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Versione completa: Manutenzione timone e deriva in legno
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Il perimetro del timone e della deriva sono consumati, ma a parte il perimetro il resto sta ancora bene.

Secondo voi mi conviene fare qualcosa?

Perchè se devo carteggiare e ritinteggiare completamente tutto non so se ne vale la pena...

Ha senso fare qualcosa solo sul perimetro? (in caso che cosa di preciso)

se non faccio nulla cosa rischio?

grazie
BV



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Ciao Ander, se non fai nulla il legno ti si sciuperà sempre più, sia esteticamente che, col passare del tempo, anche strutturalmente, tant'è che i legni di bordo a parte il tek e pochi altri si verniciano sempre.

Il lavoro non è molto gravoso. ma conviene sverniciare e riverniciare tutto quanto, fare solo i bordi è un rattoppo che dura poco e non viene bene.

Levigatrice orbitale o rotoorbitale per togliere la vecchia vernice, riprendendo bene e anche migliorando i profili di ingresso e di uscita, poi, se la barca l'hai usata in mare devi eliminare tutto il sale assorbito dal legno, quindi immergi i pezzi in vasca da bagno con un peso sopra (un catino pieno d'acqua) per qualche ora. Fai asciugare bene per un paio di giorni o più, ricarteggi con carta sottile, meglio a mano, e parti con la pittura con almeno sei mani se mono o quattro se bicomponente, carteggiando tra una mano e l'altra per la migliore finitura.

Qui sul sito ci sono sicuramente discussioni dedicate ad hoc.

BV
però devi fare attenzione poi all'asciugatura, perchè potrebbero verificarsi fenomeni di imbarcamento o curvatura delle tavole
Grazie ad entrambi, mi avete convinto e rifarò la deriva come mi avete spiegato. il timone sta bene e per ora non lo toccherei.

gli ultimi dubbi:
-che pittura dare di preciso?
-come prevenire la curvatura?

ciao a tutti
grazie
A vederlo così il timone sembra di compensato, mi pare di vedere il segno degli strati dove è rastremato...se fosse in compensato anche la deriva non avresti grossi problemi di curvatura.
Se è di tavola fallo asciugare in modo uniforme, fa in modo che prenda aria da tutti i lati, non appoggiarla a qualcosa di dritto per capirsi, ma tienila sollevata con dei tacchetti, magari di abete o meglio ancora di plastica.
Se le mani di vernice sono tante puoi anche toglierla con la pistola termica e una spatola (occhio però a non bruciare) e ti risparmi un sacco di fatica...prova con la roto casomai, e vedi se viene facile poi decidi.
Togli bene tutto il legno rovinato, e poi la vernice vedi tu, io mi sono trovato bene con la Epifanes, da dare secondo le loro indicazioni, cioè a partire da una diluizione elevatissima la prima mano, a scendere poi fino all'ultima non diluita. Ti viene uno specchio. Smile
quando il legno diventa nero è compromesso
fanne una nuova e la vesti con tessuto vtr ed epoxi e non ci pensi più.
grazie ancora
ulteriori consigli sono sempre ben accetti
Citazione:milamaya ha scritto:
quando il legno diventa nero è compromesso
fanne una nuova e la vesti con tessuto vtr ed epoxi e non ci pensi più.

Quando è nero è pigmentato... non è compromesso! Basta saggiarlo con l'unghia: se affondasse nel legno allora si che sarebbe compromesso, ma vedrai che non è così. Il compensato marino molto difficilmente si rovina in modo 'strutturale'.

Per la vernice mi sono trovato molto bene con quella a due compomenti poliuretanica della Cecchi, ma ora non mi ricordo come si chiama.
grazie ancora
ulteriori consigli sono sempre ben accetti
Ciao, Ander Tool,
ti leggo solamente ora.

Spero tu possa adesso leggermi.

Ho letto con piacere che possiedi (2013!) una deriva del tipo vaurien.
Ne sono compiaciuto.
Io ho posseduto e navigato ( Grado, GO) con un Vaurien usato di 5 anni, fabbricato da Cantiere Faccenda.
Per l'uso che ne facevo era perfetta. Inoltre le attenzioni costruttivi e di finiture (originali) dello scafo,mi costringevano a delle "cure" meticolose.
Pertanto, non ho mai lesinato sia sulla qualità dei materiali e prodotti per le "piccole" riparazioni sia per "esecuzione" a regola d'arte delle applicazioni dei prodotti.
Gran piccola barca, no anzi deriva.
Mio modesto consiglio. Trattala al meglio, delle tue possibilità e tasche.
Il prodotto Faccenda Vaurien è bello spesso, senza risparmio di spessore e/o prodotto (vetro resina).
Il Produttore non ha risparmiato sui materiali.
L'allestimento al primo impatto appare scarno. Sbaglio. Alla prova dei fatti, risulta essere
assai robusto ed efficiente.


