Citazione:oudeis ha scritto:
Citazione:acarloz ha scritto:
Dopo aver letto qui nel forum, mesi fa ho provato ad utilizzare un alabasso per la vela di prua.
Prove e risultati:
- fissato esterno ai garrocci: ho mollato lo stopper come al solito e il genoa è venuto giù da solo per metà. La cima in bando, tirata indietro dal vento, si è incastrata con decisione nella crocetta
- fatto passare all'interno dei garrocci, stessa manovra, risultato simile: la cima si è annodata tra gli stessi.
Dopo queste esperienze fallimentari (e anche un po' seccanti, perché ritrovarsi in solitario col genoa mezzo aperto e non poterlo tirare giù non mi ha divertito), ho rinunciato, aspettando consigli di qualcuno più esperto.
Di mio credo di aver capito che:
1) non va mai lasciato in bando, per cui se è armata va usata per tirar giù la vela metro dopo metro sindall'inizio.
2) io ho usato per la prova una cima tre legnoli da 8mm. Probabilmente ce ne vuole una più fine, e forse di altro tipo.
3) in ogni caso, a meno che non si ammaini il genoa a collo, o a meno che non si stia parlando di una trinchetta, la balumina finisce in acqua
Che mi dite?
ecco, ti si disse -dentro ai garrocci-, dando per scontato che il
sagolino dovesse essere abbastanza fino e non ritorto ma a calza,
che ha meno tendenza a prendere colli. Quanto alla balumina c'è
poco da fare se non tenere bene la prua al vento per farla cadere a bordo e dargli subito una legata.
Eh, sò regazzi, nun stanno mai a sentì...
una cima da 8 come alabasso manco sulla Palinuro la usano !
Una cimetta calzata da 4 già è esagerata e poi rigorosamente dentro ai garrocci, per non ritrovarsi con una matassa a mò di nodo di Gordio in coperta.
però il circuito riportato da mckewoy toglierebbe il problema della balumina in giro in balia del vento
da capire effettivamente se è affidabile sulla questione issa/ammaina
dice la sacra scrittura, date retta ai vecchi che hanno la pelle dura.
perché lavori bene serve un loop con la drizza. un capo tira e l'altro molla.
sulla gitana non c'è il carrello del punto scotta ma un sistema simile a questo.
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basta abbassare la bugna quando sei all'orza e ti viene in coperta buono-buono.
Citazione:mckewoy ha scritto:
dice la sacra scrittura, date retta ai vecchi che hanno la pelle dura.
perché lavori bene serve un loop con la drizza. un capo tira e l'altro molla.
sulla gitana non c'è il carrello del punto scotta ma un sistema simile a questo.
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basta abbassare la bugna quando sei all'orza e ti viene in coperta buono-buono.
Basta tenere la prua nel vento, se si è bravi lo si piega pure... però poi comunque una legata bisognerà dargliela o sbaglio?
So che la mia è piccola 6 m ma vi assicuro che l'alabasso
lo uso da diversi anni sulla vela di prua, ed è perfetto.
Basta mettere per pochi secondi la vela a collo o farla filare
e viene giù che è uno spasso.
Mia esperienza, cimetta fuori dai garrocci, quando si molla la drizza
cazzare subito l'alabasso.
Citazione:Klaus ha scritto:
Citazione:mckewoy ha scritto:
dice la sacra scrittura, date retta ai vecchi che hanno la pelle dura.
perché lavori bene serve un loop con la drizza. un capo tira e l'altro molla.
sulla gitana non c'è il carrello del punto scotta ma un sistema simile a questo.
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basta abbassare la bugna quando sei all'orza e ti viene in coperta buono-buono.
Basta tenere la prua nel vento, se si è bravi lo si piega pure... però poi comunque una legata bisognerà dargliela o sbaglio?
certo che si, ma a quel punto stai già in porto a secco si vele e fai tutto con comodo.
tipo una scotta sta in tensione e con l'altra gli dai una imbrogliata prima di sistemarla nel sacco dopo aver ormeggiato.
Citazione:Klaus ha scritto:
Citazione:oudeis ha scritto:
Citazione:acarloz ha scritto:
Dopo aver letto qui nel forum, mesi fa ho provato ad utilizzare un alabasso per la vela di prua.
