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Michel Desjoyeaux - Imoca 60 - Foncia - Alpa550 - 24-09-2010 17:30 Stavo guardando il video sul blog di Mistro http://www.velablog.com/2010/09/24/video-dei-primi-bordi-di-foncia/ [hide][/hide] quando mi sono accorto che il Foncia (l'imoca 60 varato) presenta due strani pali (tipo tangoni) - ad occhio - per poter applicare le forze scaricate dalle sartie il più esternamente possibile. Non so nemmeno se la soluzione sia vecchia o comune a queste barche... Ma questa soluzione non rischia di diventare pericolosissima in caso di straorza??? Straorzo e mi parte l'albero. E se sbando troppo non diventa un freno immerso, quasi un perno, insomma una rottura di scatole???? Chiedo lumi agl'esperti! Michel Desjoyeaux - Imoca 60 - Foncia - Luke - 24-09-2010 17:53 i cosiddetti 'crocettoni' sono una soluzione molto usata in IMOCA, alla scorsa Vendèe Globe li avevano quasi la metà delle barche che io sappia nessuno ha mai avuto problemi in navigazione normale e solitaria (più solitari di cosi) se non che nei pressi di Capo Horn il povero Vincent Riou nel tentativo (terzo) di avvicinarsi all'imbarcazione di Le Cam in avaria per prestargli soccorso ha urtato proprio il crocettone contro il suo scafo condannandosi al disalberamento nel giro di poche ore quella nel video è la nuova Foncia (Verdier anche lui) ma i crocettono li aveva pure la vecchia.... quella partita con 2 giorni di ritardo e che poi ha vinto tieni presente che non sono orizzontali ma ben inclinati verso l'alto, anche a barca sbandata non vanno in acqua... Michel Desjoyeaux - Imoca 60 - Foncia - albert - 24-09-2010 18:11 Aggiungo che la ragione tecnica dei crocettoni è quella di poter utilizzare un albero alare pivotante come quello dei multiscafi, che necessita di un largo angolo di attacco del sartiame, per questioni di carico e di ingombro degli eventuali rombi che devono ruotare all'interno delle sartie. Ciao Michel Desjoyeaux - Imoca 60 - Foncia - Alpa550 - 24-09-2010 18:46 Quindi è necessaria. Io a parte le questioni tecniche pensavo al rischio di disalberare nei casi di situazioni banali e normalmente recuperabili. Per sbandamento non intendevo quello nella normale navigazione, ma che ne sò, un principo di straorza rimediabile con una semplice lascata di scotta... ma cmq che porta verso inclinazioni importanti. Certo è che Luke mi ha portato un esempio che avvalora la mia tesi: inducono al disalberamento. Si parla sempre del pericolo che il boma si infili nell'acqua durante le strapogge e poi mi vedo 'sti due pali che sembrano messi a posta per fare da leva. Michel Desjoyeaux - Imoca 60 - Foncia - Luke - 24-09-2010 19:28 beh quelle sono barche molto particolari tanto per cominciare hanno una poppa su cui ci può stare un tavolo da biliardo, chiglia basculante e ballast fano il resto, io le ho viste bolinare con una 20ina di nodi e mare formato ma erano ben piatte sull'acqua. Se guardi la forma si vede a occhio che sono fatte per andare sparate al lasco. La situazione che ho riportato era di estrema emergenza (Le Cam era dato per morto invece stava rintanato nell'abitacolo della sua barca scuffiata (distacco della chiglia.... vedi tu) e ci sta che in solitario Riou si sia avvicinato troppo con lo scafo cmq se stai pensando di farli montare sulla tua barca, non farti scoraggiare dal pericolo di disalberare, quanto piuttosto pensa a quanto ti verrà a costare il posto barca Michel Desjoyeaux - Imoca 60 - Foncia - Alpa550 - 24-09-2010 19:59 Michel Desjoyeaux - Imoca 60 - Foncia - marbr - 24-09-2010 21:49 mi incuriosisce molto il fatto che sulle nuove generazioni di barche da grande altura (class 40, imoca 60 e vor 70) mi sembra sempre + evidente la tendenza da parte dei progettisti a portare l'albero indietro lasciando maggior 'spazio' alle vele di prua. albert ne saprà sicuramente di +, ma penso che ciò sia dovuto al fatto che tali barche 'strallino' anche tre vele a prua e quindi tra uno strallo (fisso o inglobato nella vela che sia) e l'altro serva una minima distanza, poi sono scafi che preferiscono i laschi, ma son diventati talmente veloci che raremente usano vere vele da lasco, quanto invece genoa e code vari, ma per farli grandi serve lo spazio, in ultimo, ma non meno importante credo che sia anche questione di bilanciamento e di comportamento neutro sotto vela in modo che i piloti automatici o i solitari stessi abbiano un po' di fatica/lavoro in meno. sono opppinioni, quindi facilmente confutabili da adeguati argomenti diversi Michel Desjoyeaux - Imoca 60 - Foncia - filip - 25-09-2010 02:26 Penso che tutto dipenda anche da che 'tipo' di giro del mondo devono fare! Facendolo verso est si naviga praticamente sempre in andature portanti, quindi c'è un'esasperazione nell'armare vele di prua! Parlando sempre dei 'crocettoni' penso sia lo stesso discorso, e mi riferisco alla barca di Ellen Macarthur che quando ha battuto il record nel giro del mondo 'controvento', quindi verso ovest, i crocettoni non li aveva! ..poi a riguardo posso solo parlare per 'letto o sentito dire'! Michel Desjoyeaux - Imoca 60 - Foncia - LiberaMente - 25-09-2010 03:46 Sui class40 l'arretramento dell'albero è legato al fatto che la superfice velica di bolina è limitata dalle regole di stazza (115mq) mentre quella di poppa è libera. QUindi la corsa è a aumentare l'area dei gennaker per migliorare le prestazioni alle portanti. SU ugli imoca e VOR non ho visto lo stesso fenomeno. Sugli IMOCA si sta andando verso barche relativamente meno potenti, più leggere e meglio gestibili in equipaggio ridotto. Gli ultimi verdier sono tutti così (anche quello di Desj). Sui VOR le nuove regole di stazza hanno limitato chiglie e alberi, infatti c'è che dice che le barche della scorsa edizione, che hanno delle esenzioni per compatibilità siano più potenti di quelle nuove. |