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110 volt - Versione stampabile

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110 volt - fbrngri62 - 03-11-2017 19:25

Ciao a tutti i colleghi ,
valutando l'acquisto di imbarcazione americana (csy gulfstar 50 dell'87) noto che il voltaggio dc è a 120 volts,quindi mi chiedo come è possibile trasformarlo in 220 x l'utilizzo europeo e se questo è particolarmente oneroso.Chiedo anche (sforando dall'argomento elettricità)se qualcuno ha notizie sella qualità costruttiva di questa barca.


RE: 110 volt - Beppe222 - 03-11-2017 19:56

(03-11-2017 19:25)fbrngri62 Ha scritto:  Ciao a tutti i colleghi ,
valutando l'acquisto di imbarcazione americana (csy gulfstar 50 dell'87) noto che il voltaggio dc è a 120 volts,quindi mi chiedo come è possibile trasformarlo in 220 x l'utilizzo europeo e se questo è particolarmente oneroso.Chiedo anche (sforando dall'argomento elettricità)se qualcuno ha notizie sella qualità costruttiva di questa barca.

Interponi, tra la presa di banchina e l'impianto della barca, un trasformatore 220/110V.
Così ti rovi anche l'isolamento galvanico gia bello e fatto!


RE: 110 volt - BeppeZ - 03-11-2017 20:42

Un amico ha acquistato uno Swan 51 in America. Sostituito tutto l'impianto 110v. La soluzione radicale, migliore e forse l'unica.


RE: 110 volt - BornFree - 03-11-2017 22:44

ma a bordo quali e quanti utilizzatori sono a 110v?
Direi che cambiato il caricabatteria e la resistenza del boiler dovresti essere a posto


RE: 110 volt - Beppe222 - 03-11-2017 23:31

Cambiare tutto l'impianto??
Ma quanto verrebbe a costare!
E poi solamente il tempo che ci vuole.

Continuo a sostenere che la soluzione migliore è quella di adottare un trasformatore isolatore, che "adatta" la tensione di banchina (220V) con quella della barca (110V) e che da anche il surplus di isolare galvanicamente la barca, evitando tutti quei problemi di corrosione galvanica, quando si è allacciati alla rete della banchina.

Basta un semplice trasformatore isolatore di tipo "industriale", ma se proprio uno vuole fare il fighetto, installandoun prodotto "col nome" e di quelli "fatti apposta per la barca), con meno di 800 euro (per quello da 3600VA) e pochissimo tempo di installazione, si toglie il pensiero.

http://www.nauticaesport.it/trasformatore-di-isolamento-victron-3600-w.html

https://www.victronenergy.it/isolation-transformers/isolation-transformers-2000va-3600va-7000va


RE: 110 volt - promenade 72 - 04-11-2017 01:02

Il cablaggio studiato per 110v sicuramente può essere utilizzato con la 220v


RE: 110 volt - dapnia - 04-11-2017 01:12

Dipende da cosa c'è in barca.
Se gli unici apparecchia a 110 sono il caricabatteria e la resistenza del boiler (se si può cambiare)in effetti li cambi e poi consideri che i cavi sono leggermente più piccoli di sezione di quelli della 220, per cui non ci applichi carichi al limite e saresti a posto, MA:
dato che negli USA è obbligatorio l'impianto di bonding (vedi norma ABYC_E-11), non per ragioni di corrosione bensì come protezione verso possibile elettrocuzione (la scossa) quando la barca è collegata alla rete elettrica del pontile (o del generatore).
Infatti le norme statunitensi prevedono un collegamento Neutro-Terra nel punto di utilizzo oltre che nel punto di distribuzione più vicino; ciò comporta la possibilità’ che una qualunque delle parti immerse nell’acqua se non correttamente collegata possa trovarsi a tensione di rete, in caso di cortocircuito o anomalia di qualche apparecchio.
Quindi l'impianto è da rivedere (non rifare) e modificare per quanto riguarda lo specifico, tenendo presente quanto sopra.


