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Ripartitore di carica criticato da Bolina - Versione stampabile

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Ripartitore di carica criticato da Bolina - bacchus - 15-05-2015 11:57

Leggendo il numero di questo mese di Bolina ho trovato che la soluzione di ricorrere ad un ripartitore a diodi per caricare due o più banchi di batterie è sostanzialmente sconsigliata. In sostanza, la caduta di tensione anche se ridotta determinerebbe la mancata ricarica delle batterie.
Tenendo conto che proprio domani mi accingevo a sostituire uno schema con interruttore 1-2-Both con uno con ripartitore a diodi, la cosa mi disorienta non poco.
Nella mia vasta ignoranza pensavo che la caduta di tensione determinasse tempi più lunghi di carica ma non che la limitasse...


RE: Ripartitore di carica criticato da Bolina - utente non piu' attivo - 15-05-2015 13:37

Tempi più lunghi equivalgono a una limitazione della ricarica, nel senso che dopo 10 ore di motore acceso rimani comunque sotto il 100% della ricarica totale.
Onestamente spenderei qualche euro in più per un regolatore elettronico e non a diodi, visto che devi comprarne comunque uno, anche se non ho capito bene cosa vuoi fare/cosa c'entra il both, non ho capito cosa devi sostituire.
ciao


RE: Ripartitore di carica criticato da Bolina - bludiprua - 15-05-2015 13:41

(15-05-2015 11:57)bacchus Ha scritto:  Nella mia vasta ignoranza pensavo che la caduta di tensione determinasse tempi più lunghi di carica ma non che la limitasse...

In merito ci sono centinaia di pagine qui da leggere, ma il ripartitore a diodi ha dei grossi limiti e un vantaggio: il costo basso.
La caduta dei diodi (per quanto bassa) limita la carica, insomma un sistema economico ma assai riduttivo, poi dipende da che impianto elettrico uno ha e cosa vuole ottenere.


RE: Ripartitore di carica criticato da Bolina - Edolo - 15-05-2015 13:59

(15-05-2015 13:37)utente non attivo Ha scritto:  Tempi più lunghi equivalgono a una limitazione della ricarica, nel senso che dopo 10 ore di motore acceso rimani comunque sotto il 100% della ricarica totale.
Onestamente spenderei qualche euro in più per un regolatore elettronico e non a diodi, visto che devi comprarne comunque uno, anche se non ho capito bene cosa vuoi fare/cosa c'entra il both, non ho capito cosa devi sostituire.
ciao

È abbastanza chiaro direi. Ora deve mettere in both per ricaricare entrambe le batterie, col ripartitore se lo scorda, certo è che dovrebbe mettere dei sezionatori in luogo dell'1.2.both.
Resta valido il discorso di un ripartitore intelligente e non uno a diodi.


RE: Ripartitore di carica criticato da Bolina - ASK - 15-05-2015 18:48

Un sistema di ricarica per piu’ batterie e’ composto da:
1) fonte di energia (alternatore, caricabatteria da banchina oppure pannello solare).
2) regolatore di carica piu’ o meno “intelligente” (spesso incorporato).
3) ripartitore di carica (a volte incorporato).
Come descritto su Bolina, il ripartitore di carica puo’ essere di 3 tipi, ovvero interruttore manuale, a diodi oppure a rele’. Pregi e difetti delle 3 alternative?
a) Interruttore manuale: Pro: soluzione economica. - Contro: richiede di commutarlo manualmente ogni volta che si accende / spegne il motore diesel oppure il caricabatteria. Se lo si dimentica in posizione chiusa, si rischia di trovarsi con tutte le batterie scariche contemporaneamente.
b) Ripartitore a diodi: Pro: soluzione a stato solido, automatica ed affidabile. Consente la ricarica contemporanea delle batterie mantenendole comunque sempre elettricamente separate. - Contro: introduce una caduta di tensione di 0,8V che va compensata dal regolatore di carica. Altrimenti, senza compensazione, le batterie non vengono MAI caricate al 100% e si deteriorano presto. Invece funziona benissimo se la caduta di tensione e’ compensata. Sulla nostra barca questo sistema (compensato) funziona da oltre 30anni e cambiamo le batterie mediamente ogni 10anni.
c) Ripartitore a rele’: tecnicamente si chiama “parallelatore”. Collega le batterie in parallelo in funzione di una soglia in tensione con relativa isteresi. Pro: una delle batterie diventa prioritaria (viene caricata prima dell’altra) e non presenta il problema della caduta di tensione. - Contro: in quanto interruttore elettromeccanico consuma energia elettrica e deve essere dimensionato adeguatamente. Puo’ guastarsi (contatti incollati, bobina bruciata, sensore tensione difettoso o starato ecc.). Se una delle batterie e’ deteriorata il collegamento in parallelo puo’ danneggiare anche l’altra. Costo maggiore.


