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Versione completa: Miglior vela in Dacron
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Salve a tutti, rimanendo sul solo tessuto Dacron quale sarebbero le migliori vele che si possono avere .
Taglio, tipo di dacron , stecche etc.
Faccio questa domanda perche' pur rimanendo nella categoria criciera vorrei incrementare al Max le prestazioni della mia barca.

Grazie
Oddio! hai nominato l'ineffabile! tutti diranno la loro e tutti avranno ragione (o torto)... Dipende Wink
Nella mia precedente barca (GS 35) avevo delle vele in Dacron della UK realizzate tramite Graciotti di Numana.
La randa era full-batten montata sui carrelli Luffshuttle e ti devo dire che dopo 8 anni aveva ancora una buona forma (poi si è rotta in due, ma le cuciture non ne potevano più).
Anche il fiocco ha avuto una buona riucita ed aveva anche il cuscino sull'inferitura per migliorarne la forma nel caso di riduzione.
A mio avviso conviene quindi realizzare la randa full-batten che dà garanzia di durata in quanto la forma resta ottimale.
Tuttavia quando rifeci le vele scelsi il Pentex in quanto il costo era sostanzialmente uguale al Dacron.
se una vela dipendesse dai materiali che la compongono ci sarebbe un solo velaio al mondo (lo volevo scrivere in piccolo che e' una cosa che temo) in realta secondo me il velaio conta di piu del materiale e la sua abilita e' anche nel utilizzarlo al meglio.
non ti ci vuole un consiglio sui materiali da un forum, ti ci vuole di credere in un velaio e costruire un nuovo piano velico che ottimizzi le caratteristiche tue e della barca.
se non sai da dove cominciare a regolare una vela le' stecche lunghe sono un ottima soluzione per avere una vela leggera e duratura.. ma e' poco compatibile con la voglia di primeggiare nelle regatelle.
una considerazione la posso fare, una randa, dura il doppio di un genova, vai a fare le regatelle fatti due genova, vedrai che la barca diventa subito da corsa.. ammesso che le regole di regata lo consentano...
Allora, bisognerebbe sapere di che barca si tratta (dufour 36 forse? Dunque non un barchino di 21'), con quale regolamento devi regatare, quali sono i requisiti necessari per rientrare nella categoria crociera secondo il bando di regata.

Questo è l'articolo della normativa d'altura che stabilisce le linee guida della classe gran crociera, ma poi ogni circolo lo 'personalizza':

6 - Per appartenere alla categoria “Gran Crociera” (attività di base), le imbarcazioni dovranno avere le caratteristiche appresso descritte, avendo mantenuto la propria configurazione originale di barca da diporto, ovvero senza alcuna modifica successiva allo scafo ed appendici, ed essere in possesso di Certificato di Rating ufficiale, anche semplificato o provvisorio, come descritto al punto 2.3 delle Disposizioni Tecniche. Dette imbarcazioni, in regola anche con le Norme vigenti per la Navigazione da Diporto, devono essere dotate d’arredi interni da crociera completi e idonei per lunghe navigazioni e sono caratterizzate da alcune attrezzature proprie per una facile crociera, quali: Rollafiocco con vela installata o vela di prua con Garrocci - Rollaranda - Ponte in teak completo - Elica a pale fisse - Alberatura senza rastrematura - Salpancore completamente installato in coperta – Salpancore in apposito gavone a prua, con ancora e catena nell’alloggiamento ed adeguate di peso (Kg) e con una lunghezza di almeno tre volte la LOA - Desalinizzatore proporzionato - Vele di tessuto a bassa tecnologia (dacron e altre fibre poliesteri, nylon ed altre fibre poliammide, cotone e, comunque, di filati a basso modulo di elasticità tessuti a trama ed ordito senza laminature) - Bulbo in ghisa corto o lungo (qualora nella serie fosse previsto anche quello in piombo) – bow- thrusters a vista - impianto di condizionamento ed altre attrezzature indicate dal Comitato Organizzatore che, comunque, devono essere previste nel Bando di Regata. Un ulteriore parametro potrà essere l’anno di varo, se anteriore al 1984.
Le Società Organizzatrici d'attività per detta categoria devono prevedere nel Bando, l’obbligatorietà di alcuni dei sopra specificati parametri. Se i parametri specificati comprendono le vele a bassa tecnologia questi potranno essere quattro (4), altrimenti i parametri dovranno essere almeno cinque (5). Tra questi parametri deve obbligatoriamente essere incluso il Rollafiocco o vela di prua con Garrocci e, per le imbarcazioni con LOA maggiore di 11,40 metri, il Salpancore (così come sopra specificato).
Il termine “a vele bianche” significa imbarcazione che naviga esclusivamente con randa e fiocco. Nella categoria “a vele bianche” sono permesse esclusivamente vele a bassa tecnologia.
Per i casi di dubbia conformità farà fede l’interpretazione della Commissione FIV / Ass. di Classe UVAI.


Una volta che si è stabilito quali sono i vincoli (es. Dacron, avvolgifiocco, possibilità o meno di cambiare la vela di prua) si può fare un'ipotesi di ciò che si vuole ottenere e di ciò che si vuole spendere.....perchè, alla resa dei conti, una cosa è partecipare alla 'gran crociera' con le vele da crociera in dacron cruise, ed un'altra realizzare un gioco di vele da regata in dacron competition temperato.....camuffate da vele da gran crociera Wink

I dacron competition sono dacron realizzati per le classi monotipo in cui è vietato l'uso dei laminati.....ma sono un pò delicati.....e un po' fuori range su un 36'.

