A proposito di bansigo!
#21
Non credo che un professionista debba sentirsi dire da un forum che imbrago usare altrimenti che professionista è?
Nell'uso che comunemente vedo fare si sta abbastanza poco in alto.
Io ho un imbrago da roccia Peltz e lo uso regolarmente anche per lavoretti piuttosto lunghi. Credo di essermi stancato una sola volta abbastanza da scendere e fare una pausa per poi tornare su e finire.
Il grosso vantaggio dell'imbrago rispetto al bansigo a tavoletta è che con l'imbrago ti puoi davvero arrampicare tu con una persona che recupera solamente le drizze, mentre con il bansigo, di fatto, è la persona che ti tira su con il winch. Se hai winch elettrico sufficientemente dimensionato ok, altrimenti, almeno mia moglie, si mette in sciopera ad oltranza.
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#22
Io utilizzo da anni un imbrago Petzl da Speleo (è più comodo se devi fare lavori lunghi); visto che c'è appesa la vostra vita eviterei di risparmiare euri andando su marchi sconosciuti.
Se poi avete qualcuno che vi insegna come usarli potete anche dotarvi di una maniglia con pedale e un kroll così salite da soli senza far faticare chi vi assiste al winch.

Pacman
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#23
Io utilizzo un imbrago da speleo perchè lo avevo. Possiedo come alternativa quello da free climbing. Dal punto di vista della sicurezza niente da dire. Rispetto a quelli da free quelli speleo consentono di alzarsi maggiormente rispetto alla TA perchè hanno il punto di collegamento alla corda più basso.
Quanto a comodità per l'utilizzo fermi in TA... meglio un bansigo! Con gli imbraghi a star fermi a lungo si soffre parecchio e bisogna continuamente spostare il peso per non fermare la circolazione del sangue nelle gambe.
Sicuramente di bansighi ce ne sono anche di ben realizzati.
La semplice tavoletta del bansigo fai da te è comoda ma poco sicura visto che cadendo ci si può sfilare / rovesciare.
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#24
Già avevo postato il banzigo che i sono costruito. La cosa che intendo precisare è che uso su drizze separate le due pinze GRI-GRI e su una terza drizza metto la cintura di sicurezza agganciata tramite un moschettone al nodo PRUSICK che facilmente scorre su e giù. I materiali che ho utilizzato hanno un carico di rottura ampiamente maggiorato rispetto al mio peso e a quello di qualsiasi altro uomo. Le fascie scorrono al di sotto della tavoletta di seduta fatta di nylon così si flette acquisendo in parte la forma del sedere e per una seduta comoda che mi consente di stare a lungo appeso. le drizze sono serrate alla base, passando negli stopper e poi data volta sui whinch. In questo modo me la cavo da solo . Dimenticavo di dire che le pinze sono della Petzl. Il tutto mi è costato 80 euro. E' ovvio che consideri le imbracature da alpinismo-Speleo sicurissime, ma come ha detto qualcun altro bisogna sceglierle accuratamente altrimenti in alcuni casi non sono comode, ma fastidiose soprattutto alle cosce.

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#25
Issare tua moglie in testa dell'albero di maestra a ripristinare funzionalità dell'anemometro, con un bansigo fatto da . ha prezzo! Per tutto il resto c'è MASTERCARD!!!!


Saluti.

