(05-05-2016 17:52)Sandro36 Ha scritto: [ -> ] (04-11-2015 20:53)Stefano Di Ha scritto: [ -> ]Vabbé che non siamo in sezione "Elettricità ed Elettronica", ma si fa sempre troppa confusione tra kw e kwh ... con tutto quello che sta a monte e a valle.
Anche se fosse solo sciatteria, penso che l' effetto sui lettori più sprovveduti sia deleterio.
Orsù, lanciamo la campagna:
"Il W è potenza, il Wh è lavoro"
FINALMENTE!
E guardate che non è pignoleria.
Posso partecipare alla campagna aggiungendo un esempio che può aiutare a chiarire la cosa ai ragionieri e amministrativi in genere?
L'energia o lavoro (che si misura in joule, wattora, chilowattora, amperora per tot volt, chilogrammetri, calorie, ecc. ) è come un capitale (euro).
La potenza (che si misura in watt, chilowatt, cavalli, calorie all'ora, chilogrammetri al secondo, ecc. ) è come uno stipendio (euro al mese).
Sandro
Appena ho letto il post di StefanoDi mi sono talmente rallegrato che ho subito scritto senza proseguire a leggere il thread e così non ho visto che il paragone con i soldi era già stato fatto.
Poco male; repetita iuvant.
Sandro
(08-02-2016 17:51)mimita Ha scritto: [ -> ]Comunque è' un po di anni che ne parliamo e purtroppo non abbiamo ancora nessun riscontro.
Tifiamo caldamente per gli esploratori di questa affascinante avventura e li preghiamo di tenerci aggiornati ,anche degli eventuali progressi realizzati ,se pur minimi !
Ciao a tutti. Mi inserisco in questa discussione perchè il tema mi appassiona, anche se da un punto di vista puramente teorico, almeno per ora.
Direi che è ovvio che attualmente non disponiamo di batterie sufficienti a garantire quelle ore di navigazione a motore che a volte sono necessarie.
Quello che mi incuriosisce è se l'accoppiamento generatore - motore elettrico non possa essere una valida alternativa. Cito da
http://tesi.cab.unipd.it/22950/1/tesi_consegna.pdf:
"Se è vero che l’eliminazione del cambio meccanico [l'invertitore e il giunto nelle barche a vela] può portare dei benefici in termini di efficienza (perdite cambio meccanico 3 % 5%) è altrettanto sicuro che tale risparmio energetico viene superato dalle perdite che le due ulteriori conversioni di energia introducono nella linea di trasmissione (...). Da questa considerazione si comprende come un miglioramento dell’efficienza non sia una caratteristica intrinseca del sistema di propulsione elettrica ma sia piuttosto la conseguenza di una maggiore flessibilità che rende il sistema più adattabile alle diverse condizioni di carico mediante una controllabilità più efficacie rispetto al caso di una propulsione tradizionale."
In pratica immagino un sistema costituito da propulsore elettrico alimentato da una "piccola" batteria (sufficiente diciamo per mezz'ora di navigazione a massima potenza) e accoppiato ad un generatore che interviene automaticamente non appena la batteria scende sotto una certa soglia di carica. Il vantaggio sarebbe costituito dalla migliore resa alla trasmissione, dalla maggiore silenziosità/confort del sistema, e dalla flessibilità della sistemazione dei componenti.
Credo che ci sia qualche ditta che propone una simile trasformazione anche in barche datate (io ho un'Alpa 9.50 del '73 con un Farymann p30...), ne sapete qualcosa?
BV, Silvano
Di tali soluzioni se ne sta parlando in 3 thread diversi
Seguo da diversi anni l'evoluzione dell'elettrico, non solo per la nautica, un po' per passione un po' per interesse semiprofessionale.
Il problema principale del diesel/elettrico oggi non è la tecnologia ma i costi ... chi spenderebbe il doppio, ed anche di piu', per avere le stesse prestazioni ed un sistema se vuoi anche piu' complesso???
La soluzione completamente elettrica (con ricarica alla colonnina della banchina) è praticabile solo per le entrate/uscite dal porto ed anche in questo caso meglio se in acque chiuse e non in mare aperto.
