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vivere in barca e 220 - Versione stampabile

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RE: vivere in barca e 220 - IanSolo - 06-09-2019 09:59

(06-09-2019 09:03)ZK Ha scritto:  se da una parte e' vero che gli impianti di casa godono di parametri ambientali migliori e' anche vero che le regole sulle caratteristiche dei prodotti e dell' istallazione sono inspiegabilmente pure piu stringenti degli impianti di veicoli e barche.. in casa un webasto, per come e' realizzato non lo potresti installare, e questo secondo me la dice lunga sulla qualita della legislazione corrente.
Non e' cosi', basta leggere la normativa corrente per le barche di cui qui di seguito la lista delle norme piu' rilevanti (e di sicuro ne ho dimenticata qualcuna):

[hide] EN ISO 9094-1 Fire protection - Part 1 Craft with a hull length of up to and including 15 m
EN ISO 9094-2-2002 Fire protection - Part 2 Craft with a hull length of over 15 m
EN ISO 4589-3 Plastics - Determination of burning behaviour by oxygen index - Part 3: Elevated-temperature test
EN ISO 7840 Small craft - Fire resistant fuel hoses
EN ISO 8846 Small craft - Electrical devices - Protection against ignition of surrounding flammable gases
EN ISO 10088 Small craft - Permanently installed fuel systems and fixed fuel tanks
EN ISO 10133 Small craft - Electrical systems - Extra low-voltage d.c. installations
EN ISO 11105 Small craft - Ventilation of petrol engine and/or petrol tank compartments
EN ISO 13297 Small craft - Electrical systems - Alternating current installations
[/hide]
dalla lettura delle quali si evince che la sicurezza richiesta per le barche e' di gran lunga superiore a quella richiesta per le case (in muratura, per le prefabbricate in legno e' altrettanto stringente), la sola differenza e' che le norme per la nautica sono meno conosciute (spesso anche dagli operatori del settore....)


RE: vivere in barca e 220 - ZK - 06-09-2019 10:11

non sono all' altezza, e mi manca anche il dato, pero. la voglia del webasto per scaldare un monolocale l' ho avuta a suo tempo.. senza scarico bilanciato in casa non ,lo monti, ovvero lo fai contro le regole.


RE: vivere in barca e 220 - IanSolo - 06-09-2019 10:36

Certo, se sei in un condominio (ovvero se lo stesso scarico serve piu'utenze) non puoi montare un riscaldatore qualunque a ventilazione forzata (sbilanci lo scarico e potresti potenzialmente inviare i tuoi fumi nella casa di un vicino) ma lo stesso vale per qualsiasi luogo, es. se installi a bordo due riscaldatori E' VIETATO scaricare tramite un unico "camino", e' la stessa normativa vigente per le case.


RE: vivere in barca e 220 - senzadimora - 19-09-2019 22:11

il radiatore ad olio lascialo acceso quanto ti pare (anche sempre) le stufette ventilate solo se sei presente.

in quasi tutti i casi che ho sentito le barche bruciano o rischiano di bruciare causa batteria in corto e caricabatteria che continua a caricare...


RE: vivere in barca e 220 - bettin.nicola - 03-10-2019 23:16

io che ho vissuto per periodi di parecchi giorni in barca causa lavoro facevo cosi:
prolunga esterna dalla colonnina alla dinette della barc (passi il cavo dal tambuccio) escludendo il circuito 220 della barca, radiatore a olio sempre acceso, servizi 12 v accesi sempre( quando non c'ero durante il giorno) e di notte accendevo anche il caricabatterie dalla banchina. unico neo se non hai prese libere in banchina devi farti un doppino.
credo che il trucco sia non sovraccaricare batterie, caricabatterie, o comunque l'impianto della barca.


RE: vivere in barca e 220 - bettin.nicola - 03-10-2019 23:21

dimenticavo... al cavo esterno avevo attaccato anche un deumidificatore (e una termocoperta di quelle che scaldano) che oltre a togliere l'umidita' che fidati in inverno e' tanta ti fa girare un po d'aria dalla dinette alla cabina dove dormi.
xche' la cosa peggiore e' andare a letto la sera e trovare le lenzuola praticamente bagnate oltre che gelate,
provare per credere....


RE: vivere in barca e 220 - domenica2 - 04-10-2019 00:00

Grazie a tutti per dritte e consigli.
Per ora devo soprassedere causa rottura del tendine del tibiale anteriore e conseguente intervento, degenza a letto e poi fisioterapia.
Mi sembra che la cosa importante sia non pretendere un superlavoro dalle batterie, e cercheró un sistema per salvaguardare eventuali cortocircuiti.
Appena potrò camminare mi metterò all'opera