Restauro Gozzo Bani
#1
Buona sera ADV,

da poco mi sto prendendo cura di una elegantissima signora di 42 anni, un gozzo di 9,50m nata nei cantieri Bani di Porto Santo Stefano.

Quest'anno vorrei cercare di ottenere un risultato piacevole per il malmesso teak e per il carabottino della plancetta di poppa. Solitamente dopo l'inverno (al coperto) uso lavare il teak con acqua ed Acido Ossalico in soluzione al 5% con belin con setole soft, poi olio per teak.

Vorri chiedervi qualche parere e suggerimento esaminando le foto allegate

Grazie a tutti
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#2
Potresti con una levigatrice orbitale con una grana 60 asportare un leggero strato di teak in modo da averlo nuovo per altri 10 anni, è un lavoro delicato, ma se fatto bene , il risultato è eccellente
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#3
@ cormacx66
non mi sembra il miglior consiglio quello che tu suggerisci...
io non userei una levigatrice orbitale e tanto meno una carta a grana grossa come la 60.
Ci andrei molto più cauto
il lavaggio con acqua (magari calda) ed acido ossalico mi sembra una buona soluzione..
a carteggiare successivamente nei punti più scabrosi c'è sempre tempo
91
E' meglio lasciare dietro di sé una scia pulita...
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#4
Grazie ad entrambi.... ma condivido più l'approccio di faber e credo che farò così anche quest'anno....

@faber dopo il trattamento con acido ossalico quale olio useresti? e soprattutto dopo quanto tempo dal lavaggio?

per il lavaggio userò scopettone deckmate extra soft, con movimento perpendicolare alle strisce di teak

Grazie ancora
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#5
(05-03-2017, 12:33)Eraclepz Ha scritto: Grazie ad entrambi.... ma condivido più l'approccio di faber e credo che farò così anche quest'anno....

@faber dopo il trattamento con acido ossalico quale olio useresti? e soprattutto dopo quanto tempo dal lavaggio?

per il lavaggio userò scopettone deckmate extra soft, con movimento perpendicolare alle strisce di teak

Grazie ancora
Complimenti per l'oggetto!
Farei come dice Faber, il teak appare alquanto secco ma non
male. Piuttosto controlla i bordi della tuga.
Timore di vita frugale induce molti a vita piena di timore.
(Porfirio)
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#6
il risultato non è lo stesso , ma capisco il timore nel farlo
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#7
il tek non mi pare malmesso o troppo consunto(la gommatura è ancora a filo) e il carabottino persenta la tipica usura.
tutto sommato non andrei oltre una bella pulizia accompagnata magari da un poco di carta vetrate a togliere
le macchie più insistenti.
ma se restauro dev'essere darei la priorità alla falchetta e altre sovrastrutture che presentano macchie dovute all'infiltrazione di acqua tra la vernice usurata\screpolata.
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#8
. che occhio!!! dalle foto con una risoluzione così bassa hai potuto notato le falchette.

quindi direi chiudo il capitolo teak e carabottino con pulizia ed olio ed apro il capitolo falchette:

Avevo previsto di dedicarmi alle falchette con la mia levigatrice rotoorbitale con grana delicata :-) poi usare "Turapori delle Brava" e poi applicare "RYLARD VG 66 PREMIUM VARNISH della Brava" ovviamente con i vari carteggi tra una mano e . ne pensate?

Grazie a tutti
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#9
Sì, i legni a vernice soffrono le tre S, Sole in primis, direi che una buona
ripassata ci vuole. Se hai la mano frema e leggera una buona raschietta
affilata spesso ti rende meglio dove il roto non entra. Fai qualche prova
prima "in corpore vili" Smiley4
Timore di vita frugale induce molti a vita piena di timore.
(Porfirio)
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#10
io sono un ssostenitore dello sverniciante.
non fà danni come la levigatrice e il risultato è ottimo.
ci sono i detrattori ( chi non è capace) che sostengono che rovina il legno o latre disgrazie.Niente vero.
purtroppo le superfici curve poco di adattano ad essere lavorate a macchinetta quindi mi sa che ti tocca sperimentarlo.
potresti usare la fiamma ma ci vuole la mano felice per non fare bruciature irrecuperabili.
oppure il phon da carrozziere ma anche quello brucia se insisti.
comunque una volta tolta la vernice vecchia carta da 180\220 a lisciare e togliere le macchie.
una volta fatta la pulizia fondo turapori (mano non troppo pesante) poi con una spugna abrasiva (non carta)
togli le imperfezioni e vernici con quel che ti consigliano.
lucido? comporta diverse mani con cartavetrature intermedie.finitura con pennello NUOVO e vernice pulita.
opaco? più facile,molto più semplice da riprendere e più "perdonoso" sulle imperfezioni.
e . lavoro.
se ti servono istruzioni per lo sverniciante,a 'sposizione

ps- la carta vetrata si usa PER IL VERSO DELLA VENA altrimenti ti troverai sempre gli sgraffioni.
pps-e metteteci qualche info nel . la regione o il porto.
non è obbligatorio ma scrivere a dei fantasmi è mica bello...
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#11
Andros grazie della risposta, sono sempre disponibile a valutare i consigli di tutti e sono ancora più disponibile ad imparare cose nuove, quindi se hai tempo e voglia di condividere le tue esperienze con lo sveniciante sarò contentissimo di leggere e perché no di provare.


P.S. non sono più un fantasma, ho inserito qualche info, scusa ma sono . "vecio" come te
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#12
(06-03-2017, 21:56)Eraclepz Ha scritto: Andros grazie della risposta, sono sempre disponibile a valutare i consigli di tutti e sono ancora più disponibile ad imparare cose nuove, quindi se hai tempo e voglia di condividere le tue esperienze con lo sveniciante sarò contentissimo di leggere e perché no di provare.


P.S. non sono più un fantasma, ho inserito qualche info, scusa ma sono . "vecio" come te
Thumbsupsmileyanim
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#13
Buona sera a tutti,

i lavori di svernicatura delle falchette e della tuga sono iniziati, ho eseguito nell'ordine le seguenti azioni:

1.Pistola a caldo e raschietto
2.Sverniciatore
3.Acqua e sapone di marsiglia
4.levigatrice con carta vetrara grana180

eccovi le foto:
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Ci sono ovviamente tavole da Sosituire/stuccare, ora sono ad un bivio o meglio ho un grosso dubbio.
Negli anni sono state sostituite tavole di essenze differenti e di conseguenza di colore diverso e se facessi un trattamento con turapori e floatting queste differenze cromatiche sarebbero ben evidenti ed anche scgradevoli, quindi vorrei sapere che prodotto utilizzare per uniformare il colore prima di usare il flatting.


Buona serata....

P.S. mentre lo sverniciatore passivamente faceva il suo lavoro ho cominciato a dedicarmi al carabottino della plancetta di . una foto
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