La soluzione comincia ad essere interessante quando al motore destinato alla propulsione aggiungi un generatore per le utenze elettriche come ad esempio il progetto del moonwave che ho linkato poco piu' in alto tempo fa.
In ogni caso il problema principale è la domanda bassa (quasi nulla) che tiene il costo alto alto che a sua volta tiene bassa la domanda. Se poi aggiungi che l'armatore "medio" e la tecnologia non si sposano bene è facile intuire il perchè queste soluzioni non si vedono in giro.
Tieni anche presente che il diesel/elettrico è ormai lo standard nelle grandi navi da crociera (quindi nessuna novità) ma per il diporto, almeno di larga scala, credo ci vorrà piu' di qualche anno.
Per la cronaca, in ACTV azienda di trasporto pubblico di Venezia i vaporetti sono già stati convertiti anni fa al diesel elettrico abbattendo i costi di gestione ma più per la specificità dell'applicazione, si parla di mezzi di decine di tonnellate che devono accelerare e fermarsi ogni 3-400m.
Ci fu un esperimento anche con un mezzo completamente elettrico, abortito diversi anni orsono, forse con il basso costo dei pannelli di oggi andrebbe diversamente.
L'esempio portato da @clavy è una delle applicazioni in cui il diesel elettrico e molto piu' conveniente rispetto al semplice diesel ... si fa lavorare il motore diesel alla sua massima efficienza per produrre energia mentre le accelerazioni e decelerazioni vengon compensata dalle batterie.
E' lo stesso principio per cui l'ibrido nelle auto conviene in città e non in autostrada.
Una barca a vela da diporto è come una vettura in autostrada per cui convenienza in termini economici non ve ne sta. In ogni caso visti i bassi consumi di un tal tipo di mezzo eventuale ed ipotetico vantaggio economico sarebbe trascurabile se paragonato al costo di tutto il sistema, in altre parole ammesso e non concesso che si riuscisse a risparmiare i maggiori costi non sarebbero mai ammortizzati con il risparmio.
Discorso diverso se nella barca si vuol installare un generatore.
Il diesel elettrico ha anche in vantaggio, sopratutto nei cat, di poter distribuire i pesi in maniera piu' efficiente poichè il motore elettrico è relativamente piccolo e leggero mentre il generatore lo puoi mettere dove meglio ti pare.
Altro svantaggio del diesel elettrico è la manutenzione dell'inverter e del motore in luoghi remoti. Mentre un meccanico per un vetusto diesel lo trovi quasi in ogni dove trovar le competenze per riparare un motore elettrico potrebbe essere un problema.
Bisognerebbe sperimentare e bene, le tecnologie ci sono ma ... se conoscete degli investitori che hanno voglia di provare questa nuova strada ne possiam parlare.
Scusami ma un privato per creare un prototipo quanto spenderebbe lavoro finito??
12 metri
8000 kg
Scafo anni 80
Linea asse
Torqueedo attualmente ha a catalogo sistemi entrobordo completi, anche SD, se non sbaglio fino a potenze di 30KW.
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Riprendo questo interessante post perché questa mattina mi sono imbattuto in un articolo molto interessante su dei motori elettrici , molte aziende producono entrobordo elettrici , ne ho visti un paio interessanti sui 4000/5000 euro , pare funzionino a 12 /24/32 v , linea d asse, monterei volentieri il mio 29 piedi.
(13-09-2021 13:35)Francescobissotwo Ha scritto: [ -> ]Riprendo questo interessante post perché questa mattina mi sono imbattuto in un articolo molto interessante su dei motori elettrici , molte aziende producono entrobordo elettrici , ne ho visti un paio interessanti sui 4000/5000 euro , pare funzionino a 12 /24/32 v , linea d asse, monterei volentieri il mio 29 piedi.
Il problema è sempre lo stesso: non c'è ancora una tecnologia matura per immagazzinare e produrre energia sufficiente a eguagliare le prestazioni di un diesel con il suo serbatoio, ma in alcune applicazioni specifiche c'è un senso, per es. per un day-sailer, magari al lago, sai che se vai in barca c'è vento (altrimenti non esci) 3-400m ed esci dal porto, di norma poca onda, quindi ti basta un'autonomia limitata.
