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Confronto serio sulla Sicurezza
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Leeway Offline
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Confronto serio sulla Sicurezza
Citazione:Nastro Azzurro ha scritto:
Le jackstay e i penzoli devono essere organizzati affinché la loro lunghezza escluda la possibilità di finire fuori bordo.
Ci si lega per non finire in acqua mica per fare la traina che diamine.
Io sono caduto in acqua durante un trasbordo (acqua a circa 2*) la cerata aveva imprigionato talmente tanta aria che la pasticca di sale non ha fatto in tempo a bagnarsi e sono rimasto a galla senza salvagente sino a che non mi hanno ripescato.
Durante il corso Isaf ossr invece ho constato quanto sia positivo il giubbotto automatico.
Sono totalmente d'accordo con anonimone sul avere sempre a portata di mano comunque un separatore.
Ciao Bepin, solo ora mi accorgo di questa discussione, grazie per averla iniziata.
l'esperienza di Nastro Azzurro è preziosa e quello che sostiene lo quoto al 100%, ma per lavorare in barca veloci una cintura corta è impensabile, meglio sarebbe spostare l'attacco delle life-line in centro barca, ma per il momento non ho ancora trovato una soluzione.
25-09-2010 15:14
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senzadimora Offline
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Messaggio: #22
Confronto serio sulla Sicurezza
ho provato come dice leeway, l'unico problema che ho (avendo la cappottina) che nel passaggio fra il pozzetto e la tuga (forse il piu' pericoloso e con appigli meno robusti) prima di incocciare la lifeline sono attaccato alla cintura lunga, mentre con le lifeline che arrivano fino a poppa appena esco dal pozzetto sono legato corto

quello che non c'è non si rompe!!!.
www.senzadimora.it


25-09-2010 17:57
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BEPIN Offline
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Messaggio: #23
Confronto serio sulla Sicurezza
Grazie Amici per i vs. interventi, ciao Leeway...
Non c'è un post che non mi faccia riflettere e pensare a fare qualche prova e cambiamento della mia attrezzatura di sicurezza...
Credo che a questo serva anche un forum, scambiarsi opinioni, esperienze personali, per accrescere il proprio bagaglio personale.
Ad esempio credevo che vestiti con la cerata si facesse molta fatica a muoversi in acqua, invece al corso Isaf, prima mi sono reso conto che la cerata per parecchi minuti dà un grande galleggiamento, perchè è piena d'aria e ce ne mette un pò a 'sgonfiarsi', poi che nuotando a rana si riesce a muoversi abbastanza agevolmente, stile libero neanche a parlarne...
Ho fatto delle prove, dall'acqua riesco a mettere le mani sulla falchetta da qualche metro a poppavia del musone dell'ancora fino a poppa, anche se fatico ad issarmi...ma credo che in condizioni di pericolo l'adrenalina ci decuplichi le forze. Però la mia barca ha un bordo libero basso...
Credo comunque che il discorso sia fare in modo di NON CADERE IN ACQUA...
L'idea di una safety-line a centro barca credo sia ottima, ma anch'io ho la cappottina che mi intralcerebbe l'uscita dal pozzetto.
Attualmente ne ho due a fettuccia che vanno da prua a poppa sul passavanti, esterne alle sartie.
BV
26-09-2010 05:45
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BEPIN Offline
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Messaggio: #24
Confronto serio sulla Sicurezza
Speravo in verità in qualche altro intervento...
Forse agli ADV non interessa la Sicurezza?4242
O forse, come poi è mia convinzione, fatto 100 il numero di chi si dichiara velista, sono solo 10 che effettivamente navigano sul serio e quindi provvedono a preparare la barca seriamente, per affrontare in sicurezza e quindi divertendosi condizioni un pò impegnative?
BV!!!
06-10-2010 23:26
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nour Offline
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Messaggio: #25
Confronto serio sulla Sicurezza
Citazione:BEPIN ha scritto:
Speravo in verità in qualche altro intervento...
Forse agli ADV non interessa la Sicurezza?4242
O forse, come poi è mia convinzione, fatto 100 il numero di chi si dichiara velista, sono solo 10 che effettivamente navigano sul serio e quindi provvedono a preparare la barca seriamente, per affrontare in sicurezza e quindi divertendosi condizioni un pò impegnative?
BV!!!

