Deriva in stallo? - Versione stampabile +- I Forum di Amici della Vela (https://forum.amicidellavela.it) +-- Forum: TECNICA E MANUTENZIONE (/forumdisplay.php?fid=12) +--- Forum: Sails Rigging e Racing (/forumdisplay.php?fid=14) +--- Discussione: Deriva in stallo? (/showthread.php?tid=57607) |
Deriva in stallo? - albert - 11-05-2011 02:28 Citazione:magicvela ha scritto: Devi sapere che qualche tempo fa proprio in una discussione sulla teoria circolatoria sono stato invitato a 'curare i miei malati' ... Ciao Deriva in stallo? - albert - 11-05-2011 02:47 Citazione:magicvela ha scritto: Ripassino????: Per la validità del teorema di Bernoulli non è necessario che il fluido sia non viscoso puntualmente ma è nulla la risultante di tali azioni viscose che sono legate al rotore della vorticità, ma basta che il flusso sia incomprimibile, irrotazionale (potenziale) e stazionario (derivata euleriana nulla). Questa l'ho banalmente copiaincollata da wikipedia, ma, volendo, potremmo approfondire sui sacri testi. Aero-idrodinamica della vela di Carl Marchaj ad esempio disamina contemporaneamente i due aspetti della dinamica dei fluidi che ci interessano. Ciao P.S. Non pensare che abbia fatto solo vele per tutta la vita Deriva in stallo? - Temasek - 11-05-2011 15:58 --Bello 'stò forum.-- Non bisogna solo stare in banchina, per farsi due risate. Deriva in stallo? - Alpa550 - 11-05-2011 16:10 Citazione:Temasek ha scritto: Adesso sediamo ci e godiamoci il prossimo che inizierà a parlare del teletrasporto del vento e della portanza della deriva vista in R4 (quarta dimensione) dove incontra i guaritori filippini che sistemano i filetti. Venghino , siori e siore. TU porti le pizette e io la birra! P.S.:non intendo dire che si stia dicendo cose sbagliate, solo esagerate visto l'interlocutore il quale rischia di ritenerci dei pippaioli della vela. Non facciamogli confusione con tutti 'sti Kutta e 'sti Kittekat! Deriva in stallo? - magicvela - 11-05-2011 17:11 Grazie per il ripasso della vite, manovra che mi é sempre piaciuta eseguire sopratutto in aliante ed in CAP 10-21, rimane il fatto che la parte in stallo dell'ala non ha una depressione ma non ha nulla (se non la resistenza, che aumenta esponenzialmente, dovuta ai vortici di distacco dei filetti fluidi)....permettimi di ricordarti che il cicalino( avvisatore di stallo) é tarato per suonare prima dello stallo vero e proprio altrimenti non avrebbe senso, quindi devi insistere ancora un poco prima di andare effettivamente in stallo aumentando ancora di qualche grado l'angolo (come detto cloche alla pancia) o aspettando che l'aumentata resistenza ti faccia perdere ancora un pò di velocità. Rimane il fatto che in acqua non esistono portanze ma solo resistenze proprio perché i liquidi come già detto sono incomprimibili, così la facciamo breve. Quindi parlare di 'stallo della deriva' anche se può andare bene a livello 'gergale' non va bene a livello 'fisico'. Il buon monsieur Bernulli, quando usava i liquidi nei suoi esperimenti osservava solo parte del fenomeno, che con i liquidi a quel tempo era più facile da osservare, cioé l'aumento della velocità nella strozzatura e ovviamente i vortici di resistenza dovuti all'attrito con le superfici di contatto. L'incomprimibilità non permetteva di osservare il resto del fenomeno per cui si doveva necessariamente passare ad un gas, cosa che ha fatto nei suoi studi. Ricordiamoci anche che il l'uso del teorema di Bernulli é molto semplificativo rispetto alla totalità del fenomeno aerodinamico della portanza su un'ala (gas) e viene usato sopratutto a livello scolastico per non complicarsi la vita e senza mai considerare gli attriti. Chi dovesse usarlo per spiegare quello che avviene sulla lama di deriva (liquido) commette un grande errore se lo spiega come se l'acqua fosse un gas perché non funziona così. Tornando al nostro amico, é molto probabile che