I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Recupero uomo in mare: Butakoff vs. Williamson
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Chi apre le danze parlando delle due manovre?
OPS mi sono perso ...Quali sono le due che prendono il nome da lor signori?
Io uso sempre ( in allenamento) la strambata, ma (oddio povero me!!) non so come si chiama.

BV
secondo wikipedia è la stessa manovra, cambia nome a seconda che al comando ci sia un bolscevico o uno yankee Smile
91 wiki sbaglia ...
proviamo a vedere Williamson come "venduta" dalle scuole e voluta all'esame.
secondo voi, serve oppure meglio accendere il motore?
(03-06-2014 13:35)albodo Ha scritto: [ -> ]proviamo a vedere Williamson come "venduta" dalle scuole e voluta all'esame.
secondo voi, serve oppure meglio accendere il motore?
La seconda che hai detto, senza se e senza ma.
Quella manovra (quella degli esami, io sti due tizi non so proprio chi siano) non ha senso se sei su una barca moderna, evolutiva, rischi solo di perderti l'uomo a mare. ti fermi appena possibile, tiri giù tutte le lenzuola, o almeno quelle che ti impediscono la manovra, e ti avvicini al naufrago prima possibile.
Meglio che non cada, ma capitasse come vuoi basta recuperarlo !!
(03-06-2014 14:47)lord Ha scritto: [ -> ]Meglio che non cada, ma capitasse come vuoi basta recuperarlo !!

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La barca sotto spi con un reale di 10-15 nodi se accendi il motore e metti in retro si ferma e fa anche retromarcia, provate per credere.

Comunque io ho avuto il due che è finito in acqua in allenamento quando eravamo sotto spi, abbiamo virato controvento e spiattellato li spi sull'albero, mollata la drizza randa e acceso il motore, recuperato l'uomo in pochi secondi ma avevo gente in gamba a bordo
(03-06-2014 14:55)kermit Ha scritto: [ -> ]La barca sotto spi con un reale di 10-15 nodi se accendi il motore e metti in retro si ferma e fa anche retromarcia, provate per credere.

Comunque io ho avuto il due che è finito in acqua in allenamento quando eravamo sotto spi, abbiamo virato controvento e spiattellato li spi sull'albero, mollata la drizza randa e acceso il motore, recuperato l'uomo in pochi secondi ma avevo gente in gamba a bordo

Che raffinatezza, Kermit.

Basile dice esattamente la tua stessa cosa:

E' descritta la situazione più difficile, quella dell'uomo a mare correndo sotto spinnaker, realmente vissuta.

Come ho avuto modo di scriverle, io sono favorevole al metodo del quick stop, che non è un'invenzione recente, essendo quello normalmente messo in pratica al tempo dei velieri, almeno per quanto riguarda la prima fase della manovra.

Si tratta in pratica di venire immediatamente all'orza qualunque sia l'andatura e l'invelatura, spinnaker compreso per fermare prima possibile la barca. Mentre il veliero subito dopo si metteva in panna e ammainava un'imbarcazione per recuperare il naufrago che si veniva a trovare sottovento a quattro o cinque lunghezze del bastimento, l'imbarcazione moderna prosegue virando rapidamente con la vela (o le vele) di prua a collo, che subito dopo viene ammainata o avvolta, restando solo con la randa mentre si dirige col vento in poppa fino ad avere il naufrago al traverso.

A questo punto si torna all'orza, cercando di fermarsi con la prua al vento accanto a lui. Il motore verrà avviato e tenuto in folle azionandolo, per correggere una manovra non ben riuscita, con molta attenzione al naufrago e ad eventuali cavi in acqua che possono facilmente finire nell'elica.

Fare l'avvicinamento finale con la sola randa aiuta parecchio: lo si fa con più calma e precisione, oltre a rimanere più facilmente con la prua al vento per la successiva fase di recupero a bordo del naufrago, senza il genoa che dà parecchio fastidio in quella situzione. Ho più volte sperimentato questa manovra (consigliata dall'ISAF) ed ho scritto vari articoli in proposito su Bolina. In ogni caso tutto è perfettibile, sperimentare nuove manovre è sempre bene, l'importante è non ignorare il problema come fa la stragrande maggioranza dei velisti di oggi, e non prendere per buona la manovra richiesta dagli esaminatori quando si fa la prova pratica per la patente nautica: quella è la peggiore possibile!
Ma resta il fatto che, pur condividendo totalmente Lord e Kawua, se non hai un protocollo testato con regolari prove la performace del salvataggio può riuscire moooooolto male.
Se nessuno sa che deve fare, tutti si mettono a urlare la loro facendo gran casino e andando ciascuno dove gli dice la testa (o la pancia) già è un risultato se in acqua non ne finisce un altro.


Il che rimanda al punto di partenza.
Cade uno in mare....quale protocollo sarebbe meglio seguire?
O, per meglio dire, chi ha in mente un protocollo da adottare che ogni tanto rispolvera con il suo equipaggio?
Più che raffinatezza lo definirei agire d' istinto!
(03-06-2014 17:24)kawua75 Ha scritto: [ -> ]Più che raffinatezza lo definirei agire d' istinto!

L'istinto serve per raggiungere una performance fuori dal comune e può essere usato da persone con doti oltre la comune capacità.

Gli altri, specie se agiscono in gruppo, dovrebbero basare il loro agire sull'addestramento.

Secondo Basile - e non solo lui - la manovra di Williamson è una ca.ata pazzesca.

