14-11-2013, 05:28
14-11-2013, 06:25
facciamo finta che su una barca si possano tirare su due rande con due diversi allunamenti.. che ve lo dico a fare?
14-11-2013, 14:35
Citazione:ilbianconiglio ha scritto:Hai ragione, il problema principale è a volte la misurazione precisa di quest'angolo se non hai la barca perfettamente in bolla ma poi ti dico come nel mio caso l'ho risolto.
Citazione:kermit ha scritto:
Secondo voi intorno ad un valore di 3 gradi è una bestemmia?
secondo me, qualora fosse un frazionato, sarebbe pressoché perfetto mentre su un TA dovrebbe esser circa 1/3; il problema, semmai, è la precisione nella misurazione
Proprio ieri mi sono dedicato a rimettere a posto completamente l'assetto della barca perchè il pre-rake era assai fuori misura.
Come spesso capita in questi casi sono ripartito da zero ed ho mollato tutto e ricominciato come se la barca si alberasse per la prima volta. Lavoro da fare con estrema calma da soli e senza condizionamenti di gente impreparata che fa confusione e che richiede almeno (a me) una mezza giornata con minimo 2-3 salite in testa d'albero.
Le cose fatte e i dati d'impostazione vanno assolutamente scritti, alla fine un lavoro estremamente istruttivo e la soddisfazione che a fine opera anche su sartie lunghe di ca 20 metri la misura da una parte all'altra torna al millimetro.
Riguardo al prerake nel mio caso è stato utile il progetto dettagliato del piano velico in quanto sono quotate tutte le misure, inclusa l'altezza del boma in pozzetto ecc ecc. Una volta impostate con precisione le misure con boma perfettamente orizzontale al piano di pozzetto si appoggia la livella sul boma e si gioca un pochino sulle cime di ormeggio di prua per mettere la barca in bolla, a dire la verità la barca stava già in bolla...
Quindi utilizzando un bel peso sulla drizza randa (una mazzetta) ammortizzato all'interno di un secchio d'acqua appoggiato in coperta si prende la misura sul boma e con la formula:
angolo di rake =arctang(misura trovata sul boma/P )
La P va corretta aggiungendo la distanza tra il segno di stazza e l'uscita della drizza, la misura sul boma va presa dalla faccia posteriore dell'albero.
E' bene che quando si fanno queste misure non ci siano persone a spasso sulla barca ed eventualmente, se in due, disporsi vicino l'albero in ambi le parti del boma (il boma va tenuto leggermente da una parte per far passare a piombo la drizza randa).
E' utile anche mettere un segno con una striscia adesiva sul boma dove passa la drizza per futura memoria.
Nel mio caso comunque il prerake è venuto 2,8 gradi, prima della sistemazione avevo un prerake di 1,5° e la barca era poco 'ardente' di bolina anche con vento fresco. Vi farò sapere come andrà ora dopo la cura tra l'altro domenica siamo anche in regata e vediamo cosa succede.
14-11-2013, 16:21
Il rake di riferimento è più comodo prenderlo come misura lineare da testa albero ad un punto fisso di poppa con una bindella metrica.
14-11-2013, 16:21
Come ben sai, il rake dipende dalla lunghezza dello strallo, quindi, per raddoppiare l'angolo, devi aver agito un bel po' sull'arridatoio; la tua barca però non si può definire un frazionato, quindi, quasi 3° mi sembrano tantini ( ma non è detto), forse avrei provato prima con ca 2°, per non trovarmi poi in difficoltà con ariona. Tienici al corrente.
Per curiosità, la tua P è di 17 o 18 metri? E la misura rilevata albero/boma, di quanti cm?
Giusto per controllare la validità di questo disegnino:
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
ciao
Per curiosità, la tua P è di 17 o 18 metri? E la misura rilevata albero/boma, di quanti cm?
Giusto per controllare la validità di questo disegnino:
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
ciao
14-11-2013, 16:44
Citazione:einstein ha scritto:Non mi è chiaro se ti riferisci a me o ad altri, comunque la mia barca è un frazionato (First45) la mia P nominale è di 18 metri (quella di stazza meno, la randa è più corta) ma ho inserito anche la distanza che c'è tra l'uscita della drizza ed il segno di stazza, orientativamente 18,5 mt e la misura rilevata sul boma è di 92 cm.