la sua ala (vela) sia stata con un angolo di attacco al vento troppo stretto ma non ancora in un vero e proprio stallo( angolo superiore a 22° e non superiore a 28° circa al vento apparente), altrimenti avrebbe visto la vela fileggiare (angolo inferiore a circa 22° al vento apparente). Il fenomeno avvenuto allo scafo a causa della perdita di velocità causata a sua volta dalla perdita di forza aerodinamica sulla vela, non é altro che una diminuita resistenza allo scarroccio, dovuto dalla perdita di velocità, che é aumentato facendo scivolare più lateralmente lo scafo. Questo effetto (spostamento laterale) sommato alla diminuzione di velocità di avanzamento, ha fatto perdere sensibilità al timone che é risultato essere più neutro. La equazione giusta é minor velocità= minor resistenza e non 'PORTANZA' li sotto, stalli intesi come perdita della 'depressione' non esistono. Rimane valido invece per la vela che Velocità del flusso= Portanza ( diminuzione di pressione sull'estradosso) con i limiti che ci sono anche li, quindi corretto indicare le manovre di aumento dell'angolo di attacco al vento delle vele per eliminare lo stallo parziale e riprendere forza aerodinamica, magari poggiando con il timone cosa che se non é possibile perché non più 'attivo' per la poca velocità lo scafo farà ugualmente da solo per l'aumentato scarroccio laterale. Per il resto, grazie della informazione sulla 'cura', sono felice di essere uno dei pazienti visto che oramai sono 'terminale' Ciao P.S. Se la memoria non mi inganna c'erano anche dei parapendii della Phonix? e se si,fai ancora le revisioni delle ali che avrei un Paratech da controllare? P.s.p.s. Anche io non faccio solo il velista Deriva in stallo? - Andra - 11-05-2011 19:32 A me una volta è capitata la stessa cosa, solo che nel mio caso avevo preso una sedia a sdraio nella deriva. Non può essere che avevi preso qualcosa nella deriva tipo buste, tronchi d'albero, muschi, licheni.... Deriva in stallo? - Edolo - 11-05-2011 19:53 Io penso che sia girato un po' il vento e non te ne sei accorto... Deriva in stallo? - bullo - 11-05-2011 19:55 La portanza xè roba che se magna? Io avevo sempre creduto che la portanza fosse proporzionale al quadrato della velocità. Portanza= forza che si oppone allo scaroccio. B0?. Deriva in stallo? - albert - 11-05-2011 20:17 Citazione:magicvela ha scritto: ....devo dire che questa mi giunge nuova.... Ho già provveduto ad inoltrare richiesta di errata corrige a Marchaj e a Crepaz, in particolare per questo capitolo del suo libro, basato evidentemente su presupposti fallaci: [hide][/hide] Citazione:P.S. Se la memoria non mi inganna c'erano anche dei parapendii della Phonix? e se si,fai ancora le revisioni delle ali che avrei un Paratech da controllare? Si, negli anni 90, la Blue Phoenix produceva anche parapendio. Revisionavamo solo le nostre vele. Non so chi abbia l'assistenza Paratech, forse Bad Sails di Agostino a Cittadella?? Deriva in stallo? - ugo - 11-05-2011 21:03 Mi è capitato di uscire lento da una virata (onda presa di prua con la mia vecchia alpaesse) e di ritrovarmi quasi fermo con le vele cazzate ('impiccato' ). La barca ha preso a scarrocciare di lato senza avanzare. ho sempre dato per scontato che, avendo una velocità rispetto all'acqua troppo bassa, la deriva non era in grado di generare sufficiente portanza ad angoli di attacco sufficientemente bassi per far fronte al carico richiesto (imposto dalle vele, che invece erano a segno o leggermente troppo cazzate) Di conseguenza l'angolo di attacco della deriva era aumentato al punto da produrre uno stallo (ovvero regione di funzionamento dell'appendice in cui il rapporto tra la portanza e la resistenza è molto basso). Da ciò lo scarroccio esagerato. Riducendo il carico (lascando le vele) la deriva ha progressivamente ridotto l'angolo d'attacco, è uscita dallo stallo e, grazie alla riduzione