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Ora mi sto dedicando alla costruzione di ben tre case e non ho tantissimo tempo libero ma appena finisco questa ennesima fatica vorrei prendere in considerazione il restauro di qualche bella barca d'epoca magari non grande ma tassativamente a vela.
Se qualcuno ha visto qualche barca abbandonata che necessita di un armatore che si prenda cura di loro mi segnali cortesemente la barca anche su questo post, ovvio le foto saranno graditissime
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Uhhh ci sarebbe da salvare Flying Fox!
Barca del 1951 con una storia importante che rischia di finire nel caminetto a breve...
Disegno "rivoluzionario" di Uffa Fox, della serie Flying Thirty Five (35 piedi al galleggiamento) uno dei primi dislocamenti leggeri con poppa larga, veloce come una spia ai suoi tempi e suppongo ancora adesso messa in competizione con le sue coetanee.
Però non sappiamo cosa intendi per "non grande"... Dacci dei limiti, FF è di 15 metri fuori tutto.
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Mi sembra troppo grande, io sarei alla ricerca di una barca d'epoca possibilmente carrellabile non voglio affrontare gli oneri di avere un doppio ormeggio permanente in quanto ho già una barca di 14 metri
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di barche da restaurare ce ne sono, abbandonate a se stesse in posti che quando le vedi ti viene solo da chiederti come diavolo hanno fatto ad arrivare fino a li :. problema, per lo meno quello che ho incontrato io, è che per quanto siano lasciate a marcire come oggetti senza valore appena provi ad informarti ecco che subito spuntano palmares pazzeschi,  imprese titaniche  e valori alquanto discutibili, poi di solito i proprietari si Piccoletto vedendo in te il simbolo del dollaro e non uno interessato a salvare un pezzo di storia . nel mio mestiere sono tanti i casi di "armatori" stanchi di vedere la propria barca marcire ma a fronte di un preventivo per il restauro preferiscono trasformare la loro vecchia signora del mare in una splendida fioriera! 
questo non significa che non ci siano barche da sistemare in giro solo a volte conviene per un appassionato, soprattutto se ha un'idea ben precisa di ciò che cerca, affrontare magari un auto costruzione, di progetti validi e dettagliati ce ne sono molti in giro, anche che ricalcano linee classiche, "d'epoca", (mi vengono in mente i progetti del francese François Vivier ad esempio) piuttosto che affrontare un restauro magari filologico, che a parer mio può diventare più oneroso e soprattutto frustrante :. acquisto studio restauro lavoro ecc se ne perdono di energie, e non solo energie..
non dico questo per smorzare lo slancio della tua idea, che in ogni caso mi piace molto e se vedo qualche cosa in giro sarai il primo a saperlo, ma solo per dare uno spunto di riflessione
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kermit, prova a fare una voce a pegaso... sai quanto me che lui di solito ..
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(15-08-2014, 10:10)lfabio Ha scritto: kermit, prova a fare una voce a pegaso... sai quanto me che lui di solito .. Spero che legga questo post, tanto non ho fretta ed ho capito che il lavoro manuale di restauro mi appaga moltissimo, sono convinto che presto troverò qualcosa da far rinascere
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(15-08-2014, 09:46)Pier1782 Ha scritto: di barche da restaurare ce ne sono, abbandonate a se stesse in posti che quando le vedi ti viene solo da chiederti come diavolo hanno fatto ad arrivare fino a li :. problema, per lo meno quello che ho incontrato io, è che per quanto siano lasciate a marcire come oggetti senza valore appena provi ad informarti ecco che subito spuntano palmares pazzeschi, imprese titaniche e valori alquanto discutibili, poi di solito i proprietari si Piccoletto vedendo in te il simbolo del dollaro e non uno interessato a salvare un pezzo di storia . nel mio mestiere sono tanti i casi di "armatori" stanchi di vedere la propria barca marcire ma a fronte di un preventivo per il restauro preferiscono trasformare la loro vecchia signora del mare in una splendida fioriera! 
questo non significa che non ci siano barche da sistemare in giro solo a volte conviene per un appassionato, soprattutto se ha un'idea ben precisa di ciò che cerca, affrontare magari un auto costruzione, di progetti validi e dettagliati ce ne sono molti in giro, anche che ricalcano linee classiche, "d'epoca", (mi vengono in mente i progetti del francese François Vivier ad esempio) piuttosto che affrontare un restauro magari filologico, che a parer mio può diventare più oneroso e soprattutto frustrante :. acquisto studio restauro lavoro ecc se ne perdono di energie, e non solo energie..
non dico questo per smorzare lo slancio della tua idea, che in ogni caso mi piace molto e se vedo qualche cosa in giro sarai il primo a saperlo, ma solo per dare uno spunto di riflessione  Hai pienamente ragione mi è capitato in passato di fare qualche domanda su alcune barche ed ho riscontrato esattamente questo atteggiamento
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Barca a vela in legno carrellabile?
Fa bene ai legni fare dentro e fuori dall'acqua?
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Pier, kermit, vero e atteggiamento del resto riscontrato anche in armatori di barche molto piu recenti che parimenti avrebbero bisogno di quantita' MASSICCIE di lavoro e di soldi ma che diventano magicamente d'oro. Oh se se ne vedono.
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(15-08-2014, 12:43)Edolo Ha scritto: Barca a vela in legno carrellabile?
Fa bene ai legni fare dentro e fuori dall'acqua? Se restaurata con metodologia moderna non ci sono problemi, può stare in acqua ed anche fuori
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(15-08-2014, 19:34)kermit Ha scritto: (15-08-2014, 12:43)Edolo Ha scritto: Barca a vela in legno carrellabile?