Come ben sai, il rake dipende dalla lunghezza dello strallo, quindi, per raddoppiare l'angolo, devi aver agito un bel po' sull'arridatoio; la tua barca però non si può definire un frazionato, quindi, quasi 3° mi sembrano tantini ( ma non è detto), forse avrei provato prima con ca 2°, per non trovarmi poi in difficoltà con ariona. Tienici al corrente.
Per curiosità, la tua P è di 17 o 18 metri? E la misura rilevata albero/boma, di quanti cm?
Giusto per controllare la validità di questo disegnino:
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
ciao
Riguardo all'arridatoio dello strallo di prua è andata più o meno cosi: dopo aver rilevato un prerake di 52 cm e avendolo confrontato con quello di altra barca identica ma che cammina assai mi sono accorto che le due misure erano troppo differenti.
Quindi sono andato a vedere come stava messo l'arridatoio di prua e alzando il cannotto dell'avvolgifiocco che lo nascondeva ho scoperto che l'arridatoio aveva i controdadi di blocco lenti con l'arridatoio completamente a 'pacco' cioè completamente avvitato.
Su questo mistero dell'arridatoio senza blocchi che è andato completamente avvitato è un mistero di cui riparleremo in altro post, meglio che si è avvitato piuttosto che il contrario....
Ovviamente io non l'avevo mai toccato..
Quindi una volta accertatomi della lunghezza della vite (circa 110 mm per lato) ho opzionato una preregolazione al 50 % della vite, ossia 55 mm di avvitamento. Con tutte le manovre completamente mollate ho proceduto a rimettere l'albero in asse (l'ongitudinale e trasversale) secondo la prassi descritta in molti manuali nonchè sul libro di Danilo Fabbroni che è un ottimo riferimento per queste cose.
I risultato finale è stato che il prerake alla fine coincideva con quello della barca gemella , o meglio ci sarebbe una leggera differenza, lui ha 102 cm mentre io ho 92 cm, ma va bene così, in quanto io devo fare ancora la regolazione finale con un uscita in mare e credo che, riprendendo uno o due giri sulle alte, alla fine le misure coincideranno quasi alla perfezione.
Ovvio tutti dettagli di regoòlazione non sono spiegabili sinteticamente in un post del genere.
Curiosità tutte le sartie sono marcate e perfettamente speculari, gli arridatoi della D2 e D3 hanno riferimenti numerati calibrati tutte le misure laterali sono perfette al mm, incredibile la precisione di questi scafi realizzati da Beneteau
14-11-2013, 16:48
Ma sullo strallo a prua non si può mettere un bel 'pinciometro' un pistone idraulico e a seconda dei casi, più o meno vento si sposta l'albero, più a prua e più a poppa.
Forse con le crocette acquartierate verso poppa non lo si può fare.
Viva i libera. La vela è un'oppppinione.-
Forse con le crocette acquartierate verso poppa non lo si può fare.
Viva i libera. La vela è un'oppppinione.-
14-11-2013, 17:04
Citazione:kermit ha scritto:
Non mi è chiaro se ti riferisci a me o ad altri, comunque la mia barca è un frazionato (First45)
Quando si parla di un rake di 2/3° per un frazionato, si intende un 3/4 o un 7/8, il tuo è un 9/10, quindi un frazionatino.
Comunque, il disegnino sembra attendibile per una regolazione di massima, c'è una certa corrispondenza con i tuoi dati.
ciao
14-11-2013, 17:10
Citazione:einstein ha scritto:Non sapevo che esistessero frazionati e frazionatini comunque il disegno non rappresenta una prova in quanto l'angolo si calcola con una funzione trigonometrica della tangente, semmai è la prova che il disegno è fatto bene e non il contrario
Citazione:kermit ha scritto:
Non mi è chiaro se ti riferisci a me o ad altri, comunque la mia barca è un frazionato (First45)
Quando si parla di un rake di 2/3° per un frazionato, si intende un 3/4 o un 7/8, il tuo è un 9/10, quindi un frazionatino.
Comunque, il disegnino sembra attendibile per una regolazione di massima, c'è una certa corrispondenza con i tuoi dati.
ciao
14-11-2013, 17:30
Diciamo allora, che il disegnino assolve dignitosamente il compito di arrivare ad una regolazione/controllo di massima, anche per chi non è avezzo a far di conto.
ciao
ciao
14-11-2013, 17:42
Mi spiegate come fate a calcolare il rake senza errori di misura dovuti a:
- Catenaria della drizza
- pendolo che oscilla
- barca appruata o appoppata?