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#26
calipso63, io ho utilizzato quello che hai postato in foto senza la tavoletta e l'ho trovato molto comodo...
“There is no second, Your Majesty"
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#27
Buonasera a tutti, leggendovi mi sono reso conto che ci sono, riguardo l'argomento diversi punti poco noti. Ho avuto il piacere/la necessità di acquisire un patentino per lavori in quota. La normativa è estremamente chiara: qualunque lavoro oltre i due (2) metri dal suolo o base di appoggio è considerato lavoro in quota. Pertanto salire in testa d'albero, anche solo per arrivare alla prima crocetta, è considerato tale dalla normativa vigente, e ,come tale, è disciplinato con delle regole a dir poco ferree.(giustamente a tutela di chi svolge tali lavori)Quando la distanza eccede i 2 metri il lavoratore deve proteggersi utilizzando DPI anticaduta di III categoria. Iniziamo a parlare dell'attrezzatura: i bansigo non possono assolutamente essere usati per questo scopo perchè non certificati: vanno usati esclusivamente imbracature certificate En 813+En 358, i moschettoni (chiamati connettori)devono essere marcati En 362, le maniglie di risalita devono essere marcate En 567. Scordatevi che le drizze che abbiamo in barca vadano bene ( anche quelle che sopportano carichi elevatissimi): devono avere la marcatura CE , il cordino con cui anch'io faccio la sicura tramite il nodo Prusick deve essere marcato En 354.Il casco da usarsi può essere indifferentemente quello per lavori in quota En 397 che quello per rocciatori.Le drizze alle quali normalmente siamo ancorati, devono essere fisse, non mobili, quindi bisogna salire senza l'ausilio del winch ( che, oltretutto non è un punto di ancoraggio certificato) Men che meno i punti di ancoraggio e le funi vanno gestiti da personale non qualificato.A questo punto molti si faranno la domanda : questo dove vuole arrivare? Vi rispondo che non sono io che voglio arrivare da qualche parte , ma la normativa: fin quando va tutto bene non ci sono problemi, ma se nella malaugurata ipotesi che ci sia qualche problema sappiate che le cose si complicano e di molto.Ho sentito dire molti armatori questa frase : nella mia barca faccio quello che voglio.Tutto ciò è vero fino ad un certo punto: all'interno di ogni Marina ci sono delle regole di sicurezza che il Marina stesso impone proprio per cautelarsi da eventuali problemi che possono crearsi( se poi chiude un occhio è un'altra cosa). Se la stessa barca fosse all'interno di un cantiere, sfido chiunque a fare il discorso: nella mia barca faccio quello che voglio.Per finire, la durata dell'attrezzatura : dal momento dell'acquisto, se non usata( lasciata nella busta), 10 anni, se usata diciamo frequentemente massimo 5 anni poi va buttata. Ogni anno va sottoposta a controllo da certificatore abilitato.I documenti di ogni pezzo dell'attrezzatura vanno portati dietro ed esibiti dietro richiesta di un ispettore del lavoro.Il morale della favola è che salire in testa d'albero per quanto banale sia è una cosa estremamente seria sia per chi lo fa, sia per chi aiuta: cerchiamo almeno di usare un'attrezzatura seria.
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#28
grazie per l'istruttiva lezione,
imparato il rischio di incaricare terzi
spero che il marina continuii a chiudere un ochhio per me o mio figlio
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#29
Paolom88, grazie per le preziosi informazioni.
Quello che sembra non essere chiaro è se la norma si riferisce solo ai lavoratori (intesi come persone che svolgono una attività lavorativa renumerata) o anche ai singoli privati cittadini.
Che io sappia, da libero cittadino posso salire in testa d'albero anche a mani nude così come posso camminare sulla ringhiera del mio balcone al quarto piano senza protezioni o sicurezze.
Alcuni dicono "lo puoi fare solo in mare fuori dall'ormeggio", ma a meno di non uscire dalle acque territoriali (o battere bandiera straniera), le leggi valgono anche in mare (e alcune pure per le bandiere straniere).
Che poi il marina lo possa proibire è plausibile (io ho chiesto da me e non mi hanno fatto nessun problema) così come proibiscono di sostare (leggi anche fare lavori) sotto le barche alate.
Quest'anno ad Alghero con un amico AdV siamo saliti diverse volte in TA e nel pontile di fronte ci sono le motovedette e la caserma della Guardia Costiera. Nessuno ha avuto nulla da ridire.
Stefano

