si era gà parlato di alberi in carbonio tempo fa, a proposito del Pogo, ma riprendo l'argomento. quello che solo pochi anni fa era un sogno impossibile sembra diventare piu accessibile...tra virgolette. i cantieri offrono l'opzione dell'albero in carbonio a prezzi sempre alti, ma piu contenuti rispetto a qualche anno fa. Si parla di grandi vantaggi non solo per la regata ma anche e soprattutto per la crociera, tutti dovuti al minor peso in alto, al punto che rinunciando al ponte in teak (finalmente...
), secondo frigo e qualche altro gadget, e ci si accontenta di boma e crocette in alluminio, quasi lo si paga. Ne vale davvero la pena ?
io non me ne intendo, ma il mio rigger si e sostiene che per la crociera l'albero di carbonio non va bene: proprio per la sua rigidità se non è regolato perfettamente si spezza più facilmente.
direi che dipende dall'albero: la 'fregatura' del carbonio è che due tubi a parità di dimensioni possono avere specifiche diversissime tra loro in base alle qualità dei materiali, della progettazione, della tecnica di costruzione e della 'mano'... e solitamente la qualità si paga.
aggiungo che carbonio non vuol dire necessariamente rigidità: guardate le canne da pesca e provate a fare le stesse cose con un tubolare d'alluminio
L'albero va 'accordato' alla barca, passando per il sartiame
Direi che invece di parlare di rotture, rigidità, costi, ecc ecc si deve considerare la : Coerenza
Se lo scafo è morbido e si monta un albero in carbonio non è coerente. Per essere rigido la costruzione deve essere ....rigida.
Quindi direi con una costruzione normale inutile mettere un albero in carbonio per risparmiare un pò di kg anche se in alto.
Citazione:aleufo ha scritto:
Direi che invece di parlare di rotture, rigidità, costi, ecc ecc si deve considerare la : Coerenza
Se lo scafo è morbido e si monta un albero in carbonio non è coerente. Per essere rigido la costruzione deve essere ....rigida.
Quindi direi con una costruzione normale inutile mettere un albero in carbonio per risparmiare un pò di kg anche se in alto.
... e fare da parafulmini a tutto il porto
il parfulmine di carbonio.. e' un oppinione parecchio sbagliata, specie se il confronto si fa con l' alluminio che come conduttore e' uno dei migliori esistenti..
Citazione:aleufo ha scritto:
Direi che invece di parlare di rotture, rigidità, costi, ecc ecc si deve considerare la : Coerenza
Se lo scafo è morbido e si monta un albero in carbonio non è coerente. Per essere rigido la costruzione deve essere ....rigida.
Quindi direi con una costruzione normale inutile mettere un albero in carbonio per risparmiare un pò di kg anche se in alto.
ok per la coerenza. è un concetto che mi piace e che dovrebbe essere applicato sempre.... Ma un comune mortale che qualcosa capisce, ma non troppo, come lo verifica se una barca è più o meno rigida. anche lo scafo deve essere in carbonio o è sufficiente una costruzione in sandwich con anima in PVC per rientrare nel concetto di 'barca rigida', fatto salvo che venga fatta con la dovuta cura, rinforzi strutturali e quant'altro...
Eh eh bella domanda, Non dipende solo da sandwich, non sandwich,,,dipende dai materiali (resina in primis), ma anche che tessuti sono usati, poi, controstampo si o no, paratie incollate, fascettate o laminate......ecc ecc.
Per il discorso dei fulmini anche lì grande varietà, mi sembra di ricordare che la differenza è circa un 10% a sfavore del carbonio, ma vado un pò a memoria. Ma per esempio se ci sono due alberi uno in carbonio ed uno in alluminio più alto....cambia tutto.
la conducibilità elettrica dell'alluminio è decisamente migliore del carbonio, l'unica differenza sta nella reazione dei 2 materiali alla scossona
l'alluminio si lascia percorrere e i danni si trovano lungo e alla fine del percorso, ma non nel tubone
la fibra (o meglio la resina) sottoposta ad improvviso ed estremo calore è difficile non ne abbia pessime conseguenze
(vidi una foto -che non ritrovo- in cui il palo nero fece un bel botto, come da piccola carica di esplosivo, con ovvie conseguenze)
Credo che l'aspetto più importante sia vita dell'oggetto e sua manutenzione
L'albero in carbonio va ispezionato periodicamente (ogni 3-5 anni) anche per verificare eventuali delaminazioni; inoltre avere visto solo quanto costa disalberare, carteggiare e ridare il trasparente mi ha convinto sempre di più che l'albero in carbonio può essere utilizzato solo su barche da regata o su barche 'esotiche' tipo Swan etc. per quali è considerato ordinario fare questo tipo di manutenzioni.