Io ho provato ma avevo numeri a cazzum, e secondo me la mia barca e' sordina al timone. Riproverò con il metodo tiger.
Circa il tenditore a fondo corsa di kermit, ho avuto analoga sorpresa in luglio.
- Catenaria della drizza
- pendolo che oscilla
- barca appruata o appoppata?
Io ho provato ma avevo numeri a cazzum, e secondo me la mia barca e' sordina al timone. Riproverò con il metodo tiger.
Circa il tenditore a fondo corsa di kermit, ho avuto analoga sorpresa in luglio.
14-11-2013, 18:30
a che serve il rake?
con vento forte, ovvero barca molto sbandata e' poco influente. (ormai l' ha detto albert..)
rimane da capire che succede con poco vento e barca quasi diritta.
in questa situazione il rake aiuta ad avere il timone leggermete alla poggia per aumentare la portanza delle appendici (vedi abbot e relazione tra portanza e attrito)
questo dato non dipende ovviamente solo dal rake ma molto dalla distribuzione dei pesi in barca e dalla cura della antivegetativa
come si misura il rake ha un valore simbolico, la cosa importante e difficile e' trovare il rake migliore per la specifica barca, due barche uguali ma con con appendici diverse, pesi diversi, vele diverse e timonieri diversi.. il rake migliore lo hanno per forza diverso.
per misurarlo il modo migliore e' usare la trigonometria, e' un modo vetusto che risale a due secoli prima di cristo ma credo che sia ancora il migliore.
l' attenzione maniacale al rake dipende dalle infiltrazioni culturali dei derivisti nella gestione delle barche con la chiglia. per le barche che navigano dritte sull' acqua il rake ha un valore rale, sui bottiglioni un armo rigido ha una efficienza sicuramente migliore.. pero se uno al timone sente la barca sorda.. come dire ci sono tante regolazioni (anche di posizione dell' equipaggio) per ovviare a questo...
il buco giusto a pide d' albero sul 31,7 e' quello centrale, quello piu a prua e' intrigante ma peggiora di molto la poppa.
con vento forte, ovvero barca molto sbandata e' poco influente. (ormai l' ha detto albert..)
rimane da capire che succede con poco vento e barca quasi diritta.
in questa situazione il rake aiuta ad avere il timone leggermete alla poggia per aumentare la portanza delle appendici (vedi abbot e relazione tra portanza e attrito)
questo dato non dipende ovviamente solo dal rake ma molto dalla distribuzione dei pesi in barca e dalla cura della antivegetativa
come si misura il rake ha un valore simbolico, la cosa importante e difficile e' trovare il rake migliore per la specifica barca, due barche uguali ma con con appendici diverse, pesi diversi, vele diverse e timonieri diversi.. il rake migliore lo hanno per forza diverso.
per misurarlo il modo migliore e' usare la trigonometria, e' un modo vetusto che risale a due secoli prima di cristo ma credo che sia ancora il migliore.
l' attenzione maniacale al rake dipende dalle infiltrazioni culturali dei derivisti nella gestione delle barche con la chiglia. per le barche che navigano dritte sull' acqua il rake ha un valore rale, sui bottiglioni un armo rigido ha una efficienza sicuramente migliore.. pero se uno al timone sente la barca sorda.. come dire ci sono tante regolazioni (anche di posizione dell' equipaggio) per ovviare a questo...
il buco giusto a pide d' albero sul 31,7 e' quello centrale, quello piu a prua e' intrigante ma peggiora di molto la poppa.
14-11-2013, 20:35
Citazione:ghibli4 ha scritto:La mia barca stava a Caorle nella Darsena dell'Orologio e forse da quelle parti c'è un rigger a cui piace portare a fondocorsa gli arridatoi dello strallo di prua .
Mi spiegate come fate a calcolare il rake senza errori di misura dovuti a:
- Catenaria della drizza
- pendolo che oscilla
- barca appruata o appoppata?
Io ho provato ma avevo numeri a cazzum, e secondo me la mia barca e' sordina al timone. Riproverò con il metodo tiger.
Circa il tenditore a fondo corsa di kermit, ho avuto analoga sorpresa in luglio.
A parte le battute parlandone con il velaio mi dice che molti velisti che hanno il rollafiocco con un canalina pesante non amino vedere catenaria anche con il paterazzo a riposo ed allora avvitano eccessivamente l'arridatoio di prua portando tutto fuori geometria.
