Per il valore economico avevo capito che ti riferivi alla sola conservazione dello scafo ma avevo anche intuito che volevi praticare una soluzione fissa, con conseguente riduzione del volume a disposizione e questo non è apprezzato da tutti. Lo so che lo scafo è progettato e realizzato da jeanneau ma (forse prima mi sono espresso male) è pur vero che jeanneau non ti garantisce nessuna inaffondabilità. Sei tu, che con il tuo ingegno, capacità,conoscenze etc., realizzi un qualcosa che ti garantisca una “pseudo” inaffondabilità. La definisco “pseudo” perché io la parola inaffondabile l’associo solamente al tappo di sughero. So di un affondamento, sempre sul lago, causato sempre da una presa a mare mal tenuta (ma non ho parlato di persona col proprietario), di una di queste famose barche americane:
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Per me, rimanendo colpito dalle loro pubblicità particolari fin da bambino, rappresentavano l’innaffondabilità per eccellenza. Quindi mi sembrava approssimativo fondare tutte le proprie certezze su uno scafo inaffondabile, per di più reso tale attraverso una propria costruzione, invenzione, applicazione etc. Con questo non è che dica che non serve, non funziona o è inutile, dico solo che gli va dato il giusto peso (perché altrimenti affonda di sicuro
)
Per quanto riguarda le possibile paure, te le ho elencate perché in un certo senso sono anche le mie e ti dico come mi sono regolato in maniera molto generale:
1- urti capaci di provocare falle.
Sul trasimeno non ci sono tanti scogli sommersi, se ci sono (le 2 punte della polvese, so di motoscafi che li hanno presi a velocità sostenuta e non hanno forato lo scafo) non sono raggiungibili da una barca a vela con bulbo o deriva abbassata (ti areni prima).
I pali dei pescatori per esperienza personale non sono in grado di forare lo scafo e tutti gli altri ostacoli verrebbero comunque presi a velocità inferiori ai 10 nodi, che anche se provocassero falle (non so come) mi permetterebbero di usare la pompa di sentina che ha una notevole capacità di drenaggio (quando il mio impianto elettrico smette di funzionare vuol dire che la pompa di sentina non ti servirebbe più comunque).
Se ti prende in pieno un motoscafo lo scenario è inimmaginabile, ma a quel punto la barca inaffondabile non so se ti può servire. Per essere più visibile ai traghetti ho appunto il riflettore radar, che è un semplice riflettore (non centra niente l’impianto elettrico) che puoi acquistare a prezzi decenti.
2- Imbarco acqua per avverse condizioni meteo.
Non so tu, ma io non ho mai visto al lago un’onda più alta di 1,80m, ho sentito leggende di onde alte 2m ma non le ho mai viste. Al mare l’onda di 2 metri mi capita almeno 2 volte a vacanza e con una barca di 6,50m per 1300kg (la mia) fa paura ma è gestibile. Al lago una situazione del genere capita molto più raramente ed è la peggiore o quasi che ti può capitare.
3- Argomento più delicato questo: possibile scuffia.
Io ho una barca a deriva mobile con zavorra di 360kg sulla chiglia, da quello che ho visto dal deplian della tua barca, anche tu hai una situazione simile (correggimi se sbaglio). Al di là di tutti i motivi per cui potrebbe avvenire, mi limito ad adottare alcune misure di sicurezza che potrebbero prevenirla o che consentirebbero una migliore gestione della barca e della propria incolumità una volta avvenuta. Una di queste potrebbe essere di chiudere il tambuccio, in particolar modo in situazioni di vento sostenuto con molte raffiche. In caso di scuffia la cabina dovrebbe contenere una bolla d’aria tale da impedire il completo affondamento. Riguardo questo argomento si può scrivere per pagine e pagine, se vuoi guardati questo link interessante sulla scuffia di un 20 piedi in Sud Africa.
http://lamiabarcabrezza22.myblog.it/arch...liora.html
4- Prese a mare e buchi preesistenti vari.
Allora… io riassumerei il tutto con 2 parole: controllo e manutenzione.
Se effettui queste 2 operazioni con regolarità ed attenzione le prese a mare sono sicure. Io le ho sempre avute (installate dal sottoscritto) in posti accessibili e controllabili, altrimenti se ti affidi solo alla resistenza dei materiali nel tempo (soprattutto su barche datate) è una fortuna rimanere a galla, non una sfortuna affondare… L’ ec 23 affondato per vento e risacca a me fa sorridere perché vuol dire che le condizioni degli ombrinali e tubazoni erano non pessime ma di più, il modo per accedere a certi punti se non c’è si trova, il rischio che si corre è troppo alto. Le risacche e le mareggiate del lago fanno ridere rispetto a quelle del mare in inverno. Quando ho comprato la mia barca ho notato che aveva lo specchio di poppa danneggiato dove si aggancia il fuoribordo, sembrava che un dinosauro gli avesse dato un morso
. I proprietari mi hanno spiegato che una mareggiata d’inverno gli aveva strappato il fuoribordo! Non so se mi sono spiegato…
Vorrei illustrarti l’utilità (non indispensabile) della mia strumentazione e del mio impianto elettrico in fase di ultimazione ma credo di aver scritto troppo e poi andiamo fuori tema…
Tanto la dovrei varare a Passignano fra pochi giorni o mesi…
Dipende dal tempo che riesco a dedicargli. Se ci passi dagli pure un’occhiata…