Io avevo sia il timone che la deriva a baionetta tinte di smalto bi-componente bianco.

Se lasci il color legno sarà bene:
3 mani resina epoxy + 3 o4 mani di vernice trasparente poliuretanica bi-componente.
Carteggiando sempre tra una mano e l'altra.

Se una una tinta il trattamento dura diversi anni.
Se usi un trattamento "trasparente" allora, mettiti il cuore in pace: dopo 2 o 3 anni, a secondo, devi
"riparare" di nuovo. Ma vuoi mettere la trasparenza del legno !!. marca : Veneziani o International
[[ogni volta che ri-penso al mio Varien, io mi commuovo! Ho tanti bei ricordi !!!]]
Buon vento.
Giulio
(11-09-2014 11:44)sgiulio Ha scritto: [ -> ]Ciao, Ander Tool,
ti leggo solamente ora.

Spero tu possa adesso leggermi.

Ho letto con piacere che possiedi (2013!) una deriva del tipo vaurien.
Ne sono compiaciuto.
Io ho posseduto e navigato ( Grado, GO) con un Vaurien usato di 5 anni, fabbricato da Cantiere Faccenda.
Per l'uso che ne facevo era perfetta. Inoltre le attenzioni costruttivi e di finiture (originali) dello scafo,mi costringevano a delle "cure" meticolose.
Pertanto, non ho mai lesinato sia sulla qualità dei materiali e prodotti per le "piccole" riparazioni sia per "esecuzione" a regola d'arte delle applicazioni dei prodotti.
Gran piccola barca, no anzi deriva.
Mio modesto consiglio. Trattala al meglio, delle tue possibilità e tasche.
Il prodotto Faccenda Vaurien è bello spesso, senza risparmio di spessore e/o prodotto (vetro resina).
Il Produttore non ha risparmiato sui materiali.
L'allestimento al primo impatto appare scarno. Sbaglio. Alla prova dei fatti, risulta essere
assai robusto ed efficiente.


Io avevo sia il timone che la deriva a baionetta tinte di smalto bi-componente bianco.

Se lasci il color legno sarà bene:
3 mani resina epoxy + 3 o4 mani di vernice trasparente poliuretanica bi-componente.
Carteggiando sempre tra una mano e l'altra.

Se una una tinta il trattamento dura diversi anni.
Se usi un trattamento "trasparente" allora, mettiti il cuore in pace: dopo 2 o 3 anni, a secondo, devi
"riparare" di nuovo. Ma vuoi mettere la trasparenza del legno !!. marca : Veneziani o International
[[ogni volta che ri-penso al mio Varien, io mi commuovo! Ho tanti bei ricordi !!!]]
Buon vento.
Giulio

Grazie e buon vento anche a te Giulio!
La poliuretanica Cecchi che nominava CapitanMANO (che naturalmente di MANI (di pittura) se ne intende:-) è ottima: fa parte della serie Nautilus ed è una bicomponente (vernice + catalizzatore).
Un'altra veramente eccezionale è la International Perfection Plus, anch'essa bicomponente, secondo me leggermente meglio della Cecchi perché si stende meglio e perdona di più la pennellata "di troppo" (cioè non lascia cordonature e righe anche se ripassi per coprire qualche "manca" dimenticata).
Ho avuto modo di provarle tutte e due recentemente e te le consiglio entrambe comunque, naturalmente insieme ad un buon pennello, al loro "Thinner" e lavorando nel pulito sempre.

Ti sconsiglio invece di seguire le istruzioni che dicono di poter dare più mani a distanza di 1 o 2 ore una dall'altra…viene un pasticcio, credimi…la cosa migliore, come diceva Capitanmano è di dare una mano e quando ben asciutta carteggiare leggermente, con la 240 o la 280 e ripassare. Più mani dai meglio è. io ne sto dando 6 o 7 per gli esterni… :-)

Ciao e BV.
Grazie!
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