Cari amici,
ho pulito il teak e sono rimaste sull'alluminio degli oblò delle macchie bianche che non se ne vanno più! A qualcuno è già successo? Cosa posso fare?
Grazie
Max
Se il detersivo utilizzato per il teak conteneva sostanze alcaline, hai intaccato, magari solo superficialmente, lo strato di anodizzazione superficiale dell'alluminio e non c'è più niente da fare. Contrariamente se le macchie bianche sono di calcare puoi passare un acido di facile utilizzo (es. acido ossalico) e tutto tornerà come prima.
Grazie, ci provo e speriamo bene...
max
con un po di pasta abrasiva dovresti risolvere. Comunque bisogna stare molto attenti quando si usano acidi a bordo proprio sui pezzi anodizzati
Io starei attento invece con la pasta abrasiva sui pezzi anodizzati... usarla con molto criterio perche' e' piu facile far fuori lo spessore di anodizzazione per abrasione che con le sostanze chimiche che si usano di solito a bordo. Magari ecco, piuttosto che l' acido ossalico userei l' aceto. Con criterio e sciacquando bene.
Citazione:lfabio ha scritto:
Io starei attento invece con la pasta abrasiva sui pezzi anodizzati... usarla con molto criterio perche' e' piu facile far fuori lo spessore di anodizzazione per abrasione che con le sostanze chimiche che si usano di solito a bordo. Magari ecco, piuttosto che l' acido ossalico userei l' aceto. Con criterio e sciacquando bene.
Mai avuto problemi, l'anodizzazione degli oggetti nautici e´a spessore ovvio non andarci pesanti, bisogna accontentarsi di aver rispristinato una situazione accettabile.
Quello che e´successo al nostro amico e´che ha usato prodotti contenenti acido solforico o muriatico che ha sciolto il colorante dell'anodizzazione in superficie, se non lucidi non risolvi il problema
Eh, il problema e' il solito: raccomandare sufficiente cautela sul forum da non trovarsi con qualcuno che ha usato l' entusiasmo della prima volta e.. ha fatto il pasticcio.
Dopo di che spero che l' OP non abbia usato acido solforico in coperta...! Pero' in effetti il sintomo ci starebbe.
Citazione:lfabio ha scritto:
Eh, il problema e' il solito: raccomandare sufficiente cautela sul forum da non trovarsi con qualcuno che ha usato l' entusiasmo della prima volta e.. ha fatto il pasticcio.
Dopo di che spero che l' OP non abbia usato acido solforico in coperta...! Pero' in effetti il sintomo ci starebbe.
il cleaner dei vari pulitori di teak contiene una sostanza acida che determina il problema lamentato
Ciao Massghil,
Un mio vicino di barca la stagione scorsa lamentava lo stesso problema. Ha fatto fare la pulizia del teak a degli operatori del porto (non so con quale prodotto ma sembrava aggressivo) e sono apparse delle macchie bianche (tipo scolature) sull'alluminio degli oblò. Queste macchie però non erano intaccature nell'allumino, bensì una specie di strato aggiuntivo che si grattava via con l'unghia.
Tutto si è risolto lucidando con una pezza bagnata e tantissimo olio di gomito, erano molto difficili da rimuovere (ci mise due giorni interi per una barca di 44 piedi).
Prima di passare a misure più drastiche prova a verificare se le macchie sono uno strato extra sull'alluminio o se il liquido è andato proprio ad erodere l'anodizzazione.
Spero sia di aiuto.
BV
Citazione:gmduff ha scritto:
Ciao Massghil,
Un mio vicino di barca la stagione scorsa lamentava lo stesso problema. Ha fatto fare la pulizia del teak a degli operatori del porto (non so con quale prodotto ma sembrava aggressivo) e sono apparse delle macchie bianche (tipo scolature) sull'alluminio degli oblò. Queste macchie però non erano intaccature nell'allumino, bensì una specie di strato aggiuntivo che si grattava via con l'unghia.
Tutto si è risolto lucidando con una pezza bagnata e tantissimo olio di gomito, erano molto difficili da rimuovere (ci mise due giorni interi per una barca di 44 piedi).
Prima di passare a misure più drastiche prova a verificare se le macchie sono uno strato extra sull'alluminio o se il liquido è andato proprio ad erodere l'anodizzazione.
Spero sia di aiuto.
BV
non è uno strato extra, conosco benissimo il problema, è dovuto al fatto che i pulitori di teak contengono acido e l'acido intacca l'alluminio anodizzato ossia intacca il colorante dell'anodizzazione che usa non a caso un bagno elettrolitico di acido e con l'acido si dissolve. Se lo sai quando pulisci il teak cerchi di evitare di spruzzare sugli oblò e sulle parti di alluminio
Citazione:kermit ha scritto:
non è uno strato extra, conosco benissimo il problema, è dovuto al fatto che i pulitori di teak contengono acido e l'acido intacca l'alluminio anodizzato ossia intacca il colorante dell'anodizzazione che usa non a caso un bagno elettrolitico di acido e con l'acido si dissolve. Se lo sai quando pulisci il teak cerchi di evitare di spruzzare sugli oblò e sulle parti di alluminio
Ciao Kermit,
[u]Nel caso del mio vicino[u] era con certezza uno strato extra (visto, toccato e discusso). Stavo solo esponendo una possibile ipotesi dato che la causa è simile. Non metto in dubbio che tu conosca benissimo il problema, ma magari si tratta di un problema diverso, infatti nel caso del mio vicino il tutto è andato via senza l'impiego di pasta abrasiva.