di resistenza, la barca ha ricominciato ad accelerare. A quel punto è tornato tutto normale: ho potuto ricazzare le vele, perchè la barca aveva sufficiente velocità per permettere alla deriva di generare la portanza richiesta ad un angolo d'attacco decentemente basso. A parte i vari classici della teoria della vela, Avevo un articoletto tecnico divulgativo ('5o5 fins - a definitive work', Bransford Eck, che trovate qui: http://www.int505.org/old_site/eck1.pdf) che confortava il ragionamento di cui sopra. spero di aver contribuito, non prendetemi per pippaiolo...) ciao Deriva in stallo? - magicvela - 11-05-2011 23:10 Definizione di portanza: La portanza è generata dalla differenza di pressione tra la superficie superiore ed inferiore di un corpo LEGGE DI PASCAL Si applica ai fluidi privi di peso, cioè soggetti unicamente a forze di superficie. Afferma che in assenza di forze di volume la pressione all’interno del fluido è la stessa in tutti i punti. Ne segue che qualsiasi variazione di pressione effettuata in un punto del fluido si trasmette uniformemente in tutti gli altri punti. LEGGE DI STEVINO Questa legge si applica ai fluidi pesanti, cioè soggetti a forze di superficie e di volume. Si fa l’ipotesi che il fluido sia incomprimibile, per cui la legge vale per i liquidi ma non per i gas. Afferma che in un fluido pesante la differenza di pressione tra due punti del fluido è direttamente proporzionale al dislivello tra i due punti. TEOREMA DI BERNOULLI E’ il teorema fondamentale della dinamica dei fluidi ideali: esprime la legge di conservazione dell’energia meccanica per un fluido incomprimibile privo di viscosità che si muove in un condotto sotto l’azione delle forze di pressione e della forza peso. In tale fluido possiamo riconoscere tre forme di energia: a) energia pressoria, pari al lavoro delle forze di superficie per unità di volume b) energia potenziale per unità di volume c) energia cinetica per unità di volume ...omissis....(formule) Pertanto il teorema di Bernoulli può essere enunciato affermando che la somma delle tre pressioni (piezometrica, idrostatica e cinetica) è costante in tutte le sezioni del condotto. ecc.ecc. In caso del gas (aria) fluido comprimibile, la differenza di di pressione generata sulle due parti del profilo differisce al punto tale che la pressione sull'estradosso diventa inferiore a quella statica (cambia segno e diventa negativa) a causa dell'espansione del gas crea quindi una depressione (risucchio verso l'alto dell'ala) In caso di liquidi incomprimibili l'espansione é impossibile a meno di un cambio di stato del fluido. Il vettore della pressione quindi rimane sempre orientato verso la superfice immersa. Parlare di 'portanza' come in presenza di un gas é una stortura dal momento che la pressione su una delle due facce per quanto sia di poco inferiore all'altra non crea mai una depressione. Occhio poi alle traduzioni di testi non sempre fatte perfette in cui a volte é facile misciare i Cp (coefficenti di portanza) con i Cr (coefficenti di resistenza). Esempio: nell'aliscafo si parla comunemente di portanza idrodinamica delle ali ma il sostentamento avviene per pressione sulla superfice inferiore dell'ala e non per depressione dell'estradosso dell'ala, tanto che nel caso limite la superficie superiore é fuori dall'acqua e non ha più pressione se non quella atmosferica, ma nel contempo una forte riduzione dell'atrito perché cambia drasticamente la densità del fluido che gli scorre sopra. Ci sarebbe ancora molto da dire ma qui entriamo in concetti che mi comportano il trovare i miei vecchi libri di fisica che ho in soffitta. Credo che chi voleva capire ha capito e chi no....pazienza capirà. Comunque ottimo spundo di riflessione e approfondimento per tutti. Ciao Deriva in stallo? - ZK - 12-05-2011 00:26 Citazione:magicvela ha scritto: erano anni che non leggevo con tanto interesse! mi sa che quella polvere a quei libri.. e' proprio il caso che la togli.. tutti i teoremilli che hai citato valgono solo per fluidi incomprimibili. se consideri l' aria un fluido comprimibile non ne funziona nessuno. il bernoulli si stara rivoltando nella tomba.. e sai come se la ride eulero? dinalmente uno che gli fa il c... al suo nemico di sempre!) non mi sembra il caso di citare ancora, mi chiedo, la pressione atmosferica e' di un kg a cmq, su un mq la forza sarebbe di 100*100= 10.000 kg, su 50 mq = 50.000 kg!