Circuito di massa - Versione stampabile +- I Forum di Amici della Vela (https://forum.amicidellavela.it) +-- Forum: TECNICA E MANUTENZIONE (/forumdisplay.php?fid=12) +--- Forum: Elettricita' ed Elettronica (/forumdisplay.php?fid=15) +--- Discussione: Circuito di massa (/showthread.php?tid=54070) |
Circuito di massa - aliosha - 14-02-2011 16:51 Buongiorno, la mia barca a vela, ha tre zinchi, uno sotto il bulbo (in ghisa), uno sotto lo scafo lateralmente a poppavia del bulbo ed uno sull'aletta che regge l'asse dell'elica. In più ci sono tutte le prese a mare metalliche. Vorrei capire le seguenti cose: - gli zinchi devono essere collegati tra loro? - è sufficiente collegarvi i negativi delle batterie? - le prese a mare devono essere collegate elletricamente agli zinchi? - se metto un dissipatore per i fulmini in testa d'albero e collego l'albero ai prigionieri del bulbo insieme ad altri cavi di massa, rischio che in caso di fulmine mi salti tutto l'impianto? Se qualcuno può aiutarmi gliene sarei grato. Saluti Alessandro Circuito di massa - gedeone marco - 14-02-2011 17:16 La mia opinione in rosso tra le righe... ciao Marco Citazione:Messaggio di aliosha Circuito di massa - wind e sea - 14-02-2011 20:47 se metto un dissipatore per i fulmini in testa d'albero e collego l'albero ai prigionieri del bulbo insieme ad altri cavi di massa, rischio che in caso di fulmine mi salti tutto l'impianto? gedeone marco:Non solo, i danni da fulmine non si limitano a quello, dove passa la scarica 'svampa' anche la vetroresina non ho capito se il dissipatore viene considerato un'aggravante (nella domanda) non ho capito se collegare l'albero ai prigionieri viene considerato un'aggravante (nella risposta)....cioè è più facile che svampi con il collegamento o senza? Circuito di massa - IanSolo - 14-02-2011 20:58 ------ non ho capito se il dissipatore viene considerato un'aggravante (nella domanda) ------ Dai un'occhiata a cio che dice nelle conclusioni (capoverso 6) chi ha fatto delle prove e decidi da solo : http://www.kp44.org/ftp/ApplicabilityOfLightningDissipators.pdf Circuito di massa - aliosha - 14-02-2011 21:56 Nel libro 'lavori a bordo' di Zerbinati, ho letto che è consigliabile mettere un dissipatore (non un'asta parafulmine) in testa d'albero, in posizione dominante rispetto antenna VHF ed altro, collegando il piede dell'albero tramite una piastra in acciaio ai prigionieri della deriva. Questa soluzione dovrebbe contenere i danni da fulmine. La mia domanda, visto che io ho collegati alcuni fili di massa al prigioniero della deriva, serviva a capire se sia giusto o meno collegare altri fili di massa dell'impianto elettrico alla stessa massa metallica costituita dalla deriva. Citazione:wind e sea ha scritto: Circuito di massa - wind e sea - 14-02-2011 22:47 da quello che ha postato IanSolo mi pare di capire che i dissipatori non servono ad un tubo.... io nella mia ho eliminato il collegamnto perchè mi stava rovinando la base dell'albero.....però vorrei anche io sapere se....collegando il piede dell'albero tramite una piastra in acciaio ai prigionieri della deriva. Questa soluzione dovrebbe contenere i danni da fulmine.... ho l'impressione però che collegare ulteriormente 'a massa' con l'albero anche 'altro', come le prese a mare, serva per creare altri danni in caso di fulmine....ma forse è solo una mia impressione.....mi chiedo: forse collegando l'albero e le sartie al mare conviene di più dall'esterno, con i classici spezzoni di catena fuoribordo? e cambia qualcosa fra albero passante e poggiato in coperta? Circuito di massa - gc-gianni - 14-02-2011 23:17 Citazione:Messaggio di aliosha Circuito di massa - IanSolo - 15-02-2011 05:10 Per quanto riguarda la protezione dalle scariche atmosferiche (in terra o in barca il sistema e' analogo) un'autorevole opinione (che personalmente ritengo anche piu' di un'opinione) puo' essere desunta dalle pubblicazioni di questo isituto specializzato sull'argomento : http://www.lightningsafety.com/contents.html e ulteriori spiegazioni dai link qui elencati : http://www.kp44.org/LightningProtection.php fra cui emergono : http://www.kp44.org/LightningProtectionABYC_Standards.php (lo stralcio dello standard americano) http://www.kp44.org/ftp/A_CriticalAssessment_of_the_US_Code_forLightningProtection_of_Boats_IEEE.pdf (la critica allo standard che lo considera insufficiente) In pratica si desume che il collegamento alla chiglia (o piastra di massa se la chiglia e' isolata) deve