14-02-2013, 03:53
14-02-2013, 03:53
Io ho la boetta luminosa standard solo ai fini dei controlli.
Per conto mio me ne sono fatta una con la boetta stroboscopica dei palamiti per pesce spada messa dentro il contenitore stagno bianco mi sembra da 5lt che si trova nei ferramenta. Di notte e come un lampadario. La lego al salvagente con una cima galleggiante di 2 mt.
L'incovenenite è che di notte la devi accendere e per non disturbare la cima deve arrivare in un gavone che si apre facilmente al lancio o coprirla con una coperta. Economica e molto visibile.
Per conto mio me ne sono fatta una con la boetta stroboscopica dei palamiti per pesce spada messa dentro il contenitore stagno bianco mi sembra da 5lt che si trova nei ferramenta. Di notte e come un lampadario. La lego al salvagente con una cima galleggiante di 2 mt.
L'incovenenite è che di notte la devi accendere e per non disturbare la cima deve arrivare in un gavone che si apre facilmente al lancio o coprirla con una coperta. Economica e molto visibile.
14-02-2013, 04:34
Una cosa fondamentale: i salvagenti 'morbidi' a ferro di cavallo, pesanti forse mezzo kg o poco più, sono una ciofeca e sarebbe meglio che fossero imbarcati solo dove si reputi fondamentale un risparmio di peso: senza ancora galleggiante volano via che è un piacere, come ha giustamente ribadito Observer.
Quindi, ove possibile, anche se più scomodi da stivare e gestire a bordo, cerchiamo di usare quelli rigidi che hanno anche il pregio di poter essere lanciati più lontano e anche contro vento (certo non in testa al naufrago!).
Personalmente ho sempre cercato di avere a bordo questi ultimi e solo, ove proprio non avevo modo di tenerceli, quelli morbidi ma con ancoretta galleggiante (ve ne sono di adatte: circa 40x40).
Mi viene il dubbio, e proverò alla prima uscita con vento forte, che effettivamente possano scarrocciare troppo anche quelli rigidi per i quali finora non ho reputato necessario armare l'ancoretta galleggiante... Qualcuno ha già provato?
Quindi, ove possibile, anche se più scomodi da stivare e gestire a bordo, cerchiamo di usare quelli rigidi che hanno anche il pregio di poter essere lanciati più lontano e anche contro vento (certo non in testa al naufrago!).
Personalmente ho sempre cercato di avere a bordo questi ultimi e solo, ove proprio non avevo modo di tenerceli, quelli morbidi ma con ancoretta galleggiante (ve ne sono di adatte: circa 40x40).
Mi viene il dubbio, e proverò alla prima uscita con vento forte, che effettivamente possano scarrocciare troppo anche quelli rigidi per i quali finora non ho reputato necessario armare l'ancoretta galleggiante... Qualcuno ha già provato?
14-02-2013, 06:14
Citazione:enio.rossi ha scritto:ce l'ho armata così da ... sempre! In più ho aggiunto una spera all'anulare per ridurre lo scarroccio. Funziona benissimo ed è veloce.
I Glenans dicono di prendere un tubo di quelli arancioni degli scarichi per l'edilizia, 20cm di diametro e lungo mezzo metro, chiuso in basso con cimette incrociate che lascino defluire l'acqua. Ci si infila la cima cui a un lato è attaccata la boetta luminosa e dall'altro il salvagente. Si lasciano fuori e si attaccano alla battagliola boetta e salvagente e si abbiscia la sagola dentro al tubaccio. Quando si butta a mare la boetta questa si trascina tutto il resto. E' brutta, ma a me non sembra male. Io, comunque, dopo aver visto perdere un prodiere in Pacifico ad Europa92, mi lego quasi sempre anche se ho una barca con pozzetto centrale molto riparato.
Come è già stato detto:
PRIMO NON CADERE!!!
e quindi Jackline tesate da prua a pozzetto il più vicino possibile alla mezzeria della barca e comunque tali da non permettere di oltrepassare le draglie.
IMHO e chiudo
14-02-2013, 06:25
Citazione:snow-sea ha scritto:
PRIMO NON CADERE!!!
e quindi Jackline tesate da prua a pozzetto il più vicino possibile alla mezzeria della barca e comunque tali da non permettere di oltrepassare le draglie.
