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alimentare gli strumenti in sicurezza - Versione stampabile

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alimentare gli strumenti in sicurezza - Resolution - 02-11-2020 22:39

Salve a tutti
Il catamarano Albachiara ha un impianto elettrico composto da 660W di pannelli solari che alimentano 440Ah di batterie al gel. Ha la batteria d’avviamento da 100Ah caricata dal motore FB e/o quelle servizi tramite VSR, ma anche da un altro pannello solare, più una batteria per il salpancora. Con due inverter da 1500 w alimento a 220v frigo e scaldabagno e altre utenze minori
Vorrei alimentare gli strumenti di navigazione ma soprattutto VHF, Ais pc/plotter ecc sia al carteggio sia in pozzetto, in maniera sicura e avrei pensato ad alcune opzioni:

- Batteria LiFePO4 caricata con BtoB charger dalle batterie servizi, posta in alto meglio sia leggera.
- Batteria LiFePO4 caricata con suo alimentatore a 220v, lo vendono spesso in abbinamento
- Solo converter DC/DC dalla la batteria motore

Il primo sistema è sicuramente migliore ma costoso, il secondo potrebbe essere più economico e offrirebbe un’alternativa di mantenimento in carica rispetto al primo, ma la terza soluzione ancora più economica e semplice, avrebbe le stesse garanzie in fatto di sicurezza riferito a situazioni di emergenza in mare?
Vorrei avere il vostro parere
grazie


RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - Federico993 - 02-11-2020 23:21

Le batterie LiFePo4 sono ottime da utilizzare come batterie dei servizi, ma se quello che cerchi è "sicurezza" evita di utilizzare una batteria LiFePo4 dedicata per gli strumenti/VHF che sarebbe una soluzione inutilmente costosa, e che ti esporrebbe a tutte le problematiche della gestione di un banco batteria LiFePo4 indipendentemente che abbia un BMS integrato o esterno.
Le batterie LiFePo4 possono originare un "Load Dump" nel caso uno degli eventi (sovratensione, sottotensione, overtemperatura..) venisse rilevato e il BMS scollegherebbe la batteria dal sistema lasciandoti in "Black Out" (senza strumenti), non piacevole in mare.

Piuttosto è preferibile fare l'opposto, convertire il banco dei servizi in LiFePo4 e mantenere una batteria "GEL" o "AGM" (Slave) in parallelo così in caso di "Load Dump", non resteresti al buio e senza strumenti.
Inoltre in questo caso potresti caricare il banco dei servizi LiFePo4 direttamente con l'alternatore del motore (utilizzando un regolatore esterno), sfruttando tutta la corrente che l'alternatore può fornire (ben superiore ad un BTB charger) per caricare il banco LiFePo4. Le batterie LiFePo4 possono essere caricate in sicurezza con una corrente fino a 0.5C (50% della capacità nominale).
Ricordo inoltre che questa configurazione in caso di "Load Dump" del banco LiFePo4 non farebbe saltare i diodi di rettificazione dell'Alternatore essendoci la batteria (GEL-AGM) Slave in parallelo.


RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - AndreaB72 - 03-11-2020 08:55

Assumendo che lo fai per avere la radio anche in caso di failure delle batterie servizi: io ho messo una batteria al gel a servire radio e GPS. La batteria è collegata alle batterie servizi attraverso un VSR.
Puoi anche mettere una batteria al Litio, ma diventa tutto più complesso per il discorso della carica e certamente diminuisci l'affidabilità - mentre, per sua natura, questo deve essere un sistema assolutamente resiliente, anche a scapito delle prestazioni.
Limiterei al massimo l'area servita dalla batteria tampone perché, più utilizzatori servi e più cavi sono coinvolti. Questo aumenta il rischio di corto circuiti e malfunzionamenti che invaliderebbero tutto lo sforzo.
Per questa ragione io ho GPS, VHF e batteria tampone tutto nello stesso posto, mentre il resto della rete NMEA e il cartografico sono serviti da un semplice DC/DC (che fa da stabilizzatore).
Il solo DC/DC ti protegge dagli spikes dell'alternatore etc., ma non ti da corrente quando le batterie principali non funzionano. E' però utile per proteggere gli strumenti, specialmente quelli alimentati direttamente da rete N2K che non hanno stadi di alimentazione particolarmente resistenti.



