Citazione:Avventura II ha scritto:
Citazione:Franzdima ha scritto:
Citazione:Avventura II ha scritto:
Mi pare si sia andati un po OT,
mi sono letto tute e 5 le pagine e ho visto che siete tutti impegnati a commentare e raccontare dell'intensità del vento,
la mia esperienza è che però raramente è il vento ad essere un problema, (certo 50 nodi di reale e di bolina!!...),
ma il problema vero è il mare che si alza velocissimo e corto tanto da suggerire di cambiare 'strategia' di navigazione,
di mettersi al lasco con un fazzoletto minimo a prua per governare sulle onde e di aspettare che sfuri,
anche solo per un rispetto nei confronti del mezzo che ti tiene a galla (svedese o tedesco che sia) che di sicuro in quel momento soffre.
Di solito vento e mare vanno a braccetto, cioè con 40 nodi il mare è difficilmente piatto, quindi parlando di intensità del vento ci si immagina la conseguente situazione di mare, salvo casi anomali.
Per mare corto e ripido cosa intendi? Intensità?
Se è 'ragionevole' e si deve risalire il vento non si deve sottoinvelare la barca, una barca ben sdraiata sull'onda soffre meno di una costretta al beccheggio.
Un blue water cruiser naviga di peso, quindi sfonda l'onda corta e ripida senza sbattere.
A lasco, con mare corto e ripido e poca tela, hai le onde che prendono a calci il giardinetto, è una situazione pessima e rischi in continuazione la straorza. Inoltre il pozzetto può riempirsi d'acqua.
Quindi, in entrambi i casi, è meglio invelare la barca
Ciao Franzdima,
hai ragione di solito mare e vento vanno a braccetto....,
quando è passato abbastanza tempo perchè il mare si sia alzato, quando non siamo in alcun modo ridossati o sotto corrente,
quando l'eventuale mare vecchio non si sommi a quello nuovo,
quindi come ben sai ci sono parecchi 'quando'..
In generale concordo sul fatto che la barca vada fatta correre e governata, ma da 5 pagine leggo di bolinare venti a 40-50-60! nodi e contemporaneamente fare la pasta all'amatrciana...
il che francamente mi sembra una forzatura anche con 35 di nodi..
Semplicemente ritengo che,
con barche/chiglie moderne della grande serie e sotto i 20 metri,
ci sia un momento in cui ci si mette in sicurezza e si aspetta che il peggio passi,
per me e la mia barca questo momento è abbondantemente sotto i 50 nodi di vento e mare relativo, e quando possibile prevede un andatura al lasco con la minima tela per manovrare (a secco di tela con 50 kn di reale farai almeno 4 nodi, non manovri sulle onde quindi devi dare tela ma viaggi già troppo a meno che tu non abbia un oceano davanti..)
Se poi ci si ritrova con costa sottovento, obbligati a bolinare 50 o più nodi, con il mare che aumenta e diventa confuso all'approssimarsi della costa, secondo me l'errore e a monte,
NON CI SI SAREBBE DOVUTI METTERE LI IN MEZZO!...
Ciao!
Ciao,
mi sembra che ci sia un po' di confusione.
Se sei ridossato o il mare non ha fatto in tempo a montare allora non hai problemi, visto che hai vento ma non onda.
Se il mare vecchio si somma a quello nuovo hai, appunto, una situazione anomala. Quindi, di 'quando', ne vedo uno solo che è appunto la situazione anomala da me citata.
Nelle pagine precedenti si parlava di situazioni limite che possono mettere a dura prova la resistenza di una barca, ovvio che parlare di restitenza di una barca con 20 nodi ha poco senso.
Quanto all'amatriciana con 35 nodi, ti assicuro che su certe barche, come il citato HR40, non è assolutamente una forzatura, poiché con quel vento la barca è stabile e prima o poi dovrai mangiare.
La lunghezza di una barca fa ben poco, preferirei di gran lunga affrontare 50 nodi con un HR40 che con un Bordeaux 60, comodo crocierone.
Ciò posto, non so che barca abbia tu ma cosa intendi per abbondantemente sotto i 50 nodi? 50 sono veramente tanti, 35 no, sono gestibilissimi e devono esserlo poiché non è raro beccarli.
In Mediterraneo poi, aspettare che il peggio passi, può non essere una buona idea poiché isole e costa varia sono un po' ovunque, non è detto che ci sia acqua libera sottovento e, alle volte, la bolina può essere un obbligo per allontanarsi da terra.
Quanto alla cappa secca od alla navigazione senza vele, come già detto prima, sono fortemente contrario. A 4 nodi di velocità e 50 di vento da dietro hai il mare che scalcia come un mulo contro il giardinetto, il pozzetto imbarca acqua e la barca diviene ingovernabile traversandosi di continuo.
Comunque, 4 nodi è la velocità relativa all'acqua, in realtà sei molto più veloce per effetto della spinta delle onde.
Tra l'altro puntare verso costa sperando che passi prima di schiantarmi non mi sembra una gran tattica, allora è meglio puntare su un porto qualsiasi sottovento cercando di arrivarci il prima possibile, anche per evitare ulteriori peggioramenti.
Se c'è acqua libera, le due scuole 'falla passare' e 'fuggi' sono vecchie come il mondo. Il Fastnet del '79 sembra aver dimostrato che è meglio fuggire. Forse la soluzione migliore è un po' di vela ed una spera, come suggerisce Orso Grigio ma questi sono altri discorsi e si riferiscono a situazioni molto oltre l'immaginario di noi tranquilli diportisti.
Infine, che l'errore sia a monte quando ci si trovi con 50 nodi di vento è ovvio. Io stesso ho ammesso più volte di navigare solo in condizioni ottime ed andando all'osteria se è prevista la buriana.
Ciò posto, la domanda era un'altra: se per un qualsiasi motivo ti ci trovi dentro, come si comporta la barca?
Che poi qualcuno azzardi qualche ipotesi non vuol dire che ci si sia trovato in mezzo.