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La mia trinchetta
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ZK Offline
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RE: La mia trinchetta
direi : fiocco 4 senza stecche modificato al risparmio di qualche cm in penna, V toppata e sicuramente fuori range di lavoro dei carrelli. te la meriti una vela cosi? l' unica cosa buona e' che non e' minimalista, alla fine con 25 nodi se la sistemi un po forse riuscirai ad usarla, avrai una catenaria importante e sopratutto...ti mettera in bando lo strallo principale e quel tutto che balletta li davanti ne ridurra l' efficienza in modo importante. la tua non e' una barca da trinca, come non e' una barca da rullafiocco, come non e' una barca da catena e ancora a prua...ma che te lo dico a fare?Smiley26Smiley26Smiley26

amare le donne, dolce il caffe.
05-03-2020 23:21
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ismael Offline
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Messaggio: #22
RE: La mia trinchetta
Ok allora è solo una questione di definizioni: per me quello nell immagine è un fiocco (ma se Fornasari dice che è una trinchetta sicuramente è una trinchetta... comunque quella barca ha la chiglia lunga). Per me una trinchetta è una vela super magra e resistente per quando mi ritrovo mio malgrado a dover far bolina dura ( ho sbagliato il meteo o in una lunga che era meglio che non ci andavo ) .Deve essere magra e con grasso in basso per diminuire lo sbandamento e bugna alta per le onde.Con 30 nodi la trinchetta della foto non la metterei su perché mi sembra troppo grassa sopratutto in alto...Se invece è una vela per vento più tranquillo e si chiama trinchetta perché è murata li aggiornerò le mie definizioni veliche( ammetto abbastanza carenti)
05-03-2020 23:25
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osef Offline
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Messaggio: #23
RE: La mia trinchetta
@ZK Cos'è la V toppata? I carrelli non li uso, sto pensando a come migliorare l'angolo di scotta appunto. Grazie al suggerimento di Zankipal proverò un paranco anche sulla mura, alzando la vela (trinca, fiocco che sia) dovrebbe già essere sufficiente. Come ho già scritto in altre discussioni portando la mia barca spesso da solo ho bisogno di poter ridurre la velatura già con 14 di reale ma non voglio arrivare ad andare di solo fiocco o sola randa, se non all'ultimo. Conosci il modello di barca quindi sai come funziona il paterazzo. Praticamente è una manovra corrente. Con le dovute procedure, in issata, la catenaria dovrebbe poi rimanere sotto controllo. Così come il ballonzolamento del fiocco avvolto. Anche per questo mi interessa il paranco di mura. Ognuno ha la barca che si merita.Smiley34
05-03-2020 23:48
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bludiprua Offline
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RE: La mia trinchetta
Lasciando perdere il nome che lascio ad altri, ti dico la mia per quello che vale. A me non sembra male, concordo sul fatto che ha poco grasso in basso e troppo in alto ma potrebbe essere questione di scotta e punto di scotta. Piuttosto a me sembra fin troppo chiuso l'angolo, serve così cazzata al centro?
Non ti rifiuta sulla randa? Quanto vento c'era durante la prova? Secondo me, viste le tue premesse e le tue necessità, non è affatto male.
06-03-2020 00:08
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ZK Offline
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Messaggio: #25
RE: La mia trinchetta
la V e' la distanza tra lo strallo e il punto di mura della vela. pare una vela nata per un rullafiocco. quando due stralli incidono sullo stesso golfare o su golfari molto vicini...uno lavora l' altro va in bando, non c'e' paterazzo che possa rimediare a questa cosa. se non adatti l' altezza della bugna ai carrelli del fiocco.. o viceversa la vedo dura riuscire a regolarla. alla fine c'avrai un altro sacco di roba relativamente inutile a dormire in una cuccia. nasceva col fiocco 3 con una mano il barchino.. e quello si era un modo "furbo"