IMHO e chiudo
tesat e. quindi ne armi due. perchè?
14-02-2013, 08:06
Immagino parli di life line, quindi una a dx e una a sx
14-02-2013, 08:10
Citazione:ITA-16495 ha scritto:
'... purtroppo, ripeto, quando si parla di sicurezza divento molto (forse troppo) intollerante...'
@ Observer, continuo a pensare che essere intollerante non equivale affatto ad avere ragione. Significa solo 'voler' avere ragione.
Prima di Natale ho fatto un corso di sicurezza nautica organizzato dal mio circolo (tenuto da due professionisti del settore che hanno anche pubblicato sull'argomento) dove la soluzione cima galleggiante tra boetta e salvagente era presentata come migliore della cima legata alla barca (ovviamente la bontà dell'asta IOR è fuori discussione). A me è sembrato corretto anche perchè, ammesso che si lanci subito esattamente il salvagente addosso al naufrago, afferrare un salvagente che cammina anche a due/tre nodi potrebbe forse generare una lussazione delle spalle o quantomeno la impossibilità a trattenerlo. Mentre oggettivamente, con tutte le difficoltà del caso, è possibile (non certo, ovviamente) che il naufrago raggiunga un oggetto lanciato a 5 o 10 metri da lui.
Si può inoltre supporre che di notte sia la barca che il naufrago possano convergere proprio verso la fonte di luce.
Questa è solo la mia opinione, non una verità assoluta...
Ma ti rendi conto di quello che hai scritto?
Come puoi pensare di lanciarlo addosso o anche solo a 5/10 metri???
Provate e non in una rada e con bel tempo e poi ne riparliamo...
Rispetto tutte le opinioni diverse dalle mie se queste non producono danni, ma su certi argomenti opinioni e/o credenze fasulle uccidono (!), quindi faccio tutto quello che posso per cambiarle o almeno perche' non si diffondano!
BV
14-02-2013, 14:33
Citazione:mckewoy ha scritto:Lifeline, Jack line, Jack Stay, sono tutti sinonimi. C'è chi ne arma due (es noi) altri una molto più centrale, ma dipende dalla barca.
Citazione:snow-sea ha scritto:
PRIMO NON CADERE!!!
e quindi Jackline tesate da prua a pozzetto il più vicino possibile alla mezzeria della barca e comunque tali da non permettere di oltrepassare le draglie.
IMHO e chiudo
tesat e. quindi ne armi due. perchè?
14-02-2013, 16:05
@observer, senza polemiche personali ma solo un sano accaloramento web (BV anche a te!):
- 'Ma ti rendi conto di quello che hai scritto?'
==> sempre e comunque; non credo mai che sia la verità assoluta ma una delle possibili... e me assumo la responsabilità
- 'ma su certi argomenti opinioni e/o credenze fasulle uccidono'
==> Sicurezza e fattore umano (Col (r.) Eugenio Vecchione - A. M.), Sicurezza e sopravvivenza in mare (Giuseppe Accardi - Uficiale di Navigazione)
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
- 'Ma ti rendi conto di quello che hai scritto?'
==> sempre e comunque; non credo mai che sia la verità assoluta ma una delle possibili... e me assumo la responsabilità
- 'ma su certi argomenti opinioni e/o credenze fasulle uccidono'
==> Sicurezza e fattore umano (Col (r.) Eugenio Vecchione - A. M.), Sicurezza e sopravvivenza in mare (Giuseppe Accardi - Uficiale di Navigazione)
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14-02-2013, 16:26
Citazione:mckewoy ha scritto:
Citazione:snow-sea ha scritto:
PRIMO NON CADERE!!!
e quindi Jackline tesate da prua a pozzetto il più vicino possibile alla mezzeria della barca e comunque tali da non permettere di oltrepassare le draglie.
IMHO e chiudo
tesat e. quindi ne armi due. perchè?
... perchè i parabordi vanno messi e tolti a babordo e tribordo ... e a meno che tu non abbia una barchetta con un baglio piccolo o la tua altezza fisica superi i 2 metri ...
... certo che a leggere questa come altre discussioni inerenti la sicurezza e le cadute a mare io mi convinco che navigare da solo sia la miglior cosa ...
tutta sta gente a bordo che crea solo problemi, fa spendere un sacco di soldi e senza nemmeno sapere se siano spesi giusti o meno ...
puah ...
