Ho sempre staccato il carica batteria da banchina prima di accendere il motore perch#279; non so,forse per sentito dire.
Volevo chiedere se é una pratica giusta.
Con i panelli solari bisogna mettere un interuttore per escluderli prima di accendere il motore?
ritengo sia meglio staccare il caricabatterie da banchina prima dell'avvio del motore, è una buona pratica anche per apparecchiature protette contro il sovracarico o c.to c.to, mentre per i pannelli solari non è necessario.
Mai staccato, mai successo nulla.
Citazione:pepe1395 ha scritto:
Mai staccato, mai successo nulla.
BV!
non succede nulla perchè interviene la protezione di limitazione di corrente in uscita dell'alimentatore (per gli alimentatori che ce l'hanno). se non si vuole contare sull'intervento di questa protezione, che potrebbe per un motivo qualsiasi risultare non funzionante, e per non correre quindi il rischio di danneggiare l'alimentatore, è buona pratica staccare l'alimentatore all'avviamento del motore.
Ai sostenitori della teoria che sia dannoso avviare il motore tenendo in funzione il caricabatterie pongo alcuni quesiti:
1) che differenza fa (elettricamente e con riferimento preciso al circuito elettrico) avere l'alimentazione primaria (220VAC) scollegata quando l'uscita rimane comunque collegata e quindi ancora piu' vulnerabile a causa della piu' alta tensione inversa (mancando quella da lui prodotta) cui il circuito di uscita viene sottoposto?
2) perche' mai un caricabatterie (anche il piu' misero progettato per questo uso) collegato ad una batteria che, sottoposta a forte richiesta di corrente, ha tensione bassa per un breve tempo dovrebbe danneggiarsi quando e' sempre prevista a progetto la possibilita' che venga collegato ad una batteria anche completamente scarica?
3) in diversa ipotesi quali sovratensioni dovrebbero mai prodursi durante l'avviamento visto che il forte assorbimento comporta invece un calo di tensione?
4) quale manuale di caricabatterie (anche il piu' scalcinato) contiene nelle cautele d'uso l'indicazione di evitare l'accensione del motore quando inserito?
5) come mai per alcuni caricabatterie se ne suggerisce l'uso come ausilio all'avviamento indicando proprio di lasciarli collegati e accesi?
6) una volta avviato il motore quale differenza vi e' per un caricabatterie operare assieme a pannelli solari piuttosto che operare assieme ad un alternatore in azione?
Chiedo chiarimenti con precise spiegazioni tecniche e riferimenti alle regole di progettazione di questi apparati e ai loro circuiti, non generiche ipotesi teoriche o frasi riportate da discorsi con altrettanto ipotetici esperti.
Citazione:IanSolo ha scritto:
Ai sostenitori della teoria che sia dannoso avviare il motore tenendo in funzione il caricabatterie pongo alcuni quesiti:
1) che differenza fa (elettricamente e con riferimento preciso al circuito elettrico) avere l'alimentazione primaria (220VAC) scollegata quando l'uscita rimane comunque collegata e quindi ancora piu' vulnerabile a causa della piu' alta tensione inversa (mancando quella da lui prodotta) cui il circuito di uscita viene sottoposto?
2) perche' mai un caricabatterie (anche il piu' misero progettato per questo uso) collegato ad una batteria che, sottoposta a forte richiesta di corrente, ha tensione bassa per un breve tempo dovrebbe danneggiarsi quando e' sempre prevista a progetto la possibilita' che venga collegato ad una batteria anche completamente scarica?
3) in diversa ipotesi quali sovratensioni dovrebbero mai prodursi durante l'avviamento visto che il forte assorbimento comporta invece un calo di tensione?
4) quale manuale di caricabatterie (anche il piu' scalcinato) contiene nelle cautele d'uso l'indicazione di evitare l'accensione del motore quando inserito?
5) come mai per alcuni caricabatterie se ne suggerisce l'uso come ausilio all'avviamento indicando proprio di lasciarli collegati e accesi?
6) una volta avviato il motore quale differenza vi e' per un caricabatterie operare assieme a pannelli solari piuttosto che operare assieme ad un alternatore in azione?
