Sull'ultimo numero di Vela c'è un interessante articolo sul profilo alare, variabile automaticamente, di una pinna di deriva, che, secondo il progettista, dovrebbe incrementare velocità e angolo della barca.
Potrebbe essere una piccola grande rivoluzione?????
http://www.inoxsail.it/
ciao
Se ho capito bene hanno un pannello flessbile che grazie alle forze idrodinamiche si deforma e fa assumere alla ala una forma diversa... Asimmetrica.... Ho capito giusto?
L'ho guardato proprio stamane, interessante la chiglia pur con qualche particolare da chiarire
come saranno i punti di giunzione tra i vari pezzi/materiali?
Come si comporta la pittura su una superficie (seppur poco) flessibile?
Ma sopratutto...voglio vedere il class 40 inox...ve lo immaginate lucidato a specchio??? :-)
e dai tempi delle famose alette di australia2 che mio padre ci faceva una testa tanto sostenendo che la vera deriva rivoluzionaria sarebbe stata quella a profilo variabile...
...vuoi vedere che aveva ragione e noi non gli abbiamo mai dato retta!
comunque tanto per capire di più ho chiesto un preventivo sul sito
(29-05-2014 18:40)Gundam Ha scritto: [ -> ]Se ho capito bene hanno un pannello flessbile che grazie alle forze idrodinamiche si deforma e fa assumere alla ala una forma diversa... Asimmetrica.... Ho capito giusto?
Sembra di si, temo però (a meno che non si ali e vari ad ogni regata) che, lasciando la barca in acqua per mesi, si blocchi tutto; mah.....
ciao
un sistema simile c'era già tanto tempo fa, immediatamente vietato dalla modifica allo IOR sulle appendici mobili immerse: un pezzo di pinna centrale che restava diritta fissa, con dietro il trim-tab, e davanti un "naso" che poteva ruotare leggermente
magari qualcuno si ricorda che barca fosse ? fine 70 inizio 80 a memoria (?)
L'acciaio inox immerso in acqua marina dopo un po' diventa una piantagione di cozze, inoltre le normali antivegetative ci attaccano poco, non mi sembra una grossa innovazione
(29-05-2014 19:23)einstein Ha scritto: [ -> ] (29-05-2014 18:40)Gundam Ha scritto: [ -> ]Se ho capito bene hanno un pannello flessbile che grazie alle forze idrodinamiche si deforma e fa assumere alla ala una forma diversa... Asimmetrica.... Ho capito giusto?
Sembra di si, temo però (a meno che non si ali e vari ad ogni regata) che, lasciando la barca in acqua per mesi, si blocchi tutto; mah.....
ciao
Dico una boiata, non so, pero farei in composito l'ala e in piombo il solo siluro.
Lo so che il peso dell'ala aiuta, pero si risolverebbe il problema dell'acciaio che evidenzia kermit
Sul problema che si blocchi tutto non lo so.... Di fatto é un sistema statico
l' alpa 12,70, da non confondersi con la 42 che di quella conservo solo l' opera viva.
era un 31 piedi (lunghezza bagnata) nato per il fastnet.. l' ho provata, due o tre uscite, di bolina il trim non e' apprezzabile, in poppa funziona... in poppa e' veramente dura da timonare (dal punto di vista fisico)
anche vismara ha fatto qualche prova in tal senso, la zavorra faceva ruotare di qualche grado la chiglia, modificando l' angolo di attacco, piu la barca sbandava piu l' angolo di attacco diventava grande, e' morta li.
da qualche mese e' consentito montare sugli fd la deriva rotante, io dubito che sia efficiente ma il francesconi pare convinto che con poco vento dia dei vantaggi.. all' ultimo italiano ha stravinto.. magari mi sbaglio? o e' solo che mancavano quelli forti?
L'acciaio inox si pittura. Prima di dare epoxy primer si deve grattarlo, renderlo ruvido, poi pittura epossidica 5/6 mani e AV.
Il mio dubbio è che ci vuole molta pressione perchè si deformi, o forse no?.
Depressione se si tratta dell'estradosso... Dovrebbe bastare lavorando sugli spessori
Penso che queste estremizzazioni potrebbero avere un seguito solo su barche da regata molto estreme. Sulle maggioranza delle barche da crociera la pinna funziona piu come momento raddrizzante che come profilo alare che il più delle volte e' un'approssimativa fusione dalla sezione pseudo alare. Se la barca e' estrema,allora bastano quelle volanti che buttano su o giù già oggi. Viste le aree di lavoro di una deriva,che il più delle volte sono poco più della metà dell'area totale di essa,il vero risultato sarebbe ottenere delle superfici tutte interessate ai fluidi positivi e non alle immancabili turbolenze dannose ! Siccome il profilo alare variabile e' già affrontato dalle aziende aereo nautiche,mi verrebbe da dire che in nautica da diporto non lo vedremo mai,anche perché ci sarebbe il serio rischio che dopo aver pagato la deriva,non avremmo più i soldi per pagare la..barca.
Chi si fa costruire quel sistema, sicuramente ha anche i soldi per alare la barca a fine regata.
Ergo, niente antivegetativa sull'inox.
Come fanno tutte le barche che hanno il bulbo in acciaio inox, con il piombo dentro?
Quoto Bullo, Mimita e Temasek, tuttavia penso che la sperimentazione debba essere una costante
(non solo per la vela!) dell'umano progresso. Darwinianamente resteranno solo le mutazioni efficaci?
Quanto ai vari trim, sembra che dopo l'alpa - di cui ricordo miei litigi con trim e ventone in poppa, ruota pesante
- non abbiano avuto molto seguito.