14-02-2013, 17:10
Citazione:Orso Grigio ha scritto:
si, sono abituato a metterne solo una dalla landa di prua alla bitta a lato della tuga.
cosa c'entrano i parabordi??
15-02-2013, 00:21
Partita da una semplice domanda, su come collegare anulare e boetta, questa discussione si è allargata in una acceso dibattito sul recupero uomo a mare.
Tento di inquadrare schematicamente quanto emerso:
Prioritario è evitare cadute a mare. A questo scopo prima di uscire dal tambuccio è doveroso indossare un adatto giubbino con cosciali, cintura di sicurezza con doppio penzolo (essenziale assicurarsi al successivo punto di ancoraggio prima di sganciarsi dal precedente).
Se nonostante tutto si verificasse Uomo a Mare, essendo il MOB dotato di salvagente è inutile lanciare l’anulare che scarroccerebbe inesorabilmente provocando stress fatale al MOB che cercasse di inseguirlo.
Per dare comunque un incremento di galleggiamento, di visibilità e marcare il punto, si può rilasciare l’anulare, purchè collegato ad ancora galleggiante e boetta (ma meglio Asta Ior).
Non è chiaro se opportuno lanciare anche la cima galleggiante che favorirebbe il recupero dell’anulare da parte del MOB e costituirebbe di contro un grosso pericolo nel successivo recupero effettuato, secondo i più, a motore.
……………………………………
Sono convinto che per i professionisti della vela, che hanno contribuito fattivamente con toni accesi, sia tutto Vangelo, però, da appassionato velista dilettante allo sbaraglio, come forse molti altri ADV, non sono del tutto convinto.
La visione del video sulla crociera 2010 che il fecondo ed encomiabile Trixarc ci ha appena ammannito: http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=83021
mostra una realtà diversa da quella dei circumnavigatori dei quattro capi, più sbracata, balneare e vacanziera in cui mi ritrovo di più e, sospetto, anche altri ADV.
D’altra parte sembra che la maggioranza delle cadute a mare sia, se uomo, appoggiato con le ginocchia alle draglie, una mano impegnata a mantenere aperta la bottega mentre l’altra estrae l’organo, se donna, durante il transito sul passavanti, con un asciugamano su un braccio e libro e crema solare nell’altro. Non credo che il pronto lancio dell’anulare, mentre l’imbranato equipaggio tenta una manovra di soccorso, possa danneggiare.
Poi personalmente navigo molto da solo, cosa assolutamente negativa per la sicurezza, ma a mè mi piace, e lascio a Voi le conclusioni…
Tento di inquadrare schematicamente quanto emerso:
Prioritario è evitare cadute a mare. A questo scopo prima di uscire dal tambuccio è doveroso indossare un adatto giubbino con cosciali, cintura di sicurezza con doppio penzolo (essenziale assicurarsi al successivo punto di ancoraggio prima di sganciarsi dal precedente).
Se nonostante tutto si verificasse Uomo a Mare, essendo il MOB dotato di salvagente è inutile lanciare l’anulare che scarroccerebbe inesorabilmente provocando stress fatale al MOB che cercasse di inseguirlo.
Per dare comunque un incremento di galleggiamento, di visibilità e marcare il punto, si può rilasciare l’anulare, purchè collegato ad ancora galleggiante e boetta (ma meglio Asta Ior).
Non è chiaro se opportuno lanciare anche la cima galleggiante che favorirebbe il recupero dell’anulare da parte del MOB e costituirebbe di contro un grosso pericolo nel successivo recupero effettuato, secondo i più, a motore.
……………………………………
Sono convinto che per i professionisti della vela, che hanno contribuito fattivamente con toni accesi, sia tutto Vangelo, però, da appassionato velista dilettante allo sbaraglio, come forse molti altri ADV, non sono del tutto convinto.
La visione del video sulla crociera 2010 che il fecondo ed encomiabile Trixarc ci ha appena ammannito: http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=83021
mostra una realtà diversa da quella dei circumnavigatori dei quattro capi, più sbracata, balneare e vacanziera in cui mi ritrovo di più e, sospetto, anche altri ADV.
