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Versione completa: Piccola richiesta ad ADV: progettiamo??
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Citazione:GIOSEP66 ha scritto:
in occasione di un incontro di velisti in un convegno dove era ospite Umberto felci, si parlò della barca originale nella foto. Felci, in sintesi, disse che era barca tanto ottima per regate oceaniche ad andature prevalentemente portanti quanto pessima per la crociera, poi (parere personale) hanno un design discutibile.
Concordo sul commento di Felci; forse intendeva dire che con quelle forme di prua, fintanto che la barca si mantiene leggera, quindi con poca superficie immersa, riesce a scivolare sull'onda, altrimenti , caricandola con tutte le cose necessarie per la crociera, sarebbe dura risalire un mare formato anche a motore.
Per quanto concerne gli interni, invece, ha una forma decisamente vantaggiosa per la zona di prua.
ciao
Credo che prima di darne un giudizio andrebbe provata; con mare formato, se si presuppone una andatura di bolina con un buon vento, si dovrà immaginare anche una inclinazione importante sull'asse. In questa condizione, siamo proprio sicuri che la resistenza di un mascone tradizionale sia inferiore a quella di una prua che offre al mare una forma sempre identica?
In ogni caso, ammesso che la forma possa avere in determinate condizioni degli svantaggi, poiché la barca è vincente non è scorretto presupporla performante: con i vantaggi rivoluzionari in termini di abitablità che indubbiamente può dare, andrebbe valutata.
Certo che se appesantita diventasse un polmone, se non fosse sicura in navigazione, considerando che nella valutazione più generosa le cose belle hanno un'altra faccia.....beh, allora ...
Però è una cosa nuova, che per una barca piccolina darebbe una eccellente abitabilità.
Si potrebbe addirittura pensare a cucina e quadrato a prua e forse due cabine a centro-poppa.
Salve.
Quella della foto è una barca pensata per la regata.
Non conosco il modello ma dalla foto si vede che ha il fondo
abbastanza piatto, il doppio timone ma soprattutto un mascone
molto importante.
Questo non è riferito tanto alle murate ma all'opera viva.
Infatti, per calcolare la resistenza della parte immersa degli
scafi a vela vengono in genere utilizzati degli algoritmi che
prendono in considerazione LCB e Cp
LCB = posizione longitudinale del centro di carena, il quale deve risultare
arretrato di una certa percentuale rispetto alla mezzeria geometrica di LWL
(lunghezza dello scafo al galleggiamento).
Il Cp (coefficiente prismatico) viene calcolato con la formula V/LWL.Aw dove
V è il volume della parte immersa della carena, LWL come prima accennato e
Aw è l'area della sezione maestra immersa.
Il Cp ottimale per una barca da regata varia da circa 0,57 a oltre 0,60 e
su una carena si nota con le forme di prua molto piene.
Se poi si aggiunge la parte della carena a poppavia molto larga e piatta,
può trattarsi di una barca pensata per notevoli velocità anche al limite della
planata e oltre.
Ciò però porta ad un natante munito di attrezzatura e sistemazioni pensate per la regata
che possono non andar bene per marinai 'crocieristi' i quali prediligono magari
qualche nodo in meno ma molta marinità della barca...
gia che si parla di modelli nuovi guardate questa.....l'idea e originale...pop25 il prezzo del progetto e accessibile ed e fatta in compensato marino
L'idea di progettare una barca 'di rappresentanza' degli ADV mi pare molto bella, anche se poi per costuirla davvero.....
sono marinaio da poco e certo moooolto poco esperto, ma tra i miei desiderata in una barca a vela c'è la possibilità di scendere in coperta e trovarsi in una zona in cui se ti togli la cerata bagnata non infradici tutta la barca
Salve.
Il fatto di avere sistemazioni interne più....pratiche.... è una richiesta legittima come non è un delitto dire che in un natante sotto i dieci metri i posti letti li possiamo ridurre a... quattro invece di sei.
Così si avrebbe una diversa distribuzione degli spazi interni più improntata sulla praticità (non solo quindi una zona dove poter levare le cerate senza bagnare tutto, ma anche una cala vele più ampia, una cala materiali, ecc....
Zarzero3 aveva già detto la sua in tal senso....
Il problema sta tutto nello stabilire cosa si vuole che la barca possa fare e come organizzarla.
Tutte le idee che escono fuori in questa fase che definisco pre-progettuale sono utilissime....
Salve.
Come promesso precedentemente, ho trovato del tempo e ho impostato
una vista in pianta e prospetto del natante di cui alla sezione già inserita.
Rispetto a quest'ultima si notano alcune differenze che ho effettuato per questioni estetiche.
Prossimamente disegnerò alcune sezioni con diversa sistemazione degli interni, come suggerito, ed anche un prospetto con la classica tuga allungata.
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Credo che il topo stia per partorire....Big Grin
Possiamo lavorare qualora si trovano seri volontari alla progettazione di un catamarano a vela, che sia una scheggia, che possa trasportare per escursioni giornaliere circa 100 persone della lunghezza di circa 25 metri, con usi polivalenti.