Ormai ossessionato dall'eletteificazione,auto ,moto ,bici, ho fatto un giro sul web e tra tra le prime righe è uscito fuori mitek motori da 10kw fino a 170 kw , super compatti ,leggeri, mi chiedevo se con un adeguato pacco batterie non si possa avere una discreta autonomia, visto che un 15kw pesa 30 kg rispetto ai 100 del mio 2gm20, quindi 70 kg per le batterie più 40kg di serbatoio carburante pieno , più 15kg di batteria per avviare il motore termico, in totale 125kg disponibili per le batterie .
(31-10-2021 23:28)Francescobissotwo Ha scritto: [ -> ]Ormai ossessionato dall'eletteificazione,auto ,moto ,bici, ho fatto un giro sul web e tra tra le prime righe è uscito fuori mitek motori da 10kw fino a 170 kw , super compatti ,leggeri, mi chiedevo se con un adeguato pacco batterie non si possa avere una discreta autonomia, visto che un 15kw pesa 30 kg rispetto ai 100 del mio 2gm20, quindi 70 kg per le batterie più 40kg di serbatoio carburante pieno , più 15kg di batteria per avviare il motore termico, in totale 125kg disponibili per le batterie .
Una Tesla a velocita' costante in autostrada a 120 km/h (condizione tipica di un diesel marino a regime costante di crociera) fa circa 500 km con circa 500 kg di batterie, quindi fa all'incirca 1 km con un chilo. Se fosse un'auto diesel nelle stesse condizioni con un litro farebbe 20 km. Quindi, i 125 kg disponibili corrisponderebbero a circa 6 litri di gasolio, se fosse un'automobile a velocita' costante.
Certamente, in citta' corrisponderebbero a piu' di dieci litri, ma su una barca il motore lo si usa soprattutto a regime costante senza continue accelerazioni e rallentamenti quindi penso che il paragone non sia tanto sbagliato.
Elon Musk parla di raddoppiare la densita' energetica delle batterie entro 5 anni, a quel punto, installando batterie Tesla di nuovissima generazione, quei 125 kg potrebbero forse corrispondere a 12 litri di gasolio, e la cosa potrebbe iniziare a diventare interessante soprattutto per le piccole imbarcazioni.
(02-11-2015 13:41)lore Ha scritto: [ -> ]MI reinserisco dicendo:
Preferirei quasi un motore elettrico alimentato da un gruppo elettrogeno che un diesel entrobordo.
il motivo è semplice.
ok ho comunque un motore a scoppio. ma fare manutenzione ad un gruppo elettrogeno (che volendo lo sbarco a mano) o ad un entrobordo diesel è ben diverso.
inoltre il gruppo elettrogeno ha molteplici utilizzi e credo renda meglio dell'alternatore di un entrobordo diesel(parlando in termini di elettricità).
in ultima istanza è più piccolo, più silenzioso ed elimino il serbatoio della nafta dato che in genere il gruppo elettrogeno ha il suo incorporato!
l'unica roba che mi viene da pensare è: isolare bene l'impianto, perchè in caso di necessità estrema (acqua in barca) devo poterlo usare senza il rischio che vada tutto in corto.
Pericolisissimo se non fatto a regola d'arte. Il pericolo non e' l'impianto elettrico, ma il monossido di carbonio.
Quando il motore (oppure il gruppo elettrogeno) ti serve veramente (situazioni pre "pan pan" o mayday), non puoi tenerlo in coperta.
Per l'uso quotidiano di una barca piccola:
1. Vela
2. Entrobordo (o pod) elettrico di pochi Kw, con poche batterie
3. Fuoribordo di rispetto (o remi, come dice Bullo)
Oppure un ibrido compatto (all-in-one).
Allego parte della mail che mi è arrivata .
Questo è lo schema di tutto l'impianto.
Scusate se mi permetto di inserirmi nel discorso sui motori elettrici su barche a vela, ma se capite più o meno , l’inglese e avete voglia, su YouTube c’è un canale “ sailing UMA” che segue tutta l’evoluzione della trasformazione di un credo 40 piedi da Diesel in elettrico, comprese trasferte in zone con poco sole che rende i pannelli fotovoltaici quasi una decorazione.
Risponde in pieno a tutti i vantaggi/svantaggi della cosa