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Versione completa: regolazione vele: miti da sfatare o confermare?
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A parte i famigerato effetto venturi, ci sono alcuni assunti in merito alla regolazione delle vele che, in virtù anche dei nuovi armi, forse oggi sono superati o comunque veritieri solo in parte e/o in talune condizioni di vento e d mare.

Io ne elenco alcuni e magari possiamo poi aggiungerne di altri con il vostro contributo, per poi andarli a commentare (indicando ciascuno di noi il punto che vuole commentare).

1. un vela raggiunge la massima efficienza quando è sul punto di collassare; più si riesce a lascare e più è efficiente;

2. nel canale tra le due vele dovrebbe esserci armonia, con la balumina del genoa parallea a quella della randa

3. con vento molto leggero (max 3 nodi) occorre ingrassare al massimo le vele mollando strallo, paterazzo, tesa base , ecc.

4. il boma non deve mai oltrepassare il centro ed andare sopravento
5 non ci sono più le mezze stagioni 42

BV
Citazione:anonimone ha scritto:
5 non ci sono più le mezze stagioni 42

BV

6 Si stava meglio quando si stava peggio

7 Governo ladro. Big GrinBig Grin
da noi oggi anche

Piove.. governo ladro
Citazione:Messaggio di TestaCuore
A parte i famigerato effetto venturi, ci sono alcuni assunti in merito alla regolazione delle vele che, in virtù anche dei nuovi armi, forse oggi sono superati o comunque veritieri solo in parte e/o in talune condizioni di vento e d mare.

Io ne elenco alcuni e magari possiamo poi aggiungerne di altri con il vostro contributo, per poi andarli a commentare (indicando ciascuno di noi il punto che vuole commentare).

1. un vela raggiunge la massima efficienza quando è sul punto di collassare; più si riesce a lascare e più è efficiente;

2. nel canale tra le due vele dovrebbe esserci armonia, con la balumina del genoa parallea a quella della randa

3. con vento molto leggero (max 3 nodi) occorre ingrassare al massimo le vele mollando strallo, paterazzo, tesa base , ecc.

4. il boma non deve mai oltrepassare il centro ed andare sopravento

1) questa on la so o forse non capisco cosa intendi...ndr !
2) il profilo di uscita della randa va visto come la naturale
estensione di quella del genoa...
3) alcune scuole di pensiero invece sono per il contrario, il
principio è ..vele un filo più piatte per evitare di creare dei
freni al minimo flusso laminare....svergolare in alto..tensioni di
scotta lievi
4) così mi è stato insegnato ai tempi anche in deriva..
WinkWink
8 - quando ci sono troppe regole non si fa mai giorno.

io sono vecchio e le nuove teorie non le seguo. io faccio come gli antiqui. tutte le vele in bando - cazzo randa fino a che comincia a portare - cazzo fiocco fino a che la randa punge e la lasco fino a che non punge più. poi comincio a regolare il punto scotta per avere il fiocco 'bello' e continuo a regolarlo.

se rinforza orzo e se molla poggio. tanto sempre da quella parte debbo andare.

Smiley14Smiley14Smiley14
1) Poiché si deve fare i conti anche con la resistenza, non si deve confondere la max potenza con la max efficienza; ad esempio, di bolina con mare piatto, meglio fermarsi ad un angolo di incidenza inferiore al punto di collasso (max potenza), ok invece con mare mosso.

3) Come ben sai Wink, invece, sotto i tre nodi bisogna fare molta attenzione all'eccesso di grasso.

4) Questa è buona regola per i comuni mortali, in Olimpo invece, si possono permettere questo ed altro.

ciao
Citazione:einstein ha scritto:
1) Poiché si deve fare i conti anche con la resistenza, non si deve confondere la max potenza con la max efficienza; ad esempio, di bolina con mare piatto, meglio fermarsi ad un angolo di incidenza inferiore al punto di collasso (max potenza), ok invece con mare mosso.

3) Come ben sai Wink, invece, sotto i tre nodi bisogna fare molta attenzione all'eccesso di grasso.

4) Questa è buona regola per i comuni mortali, in Olimpo invece, si possono permettere questo ed altro.

ciao
1. Cosa intendi per angolo inferiore al collasso?

