I Forum di Amici della Vela

Versione completa: apertura del timone per ruggine ed osmosi
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Con l'arrivo della bella stagione ho ripreso i lavori su SAO e la prima cosa che ho fatto è stata smontare il timone che stava in uno stato pessimo (dopo il timone si passerà allo skeg che stranamente cola ruggine dalla boccola).
Inizialmente lo stato era questo:

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muovendolo si sentiva la presenza di acqua e quindi la prima cosa da fare è stato portarlo a gelcoat togliendo tutti i vecchi strati di antivegetativa e quel terribile primer rosa.

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dopo di che, forando con punta da 5 mm ho fatto uscire l'acqua

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L'odore è un misto tra ruggine e dolciastro (tip frutta troppo matura) per cui presumo ci sia un inizio di osmosi all'interno, ma la cosa che più mi preoccupa è che probabilmente una delle bandiere si è staccata.
Prima di fare i fori infatti ho cercato con il cercametalli le bandiere e , mentre da un lato ho trovato le tre strisce metalliche,

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dall'altra (il lato dove si vedeva la colatura di ruggine) manca quella centrale e muovendo la pala si sente qualcosa che è libero di all'interno (probabilmente la striscia metallica persa)

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E' ovvio che a questo punto devo aprire delle finestre sul timone per capire cosa non va, ma la domanda è, non avendolo mai fatto, dove devo aprire le finestre? quanto grandi? e con cosa? potrebbe andar bene la flex con i dischi per il taglio dell'acciaio (quelli sottilissimi) ?
Per tagliare vanno bene quei dischi, la cosa che secondo me dovrai valutare è che se quello si è staccato all'interno come saranno presi gli altri? Un domani si staccheranno anche loro visto che sono stati in condizioni critiche ed uno ha già ceduto? Non ti converrebbe rifaflo tutto così sei sicuro. Non mi sembra eccessivamente grande con pannelli di okumè e resina e con le rispettive lame saresti a posto per un bel pezzo
le soluzioni sono 2.
la prima radicale,rifare in legno la pala.(c'è un bellissimo post di luca falegname di come si fà ma serve manualità e atrezzatura)
la seconda è aprire al massimo finestre per poter ripristinare la struttura interna
per poi chiudere rilaminando.
Io più che aprire delle finestre, lo aprirei tutto lungo l'asse centrale, ed avrai due conchiglie su cui potrai poi fare tutti gli interventi necessari, a lavori finiti richiudi e via.
Quoto Andros sulla soluzione numero uno Smiley14Smiley14Smiley14

La soluzione due non esiste !!!

Per quante finestre apri, avrai sempre il dubbio che l'interno non sia asciugato a dovere e continuerà a marcire.

Ho perso un timone proprio per questo motivo, di ritorno dalle baleari....proprio a metà strada 424242

Hai presente quando all'esame ti chiedono....bene, adesso lasci la ruota e provi e manovrare con le sole vele !
Una goduria con una barca di 6T e 100 mn da fare 424242

Se ci ripenso ho ancora i brividi, ma allora avevo 20 anni di meno.

Rifai il timone e dormi sogni tranquilli.
Scartando l'idea di rifarlo in legno (non ne avrei le competenze o le attrezzature necessarie e rischiando di dover poi buttare tutto) sia la realizzazione di scassi per ispezionare l'anima in acciaio che la separazione dei due semigusci sono due ottime soluzioni, purtroppo però
ho dei dubbi su come sia stato realizzato effettivamente il timone (in pratica non so come le bandiere siano fissate sulla parte in vetroresina ) e pertanto prima di intervenire dovrei capire, oltre che come aprire, anche come richiudere al termine dell'intervento
Anni fà mi è capitato qualcosa del genere.

Sentivo come del lasco nel timone e, tirata sù la barca, ho visto che l'estremità inferiore della pala si muoveva di buoni 10 cm di lato e scorreva evidentemente all'uscita superiore dell'asse.

Forata ha scaricato un sacco di acqua rugginosa.

Tagliata col flex tutto attorno si sono subito separati i due semigusci.

Le tre piattine in inox, che sposavano il guscio, erano fissate solo con stucco nero (il famigerato periodo dello 'Stucco Nero della Comar') poi era stato chiuso e riempito di schiuma che appariva tutta disintegrata, una piattina aveva anche rotto la saldatura sull'asse.

Ripulito tutto per bene e riparate le piattine un semiguscio è stato rimontato con fazzolettatura integrale sulle piattine, poi riempito tutto con resina con microsfere è stato chiuso e fazzolettato tutto in giro.

Dopo questo lavoro, durante il quale era anche stata fatta carena, il tutto in una settimana, sono ripartito subito per la crociera estiva durante la quale si è evidenziato subito che la barca tirava molto da una parte.

Al ritorno abbiamo fatto quello che avremmo dovuto fare subito e cioè riportare con stucco, controllando con dima, per avere la perfetta simmetria speculare delle sezioni. Basta infatti anche una leggera dissimetria per alterare i flussi (effetto alettone).

Da quel momento il timone è tornato neutro e credo che, dopo l'intervento effettuato sia eterno.

