I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Inizio lavori sistemazione Sangria
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Ciao a tutti. E' finalmente arrivato il momento di iniziare i preannunciati lavori al Sangria preso a luglio. Ho tolto tutte le cianfrusaglie da rigattiere presenti a bordo e raccolto notizie e foto per valutare le opere da realizzare. Rimetto a voi più esperti le info raccolte per avere indicazioni e consigli su come procedere. Nel forum c'è già materiale ma il mio potrebbe essere un caso particolare. Parliamo degli esterni. Sopra il galleggiamento lo scafo è in buone condizioni, verniciatura uniforme e nessuna crepa o ritocco (forse qualche graffio ma roba di poco conto ). Vorrei comunque eliminare i graffi e riverniciare. Sotto il galleggiamento c'è qualche sorpresa. In alcuni punti (come da foto) ci sono buchi nella verniciatura e/o crepe. Su una di queste zone ho provato a raschiare e facilmente ho ottenuto ciò che vedete. Si notano strati di vernice sovrapposti a quel materiale (in parte rosso) che non so identificare. Come rimediare a queste imperfezioni ? Verso poppa c'è una zona che sembra una stuccatura venuta male (leggermente non a filo di scafo) internamente, in corrispondenza, una toppa 'striscia' di tessuto con resina.

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

Il bulbo deve essere tolto e trattato. Tanta ruggine e i perni sono malridotti. Lo spazio tra scafo e metallo è discreto e sembra riempito con materiale gommoso molto tenace. Come rimuoverlo ?

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

Gli interni sono stati rimossi e quindi è tutto grezzo e irregolare con la trama del tessuto resinato a vista (c'è muffa per la condensa). Ci avranno passato sopra della vernice bianca per dare una ripulita. Vorrei rimuoverla, applicare qualcosa che irrobustisca lo scafo internamente e poi rivestire con fogli di sughero o verniciare. Le paratie dei gavoni della dinette (sedute) sono state a mollo nell'acqua piovana. Vorrei smontarle e rifarle con compensato marino.

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

La coperta è a posto. Ci sono però infiltrazioni di acqua dai perni dei candelieri e dovrò rimediare. Smontare e revisionare tutta l'attrezzatura cambiando qualcosa. Il pozzetto scricchiola e dovrò rinforzarlo sotto (tanto non ho il motore). Voi direte.....tutto quì ?
Ma qualcosa di buono ci stà ? Certo che c'è ! La passione e l'entusiasmo. A presto.
Buon lavoro, inizia a togliere l‘infiltrazione e poi passa allo scafo. Una cosa per volta e fatta bene.
Auguri!!
L'intenzione è quella. Procedere gradualmente e fare le cose per bene. In effetti il lavoro sui candelieri è prioritario. Inutile lavorare agli interni se poi ti ci entra l'acqua piovana. In effetti la barca è sul carrello sotto una tettoia ma se piove a raffica la prua è troppo esposta. Nella foto si vedono le striature di ruggine dai perni. L'idea era quella di togliere pulpiti e candelieri, chiudere i fori e riposizionare il tutto con nuovi fori fatti a dovere. In realtà però i candelieri sono posizionati in punti specifici dove il sandwich è rinforzato. Dovrò usare quindi gli stessi fori, isolandoli. Spero che la balsa interna non sia impregnata ma dubito di poterla trovare asciutta. Non ricordo dove ho visto un metodo per rimediare e proverò ad attuarlo. Per il bulbo ho pensato di costruire due robuste selle in legno da posizionare sotto le paratie e poggiate sul telaio del carrello (piantato a terra su blocchetti e non sulle ruote). Dopo aver tolto bulloni e viti in sentina e dopo aver ingabbiato il bulbo potrei sollevare lo scafo con opportuni martinetti sotto le selle. La sabbiatura ed il trattamento alla ghisa lo farei lasciando tutto in posizione. Purtroppo la tettoia non è molto alta e quindi niente grù e niente invaso. Ho visto che qualche ADV ha già fatto lavori simili. Proverò a scollare gradualmente il sigillante gommoso in modo da non strappare via nulla. Ci sono le piastre metalliche di rinforzo per ogni perno ma non mi dispiacerebbe pensare ad un modo per rinforzare ulteriormente l'attaccatura (38 anni di vita della barca, con gli ultimi passati in stato di quasi totale abbandono, non sono uno scherzo). Vi terrò informati ma intanto, ogni consiglio è benaccetto.
Il materiale rosso probabilmente è la vetroresina con cui è costruito lo scafo ..
Immagino la barca sia degli anni 70 come il mio Sangiovese...
Se è come il mio sangiovese si tratta di vetroresina molto dura compatta e di buona qualità..
Quando gratterai la carena arrivato al rosso vedrai che la senti decisamete più dura , fermati abbena lo vedi non andare oltre...altrimenti scopri la fibra sottostante.
poi una bella mano di resina epossidica con funzione di agrappante e antiosmosi , primer e poi antivegetativa... quella che vedi sono anni e anni di antivegetative accumulate..

