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Carbon light skin dymension polyant - Versione stampabile

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Carbon light skin dymension polyant - scornaj - 17-11-2018 01:32

Qualcuno conosce questo materiale? Commenti e o indicazioni? Grazie


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RE: Carbon light skin dymension polyant - kermit - 17-11-2018 06:27

Mi sembra un tessuto laminato al quale esternamente si applica un "tessuto-non tessuto" invece del classico taffetà.

In pratica sono come le mie vele, fiocco dalla scorso anno e randa da un mese e anche randa di sventola da quest'anno.

Penso che il mio fiocco sia stato uno dei primi in zona fatto con questa tecnologia lo scorso anno, portato giusto due gg fa in veleria per delle verifiche e nonostante le sventolate prese lo scorso anno a Cala Galera e a seguire lo abbiamo trovato perfetto, tra l'altro sta sul rollafiocco da novembre 2017 mai levato.

Anche Sventola si è giustamente convinto del prodotto e ci ha fatto la randa e mi sembra sia soddisfatto e....vincente.

L'unica variante è che tu stai vedendo un tessuto della polyant che poi il velaio dovrà cucire a sferzi, noi siamo leggermente avanti abbiamo invece le vele progettate con fili di sforzo orientati e laminate così (laminate a solvente non con colla termoplastica).

Oggi come oggi, dacron a parte, fare una vela cucita come 30 anni fa io non la farei


Carbon light skin dymension polyant - marcofailla - 17-11-2018 09:07

ma il tessuto non tessuto si sovrappone al mylar o sostituisce il mylar?
dovrebbe essere simile a questo
[Immagine: 4ff93e972ac5dca6c1855b3d97fd2491.jpg]

@kermit escludendo le vele a filo continuo sullo stile delle chiaccherate* 3DL, le vele moderne con i fili orientati custom sono cucite con il taglio che inventò herreshoff non 30 ma 100 anni fa : il crosscut, con la differenza che una vela come quella qui sopra ha solo 4 pannelli cuciti trasversalmente all'asse di sforzo principale, quella moderna o ne ha di più inficiando inevitabilmente di un quid la resistenza o se il laminatoio é di grandi dimensioni ne ha uguale numero ma inficiando la tridimensionalità della vela

*chiaccherate per la breve vita misurata in ore (30)

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RE: Carbon light skin dymension polyant - kermit - 17-11-2018 09:32

Si sovrappone al Mylar, l'isotropicità di questo materiale è importante.

Nelle laminate con fili orientati non parlerei di cuciture ma di incollaggio, per il fiocco della mia barca (60 mq ca) credo siano 5 o 6 pezzi incollati con piccolissima cucitura sull'incollaggio, non saprei se questo è il metodo herreshoff che non conosco ma penso di no.
Di sicuro su una vela laminata meno forellini ci fai con la macchina da cucire e meglio è.

Nell'assemblaggio della mia vela per quanto possibile abbiamo cercato di mettere le strisce di forma su alcune di queste cuciture, comunque tra una vela laminata con fili di sforzo e una ricavata da pezzi di tessuto cuciti non avrei nessun dubbio nello scegliere quella laminata, e se un velaio "periferico" che non ha e non usa laminatoi dice il contrario un po diffiderei, insomma dovrebbe avere argomenti sostanziosi per convincermi.

PS: sei sicuro che la vela in foto abbia solo 4-5 pannelli cuciti? hai idea di quanti pezzi e cuciture ci siano? hai idea dello spreco e dei costi totali? Prova ad immaginare tutte quelle cuciture come reagiscono nel tempo


Carbon light skin dymension polyant - scornaj - 17-11-2018 17:28

Grazie per le info. Volendo fare una classifica semplificata che parte dalla crociera e arriva alla regata professionale, questo materiale dove si pone?


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Carbon light skin dymension polyant - marcofailla - 17-11-2018 19:54

[hide]https://youtu.be/O_F4Wr9sW4Y[/hide]

dicevo solo quattro cuciture trasversali alla balumina, dove si interrompe la fibra, mantenendo però la tridimensionalità grazie ai sessanta pannelli distribuiti verticalmente. con quattro pannelloni laminati custom non si può avere la stessa curvatura , sarà necessariamente più piatta


RE: Carbon light skin dymension polyant - kermit - 17-11-2018 20:32

(17-11-2018 17:28)scornaj Ha scritto:  Grazie per le info. Volendo fare una classifica semplificata che parte dalla crociera e arriva alla regata professionale, questo materiale dove si pone?


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Penso a metà ma non sono tanto titolato per dirlo dovresti sentire un velaio...esperto, per esempio Albert


RE: Carbon light skin dymension polyant - ZK - 17-11-2018 23:17

faccio fatica a posizionare le date.
la vecchia randa di kermit era quella in basalto.
credo fosse taftata anche quella. non credo che sia durata piu di due anni.
con questo materiale se ci mette mano un velaio (anche quello di kermit lo e') almeno a 5 ci dovresti arrivare, ci arrivano stanche, ma ci arrivano anche le film on film. come prestazioni se ti fa un buon lavoro.. (topponi e rinforzi intendo), grosse differenze rispetto alle sue non le dovresti vedere, sicuramente pesera qualche kg di piu (3/4 non di piu) . la differenza vera per le vele da regata la fanno i fili continui.
parola di apprendista.


