15-03-2013, 23:10
16-03-2013, 01:02
Sei sicuro Feeling 45?
Non mi risulta che sia esistito un modello con quel nome.
Forse Feeling 446, progetto Harlé-Mortain, prodotto a partire dal 1991 o 1992? Oppure Feeling 13.50, progetto Ron Holland costruito nella seconda metà degli anni '80?
Precisa. Se si tratta di una di quelle due barche posso dirti qualcosa.
Non mi risulta che sia esistito un modello con quel nome.
Forse Feeling 446, progetto Harlé-Mortain, prodotto a partire dal 1991 o 1992? Oppure Feeling 13.50, progetto Ron Holland costruito nella seconda metà degli anni '80?
Precisa. Se si tratta di una di quelle due barche posso dirti qualcosa.
16-03-2013, 01:11
comunque barche rocciose, nel senso della robustezza!
16-03-2013, 02:11
esiste anche il 45,.ce ne' in vendita in puglia.,,.,.notizie ,.? i proprietari,.,.o un perito,.se la devi aquistare,.ci vuole,.,.
16-03-2013, 03:09
Credo che 45 sia in effetti il 13,50. Si ne ho trovata una i puglia ma non e' messa benissimo. Quindi cercavo dincapire se si tratta di una barca sulla quale conviene investire magari acquistando ad un prezzo buono.
16-03-2013, 04:49
La barca è il Kirie 13.50 di Holland costruita a quei tempi dal cantiere Wauquiez per conto di Kirie.
Barca robusta, costruita bene e anche veloce.
A me piace molto.
Da controllare molto bene il teak della coperta (se è da rifare costa un botto), il motore (se è da cambiare costa un altro botto) e le vele, che anche queste piccole non sono e costicchiano.
Barca molto sicura in tutte le condizioni, confortevole sotto coperta.
E si porta via anche con poco ... se non ti spaventano i costi di gestione.
bv
Lorenzo
Barca robusta, costruita bene e anche veloce.
A me piace molto.
Da controllare molto bene il teak della coperta (se è da rifare costa un botto), il motore (se è da cambiare costa un altro botto) e le vele, che anche queste piccole non sono e costicchiano.
Barca molto sicura in tutte le condizioni, confortevole sotto coperta.
E si porta via anche con poco ... se non ti spaventano i costi di gestione.
bv
Lorenzo
16-03-2013, 05:12
Infatti ci stavo facendo un pensierino pero' il teak e' da rifare completamente. 15000 primo preventivo, 5-6000 se rifatto con antisdrucciolo gommato. Motore ok, rifatto da poco. Interni ok ma ....e'stata riparata da un inizio di osmosi 2 anni fa'. La cosa non mi piace molto, l'osmosi puo' ripresentarsi anche dopo il trattamento ed una barca cosi, dopo il lavoro sulla coperta non e' che vale piu' di 40000.....quindi se devi fare carena a fondo e trattamento vai fuori dal valore.....dico male ?
16-03-2013, 05:16
Credo che 45 sia in effetti il 13,50. Si ne ho trovata una i puglia ma non e' messa benissimo. Quindi cercavo dincapire se si tratta di una barca sulla quale conviene investire magari acquistando ad un prezzo buono.
16-03-2013, 21:38
Alex,
l'osmosi se trattata bene non è un problema, però devi farla vedere a un bravo perito per verificare lo stato della carena.
Lo stesso dicasi per il motore, cerca di capire cosa vuol dire rifatto.
Sul teak completo, 15.000 mi sembrano pochini ... forse in Turchia ce la puoi fare con quei soldi, ma in italia credo di no.
Vale la pena investire quei soldi se la barca ti piace, altrimenti cerca qualcosa con meno problemi .
Un saluto.
L.
l'osmosi se trattata bene non è un problema, però devi farla vedere a un bravo perito per verificare lo stato della carena.
Lo stesso dicasi per il motore, cerca di capire cosa vuol dire rifatto.
Sul teak completo, 15.000 mi sembrano pochini ... forse in Turchia ce la puoi fare con quei soldi, ma in italia credo di no.
Vale la pena investire quei soldi se la barca ti piace, altrimenti cerca qualcosa con meno problemi .
Un saluto.
L.
18-03-2013, 16:33
Qualche caratteristica fornita all' epoca dal cantiere.
Lunghezza con appendici non strutturali (pulpito) 14,00; lunghezza scafo 13,50; lunghezza galleggiamento 11,00; larghezza max 4,30; dislocamento 10.000; di cui zavorra in piombo 4.000; pescaggio standard 2,30 (opzionale 1,60); superficie velica con pescaggio standard 118 (con pescaggio ridotto 107); motore BMW 3 cilindri 50 hp; carburante 210; acqua 700.