La barca perfetta è quella dove si beve in sei, si mangia in quattro e si dorme in due
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#30
Prendo appunti...
Poi c'e' la solita interpretazione: la normativa parla di lavoro? Quindi per diletto posso salire? O devo mettere un'imbragatura pure se salgo su una pertica a scuola?
A me e' capitato di salire e far salire in due marina diversi, nessuno ha mai detto niente ma cio' non toglie che stessi - sia pure incosapevolmente - violando qualche regola
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#31
(19-09-2014, 07:57)st00042 Ha scritto: Paolom88, grazie per le preziosi informazioni.
Quello che sembra non essere chiaro è se la norma si riferisce solo ai lavoratori (intesi come persone che svolgono una attività lavorativa renumerata) o anche ai singoli privati cittadini.
Che io sappia, da libero cittadino posso salire in testa d'albero anche a mani nude così come posso camminare sulla ringhiera del mio balcone al quarto piano senza protezioni o sicurezze.
Alcuni dicono "lo puoi fare solo in mare fuori dall'ormeggio", ma a meno di non uscire dalle acque territoriali (o battere bandiera straniera), le leggi valgono anche in mare (e alcune pure per le bandiere straniere).
Che poi il marina lo possa proibire è plausibile (io ho chiesto da me e non mi hanno fatto nessun problema) così come proibiscono di sostare (leggi anche fare lavori) sotto le barche alate.
Quest'anno ad Alghero con un amico AdV siamo saliti diverse volte in TA e nel pontile di fronte ci sono le motovedette e la caserma della Guardia Costiera. Nessuno ha avuto nulla da ridire.

Questo è il paese dove simultaneamente, tutto e nulla è possibile ! fantastico 22
Anche da noi succede lo stesso, una domenica di regata c'erano più persone attaccate agli alberi che in Imarroncinichegalleggiano.... ma i marinai della CP erano impegnati a fare verbali alle auto dei regatanti che non sapevano del divieto di sosta previsto per quei giorni nell'area portuale ....molto meno faticoso !! 60
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#32
Aggiungo, sempre per interpretazione: per base d'appoggio si puo' considerare anche la crocetta?
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#33
per me, e sottilineo per me, la treM fa prodotti altamente scadenti.
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#34
Il dubbio che pone ST00042 è più che legittimo , ma presuppongo che la normativa in questione sia finalizzata ai "lavoratori" quelli cioè che operano professionalmente dietro retribuzione. Fino a qui è tutto estremamente chiaro. I problemi sorgono sui rapporti non professionali. Primo caso Confusedalgo in testa d'albero sulla mia barca da solo senza alcuna assistenza , mi faccio male , un ispettore del lavoro o un giudice potrebbe chiamare in causa il Marina per una qualsivoglia corresponsabilità ( per non aver vigilato e fatto applicare le norme di sicurezza )
Secondo caso. Salgo aiutato da uno o più amici che fanno assistenza al/ai winches , succede un problema tutti sarebbero corresposabili (anche il Marina).
Terza ipotesi. Non me la sento io di salire e chiedo l'aiuto di un amico: sicuramente questa è la situazione maggiormente praticata, ma sicuramente la più pesante da affrontare nella remota ipotesi che qualcosa vada storto. In sede di procedimento penale all'armatore (ma anche la Marina ) verrebbe contestata la non osservazione della normativa vigente ,gli avvocati della controparte ed il giudice ci andrebbero a nozze.
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#35
(19-09-2014, 09:06)paolodl Ha scritto: Aggiungo, sempre per interpretazione: per base d'appoggio si puo' considerare anche la crocetta?

1. All'articolo 34, comma 1, del decreto legislativo, dopo la lettera c) viene aggiunta la seguente:
«c-bis) lavoro in quota: attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una
quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile».
Ritengo difficile interpretare una crocetta come piano stabile e che comunque ti espone ad un rischio caduta superiore ai 2 Mt.
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#36
Dopo avervi letto ho capito che non siete dei marinai, ma dei bravi AVOCATI e in testa d'albero ci andate con il regolamento. Non conosco le doppie avvocato si scrive com una V o due V.
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#37
Scusate, ma la normativa parla si sicurezza sul lavoro per cui mi pare evidente che si riferisca esclusivamente ai professionisti che eventualemente assumiamo.