(e ti credo che sbanda!) i teoremilli fungono perche la differenza di pressione tra le facce e' cosi modesta che il volume del fluido non viene sostanzialmente modificato! perche ci dovrebbe essere differenza tra aria e acqua? come se l' acqua non fosse a sua volta comprimibile? cambia la densita, forse per questo l' ala che sta in acqua e' piu piccola di quella che sta in aria? a per consolidare il principio.. le ruote su un solido quelle si, fanno attrito anche da ferme ma.. e' un altro tipo di barca! Deriva in stallo? - Edolo - 12-05-2011 00:56 Citazione:ZK ha scritto:A meno che abbiano cambiato la fisica negli ultimi minuti... non mi pare... Citazione:ZK ha scritto:O forse perchè nell'ala che c'è in acqua c'è attaccato tipo un bulbo da centinaia di kili?? Deriva in stallo? - Gundam - 12-05-2011 01:17 Caro Magicvela, Da quanto dici stai mettendo in discussione il motivo di esistere della deriva di una barca a vela, e a questo punto sarei curioso di capire la spiegazione che ti dai al motivo per cui si mettono dei profili alari, e al principio di funzionamento delle eliche. Solo per citare due esempi che utilizziamo meno spesso di quanto vorremmo. Comunque grazie ad albert ho rivisto il termine rotore di velocita... Diamine sono tornato indietro di 20 anni Buon vento (comprimibilissimo) Deriva in stallo? - ZK - 12-05-2011 01:34 Citazione:Edolo ha scritto: per fortuna la fisica non e' cambiata ma... hanno inventato wiki e lo puoi citare senza star li a discuter coi fisici intuitivi http://it.wikipedia.org/wiki/Modulo_di_compressibilit%C3%A0 ci trovi pure di quanto si comprime all' aumentare della pressione.. giu in basso a sinistra, e' sopra la comprimibililita dell' aria nei due casi isotermica e adiabatica. il bulbo come tutti i derivisti sanno bene puo essere galleggiante.. non e' che un ala pesante si comporti diversamente da un ala leggera.. genera portanza esattamente allo stesso modo! perdona sto mado ma la fisica non e' un opinione e nemmeno si improvvisa! ma per curiosita .. se lascio cadere dalla torre di pisa un foglio ed una pietra chi arriva a terra per primo? e se avvlogo il foglio intorno allla pietra.. ci mette piu o meno della pietra senza foglio? dunque l' attrito svolge una funzione ed ha una direzione ben precisa, esattamente quella del moto ma di direzione opposta! adesso fa la prova dalla fossa delle marianne..pure un pozzo va bene uguale che cambia, forse che il sasso deriva per parte? un fluido e' un fluido, il fatto che uno sia bagnato e peso non cambia proprio nulla. Deriva in stallo? - magicvela - 12-05-2011 02:21 Premessa: Tutti i corpi, qualunque sia lo stato di aggregazione solido, liquido, o gas, sono comprimibili. Solo che i moduli di compressione di volume per solidi e liquidi sono talmente grandi che, si possono considerare incomprimibili. Ecco perché i 'teoremilli' citati funzionano, ed erano riferiti all'acqua ovviamente (considerabile come incomprimibile),l'aria, é dall'inizio della chiaccherata che stiamo dicendo che é comprimibile....e viceversa... Possiamo parlare per una vita e togliere tutta la polvere che vuoi da ogni libro che vuoi ma la nostra barchetta limita lo scarroccio laterale per la RESISTENZA che la deriva oppone al moto laterale e non alla 'spinta' che si crea dalla 'differenza di pressione' (portanza) che il profilo crea con la velocità che é del