A settembre 1989 il prezzo IVA esclusa franco cantiere era di 1.172.000 franchi, che col cambio a 218 equivalevano a 255.500.000 lire.
Con una formula di prezzo limpidissima e rivoluzionaria (il prezzo fisso come al supermercato), in Italia il 13.50 era offerta prescontata a prezzo bloccato e 'chiavi in mano' (cioè dopo avere aggiunto al costo IVA 19%, trasporto, armamento, antivegetativo, RINA, notaio e immatricolazine) a 296 milioni.
Perché tu possa farti un idea del tipo di barca, e del valore che aveva da nuova, ti faccio un confronto con il il Feeling 446 che (più moderna, sempre nel settembre1989 era stata da poco presentata) era leggermente più grande (soprattutto più larga), ma più leggera (dislocamento 8.500 di cui 2600 zavorra) veniva offerta a prezzo fisso 'chiavi in mano' in Italia (sempre prescontata, Ivata 19%, immatricolata ecc ecc) a 250 milioni in versione base o a 267 in versione superaccessoriata (una versione che comprendeva perfino l' alternatore supplementare sull'asse dell' elica e una lavatrice-lavastoviglie a ultrasuoni).
Come vedi dai dati e dai prezzi il 13.50 era una barca 'nobile', bella ma poco adatta a un mercato in evoluzione che già cominciava a strizzare l' occhio al charter, ai prezzi 'bassi', agli equipaggi ridotti e poco esperti, alle motorizzazioni non più ausiliarie ma fondamentali, alle semplificazioni offerte dall' albero in coperta ecc ecc.
Rispetto ai parametri del tempo (quando le barche dei cantieri con grosse produzioni cominciavano appena allora a raggiungere al massimo i 15 metri) era anche una barca potente e impegnativa, per l' imponenza dell' alberatura e della velatura, per il peso, per il pescaggio nella versione standard. Alcuni esemplari furono venduti a clienti che volevano intraprendere navigazioni intorno al mondo o regate di lunga altura.
Quanto dico potrebbe far pensare che un 13.50 usato sia oggi in assoluto 'meglio' di una barca di dimensioni analoghe ma di concezione più plebea e 'friendly', come per esempio potrebbe essere un 446, per restare nella produzione coeva dello stesso cantiere.
Non lo penso: anche la leggerezza, il pescaggio contenuto, la maneggevolezza sono grandi pregi. E' solo l'utilizzatore che deve lucidamente capire cosa è meglio per le sue esigenze, cercando di fare scelte che sappiano valutare bisogni, desideri, meccanismi di autoconvincimento, trappole dell' ego, paure...
Del 13.50 si nota la discesa scomoda, con grande dislivello, la cucina razionale e adatta all' uso durante navigazioni impegnative, il divano a 3/4 di cerchio scomodo perchè con due sole entrate (chi è seduto in mezzo deve disturbare 3 persone se vuole alzarsi), il carteggio che è anche una appendice della cabina armatoriale, una specie di studio.
Il legno / l'impiallacciatura a vista del compensato marino usato negli interni era l' olmo americano, chiaro, abbastanza resistente all' acqua e più duro del teck e del mogano.
A me piaceva da impazzire camminare dalla discesa fino alla porta della cabina di prua con la punta dei capelli che continuamente mi sfiorava i cielini del soffitto, senza però che battessi mai la testa (sono alto 1,86), segno che la tuga era la più bassa possibile (detesto molte barche attuali nelle quali possiamo camminare dentro indossando un cappello a tuba, o una pettinatura alla Marge Simpson, o più semplicemente le corna, senza inciampare nel soffitto).
Più della versione 3 cabine mi piaceva la versione a 4.
In generale, secondo me, Kirié costruiva bene (anche se faceva mostruosi errori di dimensionamento dei modelli, tipo fare barche con lo scafo che sforava di poco i 10 o i 12 metri, e faceva anche qualche grave errore nella distribuzione e dimensionamento degli spazi interni, errori questi ultimi che affliggevano più il 416 e il 446 e contribuirono ad affossarne il successo, ma non affliggevano il 13.50) aveva una produzione di circa 400 barche l' anno con relativo importante feedback, beneficiava delle economie di scala e della circolazione di idee e di maestranze offerte dalla sviluppatissima cantieristica della regione.
Sul 13.50 non ho mai navigato, lo ho solo adorato nei saloni nautici.
Lunghezza con appendici non strutturali (pulpito) 14,00; lunghezza scafo 13,50; lunghezza galleggiamento 11,00; larghezza max 4,30; dislocamento 10.000; di cui zavorra in piombo 4.000; pescaggio standard 2,30 (opzionale 1,60); superficie velica con pescaggio standard 118 (con pescaggio ridotto 107); motore BMW 3 cilindri 50 hp; carburante 210; acqua 700.