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06-03-2020 09:12
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penven Offline
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RE: La mia trinchetta
Ragazzi vado controcorrente, ho letto migliaia di post sull'uso della trinca, dalle installazioni migliori agli accrocchi più strani. La domanda che mi è sempre sorta spontanea è: ma serve veramente complicarsi così la vita quando basta andare a prua e cambiare un fiocco? E' vero che l'età avanza e si ha sempre meno voglia di fare fatica ma è anche vero che la trinchetta se lascio armata mi costringere ad avvolgere ad ogni virata e se non è armata devo comunque andare a prua. Le previsioni sono sempre più affidabili quindi se ho in previsione di prendere vento il genoa lo posso anche sostiuire in anticipo rispettando la convigurazione del piano velico originale. Oggi quasi nessuna barca è armata in testa, i fiocchi sono più piccoli e questo agevola ancora di più l'operazione. L'obiezzione sarà sì, ma quando si naviga in equipaggio ridotto ? Uno al timone uno a prua si è sempre fatto così. Vi scrive uno che non ha neanche l'avvolgifiocco.
06-03-2020 09:28
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osef Offline
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Messaggio: #27
RE: La mia trinchetta
@bludiprua Oh questo si che è un incoraggiamento, grazie.100 L'angolo è effettivamente troppo chiuso ma stavo facendo delle prove con la scotta sopravvento come Barber. Considerato appunto il non ottimale tiro di scotta. Il vento era ormai calato. Al massimo sarà arrivato a 12 nodi reali dove riuscivo a fare 5,4 nodi di bolina stretta (angolo morto di 90 gradi rotta vera) con una mano alla randa e la trinchetta armata cosi male. Adesso ZK dirà che avrei dovuto aprire il fiocco e togliere la mano che andavo di più. Cosa che ho fatto più tardi.
06-03-2020 10:18
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osef Offline
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Messaggio: #28
RE: La mia trinchetta
@ZK La prossima volta fotografo la vela dall'altra parte, dove si vede il cavo antitorsione infilato nella ralinga, con un lashing in dyneema all'anella di mura. Così com'è nata. Nella prova di ieri coordinando il paterazzo e il paranco 2/1 di drizza non ho avuto problemi. Non c'era però tanto vento in effetti. L'altezza bugna è il problema principale. Più tardi provo a fare uno schizzo di un circuito autovirante che possa andar bene. Di inutile finora non ho riscontrato nulla, soprattutto perché ciò che è utile è soggettivo. Leggi la risposta che darò a Penven dove provo a chiarire il mio punto di vista. Il modo "furbo" era con otto persone di equipaggio ma la classe X-35 è bella che morta. Smiley57 Comunque nelle altre regate la barca si piazza sempre bene ma a me non interessano. Certo mi piacerebbe misurarmi con una rimasta "nuda" per vedere questa grande differenza che dici. Anche sull'altra però voglio uno solo.
06-03-2020 10:33
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lord Offline
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Messaggio: #29
RE: La mia trinchetta
Ritengo il problema principale nell'immaginare soluzioni per ridurre e rendere efficiente il proprio piano velico, sia testarlo con le forze in gioco che che ci saranno in quella situazione. Chi critica la foto della vela non credo sia disfattista o antipatico, sta sottolineando che forma e struttura non saranno adatte sopra i 30 nodi, mare formato se l'obbiettivo sara' di risalire il vento. Non e' obbligatorio ficcarcisi in quella meteo con un barchino leggero. Comprendo l'esigenza di rendersi il più possibile autonomi in solitario. Ritengo sia corretto fare di tutto per evitare il piu' possibile di uscire dal pozzetto.
Leggo sempre con interesse chi posta i consigli degli alberai per istallare stralli ecc. Potrà essere un lavoro in piu' metterci delle volanti dedicate, ma personalmente qualora non ci fossero non mi sentirei tranquillo. Ho regatato un po' Sull x-35. In poppa sotto spi abbiamo visto velocita prossime ai 13 nodi, ma la bolina con onda formata non e' il suo forte. Comprendo chi inorridisce nel pensare il peso della linea di ancoraggio a prua. E' una gran barca di certo.