Tale catamarano potrebbe lavorare subito nelle coste tunisine e la costruzione si potrebbe effettuare in un cantiere della Tunisia. Dovrebbe inoltre navigare anche in acque bassissime ed offrire dei minimi confort per le persone trasportate.

Se qualcuno, ha intenzione di cimentarsi in questa impresa dal punto di vista tecnico e finanziario, è un buon investimento che può anche rendere economicamente oltre alla soddisfazione di potere dire questo lo abbiamo fatto noi.

Fatemi sapere.. ma evitate di perdere tempo voi ed io se non avete idee ben chiare.

Mi chiamo Carmelo Franchina, sono uno skipper e lavoro già in Tunisia, mi trovate su Facebook e su internet come http://www.ulisseclubyachting.com. potete scrivermi a carmelo.franchina0@gmail.com. Cool
Ho trovato con piacere questa discussione che probabilmente è stata abbandonata per evidenti difficoltà di coordinamento di progetto.

Sono un Architetto e convivo quotidianamente con il mondo del marketing che non concede spazio alla fantasia progettuale pura, dovendo questa essere adattata alle esigenze di pubblico inteso come mercato che deve giustificare un investimento da parte di una azienda.

Ho iniziato sul sito, per curiosità questa discussione:
http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=90174

Trovando la vostra discussione ho apprezzato il fatto che altri come me vorrebbero fare qualcosa di più per il mondo delle barche.

I tempi ormai sono davvero cambiati e le spese di gestione e mantenimento sono le variabili principali nel dettare le linee per un progetto.
Facendo riferimento ad una tradizione del passato nautico italiano, ho provato a riproporre l'idea di una nautica carrellabile che riesca ad abbattere i costi di permanenza in acqua delle imbarcazioni e permettere una autonomia ai proprietari.

Ho preso come riferimenti dei modelli ormai storici di barche a vela che però non hanno avuto presa sul mercato italiano.
Tutt'altro sono stati i successi di vendita dei mercati americano e tedesco (in rappresentanza dell'europa)

Mi riferisco all'esperienza del cantiere Mac Gregor per il mercato americano e all'azienda Imexus Yachts per il mercato nord europeo.

Questi cantieri hanno capito che per la MASSA (e non ho scritto volutamente APPASSIONATI DI BARCA A VELA), la barca a vela è UN MEZZO TROPPO LENTO E COMPLESSO PER PERMETTERE VENDITE UTILI A SOSTENERE UNA AZIENDA.
Questi infatti hanno sviluppato il progetto della carena planante a motore, avvicinando i due mondi della vela e del motore.

Non intendo dare giudizi personali ma l'analisi del progetto aveva delle linee guida vincenti, confermate dai tanti possessori di queste barche:
- leggerezza della barca
- motore fuoribordo che permette a) di montare potenze differenti, b) fare manutenzione, c) liberare spazio all'interno a favore di ampio spazio letto di poppa (vedi innumerevoli esempi di barche a motore)
- abitabilità senza limiti con bagno e cucina e doppia cuccetta matrimoniale con dinette comoda
- Trasportabilità grazie a baglio di 2,50 m
lunghezza tra i 26 e 28 piedi, con vantaggio su fisco e manovrabilità
ed altri vantaggi che mi riservo di darvi se accettate la sfida....

Questa prima analisi orientata al prodotto potrebbe permettere di affrontare una sfida progettuale migliorando i limiti di quei progetti e sfruttandone i vantaggi.

Gli esempi dei cantieri suddetti hanno sviluppato progetti accettati dal mercato americano e tedesco:

MA SE GLI ITALIANI SI METTONO A SVILUPPARE UN PROGETTO SECONDO I NOSTRI CANONI ESTETICI, non pensate che verrebbe fuori un SOGNO?

Se siete interessati a sviluppare realmente un progetto e FORSE metterlo in cantiere a seguito di due prime prenotazioni, sarò il primo a mettermi a disposizione per seguire le fasi e e le evoluzioni di progetto sviluppato da un team di lavoro con competenze di vario tipo.
Se siete interessati a progettare una barca parliamone anche in questa discussione:
http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=90215
Citazione:nic68 ha scritto:
Questi cantieri hanno capito che per la MASSA (e non ho scritto volutamente APPASSIONATI DI BARCA A VELA), la barca a vela è UN MEZZO TROPPO LENTO E COMPLESSO PER PERMETTERE VENDITE UTILI A SOSTENERE UNA AZIENDA.
...
MA SE GLI ITALIANI SI METTONO A SVILUPPARE UN PROGETTO SECONDO I NOSTRI CANONI ESTETICI, non pensate che verrebbe fuori un SOGNO?

Rob, la 'massa' compera le barche in base agli interni ed al prendisole scelti dalle mogli dell'armatore alle quali, in genere, fanni schifo le barche a vela.

Coloro i quali amano la vela, in genere, quando vedono un mc gregor hanno un conato.

Non vedo spazi di manovra, né con le masse, né tra i velisti.
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