(02-11-2020 22:39)Resolution Ha scritto:  Salve a tutti
Il catamarano Albachiara ha un impianto elettrico composto da 660W di pannelli solari che alimentano 440Ah di batterie al gel. Ha la batteria d’avviamento da 100Ah caricata dal motore FB e/o quelle servizi tramite VSR, ma anche da un altro pannello solare, più una batteria per il salpancora. Con due inverter da 1500 w alimento a 220v frigo e scaldabagno e altre utenze minori
Vorrei alimentare gli strumenti di navigazione ma soprattutto VHF, Ais pc/plotter ecc sia al carteggio sia in pozzetto, in maniera sicura e avrei pensato ad alcune opzioni:

- Batteria LiFePO4 caricata con BtoB charger dalle batterie servizi, posta in alto meglio sia leggera.
- Batteria LiFePO4 caricata con suo alimentatore a 220v, lo vendono spesso in abbinamento
- Solo converter DC/DC dalla la batteria motore

Il primo sistema è sicuramente migliore ma costoso, il secondo potrebbe essere più economico e offrirebbe un’alternativa di mantenimento in carica rispetto al primo, ma la terza soluzione ancora più economica e semplice, avrebbe le stesse garanzie in fatto di sicurezza riferito a situazioni di emergenza in mare?
Vorrei avere il vostro parere
grazie



RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - polohc - 03-11-2020 09:15

(03-11-2020 08:55)AndreaB72 Ha scritto:  Assumendo che lo fai per avere la radio anche in caso di failure delle batterie servizi: io ho messo una batteria al gel a servire radio e GPS. La batteria è collegata alle batterie servizi attraverso un VSR.
Puoi anche mettere una batteria al Litio, ma diventa tutto più complesso per il discorso della carica e certamente diminuisci l'affidabilità - mentre, per sua natura, questo deve essere un sistema assolutamente resiliente, anche a scapito delle prestazioni.
Limiterei al massimo l'area servita dalla batteria tampone perché, più utilizzatori servi e più cavi sono coinvolti. Questo aumenta il rischio di corto circuiti e malfunzionamenti che invaliderebbero tutto lo sforzo.
Per questa ragione io ho GPS, VHF e batteria tampone tutto nello stesso posto, mentre il resto della rete NMEA e il cartografico sono serviti da un semplice DC/DC (che fa da stabilizzatore).

Interessante soluzione, per motivi di collocazione avevo pensato di mettere una batteria tampone da motociclo da 11Ah, non sono molti ma per alimentare un VHF e un GPS in emergenza dovrebbero bastare.


RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - AndreaB72 - 03-11-2020 09:18

La mia è da 12Ah - entra in uno stipetto, non pesa molto e da diverse ore di autonomia (mai provato quanto di preciso - ma dipende da quanto trasmetti con la radio).

(03-11-2020 09:15)polohc Ha scritto:  Interessante soluzione, per motivi di collocazione avevo pensato di mettere una batteria tampone da motociclo da 11Ah, non sono molti ma per alimentare un VHF e un GPS in emergenza dovrebbero bastare.



RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - Resolution - 03-11-2020 13:07

(02-11-2020 23:21)Federico993 Ha scritto:  Le batterie LiFePo4 sono ottime da utilizzare come batterie dei servizi, ma se quello che cerchi è "sicurezza" evita di utilizzare una batteria LiFePo4 dedicata per gli strumenti/VHF che sarebbe una soluzione inutilmente costosa, e che ti esporrebbe a tutte le problematiche della gestione di un banco batteria LiFePo4 indipendentemente che abbia un BMS integrato o esterno.
Le batterie LiFePo4 possono originare un "Load Dump" nel caso uno degli eventi (sovratensione, sottotensione, overtemperatura..) venisse rilevato e il BMS scollegherebbe la batteria dal sistema lasciandoti in "Black Out" (senza strumenti), non piacevole in mare.