Quando ti entra nelle vene, non puoi più farne a meno Sir Peter Blake
N.B.J.S. Erik Aanderaa Chi è in mare naviga, chi è a terra giudica
06-03-2020 10:49
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osef Offline
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Messaggio: #30
RE: La mia trinchetta
@penven Ho passato anni ad ammainare fiocchi finché una volta ho avuto paura. C'era terra sottovento, il vento aumentava e il fiocco era sul tuff luff. Il pilota automatico ha fatto il suo dovere, al gran lasco ma io la davanti, con onda, ho tribolato non poco. Da allora ho messo il Jiber: un avvolgitore dell fiocco coi garrocci. Subito ho capito che comodità vuol anche dire sicurezza.
La mia barca è sovrainvelata così ho cominciato a pensare come ridurre vela, sempre in sicurezza, in equipaggio ridotto: me e mia moglie (che si spaventa facile). La situazione sperimentata l'altro giorno, in Mare, mi ha soddisfatto ed è perfetta per me. In banchina c'era quel vento che ti fa pensare se vale la pena uscire o meno, per non mettersi nei casini. Ho armato la trinca e non ho più avuto dubbi. E' già qualcosa. Una mano alla randa e la barca camminava sciolta, bolina. Quello che più mi è piaciuto è stato il finale. Il vento era calato ma rimaneva onda. Dal pozzetto ho tolto la mano alla randa poi ho avvolto la trinchetta e sempre dal pozzetto ho aperto il fiocco. Stabilizzata l'andatura di bolina larga ho aperto lo stopper della drizza 2/1 del salamone che era la trinca. Questo, sorprendentente, è sceso in coperta scivolando nella concavità del fiocco. Solo a questo punto sono andato a prua in ginocchio e, da seduto, ho ripiegato e imbrogliato il salsicciotto. Bisogna stare attenti alla lunghezza, tanta (2/1), della drizza che potrebbe fare cocche. Sicuramente molto più pratico, comodo e sicuro che dover ammainare una trinca coi garrocci su strallo che si deve, pure quello, poi togliere e sistemare. Il sistema della trinca avvolta penso che si possa ammainare anche solo quel tanto che basta da imbrogliare il salame alla base dell'albero, così da permettere al fiocco (105%) di passare in virata. Se si vuole. La prossima volta dove proverò anche il circuito autovirante vedo se anche l'issata in navigazione e non in banchina mi soddisfa.

@lord Stavo scrivendo e ho letto solo ora. Le foto le ho messe apposta per le critiche. Da li in poi si potrà solo migliorare. Questa vela mi servirà principalmente per mantenere equilibrato il piano velico con venti già sopra i 14 di reale. Il fiocco parzialmente avvolto non mi piace. A parte che col Jiber non si può. Con trenta nodi ma anche prima (se proprio sono lì) passerei alla tormentina. Ce l'ho già, con la stessa configurazione: avvolgibile su cavo, da murare sullo stesso golfare dedicato. Ah, dimenticavo. questa ha la bugna alta.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-03-2020 11:26 da osef.)
06-03-2020 11:14
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einstein Offline
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RE: La mia trinchetta
(05-03-2020 21:07)kavokcinque Ha scritto:  Con la parancata mi sembra fu detto che riduci di circa 2/3 il carico sull albero e di circa la metà su bozzello piede e stopper.