Big GrinBig GrinBig Grin
Visto le condizioni del timone ti suggerisco di procedere come segue

Tappa tutti i buchi e liscia il timone come se dovessi rimontarlo

Dgli la cera o distaccante

Fai uno stampo in 2 meta di entrambe le due parti

Stacca lo stampo

Demolisci il timone e vedi le condizioni degli agugliotti che saranno distrutti

Recuper l'asse fai sadre i nuovi rinforzi

Fai le stampate delle due meta e presentagli l'asse e gli agugliotti riempi le parti ca ve di espanso poi unisci le due meta con resina caricata o con del bond

Fai la fazzolettatura delle giunzioni e rifinisci i bordi


IL TIMONE VECCHIO LO PUOI ANCHE BUTTARE DAMMI RETTA,,,,
Citazione:Montecelio ha scritto:
Io più che aprire delle finestre, lo aprirei tutto lungo l'asse centrale, ed avrai due conchiglie su cui potrai poi fare tutti gli interventi necessari, a lavori finiti richiudi e via.

Per la mia limitata esperienza con la resina epossidica, se lo apri in due gusci, per quanto sciupato o rotto sia, lo fai tornare nuovo, meglio che pria!

Le ferramena mangiate dalla ruggine, le cambierei, ovviamente.

Per quello che mi hanno detto due periti, acqua e osmosi all'interno dei timoni, sono un 'must'!
l'idea di aprirlo in due semigusci mi sembra quella più idonea, ma secondo voi una volta fatto il taglio superficiale i due gusci dovrebbero separarsi o no ? ma di preciso cosa tiene l'anima in metallo solidale con la struttura in vetroresina ?
Sono state incoloate come timhomdetto,io per farlo,in resina, se lo apri lo fai a pezzi fidati ho fatto il solito lavoro 7 anni fa mi si era aperto il timone a meta' nelle bocche di bomifaccio , esperienza che non auguro a nessuno.

Dammi retta fatti lo stampo prima di aprirlo !!!!
ma lo stampo come lo dovrei fare con delle colate in gesso in cassaforme ?
Stampo.

Lisci il timone e stucchi buchi lo carteggi con la 220 poi c la 400

Lo lucidi con l cera e o distaccante per stampi

Con la colla a caldo fai una cornice di legno sottile tutto attorno al perimetro sulla mezzeria. Che usi come battuta della meta dello stampo
Ne fai una uguale che servira come battuta all'altra meta'

Tra le due cornici metti un materiale che non le fccia incollare tipo nastro da pacchi marrone

Una faccia per volta comincia a dre del gelcoat senza parafina. A spruzzo o rullo quando comincia a tirare dai la resina liuida a rullo e comincia a stratificare partendo con 2 met. E poi con tessuti di diversa grammatura fino ada arrivare allo spessore di 5 mm circa.

Quando secca. Giri il timone e fai la solita cosa d'all'altra parte.

Una volta tirato fai leva sulle due cornici codei cunei di legno dove hai messo il nastro e apri lo stampo con cautela .
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Aprendolo mi sono reso conto del fatto che aprirlo in due semigusci sarebbe stato impossibile dato che l'asse è in qualche modo fazzolettato ai semigusci (credo che sia stato fatto a caduta)
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per quanto riguarda le bandiere, dai fori si vedono quelle rimaste che sono semplicemente 'poggiate' e non fazzolettate

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per quanto riguarda le parti metalliche, l'asse sembra in ottimpo stato. Purtroppo essendo fazzolettato non si riesce ben a vedere ma l'unica parte libera (quella dalla quale si sono tolte le bandiere) sembra integra e non corrosa

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all'interno del timone ho trovato questi tre pezzi (quelli piccoli molto corrosi nella parte che un tempo era saldata all'asse del timone)

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per quanto sono riuscito a capire, i pezzi metallici trovati facevano parte delle bandiere centrali (ciascuna composta da due pezzi). Dalle foto si capisce che i pezzi piccoli erano quelli saldati direttamente all'asse (la parte più corrosa era quella delle saldature) mentre i pezzi più lunghi (uno ancora resinato al fondo della pala) erano le 'prolunghe' per far arrivare la bandiera fino a quasi il bordo di uscita.
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questo è l'unico pezzo delle bandiere centrali ancora resinato al fondo del timone.

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L'idea che più mi frulla in mente in questo momento è quella di aprire fino all'asse le finestre aperte, liberare parte dell'asse in corrispondenza delle due, far saldare sull'asse delle nuove bandiere o un paio di tubi in acciaio e colare all'interno della pala qualcosa che colmi gli spazi e faccia corpo unico. In questo modo le bandiere esistenti manterrebbero l'attuale stabilità e quelle rotte verrebbero sostituite dalle due costole centrali. Unica incognita è lo stato delle saldature delle bandiera ancora esistenti perchè potrebbero essere del tutto corrose come quelle centrali ma mantenute in posizione dalla resina.
Ciao, con che materiale intenderesti riempire la pala?
core bond cecchi (ma è roba da ricchi) o meglio ancora resina epossidica mista ad argilla espansa (quest'ultima soluzione andrebbe valutata perchè non saprei ancora come fare per introdurla ). Terza ed ultima alternativa tagliare del compensato marino da 6mm massimo 8 da inserire nella pala, richiudere le due finestre aperte ieri, fare un foro sopra al timone e, tenendolo in piedi, iniettare resina liquida (al limite mista a microsfere per alleggerire) fino al completo riempimento della pala. Sinceramente ho le idee ancora molto confuse
Ma è meglio avere un timone più, meno, o uguale, al peso specifico dell'acqua?
Secondo me il peso del timone per una barca è insignificante. Se lo mantieni vuoto, pieno di schiuma o pieno d'acqua, la barca non se ne accorgerà e tanto meno se ne accorgerà il timoniere. Quello che conta è il profilo e di conseguenza anche la robustezza della pala dato che dovrà mantenere il profilo anche con la sollecitazione della corrente
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