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03-05-2018, 15:54
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-05-2018, 19:00 da admin.)
da qualche anno mi frulla in testa l'idea visto che il mio sprayhood sta sempre su dato che ho montato 2 pannelli solari rigidi.
Il problema é rappresentato dal fare un modello gestibile.
Meglio secondo voi realizzare delle centine trasversali all'asse longitudinale che copino lo sprayhood attuale e poi riassemblarle comoco a casa oppure fare centine longitudinali?
Qualcuno si é già cimentato?
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devo rifare il mio e sono tentatissimissimo di farlo rigido
per una capottina rigida su misura sono cifre non compatibili con il "valore" della mia barca, in cerca di soluzioni alternative (visto che un lavoro del genere in resina da solo non mi sento)
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03-05-2018, 16:28
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-05-2018, 19:01 da admin.)
io ho fatto lo spoiler laminando su uno stampo realizzato in opera e poi portato a casa e francamente credo che uno sprayhood sia come quantità di materiale che difficoltà di realizzazione sia più affrontabile. Il problema principale é realizzare lo stampo femmina o maschio che sia su cui laminare.
Penso sia meglio scomporlo in 3 parti (2 laterali simmetriche e il top) di modo che il top (intrinsecamente più facile da correggere) possa compensare le classiche differenze sempre presenti al montaggio in opera.
Tutte elucubrazioni ovviamente. Io partirei da un buon falegname. Il modello é tutto e chi comincia bene finisce bene.
Scud
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Provo a dire la mia ma solo per buttare giù un'idea che non sò quanto e se possa essere percorribile.
Se dovessi farlo io, lavorando con la barca a terra e due ponteggi montati intorno, sicuramente proverei a fare uno stampo in opera utilizzando come modello lo sprayhood esistente e lavorando esclusivamente nella sua parte superiore procederei in questo modo:
stenderei una mano di resina tanto per inrigidire la stoffa; poi riempirei le avvallature con schiume poliuretaniche od altro materiale facilmente lavorabile che mi consente di correggere eventuali errori e dargli anche una forma gradevole (realizzerei nella schiuma anche gli eventuali incassi per i pannelli solari e per fissare i successivi laterali); a seguire profilerei con delle bacchette di plastica il tutto per avere un profilo regolare e su tutto darei un prodotto che possa consentire il distacco (tipo guaina liquida per edilizia, foglio di naylon, lattice, ecc.); per finire procederei sopra al tutto con una resinatura di 5/6 mm che, quando secca, sarà lo stampo già finito o da rifinire con qualche ritocco per poi realizzare il vero e proprio sprayhodd in vetroresina da fissare sopra gli stessi archetti.
BV
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La prima cosa che ho pensato quella di fare il lavoro in opera sulla vecchia capottina come tu sembri prospettare ma l'ho scartato per questioni di pulizia e praticità.
Poi la vecchia capottina di tela avrebbe tutti i limiti appunto della tela. La nuova potrei farla più spaziosa e piena. Quindi opterei per partire da zero creando delle centine e ricostruendo a casa il modello che se creato in logo sarebbe difficile da movimentare viste le dimensioni. Parimenti la capottina laminata sull'eventuale modello dovrà essere scomponibile in primis per movimentarla §(ed evitare deformazioni) ed in secondo luogo per compensare difformità che si vengono a creare in fase di montaggio
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DI fatto quello che importa é la base che deve copiare esattamente la barca (in 3D e con tutte le difformità che ha la coperta reale). Sopra posso fare quello che voglio entro certi limiti di altezza.
Quindi se riesco a ricreare e ricostruire fedelmente a casa la parte bassa poi tutti i santi aiutano
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chissà perché mi viene in mente jetsep
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04-05-2018, 09:42
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-05-2018, 19:01 da admin.)
racconta di jetsep che non ricordo
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ha ogni sorta di sistema per rilevare realtà esistenti o crearne di nuove, virtuali o reali, sembra si nutra di pane e dxf 
vedrai che arriva
comunque anch'io preferisco una struttura/disegno ex-novo, che migliori alcune caratteristiche così così della capottina tessile che ho.