Possibile che tutti si affidino ad una sonora grattata di ammennicoli?
Il Rolly Go era sotto spy, di notte e filava...al timone Pierre Sicuri.
Paolo Martinoni e' a prua ed ha il piede su una scotta che si tende improvvisamente ed è catapultato a mare. Capo horn non è' lontano , credo Whitebread 82.
Strambata ed è' recuperato in pochi minuti (Pierre non può più raccontarlo ma Paolo si)
Credo ci fosse Jepson nell'equipaggio (barca di Falk). Bv
Se può essere utile due impressioni che ricordo di quel l'evento, una più che altro di carattere emotivo che mi ha colpito molto,il malcapitato che è finito in acqua, peraltro ottimo marinaio di professione e con il quale ci conoscevamo solo da pochi giorni, è caduto in acqua con un volo rocambolesco e facendo una rotazione all'indietro attaccandosi alle draglie nel tentativo di evitare la caduta. Finito purtroppo in acqua noi navigavamo a 7-8 nodi e in un secondo sfila lungo la murata e lo vedi passare dallo specchio di poppa, lui ha guardato me al timone e nessun altro, quello sguardo aveva una carica ed un'intensità impressionante, con gli occhi diceva "vienimi a prendere!!!", non me lo scorderò mai.

Altro dettaglio importante è che dici " uomo in mare salvagente in acqua!!" sembra per un istante che nessuno ti creda.

Per chi naviga generalmente in coppia con la moglie si addestri molto ad un evento del genere, ogni tanto buttate un parabordo fuori è fate fare le manovre a lei ma prima accertatevi che n'è siate capaci anche voi
(03-06-2014 18:22)kermit Ha scritto: [ -> ]...
Per chi naviga generalmente in coppia con la moglie si addestri molto ad un evento del genere, ogni tanto buttate un parabordo fuori è fate fare le manovre a lei ma prima accertatevi che n'è siate capaci anche voi

Fosse solo quello.....quante volte, ospitando amici, siamo i soli in barca in grado di ...spegnere il motore?
O chiamare i soccorsi?

Confesso.

Per pigrizia raramente spiego dov'è la lanciarazzi, cosa fare se casco in acqua, come usare la radio per chiedere soccorso Smiley30
Se si parla nello specifico di "uomo a mare", quindi non di "come non cadere fuoribordo" che penso metta tutti d'accordo sull'essere preferibile, personalmente sono fermamente convinto che la tendenza (scuole patente, Glénans, eccetera) a voler indicare un metodo generale per il recupero dell'uomo a mare distolga da considerazioni ben più importanti, e cioè il fatto che per ogni barca/equipaggio esiste uno (o più) metodi che sono preferibili rispetto ad altri; invece voler infilare in testa alla gente "l'uomo a mare si recupera cosi'", secondo me è mille volte meglio individuare tutta una serie di azioni che possono essere eseguite, a cosa servono, e cercare di fare in modo che ognuno si faccia la propria idea delle priorità da attribuire ad ognuna delle azioni e decida come comportarsi a seconda di come navighi, barca e capacità dell'equipaggio (inclusa la memoria Smile )
Si prende una bella lista di azioni, discuti e discuti passo per passo, cosa fai prima, cosa fai dopo, perché prima questo o poi quello... alla fine per esperienza non ci sono due persone che arrivino alla stessa successione di "metodo ottimale". E a mio avviso è veramente cosa buona e giusta e fonte di salvezza.
Certo non è un modo pratico per farci i quiz A B C D per la patente.
Comunque, se si condivide l'idea che addestrarsi aderendo ad un protocollo sia una bella cosa, quale è la strategia che vi piace di più?
Eccone alcune, tra le più blasonate

Butakov

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Manovra a 8 (quick turn)

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(quick stop)

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Anderson

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Poggiata decisa

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Rotta inversa

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Ritengo che l'importante sia che uno prenda le decisioni, dia ordini e organizzi il recupero con decisione. Panico e confusione e soprattutto indecisione ti portano solo lontano dal malcapitato.
Poche regole pochi ordini da impartire ma chiari semplici e ad alta voce!
(03-06-2014 19:30)rob Ha scritto: [ -> ]Se si parla nello specifico di "uomo a mare", quindi non di "come non cadere fuoribordo" che penso metta tutti d'accordo sull'essere preferibile, personalmente sono fermamente convinto che la tendenza (scuole patente, Glénans, eccetera) a voler indicare un metodo generale per il recupero dell'uomo a mare distolga da considerazioni ben più importanti, e cioè il fatto che per ogni barca/equipaggio esiste uno (o più) metodi che sono preferibili rispetto ad altri; invece voler infilare in testa alla gente "l'uomo a mare si recupera cosi'", secondo me è mille volte meglio individuare tutta una serie di azioni che possono essere eseguite, a cosa servono, e cercare di fare in modo che ognuno si faccia la propria idea delle priorità da attribuire ad ognuna delle azioni e decida come comportarsi a seconda di come navighi, barca e capacità dell'equipaggio (inclusa la memoria Smile )
Si prende una bella lista di azioni, discuti e discuti passo per passo, cosa fai prima, cosa fai dopo, perché prima questo o poi quello... alla fine per esperienza non ci sono due persone che arrivino alla stessa successione di "metodo ottimale". E a mio avviso è veramente cosa buona e giusta e fonte di salvezza.
Certo non è un modo pratico per farci i quiz A B C D per la patente.

...ed appunto per raccogliere le testimonianze individuali che ho aperto il 3d.

Dalla lettura delle esperienze individuali, messe a confronto con la teoria (perfetto esempio il post di Kermit), si può trarre un livello di consapevolezza infinitamente superiore al proclama del trombone di turno salito pomposamente in cattedra ad enunciare la sua verità.

Questa cosa non la si può ottenere ne' dai libri, ne dalle scuole: solo un forum può recare questo valore aggiunto.
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