forse è diverso l'approccio che in generale abbiamo navigando in mari che 'mediamente' non sono così difficili come accade invece in paesi, ad esempio, del nord europa (forse). già soltanto la temperatura diversa dell'acqua è elemento che può modificare l'approccio all'uso di alcuni sistemi di sicurezza. vedi il salvagente.
è però anche questione che attiene alla formazione (educazione alla navigazione) che ciascuno di noi ha avuto ed ho l'impressione che i temi legati alla sicurezza in barca siano 'moderni'. Mi spiego con un esempio.
Quest'estate in una navigazione da Brindisi verso Caorle, in una giornata piuttosto brutta con NW intorno ai 25 kn mi metto il giubbotto e rimango il solo ad indossarlo (eravamo in tre). parlando con l'armatore (persona di un 'certa' età e di grandissima esperienza di navigazione con alle spalle molte regate lunghe per davvero, due traversate atlantiche e altre cose del genere) e con l'altra persona di equipaggio (un giro del mondo in barca alle spalle, con tanto di capo horn) ed anche lui di un 'certa' età, mi è stato detto 'a noi mai nessuno ha insegnato a metterci il giubbotto. io non l'ho mai usato.'
allora, ho pensato, è questione certo di sensibilità verso il tema della sicurezza ma soprattutto di educazione. ed è anche, forse, una questione di atteggiamento 'virile' quasi che l'indossare il giubbotto non sia (o, meglio, non fosse) contemplato.
leggo riviste nautiche inglesi e l'approccio è totalmente diverso anche nella stampa. in ogni fascicolo ci sono articoli che riguardano la sicurezza, gli incidenti in mare e storie di, purtroppo, eventi reali da cui trarre esperienza e conoscenza. l'informazione è veicolo per la conoscenza e contribuisce alla formazione di una sensibilità anche verso la sicurezza. questo manca da noi.
07-10-2010 00:46
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maumobile Offline
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Confronto serio sulla Sicurezza
Citazione:nour ha scritto:
Citazione:BEPIN ha scritto:
Speravo in verità in qualche altro intervento...
Forse agli ADV non interessa la Sicurezza?4242
O forse, come poi è mia convinzione, fatto 100 il numero di chi si dichiara velista, sono solo 10 che effettivamente navigano sul serio e quindi provvedono a preparare la barca seriamente, per affrontare in sicurezza e quindi divertendosi condizioni un pò impegnative?
BV!!!

forse è diverso l'approccio che in generale abbiamo navigando in mari che 'mediamente' non sono così difficili come accade invece in paesi, ad esempio, del nord europa (forse). già soltanto la temperatura diversa dell'acqua è elemento che può modificare l'approccio all'uso di alcuni sistemi di sicurezza. vedi il salvagente.
è però anche questione che attiene alla formazione (educazione alla navigazione) che ciascuno di noi ha avuto ed ho l'impressione che i temi legati alla sicurezza in barca siano 'moderni'. Mi spiego con un esempio.
Quest'estate in una navigazione da Brindisi verso Caorle, in una giornata piuttosto brutta con NW intorno ai 25 kn mi metto il giubbotto e rimango il solo ad indossarlo (eravamo in tre). parlando con l'armatore (persona di un 'certa' età e di grandissima esperienza di navigazione con alle spalle molte regate lunghe per davvero, due traversate atlantiche e altre cose del genere) e con l'altra persona di equipaggio (un giro del mondo in barca alle spalle, con tanto di capo horn) ed anche lui di un 'certa' età, mi è stato detto 'a noi mai nessuno ha insegnato a metterci il giubbotto. io non l'ho mai usato.'
allora, ho pensato, è questione certo di sensibilità verso il tema della sicurezza ma soprattutto di educazione. ed è anche, forse, una questione di atteggiamento 'virile' quasi che l'indossare il giubbotto non sia (o, meglio, non fosse) contemplato.
leggo riviste nautiche inglesi e l'approccio è totalmente diverso anche nella stampa. in ogni fascicolo ci sono articoli che riguardano la sicurezza, gli incidenti in mare e storie di, purtroppo, eventi reali da cui trarre esperienza e conoscenza. l'informazione è veicolo per la conoscenza e contribuisce alla formazione di una sensibilità anche verso la sicurezza. questo manca da noi.