Per la randa, direi solo una stecca full, 1 mano da non prendere mai....Wink

Per il Genoa, se è possibile sostituirlo, un medio sovrapposto ed un pesante 100%....se invece è 'unico' da terzaruolare avvolgendolo dev'essere un pesante e di dacron meno temperato per poter sopportare qualche piega senza danneggiarsi....

Una lettura in merito ai tessuti in dacron polykote e competition si può trovare qui:
http://contendersailcloth.com/?language=it
Grazie a tutti, per specificare meglio confermo che si tratta di un dufour 36 e che ho specificato il parametro dacron perche' nelle regate locali qui' ad ancona semplificando la normativa della vela d'altura nei vari bandi di regata la stessa non viene riportata alla lettera ma appunto in genere per il rientro nella classe crociera si richiede che le vele siano in dacron , inoltre un altra caratteristica e' che si utilizzi un genoa rollabile per cui niente cambi di vela a prua.
io sto alle prese con la mia randa nuova. quella 'big spender' di mia moglie non scuce un quattrino ed allora debbo aspettare la 13ma.

nel frattempo mi sono fatto le mie idee sulla randa in dacron cross-cut.

le prime due stecche full e le altre due corte.

stecche anche sul fiocco.

ho una randa piccola ed in assenza di genoa gigante la barca è puggera.
guadagnare un allunamento positivo aiuterebbe l'equilibrio.

credo
come mai hai scartato la soluzione randa interamente steccata ?
Citazione:Chiodoni ha scritto:
come mai hai scartato la soluzione randa interamente steccata ?


mi da l'idea che la regolo meglio.


credo
Avrei un altra domanda :
Pensando ad una randa in dacron temperato andrebbe fatta (pensando alle performance ) con taglio triradiale o cross cut ?
E pensando alla durata ?
chiodoni devi essere davvero riflessivo ;-)
ti appoggio sul dacron temperato, crosscut ovviamente


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Al prossimo giubileo vi dico la mia
Come mai cross cut ?
ci sono un sacco di thread sull'argomento
il materiale é fatto per quello e semplicemente (dice che...) funziona meglio


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Per la precisione, esistono entrambe le tipologie.

http://www.contendersailcloth.com/woven/...onpro.html

Poi si deve valutare in base a ciò che si vuole ottenere il rapporto costi/benefici.
Albert mi stupisci (in senso buono), il solo considerare la possibilità una vela in dacron triradiale, seppure orientato, ha dell'eccezionale secondo l'idea che mi sono potuto fare leggendo le decine di post sull'argomento in questo forum (quello vecchio non ho ancora capito come leggerlo)


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Diciamo che alcuni produttori hanno perfezionato la tessitura warp, ottimizzando oltre che il filato, la distribuzione e la tensione dei fili e non ultimo il finissaggio con calandratura e resinatura, per rendere il tessuto meno elastico nel senso dell'ordito e consentirne l'uso radiale.

Bisogna però tener presente un fatto: uno dei vantaggi delle vele in dacron cross-cut, a fronte di una stabilità di forma non eccezionale, è quello di poter variare la posizione del grasso aumentando o diminuendo la tensione dell'inferitura.
Ciò è dovuto alla disposizione della pannellatura, che si presenta con i fili paralleli in balumina, e con il diagonale, cedevole, in inferitura.

Se i pannelli sono disposti radialmente, la forma è inizialmente più stabile ma questo "gioco" non è più praticabile, perchè i fili sono distribuiti lungo le linee di forza e, insistendo con la tensione di drizza, si rischia di allungarli deformando permanentemente la vela, senza ottenere il vantaggio di forma cercato.

Ciao
Studiando un po' di piu' le vecchie discussioni e qualche dato relativo agli allungamenti mi sembra di capire che anche il dacron piu' performante ha comunque allungamenti circa doppi dispetto a prodotti tipo Contender cdx o Acl e che comunque tu Albert in una discussione del 2012 mettevi anche queste due ultime soluzioni leggermente sotto alla soluzione membrana multipannel in pentex con doppio taffeta'
Parlo di un uso regate lunghe e di circolo , ho capito male ?
E comunque potresti farmi capire come mai prediligi il multipannel in pentex rispetto al triradiale ?
xxxx
(17-09-2016 14:09)albert Ha scritto: [ -> ]Diciamo che alcuni produttori hanno perfezionato la tessitura warp, ottimizzando oltre che il filato, la distribuzione e la tensione dei fili e non ultimo il finissaggio con calandratura e resinatura, per rendere il tessuto meno elastico nel senso dell'ordito e consentirne l'uso radiale.

Bisogna però tener presente un fatto: uno dei vantaggi delle vele in dacron cross-cut, a fronte di una stabilità di forma non eccezionale, è quello di poter variare la posizione del grasso aumentando o diminuendo la tensione dell'inferitura.
Ciò è dovuto alla disposizione della pannellatura, che si presenta con i fili paralleli in balumina, e con il diagonale, cedevole, in inferitura.

Se i pannelli sono disposti radialmente, la forma è inizialmente più stabile ma questo "gioco" non è più praticabile, perchè i fili sono distribuiti lungo le linee di forza e, insistendo con la tensione di drizza, si rischia di allungarli deformando permanentemente la vela, senza ottenere il vantaggio di forma cercato.

Ciao


pifferino Albert, dovremmo " riconoscerti " anche la sola consulenza in questo forum, effettivamente leggerti è sempre una fonte di apprendimento difficilmente apprezzabile dai competitor ... bontà tua !! Smiley32Smiley32Smiley32
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