3. Come ci si rende conto che si è dato troppp grasso? Cosa succede ai filetti della randa? Ed al genova? Forse questo porta rifiuti sulla randa che, però, per via del poco vento, non ci consente di rendersene conto?
Testa ti buona solo la VI° le altre 3 sono sbagliate.-
La IV intendevi?
Eppure non è sempre così... vedi i mostri maxi.
Ma soprattutto regola numero DIECI: mai generalizzare! Wink
Citazione:TestaCuore ha scritto:

1. Cosa intendi per angolo inferiore al collasso?

3. Come ci si rende conto che si è dato troppp grasso? Cosa succede ai filetti della randa? Ed al genova? Forse questo porta rifiuti sulla randa che, però, per via del poco vento, non ci consente di rendersene conto?

Da 'Le vele':

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Poiché dipende ovviamente dal volume delle vele (grasso), gli angoli di incidenza sono da ritenere indicativi e non assoluti.

Sul punto 3), allora possiamo dire di ridurre il grasso rispetto a qualche nodo in più di reale, specialmente sulla randa.
ciao
Quindi, Ricapitolando, vuoi dire che con mare occorre cazzare di più le scotte...ma così si finisce per ornare di più e fermarsi, oltre ad arretrare la spinta. Ciò non pare sia buono; quindi credo che sia fattibile ciò se abbiniamo maggior grasso, o no?
Citazione:mckewoy ha scritto:

8 - quando ci sono troppe regole non si fa mai giorno.

io sono vecchio e le nuove teorie non le seguo. io faccio come gli antiqui. tutte le vele in bando - cazzo randa fino a che comincia a portare - cazzo fiocco fino a che la randa punge e la lasco fino a che non punge più. poi comincio a regolare il punto scotta per avere il fiocco 'bello' e continuo a regolarlo.

se rinforza orzo e se molla poggio. tanto sempre da quella parte debbo andare.

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... noi siamo ...
Testa, con mar ti devi far una bolina piena, far camminar ea barca, se ti stecchi ea se
ferma ea scaroccia. Santa pasienzaSadSadBig GrinBig Grin
Citazione:TestaCuore ha scritto:
Quindi, Ricapitolando, vuoi dire che con mare occorre cazzare di più le scotte...ma così si finisce per ornare di più e fermarsi, oltre ad arretrare la spinta. Ciò non pare sia buono; quindi credo che sia fattibile ciò se abbiniamo maggior grasso, o no?

Ci sono due modi per aumentare l'angolo di incidenza, cazzare o poggiare. Wink
Citazione:bullo ha scritto:
Testa, con mar ti devi far una bolina piena, far camminar ea barca, se ti stecchi ea se
ferma ea scaroccia. Santa pasienzaSadSadBig GrinBig Grin
Mi pare ovvio... volevo dire un'altra cosa. Da ciò che ha scritto in un primo momento einstein con mare si deve portare la vela al limite del collasso, mentre con mare piatto tenere un angolo leggermente maggiore. Poi con quanto scritto ne 'le vele' pare il contrario.
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:TestaCuore ha scritto:
Quindi, Ricapitolando, vuoi dire che con mare occorre cazzare di più le scotte...ma così si finisce per ornare di più e fermarsi, oltre ad arretrare la spinta. Ciò non pare sia buono; quindi credo che sia fattibile ciò se abbiniamo maggior grasso, o no?

Ci sono due modi per aumentare l'angolo di incidenza, cazzare o poggiare. Wink

Ohhhh...quindi con mare poggi tenendo le vele un pó cazzate o al limite del collasso (ossia con angolo di incidenza minore)?
Citazione:TestaCuore ha scritto:
Citazione:bullo ha scritto:
Testa, con mar ti devi far una bolina piena, far camminar ea barca, se ti stecchi ea se
ferma ea scaroccia. Santa pasienzaSadSadBig GrinBig Grin
Mi pare ovvio... volevo dire un'altra cosa. Da ciò che ha scritto in un primo momento einstein con mare si deve portare la vela al limite del collasso, mentre con mare piatto tenere un angolo leggermente maggiore. Poi con quanto scritto ne 'le vele' pare il contrario.

Leggi bene, angolo di incidenza 'inferiore' non vuol dire 'maggiore'. Smile

ciao
Citazione:TestaCuore ha scritto:


Ohhhh...quindi con mare poggi tenendo le vele un pó cazzate o al limite del collasso (ossia con angolo di incidenza minore)?

Credo ci sia un malinteso sulla definizione di 'collasso', pensavo tu intendessi 'stallo' o inizio del moto turbolento. Blush
ciao
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