Chiedo chiarimenti con precise spiegazioni tecniche e riferimenti alle regole di progettazione di questi apparati e ai loro circuiti, non generiche ipotesi teoriche o frasi riportate da discorsi con altrettanto ipotetici esperti.
se tutto funziona correttamente non c'è motivo tecnico per staccare l'alimentazione al caricabatteria, ma in considerazione del fatto che l'operazione è molto semplice e facile è preferibile farlo come maggiore precauzione. poi ognuno la pensa come vuole senza dover essere etichettato, la discussioni sono sempre utili e costruttive.
Ian,
non ti voglio fare arrabbiare anzi mi farebbe piacere capire meglio, ma a me succedeva sempre che quando il mio ex vicino di banchina (dico ex perchè ho cambiato io il posto dove ormeggio)con un ferro da stiro da corsa, avviava con il cavo collegato alla colonnina (e lo faceva sempre), saltava l' interruttore sulla mia colonnina. Ho sempre pensato che a causa dello spunto richiesto dal suo motorino d' avviamento ci fosse una caduta di tensione tale sulla rete da far cadere l' interruttore della mia colonnina. Oppure, dato che alcune volte era anche necessario riarmare l' interruttore di distribuzione della banchina, ci fosse sempre allo spunto una sovracorrente tale da superare il suo settaggio.
Mi sbaglio?
BV
Gc-gianni,
certamente condivido l'idea (e gia' lo dissi) che cautelarsi al limite e' piu' che legittimo se non costa nulla e se non produce altri inconvenienti, l'idea che ci tengo a non lasciar passare (in quanto erronea secondo quanto conosco) e' che sia veramente dannosa un'operazione del genere. Cio' porterebbe a diffondere preconcetti tecnicamente privi di alcuna validita'.
Rimane l'osservazione che qualcuno impiega degli alimentatori (questa e' la corretta definizione) di pessima qualita' in luogo di caricabatterie (i quali anche quando sono di basso pregio rispondono a minime caratteristiche) progettati per ricaricare batterie al piombo, questa e' una cosa deleteria, non il fare quanto qui discutiamo.
Lunar1960,
e' evidente che il tuo vicino aveva (o ha ancora) un apparato con dispersioni quindi quando attiva l'avviamento del motore e il circuito elettrico azionando il disgiuntore del quadro collega le batterie ad una parte metallica in contatto con l'acqua (assi, eliche, ecc.) la corrente di sbilanciamento sulla linea cosi' provocata produce l'intervento dei dispositivi di sicurezza della colonnina di erogazione elettrica (quelli che comunemente vengono chiamati 'salvavita' che intervengono quando fra i due fili di alimentazione vi e' una differenza di corrente, segno che qualcosa o qualcuno sta deviandone una parte verso terra). Questo e' un segnale che dovrebbe essere tenuto in considerazione non per la salute del caricabatterie ma (molto piu' importante!!) per la salute delle persone in quanto tale dispersione potrebbe manifestarsi come rischio di elettrocuzione (la cosiddetta 'scossa elettrica').
E' praticamente impossibile che, per quanto caricato sul lato a bassa tensione, un caricabatterie riesca ad assorbire in modo bilanciato dalla rete una corrente tale da far intervenire la protezione per superamento della massima corrente ammessa sulla linea a 220VAC, interverrebbero senz'altro prima i fusibili dell'apparecchio.
meno male che c'è il forum! Ogni volta che accendevo il motore dimenticando di staccare il caricabatterie mi veniva un colpo. Anche se effettivamente non è mai successo niente. Adesso continuerò come prima ma senza preoccupazioni. e scusate se è poco. E mille grazie a Ian Solo.
Citazione:IanSolo ha scritto:
Ai sostenitori della teoria che sia dannoso avviare il motore tenendo in funzione il caricabatterie pongo alcuni quesiti:
1) che differenza fa (elettricamente e con riferimento preciso al circuito elettrico) avere l'alimentazione primaria (220VAC) scollegata quando l'uscita rimane comunque collegata e quindi ancora piu' vulnerabile a causa della piu' alta tensione inversa (mancando quella da lui prodotta) cui il circuito di uscita viene sottoposto?