tutto trascurabile viste le forze in gioco. La forma, e quindi i profili (per il mio amico Gundam) si usano per massimizzare la resistenza laterale, che ci serve a contrastare lo scarroccio (velocità laterale) ma a minimizzare la resistenza all'avanzamento, per non fare scadere troppo la velocità di avanzamento (tanta superficie laterale e poca frontale). Il fatto che siano derive più o meno galleggianti o pesanti non vedo proprio cosa centra in questo discorso.... Poi liberi di credere che la vostra barca non scarroccia perché la deriva viene 'risucchiata' sopra vento per la portanza del profilo.... Quanto riguarda (semplificando con una parola) l'attrito, se zk non lo ha nell'acqua e nell'aria (ma solo in macchina), bhé spero di non incontrarlo mai in regata... P.S. una nota di attenzione su Bernulli....focalizzate la parte dove si dice: 'dinamica dei fluidi ideali' che purtroppo n oi non abbiamo.... Deriva in stallo? - albert - 12-05-2011 02:32 Ola' ZK, bentornato!!!!! Allora collabori anche tu alle cure ?? Pero': va bene che siamo duri di comprendonio, ma quando clicchi su 'inserisci risposta' fallo una volta sola. @ edolo: A proposito di compressibilità: qualsiasi materia in grado di trasmettere il suono e' comprimibile.....dunque anche l'acqua..... Ciao Deriva in stallo? - Edolo - 12-05-2011 02:43 Citazione:ZK ha scritto:Ti rispondo solo una volta, 3 mi pare eccessivo. Premetto che mi giunge nuova la comprimibilità dei liquidi, apposta ti ho risposto in maniera stupita. Comunque sempre da wiki (grazie per la dritta) 'Inoltre, quasi tutti i problemi in cui vengono studiati dei liquidi vengono considerati come incomprimibili' Ora non so se stiamo parlando dello shuttle o di una barca a vela, comunque penso che nel nostro caso si possa parlare di liquidi incomprimibili. L'essere smentito non mi crea alcun problema, anzi. Riguardo al derivista, so anch'io che una ala di polistirolo o di piombo avrà la stessa portanza, ma in una deriva il peso del bulbo penso sia sostituito da quello del velista che controbliancia la forza velica. Ora mi chiedo, quanto dovrebbe essere grossa la deriva di un 40 piedi se non ci fosse una zavorra alla sua estremità? Potrebbe essere comunque galleggiante? Sempre lieto di essere smentito... no problem. Ciao Deriva in stallo? - albert - 12-05-2011 02:44 Citazione:magicvela ha scritto: Non so da dove trai queste certezze, ma se fosse come dici tu, dato che il rapporto di allungamento che crea la maggior resistenza e' 1/1 ( cerchio o quadrato), perché le barche per fare bolina dovrebbero avere le appendici con r.a. così elevati da sembrare ali di aliante? Sfizio? Moda? Possibile che tutti i cfd stiano sbagliando così clamorosamente???? Ciao Deriva in stallo? - ZK - 12-05-2011 02:49 Citazione:magicvela ha scritto: con le teorie che si utilizzano consderando l' aria come un fluido incomprimibile ci volano gli aerei.. mi tocca citare le immani ricerche fatte per ottimizzare le chiglie delle barche a vela? le fanno scabrose per aumentare l' attrito allo scarroccio? quando vismara fece la chiglia rotante e ottenne uno scarroccio negativo, la barca saliva piu della prua aveva fose sotto delle ruotini pivottanti.(questo l' attrito non lo consente.. o devo dubitare che siano mai stati aperti e per questo impolverati?) lo so che non e' cosi che si parla di fisica ma qui se cito il numero di Reynolds mi saltano tutti al collo! no, non e' l' attrito che impedisce alla barca di scarrociare, quando si progetta un profilo alare si parla della realta, la differenza di pressione tra le facce di una randa.. sai valutarla? e la pressione sulla chiglia? se confronti le comprimilita relative in funzione delle pressioni relative ti accorgi che se e' comprimibile l' aria su una randa la compressione dell' acqua sulla chiglia e' dello stesso ordine infinitesimale di grandezza splvera i libri e metti due numeri |