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una riparata alla meno peggio al esistente, due mani di epossidica una sopra e una sotto e.. la base su cui laminare due stradi di mat per lato c'e' gia. dico mat per farla facile.. se a uno piace giocare con il biassiale e ci sa fare, viene pure meglio io che non sono un gran che a laminare col mat queste cose mi vengono meglio.
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Penso che si debba sempre lavorare con materiali con cui ci si trova a proprio agio, ma io procederei prima con delle lastre in poliuretano, un po' flessibili.
Con le lastre valuterei spazi, ingombri soprattutto interferenze e passaggi (cime, aria).
Con le lastre montate procederei ai rilievi delle misure notevoli per arrivare a fare un modello con superfici curve da eseguire magari con tubi da elettricista e cartoni.
Infine riprodurrei il modello con materiali rigidi che permettano la laminazione.
PS In realtà, vista la mia abitudine al legno probabilmente preferirei applicarmi a costruire una struttura progettata con sistema radius chine.
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04-05-2018, 11:21
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-05-2018, 19:03 da admin.)
intanto mi fa piacere di non essere l'unico squinternato ad avere certe idee.
Ovviamente solo idee, ................ e ho individuato due . dipende molto dal risultato che si vuole ottenere, se l'estetica non è un problema, e per me non lo è.
1) Via ZK, resinatura in opera del telo, poi all'esterno minimo strato di vetro e resina per irrigidire con tessuto/mat il più fino possibile, per evitare minimizzare iul lavoro per quel minimo di estetica e di lusciatura che implicherà di stuccatura .
Centinatura esterna per mantenere la forma del tutto, quando verrà rimosso l'attrezzo, questo per completare la stratificazione dalla parte interna, che è più facile, meno bisognosa di rifinitura. Il telaio metallico lo ingloberei .
2) Cuci incolla, tecnica utilizzata per piccoli scafi in compensato, si fanno delle sagome in cartone a copiare lo spray, si taglia sulle sagome del compensato di spessore minimo, per poterlo piegare, si montano i pezzi sullo spray con tecnica del cuci ([hide] ./[/hide]) belin e rsinatura esterna, stratificazione e rinforzi internamente.
ditemi che sono due . pazzesche e non vi smentirò
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-05-2018, 19:03 da admin.)
io ho fatto cosi sull' "elise" funziona proprio bene e.. dimezza anche il rumore che.. male non fa.
magari prima una fasciata di domopak sui tubolari e un telo sulla coperta lo metterei.. e tocca ragionare pure un modo furbo per bloccare poi il lavoro finito sul tealio .. mica lo puoi fissare con due fascette cinesi.
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-05-2018, 19:03 da admin.)
se quando lamini ci prendi dentro i tubi, chi li muove più?
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un dettaglio delicato potrebbe essere il bordo che finisce a contatto della coperta
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se fai le cose furbe.. i tubi ti rimangono liberi nel caso una volta ti venisse voglia di riusarli per un tessile. in generale se lo fai che sia anche trasportabile in ., secondo me non gli fa.
comunque so contento che hai capito al volo.. vuol dire che gia c'avevi pensato e, o non sono fuori di testa o .. lo siamo almeno in due.. un mezzo gaudio!
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-05-2018, 19:04 da admin.)
@ZK

per la vecchia, mi sono fatto un modellino in cartone 1/10, rilevando lo spray, disegnandole e tagliando i pannelli sul cartoncino, e poi unendoli con scotch, di fatto imitando il cucincolla............è venuto una meraviglia
poi è rimasto solo sulla carta, anzi cartoncino
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Ciao Ragazzi belli!
Scanner-et-labora....
a mano è un' impresa.
« È un tentativo che faccio per sollevarmi un pochino dalla volgarità dei soggetti che non sono informati ad una forte idea. Tento la pittura sociale »
(Giuseppe Pellizza da Volpedo)
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