I Forum di Amici della Vela

Versione completa: cordino zattera
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
fissando la zattera sotto il sedile mi e venuto il dubbio se il cordino deve essere legato all esterno della barca o vicersa o é uguale?
Mi sa che non ho capito la domanda. La zattera immagino sia sotto il sedile del timoniere, quindi in pozzetto, quindi all'esterno (sopracoperta). Forse vuoi dire se il cordino deve essere legato all'esterno delle draglie? Direi proprio di no. In ogni caso: va legato ad un posto molto solido ed il più vicino possibile alla zattera di modo che non ci sia possibilità di inciampare nel cordino e rischiare di attivare il gonfiamento.
Io il cordino apri zattera lo tengo PRONTO per essere legato, ritengo inutile tenerlo sempre legato. Nell'eventualità piuttosto remota di utilizzo, lo lego all'ultimo momento a una bitta e fuori dalle draglie. Importante un coltellino ben affilato vicino perchè il nodo poi si stringe con il tiro. Importante anche la revisione periodica senza tener conto la revisione di legge: alle mie revisioni ero sempre presente. Ad ancona, vicino a te, c'è una azienda competente.
La tecnica per salire in sattera che mi hanno insegnato consiste nel buttare in acqua la zattera con il cordino legato a bordo. Una volta che la zattera è gonfia, ci si assicura al cordino con il moschettone della cintura di sicurezza personale e si nuota fino alla zattera, ci si sale e, solo quando la barca affonda si taglia il cordino con il coltello in dotazione su ogni zattera. Pensa a questa procedura e disponi le cose in modo da poterla attuare alla bisogna IMHO.
Citazione:franco mancino ha scritto:
Io il cordino apri zattera lo tengo PRONTO per essere legato, ritengo inutile tenerlo sempre legato. Nell'eventualità piuttosto remota di utilizzo, lo lego all'ultimo momento a una bitta e fuori dalle draglie. Importante un coltellino ben affilato vicino perchè il nodo poi si stringe con il tiro. Importante anche la revisione periodica senza tener conto la revisione di legge: alle mie revisioni ero sempre presente. Ad ancona, vicino a te, c'è una azienda competente.
IMHO non mi sembra molto prudente tenere il cordino slegato specie se non vai in barca da solo. Il mio è legato e bene. Il fatto di legarlo ad una bitta e fuori dalle draglie non mi sembra comportare vantaggi: se abbiamo paura che la frizione contro le draglie possa segare il cordino nel frattempo che l'equipaggio si trasferisce sulla zattera, si può sempre legare il cordino alla suddetta bitta una volta che la zattera è in mare ed aperta (naturalmente senza slegare il terminale del cordino perché se ci scappa di mano sono guai).
Citazione:francesco72 ha scritto:
La tecnica per salire in sattera che mi hanno insegnato consiste nel buttare in acqua la zattera con il cordino legato a bordo. Una volta che la zattera è gonfia, ci si assicura al cordino con il moschettone della cintura di sicurezza personale e si nuota fino alla zattera, ci si sale e, solo quando la barca affonda si taglia il cordino con il coltello in dotazione su ogni zattera. Pensa a questa procedura e disponi le cose in modo da poterla attuare alla bisogna IMHO.

[u]Ti hanno insegnato molto male[u], c'è un'enorme differenza (spesso tra soppravvivere e no!) tra salire sulla zattera asciutti piuttosto che bagnati!
??????????

[u]Ti hanno insegnato molto male[u], c'è un'enorme differenza (spesso tra soppravvivere e no!) tra salire sulla zattera asciutti piuttosto che bagnati!
[/quote]
Se le draglie è un problema la butti in acqua da poppa. Volevo sottolineare che importante è che la cimetta (tra l'altro mi pare bella robusta, ai voglia a rompersi per frizione) non si incattivi diventando così più corta e rischiando una pre-apertura. Da tener presente che sono momenti caotici, l'operatività deve essere certa. Inoltre la cimetta serve ad avvicinare la zattera allo scafo da abbandonare. Non per legare i moschettoni delle cinture. La zattera deve stare al bordo barca e imbarcare tutti, soprattutto se c'è mare.
Citazione:acquafredda ha scritto:
??????????