D’altra parte sembra che la maggioranza delle cadute a mare sia, se uomo, appoggiato con le ginocchia alle draglie, una mano impegnata a mantenere aperta la bottega mentre l’altra estrae l’organo, se donna, durante il transito sul passavanti, con un asciugamano su un braccio e libro e crema solare nell’altro. Non credo che il pronto lancio dell’anulare, mentre l’imbranato equipaggio tenta una manovra di soccorso, possa danneggiare.
Poi personalmente navigo molto da solo, cosa assolutamente negativa per la sicurezza, ma a mè mi piace, e lascio a Voi le conclusioni…
15-02-2013, 00:44
@ RMV2605D
Chapeau! Una sintesi simpatica e veritiera...
Chapeau! Una sintesi simpatica e veritiera...
15-02-2013, 00:52
Quoto, condividendole, le osservazioni di RVM...
Personalmente, continuo a ritenere che sia utile lanciare l'anulare, possibilmente corredato di ancora galleggiante.
Se l'uomo a mare ha il salvagente, sicuramente non si dannerà per raggiungerlo.
Ritengo che si debbano contemplare tutti i possibili sviluppi di una caduta a mare, compresa la possibilità che qualche cosa vada storto e che si perda di vista il malcapitato. Magari per pochi interminabili minuti, magari per molto più tempo.... In tal caso qualche cosa che galleggi a segnare il punto ritengo che sia essenziale.
Ritrovare un anulare è più facile che individuare una testa. L'anulare, o asta Ior, si sposterà rispetto al punto di caduta nella stessa direzione di deriva della persona in acqua facilitando la stima del presunto luogo di ritrovamento.
Questo anche nel caso di successivi interventi da parte di altre unità in aiuto nella ricerca.
Credo che sia dannoso e sbagliato avere preconcetti e soprattutto avere una visione standardizzata della dinamica di questo tipo di incidente. Tutti noi tendiamo a visualizzare questa situazione in un contesto ben definito del nostro immaginario: ciò è sbagliato. Le variabili sono tantissime: visibilità, condizioni del mare, del vento, andatura della barca, qualità dell'equipaggio, notte, giorno, all'imbrunire ecc.. e le variabili possono mutare improvvisamente.
Una volta caduto un membro dell'equipaggio può succedere di tutto, dal fermarsi a poche decina di metri al percorrerne centinaia, dall'averlo sempre a vista, al perderne il contatto visivo.
Occorre essere pronti a tutto, essere flessibili ed equipaggiati per ogni evenienza e condizione.
In certi casi lanciare l'anulare può essere del tutto inutile, in altri può fare la differenza.
Personalmente, continuo a ritenere che sia utile lanciare l'anulare, possibilmente corredato di ancora galleggiante.
Se l'uomo a mare ha il salvagente, sicuramente non si dannerà per raggiungerlo.
Ritengo che si debbano contemplare tutti i possibili sviluppi di una caduta a mare, compresa la possibilità che qualche cosa vada storto e che si perda di vista il malcapitato. Magari per pochi interminabili minuti, magari per molto più tempo.... In tal caso qualche cosa che galleggi a segnare il punto ritengo che sia essenziale.
Ritrovare un anulare è più facile che individuare una testa. L'anulare, o asta Ior, si sposterà rispetto al punto di caduta nella stessa direzione di deriva della persona in acqua facilitando la stima del presunto luogo di ritrovamento.
Questo anche nel caso di successivi interventi da parte di altre unità in aiuto nella ricerca.
Credo che sia dannoso e sbagliato avere preconcetti e soprattutto avere una visione standardizzata della dinamica di questo tipo di incidente. Tutti noi tendiamo a visualizzare questa situazione in un contesto ben definito del nostro immaginario: ciò è sbagliato. Le variabili sono tantissime: visibilità, condizioni del mare, del vento, andatura della barca, qualità dell'equipaggio, notte, giorno, all'imbrunire ecc.. e le variabili possono mutare improvvisamente.
Una volta caduto un membro dell'equipaggio può succedere di tutto, dal fermarsi a poche decina di metri al percorrerne centinaia, dall'averlo sempre a vista, al perderne il contatto visivo.
Occorre essere pronti a tutto, essere flessibili ed equipaggiati per ogni evenienza e condizione.
In certi casi lanciare l'anulare può essere del tutto inutile, in altri può fare la differenza.
