'ala. Vuoi per le velocità limite dello scafo dislocante, vuoi per i problemi di sbandamento.
Ritengo sia tempo buttato.
Citazione:ITA101 ha scritto:
le prestazioni offerte da un'ala rigida trovano una giusta applicazione (cioè con aspettativa di miglioramento prestazionale)
solo sui multiscafi. Una carena classica 'non sta dietro' a quanto può offrire l'ala. Vuoi per le velocità limite dello scafo dislocante, vuoi per i problemi di sbandamento.
Ritengo sia tempo buttato.

non sono proprio d'accordo. Probabilmente hai perfettamente ragione per quanto riguarda la quasi totalità dei crocieroni, per ciò che concerne scafi performanti il discorso è un po' diverso.

Inoltre un proto con una vela del genere fa molto più parlare di se anche senza uscire dal porto, e basta solo questo per convincermi. (Sponsor!)
col tempo vedremo gli sviluppi, per ora ICAB per il vostro progetto.
Citazione:ITA101 ha scritto:
col tempo vedremo gli sviluppi, per ora ICAB per il vostro progetto.

grazie!
Citazione:anonimone ha scritto:
Certo che quotare tutto (e male), compresa foto, per dire che si concorda è una figata!! 42

BV



ScusateBlush
Citazione:ITA101 ha scritto:
le prestazioni offerte da un'ala rigida trovano una giusta applicazione (cioè con aspettativa di miglioramento prestazionale)
solo sui multiscafi. Una carena classica 'non sta dietro' a quanto può offrire l'ala. Vuoi per le velocità limite dello scafo dislocante, vuoi per i problemi di sbandamento.
Ritengo sia tempo buttato.

Sono d'accordo e puntualizzerei dove sta il problema: in bolina è forse possibile avere un miglioramento nelle prestazioni, mentre nelle andature portanti il monoscafo zavorrato non è in grado di sviluppare la velocità necessaria a creare l'apparente che compensi la ridotta superficie, a meno di non issare comunque delle vele tradizionali addizionali (spi asimmetrico) che sulla omer wing non vedo così semplice fare senza comprometterne la struttura o la membrana esterna.

Comunque spero di sbagliare e icab a eulero.....gli faccio presente però che se in effetti inizialmente queste cose attirano la curiosità degli sponsor, quando si dovessero malauguratamente rivelare un buco nell'acqua, hanno un effetto boomerang pericolosissimo....
Citazione:albert ha scritto:
.gli faccio presente però che se in effetti inizialmente queste cose attirano la curiosità degli sponsor, quando si dovessero malauguratamente rivelare un buco nell'acqua, hanno un effetto boomerang pericolosissimo.....

Abbiamo di recente scoperto di non essere li unici a lavorare sulla questione, e, mentre io sono 'unoqualunque', a portare avanti progetto analoghi ci sono un paio già ben noti.

Diciamo, in ogni caso, che la randa di quel tipo è olo uno degli aspetti.
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