Circa la metodologia per vedere se sei in bolla o no quando fai le misure controlla con attenzione il progetto della tua barca e di sicuro troverai una parte, ad esempio il piano di calpestio del pozzetto nel mio caso, che è nata per essere perfettamente orizzontale, quello diventerà il piano di riscontro e gioca con i pesi a bordo o le cime di ormeggio per mettere la barca in bolla. Lo stesso piano lo riporti sul boma regolando amantiglio e scotte e con la livella sopra il boma fai la misurazione.
Le oscillazioni del peso le smorzi benissimo con un secchio d'acqua in cui immergerai il peso attaccato alla drizza randa.
15-11-2013, 17:58
Citazione:kermit ha scritto:
Circa la metodologia per vedere se sei in bolla o no quando fai le misure controlla con attenzione il progetto della tua barca e di sicuro troverai una parte, ad esempio il piano di calpestio del pozzetto nel mio caso, che è nata per essere perfettamente orizzontale, quello diventerà il piano di riscontro e gioca con i pesi a bordo o le cime di ormeggio per mettere la barca in bolla
Non mi sembra una cosa progettualmente ben pensata, il piano del pozzetto dovrebbe sempre avere una certa inclinazione per permettere un rapido deflusso; perché non riferirsi, invece, alla linea di galleggiamento?
ciao
15-11-2013, 20:47
Il pozzetto e' a schiena d'asino per far defluire l'acqua. Come linea orizzontale nel mio caso si usa la parte centrale. Con la linea di galleggiamento ammesso che la barca abbia i segni (nel mio caso si) in termini pratici come faresti?
15-11-2013, 21:04
Scusate, ci voglio pensare stasera con molta calma, quindi evitate perculamenti ...,
Ma se io metto il boma a 90 gradi con l'albero, basta qualcosa di rettangolare per farlo con buona precisione. E poi misuro l'altezza del boma su due riferimenti noti, possibilmente a pari altezza, non riesco a calcolare il rake?
Ma se io metto il boma a 90 gradi con l'albero, basta qualcosa di rettangolare per farlo con buona precisione. E poi misuro l'altezza del boma su due riferimenti noti, possibilmente a pari altezza, non riesco a calcolare il rake?
15-11-2013, 21:57
Citazione:kermit ha scritto:
Con la linea di galleggiamento ammesso che la barca abbia i segni (nel mio caso si) in termini pratici come faresti?
Giocando con i pesi, come hai detto sopra.
ciao
15-11-2013, 23:38
Perculamenti? Forse vuol dire prese per il cu.....-
Gli aggettivi sono un'oppppppinione.-
Gli aggettivi sono un'oppppppinione.-
15-11-2013, 23:53
Citazione:bullo ha scritto:
Perculamenti? Forse vuol dire prese per il cu.....-
Gli aggettivi sono un'oppppppinione.-
Perculamenti, dal verbo 'perculare' sinonimo di prendere in giro, farsi beffe o in volgare 'prendere per il posteriore'
16-11-2013, 00:05
Tornando al metodo che avevo in mente.
Secondo me può funzionare e senza bisogno di spostare pesi, l'altezza boma ad con rake di 3gradi dal piano pozzetto e' 2040mm ( come da documentazione ). Ci sono anche altri numeri di check, esempio attacco boma albero e base tuga.
A questo punto per verificare i 3 gradi, aumentare o diminuire basta usare la lunghezza boma e la variazione di quest'altezza, anziche la P. Come dice Tiger in realtà basterebbe calcolare l'aumentare o il diminuire in modo relativo.
Poi volendo si possono fare delle verifiche a barca a terra per capire se le varie quote di progetto sono coerenti.
Secondo me può funzionare e senza bisogno di spostare pesi, l'altezza boma ad con rake di 3gradi dal piano pozzetto e' 2040mm ( come da documentazione ). Ci sono anche altri numeri di check, esempio attacco boma albero e base tuga.
A questo punto per verificare i 3 gradi, aumentare o diminuire basta usare la lunghezza boma e la variazione di quest'altezza, anziche la P. Come dice Tiger in realtà basterebbe calcolare l'aumentare o il diminuire in modo relativo.
Poi volendo si possono fare delle verifiche a barca a terra per capire se le varie quote di progetto sono coerenti.