Fa bene ai legni fare dentro e fuori dall'acqua? Se restaurata con metodologia moderna non ci sono problemi, può stare in acqua ed anche fuori
per metodologia moderna intendi epossidica e tessuto???
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(15-08-2014, 20:28)Pier1782 Ha scritto: (15-08-2014, 19:34)kermit Ha scritto: (15-08-2014, 12:43)Edolo Ha scritto: Barca a vela in legno carrellabile?
Fa bene ai legni fare dentro e fuori dall'acqua? Se restaurata con metodologia moderna non ci sono problemi, può stare in acqua ed anche fuori
per metodologia moderna intendi epossidica e tessuto??? Si questo è un metodo descritto anche da cecchi su suo libercolo ma credo esistono anche altre metodologie
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Epossidica e tessuto che io sappia Piccoletto bene sul compensato ma meno bene sulle tavole. In laguna e' il metodo che si usa come ultima spiaggia quando una barca da laguna inizia a perdere, sapendo che di fatto e' una bomba a orologeria: estende la vita della barca ma quando poi inizia a delaminarsi si butta tutto.
Probabilmente Cecchi ha trovato un modo per scongiurare la problematica.
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(15-08-2014, 22:52)lfabio Ha scritto: Epossidica e tessuto che io sappia Piccoletto bene sul compensato ma meno bene sulle tavole. In laguna e' il metodo che si usa come ultima spiaggia quando una barca da laguna inizia a perdere, sapendo che di fatto e' una bomba a orologeria: estende la vita della barca ma quando poi inizia a delaminarsi si butta tutto.
Probabilmente Cecchi ha trovato un modo per scongiurare la problematica.
Anche a Spezia i vecchi gozzi dei muscolai li ricoprono letteralmente di resina. Barcacce da lavoro però. ..
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15-08-2014, 23:48
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-08-2014, 23:53 da Pier1782.)
(15-08-2014, 23:04)Edolo Ha scritto: (15-08-2014, 22:52)lfabio Ha scritto: Epossidica e tessuto che io sappia Piccoletto bene sul compensato ma meno bene sulle tavole. In laguna e' il metodo che si usa come ultima spiaggia quando una barca da laguna inizia a perdere, sapendo che di fatto e' una bomba a orologeria: estende la vita della barca ma quando poi inizia a delaminarsi si butta tutto.
Probabilmente Cecchi ha trovato un modo per scongiurare la problematica.
Anche a Spezia i vecchi gozzi dei muscolai li ricoprono letteralmente di resina. Barcacce da lavoro però. ..
se, e dico se, fatto bene è un buon . fatto . patinati inglesi lo usano (e non solo loro) con ottimi risultati, non solo per barche da . laguna (e non solo) il problema vero sta nel fatto che chi ha cominciato ad usare questo metodo usava tessuti sbagliati per la resina epossidica, in poche parole il tessuto usato con la poliestere e la vinilestere contiene un collante che si scioglie con queste resine e fa diventare il tutto "strutturale", con l'avvento dell'epossidica in laguna (e non solo) hanno cominciato ad usare gli stessi tessuti con la resina sbagliata, in quanto l'epossidica non scioglie questo collante facendo diventare il tutto una specie di "inclusione di tessuto" tra due strati di resina, ecco il perchè del . non ha trovato nulla solo usa i tessuti e le resine . problema poi di una barca in legno restaurata e resa carrellabile, perchè se parliamo di barche di una certa età non sono nate come carrellabili, sta nel fatto di accertarsi di fare il lavoro nel modo corretto con le resine, certo, e allo stesso tempo accertarsi che lo scheletro, bagli, ordinate, serrette ecc svolgano ancora la loro . di tenere in piedi tutta quella bellezza di linee e forme che è la . si rischia un fallimento totale...
per sdrammatizzare nn so che faccina mettere quindi ne metto una a caso
aggiungo solo una cosa, restaurare barche è un mestiere, se non un'arte, pari al . solo ad onor di cronaca....
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Pier... quelle che dico io son fatte male... ma proprio male perché fondamentalmente non interessa niente a loro dell'aspetto estetico, ed anche se le facessero a specchio durerebbero ben poco salpando filari di muscoli.
Sicuramente se ben fatto è meglio che uno scafo in legno e solo legno, almeno come tenuta, struttura e lucentezza.
Così per curiosità. .. c'è da resinare con livelli di umidità dello scafo particolarmente contenuti o è indifferente?
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entro certi livelli di umidità si può lavorare lo stesso ma non è . si resina è meglio che lo scafo sia per così dire ". resta un certo livello di umidità ma si resina solo esternamente in linea di massima non succede nulla perchè il legno "respira" dal lato non resinato, il problema sorge quando si resina da entrambe le parti, dentro e fuori lo scafo per intenderci, allora si che l'umidità del legno deve necessariamente essere tenuta sotto controllo, altrimenti resta inclusa tra la resina, col tempo poi si mangia il legno e va a finire che tra resina estera ed interna resta solo legno ". di non aver fatto casino, se non sono stato chiaro prometto che ci riprovo con più calma 
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Direi chiarissimo!
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Per la verita' a me avevan parlato di flessione diversa - dovrei andare a riparlare con alcune persone - e quindi di movimenti che mal si accoppiavano. Anche perche' la faccenda, conoscendo i barcari veneziani, sospetto che non riguardasse solo l' epossidica (cara, soprattutto in passato). E' ben possibile che si fossero prese lucciole per lanterne, pero'.
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La "flessione diversa" penso sia riferita appunto al fatto che a parte la resinatura bisogna controllare la struttura, caene sinturini ecc per dirla in veneziano  comunque esistono tessuti ad ok per queste flessioni con le fibre che si sviluppano in verticale o orizzontale o incrociate a 45' e così via
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