Forse i due personaggi allergici al giubbotto si comportano in quel modo perchè non hanno mai avuto occasione di parlare con qualcuno finito in acqua.
Prima regola secondo me è non finire fuori bordo e, quindi, se sussitono le condizioni che garantiscono che ciò non si verifichi legarsi.
Se, nonostante ciò, si finisce in acqua si inizia a parlare di tempi di sopravvivenza in base alla temperatura, capacità di recupero da parte dell'equipaggio (se c'è), danni fisici, possibili perdite di conoscenza, condizioni meteomarine, oscurità ecc.
Allora l'unica cosa da fare è sicuramente evitare che ciò accada per non andare ad aumentare il numero di quelli che hanno vissuto l'esperienza ma non possono raccontarla.

Maurizio
07-10-2010 02:15
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caricabasso
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Messaggio: #27
Confronto serio sulla Sicurezza
Se dobbiamo preoccuoparci di come mettere insicurezza l'equipaggio in caso di ribaltamento del barca per perdita del bulbo,non c'è che una soluzione: scegliere una barca che non perde il bulbo.
07-10-2010 02:37
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BEPIN Offline
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Messaggio: #28
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Citazione:nour ha scritto:
Citazione:BEPIN ha scritto:
Speravo in verità in qualche altro intervento...
Forse agli ADV non interessa la Sicurezza?4242
O forse, come poi è mia convinzione, fatto 100 il numero di chi si dichiara velista, sono solo 10 che effettivamente navigano sul serio e quindi provvedono a preparare la barca seriamente, per affrontare in sicurezza e quindi divertendosi condizioni un pò impegnative?
BV!!!

