(15-03-2019 22:32)ZK Ha scritto: mi immagino una pallina di vetroresina appesa ad una molla con un dentro un cavetto inestensibile (di carbonio?)
Cut----
mo vado a letto che domattina c'ho una svegliataccia... a lunedi.
Se Fretta =ON salta a:
Ma in barca ?
Ok prof. faccio il compitino a casa.
Nota : Intendo che il cavetto e la molla sono in paralleo, cambia poco se invece sono in serie.
Modalità Newtoniana ON
-La pallina, appena lasciata libera cade caricando la molla e se il peso della pallina è sufficiente a mettere in tensione il cavetto la pallina subirà uno strattone, in ogni caso si innesca un moto oscillatorio con velocità verticale sinusoidale ed accelerazione cosinusoidale, e visto che siamo in modalità newtoniana il moto è perpetuo.
-Raddoppiando la lunghezza del filo e dalla molla, oil pero della pallina si raddoppia l'energia in gioco potrà raddoppiare anche l'ampiezza della oscillazione se il cavetto non blocca prima, mentre rimane costante il periodo che dipende dalla massa e dal coeficiente elastico "k" della molla T= 2xpigreco x (m/k)^0.5.
-La quantità di energia potenziale iniziale resta inalterata, trasformandosi, sempre secondo la funzione Sinusoidale, in energia elastica nella molla e di nuovo in energia potenziale ad ogni semiperiodo di oscillazione.
Modalità Newtoniana OFF
quali sono le differenze:
- Non esiste il bianco ed il nero, e l'acqua l'aria e la terra si tramutano in fango ribollente.
- Il cavetto non è più inestensibile
- l'aria provoca attrito ed anche un pochino viscosa
- e, GOMPLOTTO il cavetto si spezza, il chiodo si schioda, il gatto gioca con la pallina.
- Ma soprattutto il moto non è più perpetuo ma smorzato, e fino al raggiungimento dello stato di quiete sarà sempre sinusoidale con periodo di oscillazione costante.
-La quantità di energia potenziale iniziale si disperde in calore nell'aria.
Ma in barca ?
- Intanto la catenaria (catena con peso non nullo) si comporta come una molla a coeficiente elastico non costante, ma progressivo tale da limitare lo strattone sul finale della trazione, ea anche limita la forza nella fase finale del recupero .
- Ho notato che, sottovento, brandeggia ed è appurato che non raggiunga lo stato di quiete, anzi il brandeggio si può innescare da solo se si alza il vento che apporta energia in forma di energia cinetica dello scafo quando si mette a navigare di bolina tanto che la barca si sposta in avanti lascando la catena d'ormeggio.
Ho imparato su questo forum che la barca ancorata naviga di bolina quando lo scafo si mette al vento con un idoneo angolo. Purtroppo non trovo più la discussione, ne ringraziare l'autore.
Conclusione:
Ipotizzo che il Prof ZK vuole dire che eliminando l'elasticità della catenaria, (estremizzo -Dyneema al posto della catena-) verrebbe a mancare uno degli elementi essenziali al brandeggio. Credo di si e per favore trascuriamo per un momento il moto ondoso.
A conferma non posso portare la mia esperienza diretta (che non ho), ma su Youtube vedo barche sotto tempesta tropicale, ormeggiate al riparo di barriere coralline, quindi onde zero, con cavi di ormeggio ben tesi e non brandeggiano.
Magari qualcuno potrebbe confermare se il brandeggio si smorza quando la spinta del vento tiene tesa la catena oltre la trazione elastica.
Converrete (spero) che in presenza di moto ondoso non si possa fare un ormeggio rigido, ed ogni metodo per ridurre il brandeggio a buono a patto che non incasini la vita specialmente se in emergenza.
Prof ZK, Lunedì sarò assente, ho la giustificazione.