Piuttosto è preferibile fare l'opposto, convertire il banco dei servizi in LiFePo4 e mantenere una batteria "GEL" o "AGM" (Slave) in parallelo così in caso di "Load Dump", non resteresti al buio e senza strumenti.
Inoltre in questo caso potresti caricare il banco dei servizi LiFePo4 direttamente con l'alternatore del motore (utilizzando un regolatore esterno), sfruttando tutta la corrente che l'alternatore può fornire (ben superiore ad un BTB charger) per caricare il banco LiFePo4. Le batterie LiFePo4 possono essere caricate in sicurezza con una corrente fino a 0.5C (50% della capacità nominale).
Ricordo inoltre che questa configurazione in caso di "Load Dump" del banco LiFePo4 non farebbe saltare i diodi di rettificazione dell'Alternatore essendoci la batteria (GEL-AGM) Slave in parallelo.

Le mie batterie servizi sono quasi nuove e spero durino ancora eh eh, però quando saranno da sostituire sicuramente le metterò LiFePO4 (o magari scopriranno qualcosa di nuovo). L'alternatore che ho fornisce appena 10A, è quallo del fuoribordo, La mia pricipale fonte di energia sono i pannelli da 660W, ho anche un eolico ma non l'ho ancora montato.
Tengo di buon conto il tuo consiglio.


RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - Resolution - 03-11-2020 14:05

Quindi seguendo i vostri consigli e considerando quello che ho già 3 banchi batterie e che queste sono già gestibili con vari staccabatterie e VSR, farei così:
Ulteriore piccola batteria tampone necessaria solo per poter essere posta in alto, con la quale alimentare vhf, gps (almeno due) e rete wifi (sia hotspot capture sia amplificatore per rete sim) caricata, attraverso diodo schotty escludibile, dalla batt motore o batt servizi. Bisogna decidere quale metodo è prioritario e quale la necessità. Credo che la batteria tampone "assorba" gli eventuali spikes.

Il resto della strumentazione alimentato tramite converter DC/DC dalla batt servizi (o all'occorrenza da qualla motore). Probabilmente il converter sarebbe superfluo visto che la mia fonte principale sono i pannelli fotovoltaici.


RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - rob - 04-11-2020 01:20

Se è per emergenza: un gps consuma qualche decina di mA eventualmente uno a pile va avanti per due giorni, pensare al wifi ho difficoltà a vederne la necessità, una radio VHF per mandare un mayday in digitale DSC e parlare un po' anche a 25W per descrivere la situazione... basta relativamente poca energia non è che ci voglia una centrale termonucleare; insomma voler metter su un sistema complesso per delle necessità tutto sommato risolubili in modo immediato boh..


RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - Resolution - 04-11-2020 02:16

(04-11-2020 01:20)rob Ha scritto:  insomma voler metter su un sistema complesso per delle necessità tutto sommato risolubili in modo immediato boh..

Quando ho disalberato son rimasto senza antenna e pure senza cavo, il vhf mi ha fatto ciao!


RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - polohc - 04-11-2020 09:37

Senza complicarsi troppo la vita se uno prende un powerbank che ha l'uscita a 12V tipo questo sotto e trova il modo di alimentare al volo il VHF ? Che ne dite ?
https://www.amazon.it/gp/product/B07XXW23LP/ref=ppx_yo_dt_b_asin_title_o00_s00?ie=UTF8&psc=1

(04-11-2020 02:16)Resolution Ha scritto:  Quando ho disalberato son rimasto senza antenna e pure senza cavo, il vhf mi ha fatto ciao!

Per questo ho messo l'antennina dell'AIS sul rollbar in modo la possa collegare al VHF in caso di emergenza.


RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - rob - 04-11-2020 11:14

Ma a che tipo di "emergenza" ti riferisci pensando alla separazione delle batterie? Perché separare le batterie ha un senso in un'emergenza tipo barca allagata sul punto di affondare; se uno disalbera avere batterie separate o non separate cosa cambia?
Se disalberati si vuole continuare a usare il VHF fisso conta più un'antennina VHF di soccorso, volendo basta anche un pezzo di coassiale aperto in due e tenuto su con il mezzo marinaio, ma probabilmente meglio di tutto un VHF portatile, fra un'antenna su un moncone di albero o quella id un portatile la portata deve essere lì lì, se poi la barca affonda uno se lo porta dietro 58


RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - AndreaB72 - 04-11-2020 11:15

Stiamo parlando di una batteria di 15x7cm (30EUR) e di una manciata di connettori, almeno nel mio caso - ma io mi accontento del VHF e del GPS che gli manda la posizione.
Insieme ad un'antenna di rispetto - che tutti dovrebbero avere - non credo ci siano soluzioni più semplici di questa.

Ovviamente stiamo parlando di gestire rischi quindi entra anche in gioco il costo della gestione del rischio, ma in questo caso il costo è ridicolo e si coprono diversi casi - dal corto alle batterie principali, all'allagamento etc.


(04-11-2020 01:20)rob Ha scritto:  Se è per emergenza: un gps consuma qualche decina di mA eventualmente uno a pile va avanti per due giorni, pensare al wifi ho difficoltà a vederne la necessità, una radio VHF per mandare un mayday in digitale DSC e parlare un po' anche a 25W per descrivere la situazione... basta relativamente poca energia non è che ci voglia una centrale termonucleare; insomma voler metter su un sistema complesso per delle necessità tutto sommato risolubili in modo immediato boh..



RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - VeV - 04-11-2020 15:29

Ricordo, quando accompagnavo gli ingegneri del mise per la verifica delle stazioni vhf a bordo delle imbarcazioni, che volevano una batteria sopra la linea di galleggiamento, esclusiva per l'uso del vhf. la ragione era che in caso di affondamento del'unità, prima che l'acqua raggiungesse le batterie, si potesse lanciare l'allarme. Ora la norma é cambiata per le piccole unità ma credo che per le navi sia rimasta uguale. Ora per il diporto non credo che questa norma abbia valore, ma nessuno vieta di metterla in atto. Teniamo comunque valide le considerazioni di rob (#11).


RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - AndreaB72 - 04-11-2020 16:18

Onestamente non è l'allagamento delle batterie che mi preoccupa - penso di più a qualcosa di banale come un corto che ammazza le batterie, qualcosa rimasto attaccato per ore, pompe etc.

Sicuramente si può fare a meno di questo accorgimento - ma costa poco, elimina qualche rischio e ti da la scusa per fare qualche lavoretto quando piove.

Ovviamente, è una misura che serve quando hai un problema elettrico - se il tuo problema è che hai disalberato, servono altre misure (stessa cosa, se hai raffreddore usi il vicks, se hai il mal di schiena il vicks potrebbe non essere utilissimo).



(04-11-2020 15:29)VeV Ha scritto:  Ricordo, quando accompagnavo gli ingegneri del mise per la verifica delle stazioni vhf a bordo delle imbarcazioni, che volevano una batteria sopra la linea di galleggiamento, esclusiva per l'uso del vhf. la ragione era che in caso di affondamento del'unità, prima che l'acqua raggiungesse le batterie, si potesse lanciare l'allarme. Ora la norma é cambiata per le piccole unità ma credo che per le navi sia rimasta uguale. Ora per il diporto non credo che questa norma abbia valore, ma nessuno vieta di metterla in atto. Teniamo comunque valide le considerazioni di rob (#11).



RE: alimentare gli strumenti in sicurezza - VeV - 04-11-2020 17:56

Sapevo che il buon Ian solo ne aveva parlato https://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=112241 questo vale per una batteria di backup. Per l'antenna (anche di quella si era parlato ma non cerco la discussione) qualche metro di cavo intestato e un'antenna di scorta sono sufficienti, magari auto costruita ( anche di questo già parlato).