forse è diverso l'approccio che in generale abbiamo navigando in mari che 'mediamente' non sono così difficili come accade invece in paesi, ad esempio, del nord europa (forse). già soltanto la temperatura diversa dell'acqua è elemento che può modificare l'approccio all'uso di alcuni sistemi di sicurezza. vedi il salvagente.
è però anche questione che attiene alla formazione (educazione alla navigazione) che ciascuno di noi ha avuto ed ho l'impressione che i temi legati alla sicurezza in barca siano 'moderni'. Mi spiego con un esempio.
Quest'estate in una navigazione da Brindisi verso Caorle, in una giornata piuttosto brutta con NW intorno ai 25 kn mi metto il giubbotto e rimango il solo ad indossarlo (eravamo in tre). parlando con l'armatore (persona di un 'certa' età e di grandissima esperienza di navigazione con alle spalle molte regate lunghe per davvero, due traversate atlantiche e altre cose del genere) e con l'altra persona di equipaggio (un giro del mondo in barca alle spalle, con tanto di capo horn) ed anche lui di un 'certa' età, mi è stato detto 'a noi mai nessuno ha insegnato a metterci il giubbotto. io non l'ho mai usato.'
allora, ho pensato, è questione certo di sensibilità verso il tema della sicurezza ma soprattutto di educazione. ed è anche, forse, una questione di atteggiamento 'virile' quasi che l'indossare il giubbotto non sia (o, meglio, non fosse) contemplato.
leggo riviste nautiche inglesi e l'approccio è totalmente diverso anche nella stampa. in ogni fascicolo ci sono articoli che riguardano la sicurezza, gli incidenti in mare e storie di, purtroppo, eventi reali da cui trarre esperienza e conoscenza. l'informazione è veicolo per la conoscenza e contribuisce alla formazione di una sensibilità anche verso la sicurezza. questo manca da noi.
Nour, ti quoto al 100%...
Questione di educazione e di cultura marinara...in Italia ce ne è poca, purtroppo...
Per questo speravo con questo post di animare una discussione costruttiva...
C'e da dire, cmq, che il Mediterraneo non è come i Mari del Nord, ma può riservare condizioni impegnative, soprattutto appunto se uno naviga veramente e non se ne sta rintanato in porto con 20 nodi, e non limita la navigazione ai giorni di ferie...
BV
07-10-2010 18:01
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sarastro Offline
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Messaggio: #29
Confronto serio sulla Sicurezza
se ti può consolare, 29 interventi questo compreso e quasi 500 letture non sono pochi, nella media del forum
potrai obbiettare che la discussione è ristretta ai pochi nick intervenuti e qui hai ragione, il contraltare è che non si sono letti certi nonsense (senza offesa) che a volte appaiono, tutti interventi intelligenti (grazie, pregoSmile - no io non avevo ancora scrittoSmile)

qualche riflessione

vera la differenza fra mediterraneo e mare del nord, vero anche che il mediterraneo almeno ogni tanto mica scherza, però la grande maggioranza delle giornate in mare della grande maggioranza dei velisti è tranquilla e questo innesta certe abitudini

effettivamente c'è poca cultura della ricerca di sicurezza - quella stessa che da poco tempo sta facendo apparire più frequentemente i caschi nei cantiere, che fa allacciare le cinture, che sta facendo scomparire i casi di mamme sul sedile anteriore con il bimobo in braccio ... lista potenzialmente lunghissima
nella vela - leggi cinture di sicurezza e giubbotti indossati almeno in condizioni men che tranquille - questo si vede ancora poco, vero è che gioca contro la regolamentazione davvero poco intelligente da burocrate-posteriore-di-pietra che obbliga di tenere a bordo attrezzature ingombranti e poco utili, per cui per avere qualcosa di davvero utilizzabile bisogna avere tutto doppio. O davvero pensate di usare quotidianamente in manovra i giubbotti obbligatori ?
Per fare un esempio, immaginate se le cinture di sicurezza obbligatorie fossero fragili ed ingombranti e si dovesse installarne di opzionali addizionali per poterle usare veramente. Quanti lo farebbero ?
cultura della sicurezza significa informazione, obbligatorietà ma anche seguire una logica che la renda davvero accettabile e quasi automatica

se c'è poca cultura o poca abitudine nella vela, nel motore non esite del tutto ed in italia (non dalle mie parti, peròSmiley14) la maggioranza delle barche sono a motore
mai visto un motoschifista col giubbotto
sarà magra consolazione, però qualcosa ci dice

se c'è poca cultura è anche perchè l' indice di sinistrosità inteso come danni personali o morte dove la cintura avrebbe fatto la differenza è indubbiamente molto basso, anche se non ho dati in merito, certo il caso in oggetto avrebbe potuto da solo fare sballare drammaticamente le statistiche