Prove e risultati:
- fissato esterno ai garrocci: ho mollato lo stopper come al solito e il genoa è venuto giù da solo per metà. La cima in bando, tirata indietro dal vento, si è incastrata con decisione nella crocetta
- fatto passare all'interno dei garrocci, stessa manovra, risultato simile: la cima si è annodata tra gli stessi.
Dopo queste esperienze fallimentari (e anche un po' seccanti, perché ritrovarsi in solitario col genoa mezzo aperto e non poterlo tirare giù non mi ha divertito), ho rinunciato, aspettando consigli di qualcuno più esperto.
Di mio credo di aver capito che:
1) non va mai lasciato in bando, per cui se è armata va usata per tirar giù la vela metro dopo metro sindall'inizio.
2) io ho usato per la prova una cima tre legnoli da 8mm. Probabilmente ce ne vuole una più fine, e forse di altro tipo.
3) in ogni caso, a meno che non si ammaini il genoa a collo, o a meno che non si stia parlando di una trinchetta, la balumina finisce in acqua
Che mi dite?
ecco, ti si disse -dentro ai garrocci-, dando per scontato che il
sagolino dovesse essere abbastanza fino e non ritorto ma a calza,
che ha meno tendenza a prendere colli. Quanto alla balumina c'è
poco da fare se non tenere bene la prua al vento per farla cadere a bordo e dargli subito una legata.
Eh, sò regazzi, nun stanno mai a sentì...
una cima da 8 come alabasso manco sulla Palinuro la usano !
Una cimetta calzata da 4 già è esagerata e poi rigorosamente dentro ai garrocci, per non ritrovarsi con una matassa a mò di nodo di Gordio in coperta.
E che ho un paio di 100 metri di cima ritorta da 8 che m'avanza...
M'attrezzero e rifarò la prova. Certo che meno di 4 mm come la manovro, con le pinzette da trucco di Manuela?
Io uso l'alabasso alla randa su un oceanis 39 ormai da tre anni:
cimino da 7/8 con gassa sulla penna; a meta vela tenuto da un loopino di 4/5 cm di diametro per evitare che in bando se ne vada in giro; e rinviato a piede d'albero con bozzello fino in pozzetto, dove viene trattenuta da uno strozzatore a fischietto (da deriva); e quando vuoi che la randa venga giù, lei viene giù! come si dice in provincia 'prima ammainassimo e poi discutessimo'!
L'artifizio si è reso necessario perché prima specie con un po di vento restavano sempre quei tre quattro metri di randa, che alla fine faceva incattivire le stecche della medesima nel lazy jack!
unica avvertenza mettere bene in chiaro l'alabasso quando la randa va su: regolarmente s'impiglia ovunque..
...e se l'alabasso fosse 'automatico'?
Premesso che non l'ho mai provato (manco quello 'manuale' se è per questo) ma metti che l'alabasso lo attacchi ad una piccola ancora galleggiante e lo fili a poppa via.. molli drizza e quella rimane sempre in tensione (cima galleggiante, ancora altrettanto galleggiante), come arriva al punto più basso dell'amainata il cordino di recupero precedentemente legato a poppa entra in funzione e toglie la tensione, per il recupero a bordo...
Troppo fantasioso?!?!? Troppo pericoloso.. si... ma ci ho provato
Citazione:ebbtide39 ha scritto:
Io uso l'alabasso alla randa su un oceanis 39 ormai da tre anni:
cimino da 7/8 con gassa sulla penna; a meta vela tenuto da un loopino di 4/5 cm di diametro per evitare che in bando se ne vada in giro; e rinviato a piede d'albero con bozzello fino in pozzetto, dove viene trattenuta da uno strozzatore a fischietto (da deriva); e quando vuoi che la randa venga giù, lei viene giù! come si dice in provincia 'prima ammainassimo e poi discutessimo'!
L'artifizio si è reso necessario perché prima specie con un po di vento restavano sempre quei tre quattro metri di randa, che alla fine faceva incattivire le stecche della medesima nel lazy jack!
unica avvertenza mettere bene in chiaro l'alabasso quando la randa va su: regolarmente s'impiglia ovunque..
se mi gira, provo questo retriver sulla randa. Anche nella mia si verifica il tuo stesso problema.