A settembre 1989 il prezzo IVA esclusa franco cantiere era di 1.172.000 franchi, che col cambio a 218 equivalevano a 255.500.000 lire.
Con una formula di prezzo limpidissima e rivoluzionaria (il prezzo fisso come al supermercato), in Italia il 13.50 era offerta prescontata a prezzo bloccato e 'chiavi in mano' (cioè dopo avere aggiunto al costo IVA 19%, trasporto, armamento, antivegetativo, RINA, notaio e immatricolazine) a 296 milioni.
Perché tu possa farti un idea del tipo di barca, e del valore che aveva da nuova, ti faccio un confronto con il il Feeling 446 che (più moderna, sempre nel settembre1989 era stata da poco presentata) era leggermente più grande (soprattutto più larga), ma più leggera (dislocamento 8.500 di cui 2600 zavorra) veniva offerta a prezzo fisso 'chiavi in mano' in Italia (sempre prescontata, Ivata 19%, immatricolata ecc ecc) a 250 milioni in versione base o a 267 in versione superaccessoriata (una versione che comprendeva perfino l' alternatore supplementare sull'asse dell' elica e una lavatrice-lavastoviglie a ultrasuoni).
Come vedi dai dati e dai prezzi il 13.50 era una barca 'nobile', bella ma poco adatta a un mercato in evoluzione che già cominciava a strizzare l' occhio al charter, ai prezzi 'bassi', agli equipaggi ridotti e poco esperti, alle motorizzazioni non più ausiliarie ma fondamentali, alle semplificazioni offerte dall' albero in coperta ecc ecc.
Rispetto ai parametri del tempo (quando le barche dei cantieri con grosse produzioni cominciavano appena allora a raggiungere al massimo i 15 metri) era anche una barca potente e impegnativa, per l' imponenza dell' alberatura e della velatura, per il peso, per il pescaggio nella versione standard. Alcuni esemplari furono venduti a clienti che volevano intraprendere navigazioni intorno al mondo o regate di lunga altura.
Quanto dico potrebbe far pensare che un 13.50 usato sia oggi in assoluto 'meglio' di una barca di dimensioni analoghe ma di concezione più plebea e 'friendly', come per esempio potrebbe essere un 446, per restare nella produzione coeva dello stesso cantiere.
Non lo penso: anche la leggerezza, il pescaggio contenuto, la maneggevolezza sono grandi pregi. E' solo l'utilizzatore che deve lucidamente capire cosa è meglio per le sue esigenze, cercando di fare scelte che sappiano valutare bisogni, desideri, meccanismi di autoconvincimento, trappole dell' ego, paure...
Del 13.50 si nota la discesa scomoda, con grande dislivello, la cucina razionale e adatta all' uso durante navigazioni impegnative, il divano a 3/4 di cerchio scomodo perchè con due sole entrate (chi è seduto in mezzo deve disturbare 3 persone se vuole alzarsi), il carteggio che è anche una appendice della cabina armatoriale, una specie di studio.
Il legno / l'impiallacciatura a vista del compensato marino usato negli interni era l' olmo americano, chiaro, abbastanza resistente all' acqua e più duro del teck e del mogano.
A me piaceva da impazzire camminare dalla discesa fino alla porta della cabina di prua con la punta dei capelli che continuamente mi sfiorava i cielini del soffitto, senza però che battessi mai la testa (sono alto 1,86), segno che la tuga era la più bassa possibile (detesto molte barche attuali nelle quali possiamo camminare dentro indossando un cappello a tuba, o una pettinatura alla Marge Simpson, o più semplicemente le corna, senza inciampare nel soffitto).
Più della versione 3 cabine mi piaceva la versione a 4.
In generale, secondo me, Kirié costruiva bene (anche se faceva mostruosi errori di dimensionamento dei modelli, tipo fare barche con lo scafo che sforava di poco i 10 o i 12 metri, e faceva anche qualche grave errore nella distribuzione e dimensionamento degli spazi interni, errori questi ultimi che affliggevano più il 416 e il 446 e contribuirono ad affossarne il successo, ma non affliggevano il 13.50) aveva una produzione di circa 400 barche l' anno con relativo importante feedback, beneficiava delle economie di scala e della circolazione di idee e di maestranze offerte dalla sviluppatissima cantieristica della regione.
Sul 13.50 non ho mai navigato, lo ho solo adorato nei saloni nautici.
29-03-2013, 15:43
Che hai fatto, oltre che sparire da questa discussione?
L' hai vista, ti è piaciuta?
Non l' hai vista ma te ne sei fatto comunque un'idea?
Facci sapere.
L' hai vista, ti è piaciuta?
Non l' hai vista ma te ne sei fatto comunque un'idea?
Facci sapere.