[u]Ti hanno insegnato molto male[u], c'è un'enorme differenza (spesso tra soppravvivere e no!) tra salire sulla zattera asciutti piuttosto che bagnati!
[/quote]

La maggior causa di morte dopo l'abbandono nave, non è nè la fame nè la sete, ma l'ipotermia!
Potresti dover buttare la zattera in mare senza volere che si gonfi. L'imbarcazione come ti insegnano nei corsi di sopravvivenza e' l'ultima cosa da abbandonare . Il cordino e ' lungo 8/10 metri e non e' detto resista allo strappo buttato in mare. Ogni situazone fa caso a se. Potrebbe convenire legare l'involucro della zattera e lasciarla galleggiare vicino alla barca in attesa che la situazione evolva.
Citazione:lord ha scritto:
Potresti dover buttare la zattera in mare senza volere che si gonfi. L'imbarcazione come ti insegnano nei corsi di sopravvivenza e' l'ultima cosa da abbandonare . Il cordino e ' lungo 8/10 metri e non e' detto resista allo strappo buttato in mare. Ogni situazone fa caso a se. Potrebbe convenire legare l'involucro della zattera e lasciarla galleggiare vicino alla barca in attesa che la situazione evolva.

Concordo [u]in pieno [u] che la barca sia l'ultima cosa da abbandonare!

Però la zattera quando la si butta a mare deve essere pronta (quindi gonfia) e se poi non la si usa pazienza!!!
oltretutto se non si gonfia affonda!( così ricordo di aver letto alcuni anni fa in prove comparative di una nota rivista nautica ).
Infatti è il peso del pacco che agisce tramite la cimetta sulla bombola di gonfiaggio ( salvo errori ed omissioni ), per cui si lancia il pacco solo con la volontà di gonfiare la zattera e di salirci il prima possibile( se sbaglio correggetemi )
Cordiali saluti e che rimanga per tutti una discussione solo accademicaBig GrinBig Grin
Esatto.
Observer me lo hanno insegnato allo YCI a Genova in un corso ISAF. A questo punto non so se quelli dello YCI abbiano interpretato correttamente le direttive di chi ha certficato il corso, ma penso che tu sia in disaccordo con le direttive ISAF. Insistevano molto sul fatto che la prima cosa da fare saliti sulla zattera è di prendere le pastiglie contro il vomito perchè valutavano come pericoloso il rischio disidratazione.
Citazione:cirbaing ha scritto:
oltretutto se non si gonfia affonda!( così ricordo di aver letto alcuni anni fa in prove comparative di una nota rivista nautica ).
Infatti è il peso del pacco che agisce tramite la cimetta sulla bombola di gonfiaggio ( salvo errori ed omissioni ),

No, in teoria la zattera (tutte) galleggia.

Se poi l'involucro non è più a tenuta e ci entra l'acqua dentro ok affonda, ma non è la situazione corretta.

Altrimenti non avrebbero senso i ganci idrostatici.

BV
Citazione:francesco72 ha scritto:
Observer me lo hanno insegnato allo YCI a Genova in un corso ISAF. A questo punto non so se quelli dello YCI abbiano interpretato correttamente le direttive di chi ha certficato il corso, ma penso che tu sia in disaccordo con le direttive ISAF. Insistevano molto sul fatto che la prima cosa da fare saliti sulla zattera è di prendere le pastiglie contro il vomito perchè valutavano come pericoloso il rischio disidratazione.

Mi spiace per quelli come te che hanno fatto un corso tenuto da gente da denuncia!

La prima cosa da fare è restare asciutti!!!

BV
E dire che anche Di Caprio nel film Titanic lo aveva già detto! Big Grin
URL di riferimento