Può succedere di avere a riva il genoa, ingarrocciato, ed ad un improvviso aumento del vento, stiamo andando di bolina, bolina larga, avere la neccessità di ammainarlo per sostituirlo. SE rimaniamo sulla stessa andatura per effetto del piano inclinato il genoa non verrà giù da solo ma continuerà ad andare su per lo strallo anche mollando la drizza. Due i casi, se siamo in regata e non vogliamo perdere acqua sotto vento si mandano più persone a prua e con urla e grida deve scendere, secondo caso siamo in crociera da soli o in una regata d'altura dove perdere un pò d'acqua sottovento non comporta nessuna perdita basta mettersi pochi secondi in poppa piena lascando la randa e il genoa sventatato da questa verrà giù con facilità lavorando su una coperta piatta.
Il bravo timoniere ha lavorato anche a prua e capisce la difficoltà che hanno quelli che ci vanno ad ammainare.
La vela è un'oppppppinione.
Citazione:bullo ha scritto:
Può succedere di avere a riva il genoa, ingarrocciato, ed ad un improvviso aumento del vento, stiamo andando di bolina, bolina larga, avere la neccessità di ammainarlo per sostituirlo. SE rimaniamo sulla stessa andatura per effetto del piano inclinato il genoa non verrà giù da solo ma continuerà ad andare su per lo strallo anche mollando la drizza. Due i casi, se siamo in regata e non vogliamo perdere acqua sotto vento si mandano più persone a prua e con urla e grida deve scendere, secondo caso siamo in crociera da soli o in una regata d'altura dove perdere un pò d'acqua sottovento non comporta nessuna perdita basta mettersi pochi secondi in poppa piena lascando la randa e il genoa sventatato da questa verrà giù con facilità lavorando su una coperta piatta.
Il bravo timoniere ha lavorato anche a prua e capisce la difficoltà che hanno quelli che ci vanno ad ammainare.
La vela è un'oppppppinione.-
Mi inchino alla saggezza [:68]
Citazione:acarloz ha scritto:
Mi inchino alla saggezza [:68]
[/quote]
io mi inchino un poco meno. sai a una certa...preferisco stare in piedi nel pozzetto a giocare con i rinvii. basta farli bene ed utilizzarli al momento giusto.
forse l'ho già detto ma per me non è tanto importante che vena giù. quanto che non risalga su quando vuole lei
.
Citazione:marbr ha scritto:
conosco un signore che sono circa 20 anni che gira in solitario sul suo vecchio gs39 con genoa ingarrocciato: una cimetta fissata alla penna della vela, passa per i garrocci, passa per un bozzello sul punto di mura e se ne va in pozzetto.
non ha mai avuto problemi ad ammainare, in qualsiasi condizione, stando in pozzetto e con le sole sue 2 mani a disposizione
infatti è stato pubblicato anche sulla rivista vela, assieme ad altre invenzioni di altri ADV (riconosciuto i nomi) ;-)
Il genoa scende con l'alabasso, daccordo. Chi recupera il genoa, lo mette in barca,andrebbe fuori dalle draglie in acqua,scioglie le scotte, lo sgaroccia, lo butta sotto coperta per l'osteriggio di prua? Poi bisogna armare un fiocco, chi va a prua ad armare?
Per i vecchietti consiglio un bel rollafiocco. Come faccio io.
La realtà è un'oppppinione.
Citazione:France WLF Sailing Team ha scritto:
...e se l'alabasso fosse 'automatico'?
Premesso che non l'ho mai provato (manco quello 'manuale' se è per questo) ma metti che l'alabasso lo attacchi ad una piccola ancora galleggiante e lo fili a poppa via.. molli drizza e quella rimane sempre in tensione (cima galleggiante, ancora altrettanto galleggiante), come arriva al punto più basso dell'amainata il cordino di recupero precedentemente legato a poppa entra in funzione e toglie la tensione, per il recupero a bordo...
Troppo fantasioso?!?!? Troppo pericoloso.. si... ma ci ho provato
Ma mettere un giro attorno all'asse delll'elica? Quando accendi motore lui si ammaina