15-02-2013, 02:31
Citazione:mckewoy ha scritto:
Citazione:Orso Grigio ha scritto:
si, sono abituato a metterne solo una dalla landa di prua alla bitta a lato della tuga.
cosa c'entrano i parabordi??
... beh ... io non riesco a mettere i parabordi da ambo i lati senza sganciarmi da una linea e riagganciarmi all'altra sull'altro lato ...
a circa 3 metri di distanza ... ergo 2 linee e cintura corta chè se dovessi andare fuori bordo rimarrei comunque con una mano sulla battagliola ...
15-02-2013, 04:06
se la situazione di mare e' critica e il naufrago non e' piu' in vista dell' equipaggio io butto la zattera in acqua sperando che la raggiunga.
se e' svenuto e senza salvagente... be' sa va san dir...
se e' svenuto e senza salvagente... be' sa va san dir...
15-02-2013, 04:43
Citazione:stevenit ha scritto:NO, la LifeLine è la battagliola, la Jackline è quella tesa da prua a poppa, in cui ci si aggancia con la cintura, e che in Italiano si chiama Passerino.
Citazione:mckewoy ha scritto:Lifeline, Jack line, Jack Stay, sono tutti sinonimi. C'è chi ne arma due (es noi) altri una molto più centrale, ma dipende dalla barca.
Citazione:snow-sea ha scritto:
PRIMO NON CADERE!!!
e quindi Jackline tesate da prua a pozzetto il più vicino possibile alla mezzeria della barca e comunque tali da non permettere di oltrepassare le draglie.
IMHO e chiudo
tesat e. quindi ne armi due. perchè?
15-02-2013, 14:13
Citazione:Montecelio ha scritto:
Citazione:stevenit ha scritto:NO, la LifeLine è la battagliola, la Jackline è quella tesa da prua a poppa, in cui ci si aggancia con la cintura, e che in Italiano si chiama Passerino.
Citazione:mckewoy ha scritto:Lifeline, Jack line, Jack Stay, sono tutti sinonimi. C'è chi ne arma due (es noi) altri una molto più centrale, ma dipende dalla barca.
Citazione:snow-sea ha scritto:
PRIMO NON CADERE!!!
e quindi Jackline tesate da prua a pozzetto il più vicino possibile alla mezzeria della barca e comunque tali da non permettere di oltrepassare le draglie.
IMHO e chiudo
tesat e. quindi ne armi due. perchè?
Grazie, non lo sapevo, io le chiamo Jack Stay come le chiamano alcuni marinai inglesi.
15-02-2013, 18:16
Citazione:Orso Grigio ha scritto:[:2] [:2]
Citazione:mckewoy ha scritto:
Citazione:snow-sea ha scritto:
PRIMO NON CADERE!!!
e quindi Jackline tesate da prua a pozzetto il più vicino possibile alla mezzeria della barca e comunque tali da non permettere di oltrepassare le draglie.
IMHO e chiudo
tesat e. quindi ne armi due. perchè?
... perchè i parabordi vanno messi e tolti a babordo e tribordo ... e a meno che tu non abbia una barchetta con un baglio piccolo o la tua altezza fisica superi i 2 metri ...
... certo che a leggere questa come altre discussioni inerenti la sicurezza e le cadute a mare io mi convinco che navigare da solo sia la miglior cosa ...
tutta sta gente a bordo che crea solo problemi, fa spendere un sacco di soldi e senza nemmeno sapere se siano spesi giusti o meno ...
puah ...
15-02-2013, 18:20
Citazione:Montecelio ha scritto:
Citazione:stevenit ha scritto:NO, la LifeLine è la battagliola, la Jackline è quella tesa da prua a poppa, in cui ci si aggancia con la cintura, e che in Italiano si chiama Passerino.
Citazione:mckewoy ha scritto:Lifeline, Jack line, Jack Stay, sono tutti sinonimi. C'è chi ne arma due (es noi) altri una molto più centrale, ma dipende dalla barca.
Citazione:snow-sea ha scritto:
PRIMO NON CADERE!!!
e quindi Jackline tesate da prua a pozzetto il più vicino possibile alla mezzeria della barca e comunque tali da non permettere di oltrepassare le draglie.
IMHO e chiudo
tesat e. quindi ne armi due. perchè?
Grazie, non lo sapevo!