(ieri 16:17)AndreaB72 Ha scritto: No - non è una moda ma una specifica direzione tecnologica che ha molto senso. La limitazione che vedo è piuttosto legata alla banda ristretta che permete il canbus, e alla mancanza di ridondanza, anche se quest'ultima è una scelta economica e non una limitazione tecnica.
Avere tutti i dispositivi controllati e monitorati in rete è una necessità per installazioni di una certa dimensione, e le barche stanno diventando "large systems", anche quelle di medie dimensioni.
Nello specifico del furler: certamente la centralina canbus non rappresenta il punto debole di un furler elettrico, che per sua natura vive in condizioni ambientali molto critiche. Possiamo discutere sul costo della centralina (700 euro? Costo retail o al professionista?), ma non sulla scelta tecnica di per se. Avere tutto pilotato tramite bus consente di avere la complessità del cablaggio ridotta alla sola alimentazione ed a portare un unico cavo di controllo omogeneo per tutti i dispositivi (non solo il furler).
Averlo sul bus consente anche di avere allo stesso tempo monitoraggio e controllo, cosa che invece sarebbe estremamente complicata se si dovessero cablare tutti i controlli e tutti i sensori indipendentemente. Vedete bene infatti che anche i vari sensori tradizionali (vento, profondità, ...) si stanno spostando verso la comunicazione tramite bus, al contrario dei vecchi modelli in cui il cablaggio era analogico.
Dovremmo invece vedere perchè queste centraline muoiono e la risposta tipica è che il bus non disegnato correttamente - mi vengono in mente: alimentazione non stabilizzata, segnale non elettricamente disaccoppiato (o con accoppiatori non adeguati), cablaggi approssimativi (giunte e altre amenità del genere), etc.
Detto questo, il discorso del "quello che non c'è non si rompe" non sta in piedi in questo contesto - in questo caso infatti un furler manuale è la soluzione sicuramente più affidabile. Per dire, io non ho nemmeno il cesso elettrico, e certo non perchè non mi riuscirebbe installarlo.
Andrea condivido i vantaggi del Can-Bus esteso a TUTTI gli apparati, le possibilità offerte da una rete condivisa sono affascinanti e le utilità non si discutono, ma qui si parla di un sistema chiuso, non hai neanche un connettore CAN dove connetterti che so alla rete dei plotter... ove si potrebbe far apparire due pulsanti ripetitori, la regolazione della potenza, assorbimenti, tensioni etc...!
Ma non solo, è così anche per molti altri apparati, ad esempio il più noto produttore di oleodinamica italiano, utilizza tutta la sensoristica su rete CAN, pulsanti, trasduttori di pressione,temperatura, le stesse elettrovalvole proporzionali sono tutte in rete, ma essa finisce nel suo PLC e stop.
La condivisione NON è stata mai benvista dai produttori, mi viene giusto ricordare che molti anni fa, ben prima dell'attuale NMEA 2000/Can-Bus, pur esistendo uno standard come NMEA 0183, la Raymarine viaggiava su Sea Talk ed anche gli altri brand intrugliavano le cose per "forzare" l'acquisto dei loro accessori...
Alcuni armatori che giustamente avrebbero voluto il meglio, esempio: un radar Furuno, un autopilota NKE, una stazione del vento B&G e un Gps/plotter Raymarine (per la sua semplicità di utilizzo), bè, veniva sconsigliato caldamente proprio per le difficoltà di far comunicare in modo stabile apparati di brand diversi.
Concordo assolutamente che se la rete di questi avvolgitori si guasta facilmente, ( ed a garanzia scaduta), sicuramente ci sono problemi di progetto, ma da vecchio marinaio un pò tecnico, quando mi trovo impotente di fronte ad un semplice motore elettrico che deve girare avanti o indietro provo nostalgia per i vecchi pulsanti.
M