RE: 110 volt - Beppe222 - 04-11-2017 01:30

(04-11-2017 01:12)dapnia Ha scritto:  Dipende da cosa c'è in barca.
Se gli unici apparecchia a 110 sono il caricabatteria e la resistenza del boiler (se si può cambiare)in effetti li cambi e poi consideri che i cavi sono leggermente più piccoli di sezione di quelli della 220, per cui non ci applichi carichi al limite e saresti a posto, MA:
dato che negli USA è obbligatorio l'impianto di bonding (vedi norma ABYC_E-11), non per ragioni di corrosione bensì come protezione verso possibile elettrocuzione (la scossa) quando la barca è collegata alla rete elettrica del pontile (o del generatore).
Infatti le norme statunitensi prevedono un collegamento Neutro-Terra nel punto di utilizzo oltre che nel punto di distribuzione più vicino; ciò comporta la possibilità’ che una qualunque delle parti immerse nell’acqua se non correttamente collegata possa trovarsi a tensione di rete, in caso di cortocircuito o anomalia di qualche apparecchio.
Quindi l'impianto è da rivedere (non rifare) e modificare per quanto riguarda lo specifico, tenendo presente quanto sopra.

In teoria dovrebbero essere più grossi di sezione, rispetto a quelli posati per la 220.

Se l'impianto è calcolato per 3,5 KW (è solo un esempio), con la 110V sono 32 gli ampere che i fili devono far scorrere, mentre con la 220, sempre per 3,5 Kw, gli ampere sono 16.

Quindi le sezioni dei cavi sono ampiamente sovradimensionate (sempre a parità di potenza impegnata).

E comunque, già il solo caricabatterie da sostituire costa quanto (se non più) del trasformatore d'isolamento.

Se ci metti anche il resto (altri utilizzatori, la modifica dell'impianto, la manodopera ...) siamo sicuri che sia così economica come soluzione?


RE: 110 volt - bacovet - 04-11-2017 08:46

(04-11-2017 01:30)Beppe222 Ha scritto:  
(04-11-2017 01:12)dapnia Ha scritto:  Dipende da cosa c'è in barca.
Se gli unici apparecchia a 110 sono il caricabatteria e la resistenza del boiler (se si può cambiare)in effetti li cambi e poi consideri che i cavi sono leggermente più piccoli di sezione di quelli della 220, per cui non ci applichi carichi al limite e saresti a posto, MA:
dato che negli USA è obbligatorio l'impianto di bonding (vedi norma ABYC_E-11), non per ragioni di corrosione bensì come protezione verso possibile elettrocuzione (la scossa) quando la barca è collegata alla rete elettrica del pontile (o del generatore).
Infatti le norme statunitensi prevedono un collegamento Neutro-Terra nel punto di utilizzo oltre che nel punto di distribuzione più vicino; ciò comporta la possibilità’ che una qualunque delle parti immerse nell’acqua se non correttamente collegata possa trovarsi a tensione di rete, in caso di cortocircuito o anomalia di qualche apparecchio.
Quindi l'impianto è da rivedere (non rifare) e modificare per quanto riguarda lo specifico, tenendo presente quanto sopra.

In teoria dovrebbero essere più grossi di sezione, rispetto a quelli posati per la 220.

Se l'impianto è calcolato per 3,5 KW (è solo un esempio), con la 110V sono 32 gli ampere che i fili devono far scorrere, mentre con la 220, sempre per 3,5 Kw, gli ampere sono 16.

Quindi le sezioni dei cavi sono ampiamente sovradimensionate (sempre a parità di potenza impegnata).

E comunque, già il solo caricabatterie da sostituire costa quanto (se non più) del trasformatore d'isolamento.

Se ci metti anche il resto (altri utilizzatori, la modifica dell'impianto, la manodopera ...) siamo sicuri che sia così economica come soluzione?

Giusto tutto... però poi hai la 110 a bordo quando sei in banchina e se devi usare un ventilatore o trapano o altri apparecchi devi trovarne per quella tensione...

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RE: 110 volt - IanSolo - 04-11-2017 10:44

(04-11-2017 01:12)dapnia Ha scritto:  Dipende da cosa c'è in barca.
...
MA:
dato che negli USA è obbligatorio l'impianto di bonding (vedi norma ABYC_E-11), non per ragioni di corrosione bensì come protezione verso possibile elettrocuzione (la scossa) quando la barca è collegata alla rete elettrica del pontile (o del generatore).
Infatti le norme statunitensi prevedono un collegamento Neutro-Terra nel punto di utilizzo oltre che nel punto di distribuzione più vicino; ciò comporta la possibilità’ che una qualunque delle parti immerse nell’acqua se non correttamente collegata possa trovarsi a tensione di rete, in caso di cortocircuito o anomalia di qualche apparecchio.
Quindi l'impianto è da rivedere (non rifare) e modificare per quanto riguarda lo specifico, tenendo presente quanto sopra.