avvenire tramite un cavo di sezione considerevole e distribuito su piu' bulloni possibile per migliorare al massimo la conduzione (la mia personale opinione e' che i bulloni della chiglia essendo in acciaio inox soffrano della moderatamente alta resistivita' di questo materiale scaldandosi considerevolmente quando sottoposti a correnti estremamente alte). I famosi spezzoni di catena calati all'esterno servono a poco a causa del non garantibile e non perfetto contatto maglia-maglia che ne alza troppo la resistenza, inoltre e' opportuno avere una via piu' diretta possibile verso l'acqua e questa e' costituita piu' dall'albero che dal sartiame (quest'ultimo ha pure una sezione piu' piccola e una resistivita' piu' alta essendo in acciaio mentre l'albero e' in alluminio che e' notoriamente un discreto conduttore), e' quindi l'albero che deve essere collegato con priorita' alla piastra (o chiglia metallica) di scarico a massa, non guasta naturalmente aggiungere collegamenti al sartiame. Il collegamento all'albero deve essere fatto in modo da non venire interessato da umidita' per limitare la corrosione (il cavo e' in rame che crea pila con l'alluminio) o deve essere adeguatamente protetto da questa, va avvitato o rivettato (tanti punti e superficie di contatto ampia) non saldato con leghe a basso punto di fusione che, durante la scarica, si squagliano interrompendo il collegamento proprio nel momento piu' critico. Avendo un albero metallico di discreta elevazione sull'acqua parafulmine o no non cambia niente perche' ne svolge gia' lui la funzione (alla grande !). Un conforto puo' venire dalle statistiche che rilevano si una frequenza di scariche piu' elevata sulle barche a vela (rispetto alle barche senza albero) ma contemporaneamente una sinistrosita' molto piu' bassa per le stesse e un'incidenza di mortalita' ancora piu' bassa e cio', guarda caso, viene attribuito proprio alla presenza dell'albero ! Per quanto riguarda gli zinchi se le prese a mare sono in bronzo (o materiali egualmente adatti all'acqua di mare) non ne hanno bisogno ed e' bene lasciarle isolate dal resto, zinchi invece necessitano su tutte le parti che possono avere misti di metallo e fra queste e' conclamato il sistema asse-elica (uno in acciaio e l'altra in bronzo o alluminio) o che, anche se non vicine, si possa sospettare che siano in qualche modo elettricamente connesse : per generare corrosione ci vuole contatto fra due metalli diversi (o disomogeneita' di composizione) immersi in un elettrolita (acqua di mare) se il metallo e' di un solo tipo, omogeneo e completamente immerso nell'elettrolita la pila non si forma e la corrosione non puo' esserci. Circuito di massa - dapnia - 16-02-2011 20:27 Sui fulmini si è detto e si dirà ancora molto. Forse sapendo cosa sono tensione e corrente e conoscendo la loro differenza è un po' più chiaro il problema. Il guaio dei fulmini è che non sai se arrivano, né dove: sono capricciosi. Per quella poca esperienza che ho, credo che il meglio sia usare un sistema antimpatto, e ce ne sono, per evitare di creare quel canale ionizzato che è la via preferenziale attraverso la quale avviene la scarica (attenzione ho banalizzato molto il concetto e non apriamo un trattato ceraulico); a questo proposito anche solo realizzare un'equipotenzialità tra strutture ed acqua, mettendo tutto a massa, potrebbe essere un buon primo passo, ragionevolmente economico e semplice da realizzare. E questo s'intende fare con catene in acqua, trecce di rame, ecc. Pensare così facendo di creare delle vie preferenziali alla scarica, guidandola, e sperare che passi senza fare danni è una contraddizione in termini: correnti di 100.000 Ampère per passare senza fare danni richiedono ben altre sezioni, e temperature elettroniche di 50.000 K squagliano parecchie cose. E' mia opinione (e banalizzo ancora il concetto) che chi dice di aver subito un fulmine in barca (e non solo in barca), di fatto ha risentito solo delle correnti indotte, non della scarica principale. Ne consegue che, purtroppo, la certezza non c'è mai fare quindi il ragionevole e sperare è la sola soluzione. Circuito di massa - dapnia - 16-02-2011 20:31 >>>>> se il metallo e' di un solo tipo, omogeneo e completamente immerso nell'elettrolita la pila non si forma e la corrosione non puo' esserci. >>>>> Vero, ma questa condizione, a bordo, si ha di rado ed è per questo che un impianto di bonder ben realizzato permette di stare sempre dalla parte del formaggio. |