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SCANDAGLIO - RICCARDOWIND - 08-01-2010 02:27 :DBuon anno a tutti Una recente discussione fra amici ha sollevato un dubbio sulla regolazione dell'ecoscandaglio .....alcuni sostengono che va assolutamente regolato considerando il pescaggio della barca,ossia lo strumento deve segnalare lo spazio fra il bulbo ed il fondo, altri più semplicemente protendono per considerare la profondità effettiva dalla superfice.....quale è il sistema più usato se non il più idoneo?grazie a tutti riccardo SCANDAGLIO - andros - 08-01-2010 02:35 oserei dire :come ti torna più congeniale. persomalmente voglio sapere quanta acqua c'è a prescindere dal pescaggio. SCANDAGLIO - anonimone - 08-01-2010 02:46 Il più usato presumo che sia lasciare l'offset uguale a zero (se non altro per pigrizia ). Quindi ti misura dal trasduttore al fondo. Hai una misurazione quasi realistica che confronti bene con le carte ma sai che hai quei tot centimetri di buono Poi può andare bene tutto, basta saperlo (se ti mettono l'offset al bulbo senza dirtelo ti caghi addosso molto più spesso :42 BV SCANDAGLIO - gourmet - 08-01-2010 02:51 Ciao, considerando che il trasduttore dell'ecoscandaglio stà comunque un tot. sott'acqua... io terrei questa misura come indice di tolleranza o 'garanzia', dopodichè ognuno sà (o dovrebbe sapere) esattamente quanto pesca la propria barca e quindi con l'indicatore a zero può andare tranqillo nel senso che se pesca metri 1,80 e avendo il trasduttore a -0,50 quando legge metri 2,00 ha ancora un 0,70 d'acqua prima di andare a scogli... Diverso discorso invece se si affida la barca ad altri... magari senza avvisarli!!! questa 'tolleranza' potrebbe essere scambiata per inefficenza dello strumento e generare confusione ma... la barca in ogni modo è salva... e questo è ciò che conta!!! SCANDAGLIO - RICCARDOWIND - 08-01-2010 02:53 Sono esattamente della tua opinione Andros. Il quesito nasce da una bozza trovata sul bulbo della barca che condividiamo in associazione,e dal velato tentativo di ritenere corresponsabile chi Ha settato l'eco (non io per altro).Non per prendere le difese di nessuno,ma credo che sia più semplice da gestire mentalmente quando ad esempio si tiene d'occhio la batimetrica sul GPS o sulla carta SCANDAGLIO - andros - 08-01-2010 03:23 la colpa è una femmina che nessuno vuole... SCANDAGLIO - dasp - 08-01-2010 03:56 l'importante e che chi usa la barca sappia come e regolato... secondo me SCANDAGLIO - edramon - 08-01-2010 15:21 Comunque è rischiosetto navigare in acque sconosciute con 10 cm d'acqua sotto al bulbo, meglio andare dove ce n'è un metro affidandosi alla carta, o no? SCANDAGLIO - giorovi - 08-01-2010 16:41 ciao atutti io personalmente prefisco sapere quanta acqua ho sotto dal sensore poi mi regolo nel migliore dei modi ciao giovanni SCANDAGLIO - Maro - 08-01-2010 17:53 Almeno una volta ogni qualche anno verifico misurando, da ormeggiato e non in mezzo alle alghe, quanta acqua c'è il più vicino possibile al punto dove ho il trasduttore dell'eco. Imposto quindi l'offset per pareggiare la differenza tra il reale e lo strumentale. Quanta acqua mi sta bene sotto la chiglia lo decido poi io sapendo quanto la barca pesca e in funzione delle caratteristiche del fondale. E' chiaro che se sono su un posto dove il fondale è assolutamente piatto e livellato ( come nella mia zona d'ormeggio ) anche 30 cm possono essere, con attenzione, sufficienti, mentre dove i fondali ( come in croazia ) salgono repentinamente da profondità mediamente importanti il metro e mezzo è rischioso. Gli allarmi invece li tengo a +1.5 su sabbia e + 3 su roccia. Nonostante ciò più di qualche volta ho sudato freddo sia per errori di geoposizione che di cartografia o rilevamento sbagliato ( quando Berta ancora filava). |