Non e' un "MA" da poco, quindi due possono essere le strade piu' economiche:
- revisione dell'impianto per adeguarlo alle regole europee (che vietano il neutro collegato alla terra e tanto meno alla linea di bonding) e sostituzione di caricabatteria e resistenza del boiler che non costano poi cosi' tanto da superare il costo di un trasformatore 200/110 isolato, di potenza adeguata a reggere anche un'eventuale riscaldatore elettrico o un climatizzatore e che deve essere adatto all'impiego marino (quelli industriali NON vanno bene in ambienti umidi).
- Installazione di un trasformatore di 220/110 dedicato solo al caricabatterie e alla resistenza del boiler (se non e' sostituibile), in questo caso essendo un trasformatore di bassa potenza costa poco. Modifica della restante parte dell'impianto per adattarlo alle regole europee e sul quale si colleghera' l'alimentazione a 220V.

In tutti i casi va' tenuta presente l'esigenza di avere a bordo delle prese di corrente a 220V per eventuali utenze a quella tensione quali caricatelefoni, phon, elettroutensili per qualche lavoro, ecc... cosa che comporta comunque almeno una parte dell'impianto a 220V e allora tanto vale fare l'adattamento come si deve.
Le prese a 220V ovviamente dovranno essere del tipo europeo.


RE: 110 volt - fbrngri62 - 04-11-2017 10:48

Grazie delle risposte,in barca ci sono solo boiler e 2 luci a 110v il resto 12v.In effetti cambiare il boiler potrebbe essere utile vista la vetustà della barca e a quel punto il costo di un caricabatteria non dovrebbe essere esagerato.Non vedo altre spese visto che il cablaggio è sovradimensionato.Non ho capito il discorso del collegamento neutro terra,vuol dire che i ferri in acqua possono non essere adeguatamente collegati col neutro?


RE: 110 volt - Frappettini - 04-11-2017 18:26

Devi cambiare anche la radio VHF.


RE: 110 volt - Beppe222 - 04-11-2017 20:15

(04-11-2017 18:26)Frappettini Ha scritto:  Devi cambiare anche la radio VHF.
Perché, funziona in alternata?!?

---
Non accontentarti dell'orizzonte, ma cerca l'infinito!


RE: 110 volt - Frappettini - 04-11-2017 22:09

(04-11-2017 20:15)Beppe222 Ha scritto:  
(04-11-2017 18:26)Frappettini Ha scritto:  Devi cambiare anche la radio VHF.
Perché, funziona in alternata?!?

---
Non accontentarti dell'orizzonte, ma cerca l'infinito!

Ricordo che alcuni canali VHF in America non sono utilizzati mentre in Europa si così come il contrario.


RE: 110 volt - Beppe222 - 04-11-2017 23:05

(04-11-2017 22:09)Frappettini Ha scritto:  Ricordo che alcuni canali VHF in America non sono utilizzati mentre in Europa si così come il contrario.

Ah, ok!
Quindi non per l'alimentazione, ma per i canali non totalmente compatibili.
Non sapevo di questa cosa.

---
Non accontentarti dell'orizzonte, ma cerca l'infinito!


RE: 110 volt - IanSolo - 04-11-2017 23:18

(04-11-2017 10:48)fbrngri62 Ha scritto:  Non ho capito il discorso del collegamento neutro terra,vuol dire che i ferri in acqua possono non essere adeguatamente collegati col neutro?

La normativa americana impone il collegamento della linea di neutro a massa (riferendosi a quella fisica non al filo giallo/verde) non solo nel punto in cui viene generata l'energia elettrica ma anche nel punto di utilizzo e questo indipendentemente dal fatto che il cavo di alimentazione sia provvisto di collegamento di protezione (il citato filo verde/giallo comunemente definito "di terra").