se si parla di peso il carbonio pesa meno, non molto, ma sicuramente meno.
se si parla di rigidita il carbonio non fa una differenza apprezzabile, la grande differenza la fanno le sartie, le sartie in carbonio, quelle si, richiederebbero una barca studiata apposta.
tanto per mettere due dati anche se a occhiometro, un albero in carbonio si contrae di 1 mm, un albero in alluminio si contrae di 3 mm.. parallelamente le sartie si allungano di 25 mm.. la differenza di rigidita sarebbe dell' ordine del 10%, con le sartie in carbonio che a parita di sollecitazione si allungano di 5 mm la differenza sarebbe dell' 80%/90%....albero in alluminio con le sartie in carbonio, affidabile, leggero (pure le sartie pesano), e affidabile (a trazione il carbonio e' per sempre) sta cosa che i materiali nella vela vengono sempre usati a sproposito mette molta tristezza.
Molte cose sono già state dette, provo ad aggiungere qualche considerazione e a riordinare:
1) la grande differenza, in termini di prestazioni, la fa il sartiame più che l'albero, almeno fino ai 40 piedi. Sopra quella misura il risparmio di peso in alto diventa più significativo, e dunque il vantaggio maggiore;
2) l'albero in carbonio richiede più manutenzione, oltre al problema già citato della verniciatura c'è un problema di ossidazione molto maggiore di tutta la ferramenta montata, che implica disalberamento e revisione dell'attrezzatura molto più frequente (direi ogni 4-5 anni max per il carbonio, contro gli 8-10 dell'alluminio);
3) il rigging deve essere coerente con la struttura della barca: come già detto, per montare un rigging molto più rigido la struttura della barca deve essere in grado di sopportare i maggiori carichi torsionali;
4) quello del costo è un problema relativo, specie su imbarcazioni di dimensioni medio-grandi: se previsto all'origine, l'albero in carbonio permette di avere, a parità di raddrizzamento, meno peso in chiglia, e dunque vele più piccole, minori carichi, componenti rigging più piccoli ecc.
Non ho dati precisi, ma secondo me sopra una certa dimensione si potrebbe anche risparmiare, sul complesso della barca, nonostante il maggior costo dell'albero ...
In sostanza, secondo me, il carbonio è da valutare seriamente su barche da crociera sopra i 60 piedi, su quelle da regata sopra i 40.
Inoltre, come già detto, c'è carbonio e carbonio, cosi come c'è alluminio e alluminio ...
Uno dei problemi più evidenti, la manutenzione per la verniciatura, può essere migliorata evitando la finitura trasparente a vista, si perde la bellezza della trama del carbonio ma si allungano gli intervalli di manutenzione.
Le sartie in carbonio se ben fatte costano alla fine moltissimo, tanto da giustificarne l'uso su barche da regata grosse. Hanno un grosso inconveniente la risonanza, molto maggiore dell'albero in c. In porto oltre un certo vento non ci si sta in barca, andrebbero mollate ogni volta insieme ad altri accorgimenti. Se si ricerca una rigidità del rigging, una volta sicuri della rigidità dello scafo, senza arrivare a sartie in carbonio o pbo (una via di mezzo) è quella di usare un albero in carbonio con un 'perimetro/ circonferenza' grande, questo crea una rigidità in senso prua poppa elevatissimo, ma anche in senso laterale. Chiaro che l'albero è meno regolabile di uno più morbido, ma se la barca non è pesante, se velaio ed alberaio lavorano insieme, il risultato è ottimo. Sia sul 969 che sullo 069 ho alberi rigidissimi che si abbananano pochissimo, ma con vele belle magre nessun problema.
Citazione:aleufo ha scritto:
Uno dei problemi più evidenti, la manutenzione per la verniciatura, può essere migliorata evitando la finitura trasparente a vista, si perde la bellezza della trama del carbonio ma si allungano gli intervalli di manutenzione.
oppure si può sempre wrappare
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scherzo, non lo consiglio
Citazione:shein ha scritto:
oppure si può sempre wrappare
scherzo, non lo consiglio
..ma dai che è venuto na figata....
anzi: a distanza ormai di un po' di tempo ha retto bene il wrapping?