2) perche' mai un caricabatterie (anche il piu' misero progettato per questo uso) collegato ad una batteria che, sottoposta a forte richiesta di corrente, ha tensione bassa per un breve tempo dovrebbe danneggiarsi quando e' sempre prevista a progetto la possibilita' che venga collegato ad una batteria anche completamente scarica?
3) in diversa ipotesi quali sovratensioni dovrebbero mai prodursi durante l'avviamento visto che il forte assorbimento comporta invece un calo di tensione?
4) quale manuale di caricabatterie (anche il piu' scalcinato) contiene nelle cautele d'uso l'indicazione di evitare l'accensione del motore quando inserito?
5) come mai per alcuni caricabatterie se ne suggerisce l'uso come ausilio all'avviamento indicando proprio di lasciarli collegati e accesi?
6) una volta avviato il motore quale differenza vi e' per un caricabatterie operare assieme a pannelli solari piuttosto che operare assieme ad un alternatore in azione?
Chiedo chiarimenti con precise spiegazioni tecniche e riferimenti alle regole di progettazione di questi apparati e ai loro circuiti, non generiche ipotesi teoriche o frasi riportate da discorsi con altrettanto ipotetici esperti.
Concordo pienamente sull'inutilità di staccare l'alimentazione di un caricabatterie lasciandolo poi collegato sull'uscita.
Personalmente preferisco scollegarlo dalle batterie tramite un deviatore a pannello. L'unica possibiltà di danno che vedo è dovuta ad un impulso di tensione generato dal carico induttivo del motorino di avviamento nel momento in cui si interrompe l'alimentazione dalla chiavetta di accensione.
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L'unica possibiltà di danno che vedo è dovuta ad un impulso di tensione generato dal carico induttivo del motorino di avviamento nel momento in cui si interrompe l'alimentazione dalla chiavetta di accensione.
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Considerata la bassissima impedenza interna delle batterie al piombo quell'impulso viene limitato a tal punto da essere assolutamente innoquo (chi vuole e sa come puo' facilmente farsi due conti o addirittura piazzare un oscillografo sulle batterie e dare un'occhiata), se cosi' non fosse molti altri apparati ben piu' delicati subirebbero nefaste conseguenze.
Aggiungo anche un'altra domanda (la numero 7):
7) come mai non si lamentano danni ai regolatori di carica dei sistemi con pannelli fotovoltaici (sempre collegati) il cui circuito di uscita e' assolutamente identico a quello dei caricabatterie da rete quando l'unica differenza e' come viene fornita la bassa tensione continua allo stadio finale del regolatore di carica ma quest'ultimo e' realizzato allo stesso modo e lavora sugli stessi principi ?
Le preferenze sono comunque rispettabili ma sempre solo e soltanto preferenze rimangono.
ricapitolando:
A) non staccare l'alimentazione del caricabatteria all'avviamento del motore:
- vantaggi: un'azione in meno da fare
- svantaggi: * sollecitazione sul circuito d'uscita paragonabile ad un corto circuito
e quindi intervento delle protezioni di max I dell'apparecchio.
* creazioni di picchi di armoniche che possono disturbare anche il lato 220VAC
con possibile intervento dei differenziali.
B) staccare l'alimentazione del caricabatteria all'avviamento del motore:
- vantaggi: nessun effetto sia sul lato BT che 220VAC
- svantaggi: un'azione in più da fare
ognuno può fare le sue valutazioni e comportarsi di conseguenza.
Accendere il motore con il cavo in banchina collegato è pericolosissimo solo perché, se uno se lo dimentica e parte, strappa fuori tutto.
Citazione:IanSolo ha scritto:
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Considerata la bassissima impedenza interna delle batterie al piombo quell'impulso viene limitato a tal punto da essere assolutamente innoquo (chi vuole e sa come puo' facilmente farsi due conti o addirittura piazzare un oscillografo sulle batterie e dare un'occhiata), se cosi' non fosse molti altri apparati ben piu' delicati subirebbero nefaste conseguenze.
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OK, mi hai dato una spiegazione convincente.
In effetti, tra tutte le combinazioni di eventi credo che la peggiore sia staccare la batteria mentre il motore è acceso e l'alternatore sta caricando.