Per il bulbo li hai più da tribolare....
buon e lungo lavoro.. da quanto si vede delle foto, conosco bene sia il sangria che il fantasia 27. buon lavoro e poi buon vento..che bei ricordi lontani...giorgio milano genova.
Ringrazio tutti per l'incoraggiamento ed i primi consigli. Lavoro lungo ma non impossibile. Bello sentir parlare di ricordi. Se avete tempo e voglia, vi lascio un link dove è documentata una esperienza simile alla mia.
http://www.sangriaquilamis.org/
Ne avrete viste tante ma intanto si tratta della stessa barca.
A presto.
Come in una casa si deve cominciare dalle fondamenta ,bulbo, poi il tetto,Coperta. io ho ricostruito partendo dallo scafo nudo un promenade 7,90.E'un lavoro appassionante,con le tue mani restituisci alla vita un oggetto altrimenti destinato alla demolizione.Comunque per evitare di imbarcarsi in una avventura troppo grande devi controllare che lo scafo non abbia delaminazioni o crepe nella zona circostante al bulbo e una cosa importante è controllare se ci sono, i madieri io li ho trovati totalmente marci.Anche io avevo la balsa come intercapedine nella coperta,completamente fradicia, a quel punto con delle punte a tazza ho praticato delle aperture , fatto asciugare e poi con la pompa del vuoto iniettato la resina consolidante, lavoro perfetto. il materiale gommoso che hai al bulbo potrebbe essere un sigillante butilico che veniva utilizzato molto in nautica al posto dei moderni sika
Non credo di avere problemi di delaminazione. L'attaccatura del bulbo sembra abbastanza a posto. Non ho però grande esperienza per fare queste valutazioni. Dato che devo togliere tutti gli strati di antivegetativa, comincerò dalla zona bulbo. Ciò che c'è verrà fuori. In sentina mi sembra tutto sufficientemente integro. Laverò per bene e posterò delle foto per valutarle insieme. Veri e propri madieri non credo ci siano, se li immaginiamo come quelli di uno scafo in legno. Ci sono delle traverse rialzate che circondano l'attaccatura e sulle quali poggia il paiolo. Con le foto si capirà certamente.
Per ora non riesco a pubblicare altre foto ma inserisco un link di un 'collega' che c'è già passato. La mia barca è messa un pochino meglio della sua ma più o meno ....
http://www.sangriaquilamis.org/restaurat...daer-louz/
Le foto non sono commentate e sono messe a casaccio. Francamente anche il lavoro finito non mi piace per niente. Molti particolari sono stati trascurati, le aggiunte non le vedo sensate e anche i lavori all'attaccatura del bulbo sembrano approssimativi. Comunque ...per aver un'idea va bene !
Forse lo sai già, ma la tua barca è la più venduta dlla categoria :
2500 esemplari c.a. dal 69 all'80. Merito della marinità ma anche delle capacità innovative di P Arlè a livello di interni.
Ti segnalo un servizio di Voiles et voiliers che ti potrebbe interessare.Se poi bazzichi i vari siti francesi trovi una infinità di migliorie (peggiorie a volte) che le migliaia di proprietari hanno realizzato.RB
In effetti la mia continua ricerca in rete mi permette di aggiungere altri tasselli al mosaico dato che della mia barca so poco o niente. Un vecchio certificato di bandiera la datava 1976 ma dal tipo di chiglia (a bulbo) scopro che è un modello PTE del 1969 prodotta prima del '74. Se così fosse....ha 40 anni suonati !! Praticamente quasi una mia coetanea...infatti ne sono innamorato e presto ci uscirò insieme.
Per cominciare:

http://sangriajimbeam.altervista.org/

..a presto !
Per ora il tempo a disposizione è poco. Con un raschietto BAHCO 650 ho cominciato a togliere l'AV quà a là, in attesa di passare a qualche metodo più rapido. Temo che qualche sorpresa verrà fuori !
(19-03-2014 13:57)Scetti Ha scritto: [ -> ]Il materiale rosso probabilmente è la vetroresina con cui è costruito lo scafo ..
Penso invece che il rosso sia il gelcoat originale, quindi mi fermerei a quello.
Bella sfida, un restauro vero e proprio
Io partirei eliminando le infiltrazioni, in modo tale da iniziare a far vivre l'interno in un clima umano, per poi passare al bulbo e al lavoro sull'opera viva
Una volta chiusi i lavori duri sopra, piano piano l'interno è un piacere....se devi rifare tutto auguri! tanta fatica ma enorme soddisfazione

buon lavoro!
Ciao, complimeti per la barca e il sito del restauro e' molto interessante. Sto per rilevare da un amico un Sangria che insieme ad un paio di amici vorremmo restaurare, quindi seguiro' il tuo post assiduamente. Ancora non abbiamo veramente deciso cosa fare, se navigarci cosi' com'e e poi trovare un posto per tirarla in secca e iniziare il restauro, la voglia di navigare e' troppa!!
volevo dirti che ho provato il link "lavori in corso" ma non apre nessuna pagina..http://sangriajimbeam.altervista.org/lavoriincorso.html
un saluto
Leggo solo ora. La pagina in questione non ha contenuti, perchè ....non ci sono ancora lavori in corso, a parte qualche attività di scarsa rilevanza.

Per ora la barca è stata svuotata e sono in procinto di costruirmi una gru a portale per sollevarla leggermente dal carrello e sbulbarla. Ho rinunciato per ora alla costruzione delle selle. Devo arrangiarmi perchè sotto la tettoia dove è rimessata la gru mobile non ci entra. Quando ci salgo posso stare in piedi solo nel pozzetto, il resto della coperta si raggiunge rigorosamente gattonando. Ho rilevato misure e tipologie dei legni che ci sono a bordo ma ancora non ho preparato la richiesta da mandare al fornitore. Come ho scritto in "Motori" ho trovato l'entrobordo che mi mancava (VIRE 7). L'ho smontato integralmente ma smadonno ancora con il volano perchè con l'estrattore non specifico non riesco tirarlo via. Devo costruire l'accessorio su misura similare a quello fornito dal costruttore. Purtroppo non ho a disposizione molto tempo, anche per l'aggiornamento del sito. Spero in sviluppi nei prossimi mesi. Se il Sangria che rilevate è in grado di navigare (ovviamente in sicurezza) vi consiglio di uscirci e di rimandare i lavori a dopo.
URL di riferimento