Nel caso di lavori eseguiti in proprio non vale, come del resto tutti gli obblighi inerenti la formazione e la vigilanza sulla sicurezza sul lavoro. Nel caso di opera prestata da amici a titolo gratuito nemmeno ha validità; semmai potrebbe esserci il rischio di richiesta di risarcimento danni da parte dei soggetti interessati da eventuali infortuni...

In generale nel caso di lavori eseguiti autonomamente non c'è alcun obbligo normativo.

Il marina potrebbe prevedere il divieto di fare lavori in quota nel regolamento; per quanto mi riguarda mi sono letto i regolamenti sia del porto in cui faccio base attualmente sia in quello dove stavo prima e non c'è nulla di simile.
“There is no second, Your Majesty"
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#38
(19-09-2014, 07:57)st00042 Ha scritto: Paolom88, grazie per le preziosi informazioni.
Quello che sembra non essere chiaro è se la norma si riferisce solo ai lavoratori (intesi come persone che svolgono una attività lavorativa renumerata) o anche ai singoli privati cittadini.
Che io sappia, da libero cittadino posso salire in testa d'albero anche a mani nude così come posso camminare sulla ringhiera del mio balcone al quarto piano senza protezioni o sicurezze.
Alcuni dicono "lo puoi fare solo in mare fuori dall'ormeggio", ma a meno di non uscire dalle acque territoriali (o battere bandiera straniera), le leggi valgono anche in mare (e alcune pure per le bandiere straniere).
Che poi il marina lo possa proibire è plausibile (io ho chiesto da me e non mi hanno fatto nessun problema) così come proibiscono di sostare (leggi anche fare lavori) sotto le barche alate.
Quest'anno ad Alghero con un amico AdV siamo saliti diverse volte in TA e nel pontile di fronte ci sono le motovedette e la caserma della Guardia Costiera. Nessuno ha avuto nulla da ridire.

Nel caso poi sarebbero competenti ASL, Ispettorato del Lavoro o i Carabinieri del gruppo igiene sul lavoro (con soggetti che hanno fatto un corso idoneo a verificare le irregolarità) per cui la CP dovrebbe segnalare
a questi l'eventuale infrazione...
“There is no second, Your Majesty"
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#39
Imbrago su una drizza e tavoletta di legno tipo altalena con 4 buchi, dentro cui passa una cima su cui fare un'asola a cui fissare l'altra drizza.
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#40
(19-09-2014, 13:44)Ze Manuele Ha scritto: Scusate, ma la normativa parla si sicurezza sul lavoro per cui mi pare evidente che si riferisca esclusivamente ai professionisti che eventualemente assumiamo.

Nel caso di lavori eseguiti in proprio non vale, come del resto tutti gli obblighi inerenti la formazione e la vigilanza sulla sicurezza sul lavoro. Nel caso di opera prestata da amici a titolo gratuito nemmeno ha validità; semmai potrebbe esserci il rischio di richiesta di risarcimento danni da parte dei soggetti interessati da eventuali infortuni...

In generale nel caso di lavori eseguiti autonomamente non c'è alcun obbligo normativo.

Il marina potrebbe prevedere il divieto di fare lavori in quota nel regolamento; per quanto mi riguarda mi sono letto i regolamenti sia del porto in cui faccio base attualmente sia in quello dove stavo prima e non c'è nulla di simile.

Attenzione!!!
Il concetto di lavoratore viene applicato a CHIUNQUE svolga tali lavori NON PER PROPRIO DILETTO:

Quindi non occorre un contratto o un passaggio di moneta per rendere "il salitore in testa d'albero" un "lavoratore".
Come venne chiaramente spiegato lo scorso inverno in un seminario della LNI di Milano, solo se tu fai i lavori sulla tua barca (o un tuo amico fraterno o parente) non si applica la normativa. Che invece si applica anche a chi fa un "lavoro" volontario (Istruttori di circoli velici ad esempio) indipendentemente che sia retribuito.

Non entro nel merito giusto/sbagliato, riferisco solo che così ho capito.
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