La normativa europea espressa nella norma ISO13297 Small craft — Electrical systems — Alternating current installations (Piccole imbarcazioni — Sistemi Elettrici — Installazioni a corrente alternata) diversamente da quella americana nel suo Paragrafo 4 invece impone:

- che la linea di terra proveniente dalla banchina sia collegata alla massa di bordo, intendendo come massa qualunque parte metallica immersa idonea a scaricare corrente (Paragrafo 4.3) e al negativo della rete a bassa tensione quanto piu' vicino alle batterie possibile (Paragrafo 4.2), e' permesso che tale collegamento avvenga tramite "isolatore galvanico" capace di condurre almeno 5000A r.m.s. (Paragrafo 4.9)
- che entrambi i conduttori (neutro e fase) recanti la potenza siano protetti (con azionamento simultaneo) da adeguato interruttore differenziale (Paragrafo 4.6).
- che il conduttore neutro NON sia collegato in alcun punto a bordo con la massa o con il conduttore di protezione vede/giallo (Paragrafo 4.8)


Quindi e' obbligatorio il collegamento dei "ferri in acqua" con la linea di terra proveniente dalla banchina (filo verde/giallo) ma e' proibito collegare a questi anche la linea di neutro fatto salvo il caso del generatore di bordo o del secondario di un trasformatore di isolamento (Paragrafo 4.8).
Il circuito americano va quindi rivisto secondo la citata norma.
Esula da tali requisiti il solo caso in cui a bordo vi siano tutti apparecchi a "doppio isolamento" e non vi sia possibilita' di poter eventualmente collegare apparecchi che non abbiano tale caratteristica (in pratica NON ci devono essere prese di corrente).


(04-11-2017 23:05)Beppe222 Ha scritto:  
(04-11-2017 22:09)Frappettini Ha scritto:  Ricordo che alcuni canali VHF in America non sono utilizzati mentre in Europa si così come il contrario.

Ah, ok!
Quindi non per l'alimentazione, ma per i canali non totalmente compatibili.
Non sapevo di questa cosa.

Va verificato se il VHF sia dotato di opzione per commutare la canalizzazione da USA a Internazionale nel qual caso non e' necessaria la sostituzione ammesso pero' che il Certificato di Conformita' dell'apparato contempli il rispetto della normativa europea, in caso contrario pur potendo adeguarsi alla canalizzazione nostrana non si puo' ottenere Licenza di Esercizio.


RE: 110 volt - capitangiorg - 05-11-2017 04:28

Dieci anni fa comprai una barca in California, chiaramente aveva tutto a 110v.
La barca aveva anche un trasformstore 220-110v per cui potevo tranquillamente attaccarmi alla 220v. Però dopo alcuni anni mi stufai di dover avere a bordo tutti gli apparecchi a 110v. Trapano, flex, rotorbitale ecc... Che poi non puoi usare in cantiere a meno di non partire con una prolunga da dentro la barca....
Anche gli apparecchi per la cucina li devi comprare su internet negli States e farteli spedire....

Alla fine o rifai l'impianto a 220v o ti doti un trasformatore 220-110v e inverter potente a 220v. Con il traformatore 220v-110v carichi le batterie e alimenti gli apparechi a 110V, con l'inverter a 220v alimenti tutto quello che già hai a 220, ma secondo me è una soluzione temporanea, alla lunga se la barca starà in Mediterraneo ti verrà probabilmente voglia di riportare tutto a 220.

Nel mio caso il caricabatterie poteva essere alimentato sia a 220 che a 110 quindi dopo alcuni anni, stanco di dover comprare apparecchi a 110v, riporatai tutto a 220v, cambiando quadro elettrico, boiler e prese e cablaggi. Si in teoria avrei potuto mantenerli, ma in pratica visto che correvano tutti in canaline, preferi riammodernare tutto e ripartire da zero. Però dipende molto da come è costruita la barca e come sono stati fatti i cablaggi.


RE: 110 volt - fbrngri62 - 05-11-2017 10:51

Capisco e ringrazio tutti x gli interventi che sono veramente molto utili e comprensibili anche da un non addetto ai lavori come me.Alla fine essendo la barca anzianotta forse conviene (non economicamente) sostituire tutto e avere un impianto nuovo.Ora devo capire se il risparmio dell'acquisto di una barca solida come questi CSY degli anni 80 sia conveniente rispetto a un Amel Maramu degli stessi anni e della stessa fascia di età.Grazie


RE: 110 volt - dapnia - 05-11-2017 18:31

(04-11-2017 01:12)dapnia Ha scritto:  cavi sono leggermente più piccoli di sezione di quelli della 220,

Si tratta di un refuso: sono più piccoli quelli della 220.
Fermo tutto il resto