RE: Carbon light skin dymension polyant - kermit - 18-11-2018 07:44

Certo sei incorreggibile non sai riconoscere un taffettà a vista e oppure ce l'hai sempre con la mia randa.

La vecchia randa in basalto non era taffettà e non ė durata 2 anni perché era in basalto, semplicemente si ė presa una serie di sventolare oltre i 30 nodi tali che si ė aperta a metà in maniera sfrangiata. La riparazione avrebbe richiesto di smontare e rifare 2 pannelli, cosa che abbiamo preferito non fare per il momento, potrei anche ripararla in futuro.
C'è un fiocco sempre in basalto fatto insieme alla mia randa che regolarmente regata all'argentario e ancora è in buona salute, ovvio tu che non riconsci un taffettà non lo riconosceresti mai
Sono almeno 10 volte che nomini questa randa quando su Sir Biss ne avete distrutta una in una singola regata Giannutri Rdt altro che 2 anni, direi che avresti esempi migliori e vicini per dire come si distrugge una randa.


RE: Carbon light skin dymension polyant - ZK - 18-11-2018 09:48

che fosse taftata l' hai scritto tu a suo tempo, a me non interessa molto cosa tiri su, e' come per i bordi se vai da una parte io dall' altra.

hai dato una descrizione delle vele pannellata che non solo genera dei dubbi sulla tua conoscenza ma fa addirittura pensare che tu lo faccia in cattiva fede.

quella randa di cui parli e' campata piu di 4 anni (se compano meno vuol dire che sono sbagliate e il giannoni te le rifa a gratisse) e s'e'rotta per una manovra sfortunata, il meolo si prese nella borosa con un assurdo nodo di bozza.

non mi allargherei oltre, la differenza tra una pannellata a fibratura unidirezionale rispetto ad una a fili orientati sta quasi tutta nei rinforzi.
da un punto di vista "qualitativo" un incollaggio "industriale" in calandra non ha nulla da invidiare ad uno fatto nel sacco a vuoto, anzi, garantisce pressioni e controllo delle temperature di tutt' altra qualita.
ad oggi si ragiona di pressofusione in autoclave a temperatura controllata.. ma che te lo dico a fare? hai una barca vincente come compenso e arrivi sempre ultimesimo.. alla barca la colpa non la puoi dare.. o e' tua o e' delle vele.


RE: Carbon light skin dymension polyant - kermit - 18-11-2018 10:59

Mai detto di avere una randa taffettà in basalto.

Ma senza tutte queste parole non potresti rimanere solo sul tema di scornaj ed evitare di citare la randa mia? Rispondi a lui e di cosa ne pensi ....ammesso che tu ne abbia mai vista una in quella tecnologia


RE: Carbon light skin dymension polyant - ZK - 18-11-2018 12:09

solo tu non l' hai capito.. o forse non lo vuoi capire?
le vele pannellate hanno dei limiti comuni, importanti e ben definiti.

quando i fili sono interrotti l' unico vantaggio di quelle a fili orientati sta nella leggerezza dei rinforzi, (tanto e' vero che la tua si e' aperta non nella congiunzione ma nel ferzo) vantaggio modesto se tieni conto dei vantaggi qualitativi del ciclo produttivo industriale..figurati, scrivi : "incollate a solvente e non termoadesive" neanche un idea di cosa sia un sacco a vuoto o di come di definiscano le colle?

non c'ho voglia di andare a ricercare il filo sulla randa in basalto e sulle tue aspettative di allora, l' unica cosa che pare evidente e' che hai uno splendido rapporto col tuo velaio, un cattivo rapporto con le sue vele e ancora peggio con la tua barca.

non sai neanche collocare una vela nel range crociera/regata ma.. di sicuro le tue "cose" sono meglio.. su questo le sicurezze non ti mancano, di qualunque cosa si ragioni.


RE: Carbon light skin dymension polyant - kermit - 18-11-2018 20:46

Quando parlare a vanvera è un'abitudine.

Modificherei rapporto bello con il velaio, bellissimo con le mie vele, eccellente con la barca, tre cose che tu non potrai mai ottenere.

Ma secondo voi uno che in qualsiasi post del forum e su ogni tipo di argomento viene sempre a parlare di kermit che malattia avrebbe?