purtroppo l'ho potuto mettere poco alla prova...2013 disastroso come ore di vela
comunque la penna qualche strusciata su fondale sabbioso se l'e' fatta e la pellicola ne e' uscita illesa
d'altra parte in un paio di punti si e' spellato l'ultimo strato di film (quello cromato) probabilmente a causa di una strusciata da parte del dyform (che non e' tagliente ma quasi) movimentando l'albero a terra
lo strato sottostante le sbucciature invece non presenta segni
comunque quando ho scelto il colore sapevo che era piu' delicato e FORSE le pellicole classiche senza doppio strato non avrebbero riportato danni.
per il resto ottima protezione dal sole e dal calore forse anche per merito del colore visto che a luglio a mezzogiorno l'albero era proprio freddo, molto piu' di quelli delle barche vicine verniciati in bianco.
ottima anche la tenuta dell'incollaggio, nonostante abbia fatto se ricordo bene 4 giunzioni e nonostante l'albero lavori con flessioni importanti.
ah, ovviamente la zona canalina presenta anche lei qualche spellaggio a causa dell'issa/ammaina ma lo avevo messo in preventivo
l'albero in C va bene su una barca progettata ad hoc, e con vele ad hoc
vele da regata rigide di forma, che chiedono alberi poco deformabili....
vorrei vedere queste barche in alto mare, coi colpi di frusta che si prendono nei cavi d'onda (prima o poi, di notte, ti capita anche se sei bravo...)
insomma, spesso ci si fa abbagliare dai regatanti in acque chiuse, senza onda, che non escono sopra i 30nodi (CAmerica docet)
sapete quante World Race sono fatte con alberi in carbonio? io non lo so, ma non credo che, anche senza problemi di budget, il C la faccia da padrone
dopo di che, si può bene cambiare albero, però cambiando rigging e vele, senza a mio avviso aspettarsi troppo se non un risultato 'estetico'
diverso invece è il boma, che mi piacerebbe avere in C per ragioni di peso sulla randa, quando c'è poco vento e il vang non è rigido....
Citazione:gian54 ha scritto:
sapete quante World Race sono fatte con alberi in carbonio? io non lo so, ma non credo che, anche senza problemi di budget, il C la faccia da padrone
Tutte! Gli ex VOR 70 e gli attuali monotipi di 65' hanno albero in carbonio, come gli IMOCA 60 (Barcelona World Race, Vendee Globe, le varie traversate atlantiche...), i class 40 (che partecipano alla Global Ocean Race, giro del mondo a tappe e anche loro, le varie regate in Atlantico come la Route du Ruhm ecc.); i mini 650 (proto) alla mini transat; per non parlare dei maxi trimarani (Groupama, Banque populaire, spindrift in equipaggio e Sodebo, Idec,... in solitario) che gareggiano per il record del giro del mondo senza scalo. E tanti altri ancora.
Citazione:FRA 21987 ha scritto:
Citazione:gian54 ha scritto:
sapete quante World Race sono fatte con alberi in carbonio? io non lo so, ma non credo che, anche senza problemi di budget, il C la faccia da padrone
Tutte! Gli ex VOR 70 e gli attuali monotipi di 65' hanno albero in carbonio, come gli IMOCA 60 (Barcelona World Race, Vendee Globe, le varie traversate atlantiche...), i class 40 (che partecipano alla Global Ocean Race, giro del mondo a tappe e anche loro, le varie regate in Atlantico come la Route du Ruhm ecc.); i mini 650 (proto) alla mini transat; per non parlare dei maxi trimarani (Groupama, Banque populaire, spindrift in equipaggio e Sodebo, Idec,... in solitario) che gareggiano per il record del giro del mondo senza scalo. E tanti altri ancora.
Secondo me ti sbagli di brutto brutto
Ho infatti deciso di farmi togliere albero in carbonio e, come moitessier, mettere un palo della luce in solido legno, preferibilmente quercia
Citazione:FRA 21987 ha scritto:
Citazione:gian54 ha scritto:
sapete quante World Race sono fatte con alberi in carbonio? io non lo so, ma non credo che, anche senza problemi di budget, il C la faccia da padrone
Tutte! Gli ex VOR 70 e gli attuali monotipi di 65' hanno albero in carbonio, come gli IMOCA 60 (Barcelona World Race, Vendee Globe, le varie traversate atlantiche...), i class 40 (che partecipano alla Global Ocean Race, giro del mondo a tappe e anche loro, le varie regate in Atlantico come la Route du Ruhm ecc.); i mini 650 (proto) alla mini transat; per non parlare dei maxi trimarani (Groupama, Banque populaire, spindrift in equipaggio e Sodebo, Idec,... in solitario) che gareggiano per il record del giro del mondo senza scalo. E tanti altri ancora.
e di colpi non penso ne prendano pochi...
poi se vogliamo, c'è carbonio e carbonio