91

"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
06-03-2020 11:43
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Serenissima Offline
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RE: La mia trinchetta
Credo che quelle di Osef siano tutte prove lodevoli anche se la soluzione finale non mi sembra ottimale, ci sarà sempre catenaria e il punto di mura resta da risolvere. Ma ci aggiornerà sulle soluzioni trovate che, alla fine, saranno per lui soddisfacenti e per noi interessanti. Sulla mia vecchissima armata in testa con volanti, dai genoa si passava ai fiocchi per arrivare al fiocco da vento 30 mq e poi alla tormentina 11 mq ma si doveva e si deve andare a prua, ma i tempi sono cambiati.
06-03-2020 13:15
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bullo Offline
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RE: La mia trinchetta
Di che barca si tratta? Infilare un cavo anti torsione nella ralinga la vedo dura, forse nel gratile? Lashing in dinema che c---azzo vuol dire? Ma non si può parlare in Italiano che sono ignorante? Il carico sull'albero rimane sempre lo stesso anche se metti un paranco a 10 vie, diminuisce sulla puleggia della drizza questo si, col paranco normale leva di terzo genere lo dimezzi sulla drizza ma non sull'albero.
06-03-2020 13:17
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jacques-2 Offline
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RE: La mia trinchetta
@penven Ne parlavo un mese fa con un "tecnico"...ma se tornassi "alla vecchia", levo l'avvolgifiocco (che peraltro è recessato, la scotta fa un giro strano, ed è dura tanto da dover andare a prua ad avvolgere...), e isso il fiocco che mi serve al momento...? Mi ha infamato, il discorso di andare a prua a lavorare quando c'è vento, etc. Siccome non ho alcuna intenzione di sbudellare la barca per fare il punto di attacco, stralletto, mettere volanti...mi terrò l'avvolgifiocco.
06-03-2020 13:46
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osef Offline
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RE: La mia trinchetta
Insisto Bullo: ralinga. Barca X-35
Lasching era per ZK. E' uno stroppo in dyneema che con un nodo strano collega la redancia (nel mio caso un anello Antal) del cavo antitorsione all'anello d'acciaio della mura. Dovrebbe servire, come un alabasso (cunningham), a ripartire la trazione della drizza tra il cavo (strallo) e la vela. Visto che si issano assieme. Penso che dopo la prima issata, una volta trovato l'equilibrio, non lo si tocchi più. Del carico sull'albero ne abbiamo parlato anche troppo. A me interessa quello che confermi anche tu: la diminuzione del carico sulla puleggia.
06-03-2020 13:46
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penven Offline
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RE: La mia trinchetta
Prendendo spunto dai post precedenti apro qui un problema di più ampio respiro: merita crocierizzare una barca da regata o viceversa modificare pesantemente una barca che nasce per la crociera ? Io ho idee ed esperienze in merito ma sono curioso di sentire le vostre opinioni.
ps: con modificare non intendo piccole modifiche quali 2 vele più performanti o agginta di un tendipaterazzo ma stravolgimenti quali sostituzione di albero e modifica appendici.
Chiedo scusa al moderatore se ritenesse di voler postare questa mia in altra sessione, cosa che sarà evidentemente libero di fare secondo il suo giudizio.
06-03-2020 13:52
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osef Offline
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RE: La mia trinchetta
Nel mio caso la barca nasceva come crociera-regata. Però ne avevano fatto una classe ONE DESIGN. Ti dico solo che ha di suo la cucina col forno, il frigo molto grande. Però non aveva il salpancora che io ho istallato. Questo è sempre stato strano perché la sorella maggiore X-41 anch'essa classe one design ce l'ha.
Per il resto dipende da che crociera si vuol fare. Ad esempio il serbatoio acqua è piccolo ma come diceva Sciarrelli un 12 mt è per due persone.
Noi finora siamo stati bene in Tirreno e Ligure.
Cammina molto bene anche con venti leggeri. Non porto più la tanica di gasolio di riserva.
Ormai le rade sono piene di caciaroni, tanto vale andare in porto. Due notti in rada ed una in porto, opinioni.
06-03-2020 14:11
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bullo Offline
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RE: La mia trinchetta
Osef mi spieghi cos'è la ralinga secondo te?
Sul gratile già dal 1990 si metteva un paranchetto per cazzare l'inferitura e si regola con l'intensità del vento, più vento più cazzato.
Ho tempo, la ralinga per me è quel cavo che un volta si cuciva sul gratile esternamente, ora lo si fa internamente al gratile e sui fiocchi va ad infilarsi nella canaletta dello strallo cavo, anche sull'inferitura della randa senza cursori si infilava nella canaletta dell'albero, ora se la ralinga è un cavetto come fai ad infilarlo dentro? Le rande con cursori, carrelli e steccate non hanno più la ralinga ma il gratile rinforzato e hanno anche un meolo sull'inferitura.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-03-2020 14:26 da bullo.)
06-03-2020 14:24
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ZK Offline
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RE: La mia trinchetta
@osef Saresti l uomo ideale di anna, meglio due notti in porto e la terza pure!
fa certe facce quando non vede le porte che non ti dico. col rulla piu che di velocita perde tento angolo, con 12 nodi in monotipo si sta piu vicini ai 7 nodi che ai 6.. e ci si sta anche in 2 su quei numeri. tu non devi assolutamente usare il mio metro, se ti piace cosi fai bene, io ormai sono sperso dietro ai cat.. all' armatore di cavallo pazzo ho fatto un fiocchetto con la mano... anche lui l' ha camperizzata parecchio pero, non le disdegna le regatelle e in fondo se non la usi d' inverno.. coi costi che ha sarebbe forse meglio noleggiarsela.. quest'0 anno so curioso di vedere i costi del noleggio, qualcosa mi dice che se @bullo invece di comprarsi il balanzone si fosse affittato un bel 32 con quei quattrini ci sarebbe andato avanti per 10 anni.

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06-03-2020 14:36
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einstein Offline
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RE: La mia trinchetta
(06-03-2020 13:17)bullo Ha scritto:  Il carico sull'albero rimane sempre lo stesso anche se metti un paranco a 10 vie, diminuisce sulla puleggia della drizza questo si, col paranco normale leva di terzo genere lo dimezzi sulla drizza ma non sull'albero.

Roby, come già stradetto, il carico sull'albero è determinato dal ritorno della drizza. In diretta, se hai un carico di 100, avrai anche un ritorno di 100, quindi in testa albero avrai 200; in caso di parancata 2 a 1, avrai 50 + 50, + 50 di ritorno, quindi 150 al posto di 200, con un risparmio carico del 25% sull'albero.

@ kavok: Oltre al risparmio sul carico in TA di 1/4, come detto sopra, sul bozzello a piede d'albero devi aggiungere il carico dovuto alla deviazione di 90° pari alla radice quadrata di 2 (1,414), che nel caso sopra descritto: 50 x 1,414 = 70,7.

"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
06-03-2020 15:11
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