Certo sarebbe un caso interessante per uno psicoterapeuta


RE: Carbon light skin dymension polyant - Baladin - 18-11-2018 21:07

(18-11-2018 12:09)ZK Ha scritto:  solo tu non l' hai capito.. o forse non lo vuoi capire?
le vele pannellate hanno dei limiti comuni, importanti e ben definiti.

quando i fili sono interrotti l' unico vantaggio di quelle a fili orientati sta nella leggerezza dei rinforzi, (tanto e' vero che la tua si e' aperta non nella congiunzione ma nel ferzo) vantaggio modesto se tieni conto dei vantaggi qualitativi del ciclo produttivo industriale..figurati, scrivi : "incollate a solvente e non termoadesive" neanche un idea di cosa sia un sacco a vuoto o di come di definiscano le colle?

non c'ho voglia di andare a ricercare il filo sulla randa in basalto e sulle tue aspettative di allora, l' unica cosa che pare evidente e' che hai uno splendido rapporto col tuo velaio, un cattivo rapporto con le sue vele e ancora peggio con la tua barca.

non sai neanche collocare una vela nel range crociera/regata ma.. di sicuro le tue "cose" sono meglio.. su questo le sicurezze non ti mancano, di qualunque cosa si ragioni.



ma basta..! hai veramente rotto i co-cocomeri ... con le tue entrate a gamba tesa..
ci rileggiamo l’anno nuovo ...buon natale..


Carbon light skin dymension polyant - scornaj - 18-11-2018 22:52

Allora da qualche ricerca ho capito che trattasi di un materiale a tre strati uno fibrato carbonio interno e due esterni. Il tutto viene pressofuso (nb: non sono ingegnere uso i termini per farmi capire indipendentemente se siano esatti dal pv tecnico. Capisco solo che non c’è colla). Non mi è ben chiaro di cosa siano fatti gli strati esterni, a occhio sembra una specie di garza sempre di carbonio. La vela viene progettata dal velaio, stampata in grandi pezzi ove (nel mio caso dovrebbe essere dall’altra parte del globo) e poi chiusa dal velaio medesimo con stecche rinforzi ed altre Amenità. Capisco anche che le giunzioni (non so se incollate o cucite) sono in corrispondenza delle stecche. Ogni ulteriore commento e o correzione è gradito.


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Carbon light skin dymension polyant - marcofailla - 18-11-2018 23:02

parli di grandi pannelli, ma io avrei capito che é un laminato, per taglio triradiale, in carbonio, ricoperto da un leggero taftá di tessuto non tessuto di colore nero, cosa sia esattamente non é dato sapere, serve contro i raggi uv, gli sfregamenti, forse dona una protezione anche contro le pieghette. Sembra un bel materiale sportivo ma resistente, certo costerà più di tanti altri laminati con anime meno nobili ma adeguati all'attività amatoriale IMHO

mi spiace per zk


Carbon light skin dymension polyant - scornaj - 18-11-2018 23:46

Ho capito che una vela è composta da cinque/sei box prestampati e cuciti/incollati fra loro


Carbon light skin dymension polyant - marcofailla - 18-11-2018 23:47

e ogni box é costituito da 10-15 ferzi
[Immagine: 548f25df8e826984c6ed3c71e445d017.jpg]
poi non so se dimensioni polyant lamina custom grandi pannelli, ma non credo li chiami come i suoi rotoli di tessuto o laminato


RE: Carbon light skin dymension polyant - kermit - 19-11-2018 07:14

(18-11-2018 23:02)marcofailla Ha scritto:  parli di grandi pannelli, ma io avrei capito che é un laminato, per taglio triradiale, in carbonio, ricoperto da un leggero taftá di tessuto non tessuto di colore nero, cosa sia esattamente non é dato sapere, serve contro i raggi uv, gli sfregamenti, forse dona una protezione anche contro le pieghette. Sembra un bel materiale sportivo ma resistente, certo costerà più di tanti altri laminati con anime meno nobili ma adeguati all'attività amatoriale IMHO
Come ho già detto è un laminato classico con i due strati di mylar sopra i fili di carbonio. Sopra il mylar vengono laminati due strati di tessuto non tessuto o "woven non woven" come dicono gli inglesi, si tratta di fibre in poliestere compattate a casaccio cioè senza trama ed ordito che formano uno strato protettivo anti abrasione.

La cosa aggiuntiva che non è stata detta è che questo "tessuto non tessuto" è molto resinato e respinge l'acqua quindi rende la vela ulteriormente durevole.

Mi sono già espresso tra laminazione con fili di sforzo orientati e taglio e cucitura dei pezzi acquistando il tessuto dalla Dimension Polyant, in questo secondo caso mi pare come tornare indietro nel tempo e scegliere una vela triradiale piuttosto che una membrana.

Se fosse meglio fare i pezzi e cucirli (come qualcuno ha detto sopra....) mi chiedo come mai tutte le barche da regata, importanti e non, fanno vele laminate con fili di sforzo orientati.

Ultimo dettaglio nel caso della laminazione si può optare per il tipo di fibra esotica da mettere all'interno, nel caso del tessuto Polyant mi pare di capire che ti prendi quello che producono, ad esempio io non ho voluto carbonio ma ho scelto technora perchè se le vele le usi molto, forse dico forse, ti durano di più, il carbonio è molto sensibile alle pieghe e dopo qualche tempo i fili laminati si spezzettano nel sandwich

Questa la mia randa

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Carbon light skin dymension polyant - scornaj - 19-11-2018 10:40

Si penso di orientarmi su qualcosa di simile fili orientati “ripresi” in prossimità degli incollaggi dei 6 box. Da quanto capisco, rifiniture a parte, le uniche cuciture saranno in prossimità delle stecche.