BV
Aggiornamento, le macchie si tolgono solo con pasta abrasiva arexons per auto. Poi gli ho passato autosol polish per alluminio.
Il risultato é decente, non come prima ma solo se si guarda attentamente si vede un leggero alone.
Massimo
Ps: ho usato una piccola fresa elettrica prestata da un amico con tampone di ovatta pressata, non ho idea come sarei riuscito farlo a mano!!
Citazione:massghil ha scritto:
Aggiornamento, le macchie si tolgono solo con pasta abrasiva arexons per auto. Poi gli ho passato autosol polish per alluminio.
Il risultato é decente, non come prima ma solo se si guarda attentamente si vede un leggero alone.
Massimo
Ps: ho usato una piccola fresa elettrica prestata da un amico con tampone di ovatta pressata, non ho idea come sarei riuscito farlo a mano!!
Ci saresti riuscito anche a mano ma con più passate e con un po di pazienza, magari cominciando una una pasta abrasiva con grana leggermente più grossa e terminare con polish
Vado OT: Kermit cosa è la regola delle 10000 ore? Ciao.
Citazione:felletti ha scritto:
Vado OT: Kermit cosa è la regola delle 10000 ore? Ciao.
Copio ed incollo dalla rete dove si spiega il concetto:
La regola delle 10.000 ore fu formulata per la prima volta in uno studio fatto dallo psicologo K. Anders Ericsson e due colleghi all'Accademia della Musica di Berlino. L'esperimento era nato con l'intento di scoprire se l'allenamento contava più del talento per un musicista.
Per prima cosa gli studiosi divisero gli studenti della classe di violino in tre gruppi: nel primo c'erano le star, cioè gli studenti con ottime potenzialità per diventare veri e propri professionisti; nel secondo gruppo c'erano quelli bravi, ma non troppo e, infine, nel terzo gruppo c'erano i ragazzi che non sembravano avere le abilità necessarie per diventare degli ottimi esecutori. Tutti i partecipanti avevano iniziato a suonare il violino più o meno alla stessa età, e cioè a cinque anni. Nei primi anni di studio ognuno di loro si era esercitato per circa due-tre ore alla settimana; ma all'età di otto anni, alcune differenze iniziarono ad emergere: alcuni ragazzi, infatti, avevano iniziato ad allenarsi per molte più ore rispetto ai loro colleghi. Questi ragazzi, scoprirono gli studiosi, erano quelli “destinati” a diventare i migliori esecutori della loro classe. Raggiunti i venti anni, infatti, questi ragazzi avevano totalizzato più di 10.000 ore di studio del proprio strumento; ed ecco confermata la regola delle 10.000 ore, che afferma che ognuno di noi ha bisogno di circa 10.000 di “allenamento” prima di diventare un cosiddetto “esperto del settore”.
Citazione:kermit ha scritto:
Citazione:felletti ha scritto:
Vado OT: Kermit cosa è la regola delle 10000 ore? Ciao.
Copio ed incollo dalla rete dove si spiega il concetto:
La regola delle 10.000 ore fu formulata per la prima volta in uno studio fatto dallo psicologo K. Anders Ericsson e due colleghi all'Accademia della Musica di Berlino. L'esperimento era nato con l'intento di scoprire se l'allenamento contava più del talento per un musicista.
Per prima cosa gli studiosi divisero gli studenti della classe di violino in tre gruppi: nel primo c'erano le star, cioè gli studenti con ottime potenzialità per diventare veri e propri professionisti; nel secondo gruppo c'erano quelli bravi, ma non troppo e, infine, nel terzo gruppo c'erano i ragazzi che non sembravano avere le abilità necessarie per diventare degli ottimi esecutori. Tutti i partecipanti avevano iniziato a suonare il violino più o meno alla stessa età, e cioè a cinque anni. Nei primi anni di studio ognuno di loro si era esercitato per circa due-tre ore alla settimana; ma all'età di otto anni, alcune differenze iniziarono ad emergere: alcuni ragazzi, infatti, avevano iniziato ad allenarsi per molte più ore rispetto ai loro colleghi. Questi ragazzi, scoprirono gli studiosi, erano quelli “destinati” a diventare i migliori esecutori della loro classe. Raggiunti i venti anni, infatti, questi ragazzi avevano totalizzato più di 10.000 ore di studio del proprio strumento; ed ecco confermata la regola delle 10.000 ore, che afferma che ognuno di noi ha bisogno di circa 10.000 di “allenamento” prima di diventare un cosiddetto “esperto del settore”.
circa 4.500 ore a testa....intravediamo la boa, però adesso forse abbiamo più tempo e possiamo recuperare