RE: Ripartitore di carica criticato da Bolina - bacchus - 16-05-2015 22:28

(15-05-2015 13:59)Edolo Ha scritto:  
(15-05-2015 13:37)utente non attivo Ha scritto:  Tempi più lunghi equivalgono a una limitazione della ricarica, nel senso che dopo 10 ore di motore acceso rimani comunque sotto il 100% della ricarica totale.
Onestamente spenderei qualche euro in più per un regolatore elettronico e non a diodi, visto che devi comprarne comunque uno, anche se non ho capito bene cosa vuoi fare/cosa c'entra il both, non ho capito cosa devi sostituire.
ciao

È abbastanza chiaro direi. Ora deve mettere in both per ricaricare entrambe le batterie, col ripartitore se lo scorda, certo è che dovrebbe mettere dei sezionatori in luogo dell'1.2.both.
Resta valido il discorso di un ripartitore intelligente e non uno a diodi.


Esattamente! O perlomeno era la mia idea iniziale...


RE: Ripartitore di carica criticato da Bolina - bacchus - 16-05-2015 22:42

(15-05-2015 18:48)ASK Ha scritto:  b) Ripartitore a diodi: Pro: soluzione a stato solido, automatica ed affidabile. Consente la ricarica contemporanea delle batterie mantenendole comunque sempre elettricamente separate. - Contro: introduce una caduta di tensione di 0,8V che va compensata dal regolatore di carica. Altrimenti, senza compensazione, le batterie non vengono MAI caricate al 100% e si deteriorano presto. Invece funziona benissimo se la caduta di tensione e’ compensata. Sulla nostra barca questo sistema (compensato) funziona da oltre 30anni e cambiamo le batterie mediamente ogni 10anni.

Dando per assunto che il regolatore di carica sia effettivamente incorporato nell'alternatore (o almeno spero), come faccio a sapere se la compensazione avviene? Pensavo di si, cioè che fosse una funzione svolta dal regolatore dell'alternatore, ma leggendo Bolina (che ipotizzava il contrario) mi è venuto il dubbio. Come faccio a saperlo?

Più in generale: non è che non conoscessi l'esistenza dei ripartitori "intelligenti", o che ne sottovalutassi l'efficienza, ma visto il costo sproporzionato al mio sistema ed impiego (al 80% ricarico da caricabatterie in banchina), pensavo che quello a diodi di buona qualità (ho preso uno Sterling) fosse comunque efficace anche se con tempi più lunghi. Leggendo Bolina invece si ipotizza che non sia mai (neanche teoricamente) in grado di ricaricare al 100%. Cosa che il commutatore, per quanto scomodo, comunque garantisce.
Da qui il dubbio: lascio il commutatore o monto il ripartitore a diodi?


RE: Ripartitore di carica criticato da Bolina - IanSolo - 16-05-2015 23:05

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Dando per assunto che il regolatore di carica sia effettivamente incorporato nell'alternatore (o almeno spero), come faccio a sapere se la compensazione avviene? Pensavo di si, cioè che fosse una funzione svolta dal regolatore dell'alternatore, ma leggendo Bolina (che ipotizzava il contrario) mi è venuto il dubbio. Come faccio a saperlo?
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E' molto piu' semplice di quanto si pensi, basta misurare con motore in funzione la tensione raggiunta dopo un tempo ragionevole per garantire che la batteria sia sufficientemente carica, se tale tensione si trova sopra un minimo di 13,8V sicuramente qualche sorta di sistema di compensazione e' stata implementata.
La tensione che ho indicato e' quella tipica di progetto per i regolatori degli alternatori (dico tipica perche' secondo l'opinione dei costruttori e il tipo di batterie che prevedono per le vetture tale tensione puo' anche arrivare nell'intorno dei 14V o poco piu').
Il regolatore normalmente impiegato sugli alternatori e' di derivazione automobilistica e mira a mantenere la tensione al livello di "floating" non essendo normalmente importante una ricarica molto rapida poiche' una vettura chiede alla batteria energia solo per l'attimo dell'accensione del motore e poi ha molto tempo per restituirla, non e' necessario quindi implementare sistemi di ricarica piu' rapidi o piu' efficienti, tale livello di "floating" corrisponde appunto ai valori che ho indicato.

Se la massima tensione raggiunta fosse inferiore ai 13,8V, ad esempio fra 13,2V e 13,5V (sempre a motore in moto) certamente non risulta possibile raggiungere un sufficiente livello di carica e qualcosa deve essere fatto per correggere tale situazione.