io che tengo ala sicurezza farò ora un ammissione personale, noi, intendo la mia equipaggia ed io - e ci sono capitate condizioni davvero toste - non ci leghiamo (quasi) mai DisapprovazioneDisapprovazioneDisapprovazione e in quanto a giubbotti ... idemDisapprovazioneDisapprovazioneDisapprovazione ... vergogna ...
perchè ? mah
sicuramente una certa pratica stimola l' affrontare il maltempo montante senza paure ed angosce, ci si sente tranquilli, per come la barca tiene il mare da sicurezza ed è in ordine, ne abbiamo viste tante ... DisapprovazioneDisapprovazioneDisapprovazione
mi viene in mente, per chi ha fatto alpinismo, quante volte avendo pratica, allenamento e piede sicuro e sapendo muoversi si procede in libera anche in tratti che visti dall' esterno potrebbero consigliare di legarsi e procedere facendo sicurezza, facendo inorridire i non-alpinisti ed i ligi-alle-regole ... 'guarda quelli ... ma sono pazzi...'
sbagliato ? certo, in teoria, eppure è così, in pratica ... dov' è il limite ? su quel nevaio uno si lega e l' altro no, con quale forza di vento e mare si indossa cintura ? e il giubbotto ? anche se non c'è quello gonfiabile ma solo quelle schifezze obbligatorie ?

che dovremmo essere più prudenti, ebbene, concordo
che passata salvore con bora a 30 nodi e raffiche a 40, pioggia battente e visibilità quasi nulla sarebbe da legarsi ed ingiubbottarsi non c' è dubbio
(anzi, ti dirò, in quelle condizioni noi già a salvore avremmo vigliaccamente virato di 180° e saremmo tornati ad umago:blushSmile

scusa la lunghezza, ma ti sei lamentato che c'era poca discussione, ora beccati questa, mi è venuta così... Big Grin

saluti velici
sarastro
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 07-10-2010 18:50 da sarastro.)
07-10-2010 18:49
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RMV2605D Offline
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Messaggio: #30
Confronto serio sulla Sicurezza
Quoto quello che dice Sarastro!

Anche io ho Life Line, Cinture di sicurezza, Giubbotti autogonfiabili con cinture etc..

Confesso però che non le uso mai, forse per pigrizia, forse perchè in 50 anni non ho mai trovato mare che mi spingesse ad utilizzarle (in genere regolo rotta e velatura con congruo anticipo).

Se del caso lego la moglie che comunque non si muove!

Big GrinBig GrinBig Grin
07-10-2010 19:16
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torcido Offline
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Messaggio: #31
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Beh, l'argomento è di ampiezza smisurata e lo spunto dato da una barca che perde la chiglia, forse non è riconsciuto così vicino, sicché magari non ci si fa coinvolgere dalla discussione.
Dal canto mio mi ritrovo in pieno nelle riflessioni di Sarastro, con questa peculiarità-aggravante, che quando esco in deriva indossare il giubbetto è automatico anche se non c'è vento e sono in compagnia, mentre effettivamente quando mi è capitato di prendere ventone su cabinato non ci ho minimamente pensato. Solo una volta, in mare con la famiglia (3 bambini), in condizioni per noi severe (che comunque cerco di evitare, come evito le notturne), mi è successo di pensarci, eppure non l'ho fatto. Credo che mi sentissi molto sicuro e questo, riflettendoci, è probabilmente la cosa più allarmante.
07-10-2010 20:34
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Peter Offline
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Messaggio: #32
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Citazione:nour ha scritto:
Citazione:BEPIN ha scritto:
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O forse, come poi è mia convinzione, fatto 100 il numero di chi si dichiara velista, sono solo 10 che effettivamente navigano sul serio e quindi provvedono a preparare la barca seriamente, per affrontare in sicurezza e quindi divertendosi condizioni un pò impegnative?
BV!!!

forse è diverso l'approccio che in generale abbiamo navigando in mari che 'mediamente' non sono così difficili come accade invece in paesi, ad esempio, del nord europa (forse). già soltanto la temperatura diversa dell'acqua è elemento che può modificare l'approccio all'uso di alcuni sistemi di sicurezza. vedi il salvagente.
è però anche questione che attiene alla formazione (educazione alla navigazione) che ciascuno di noi ha avuto ed ho l'impressione che i temi legati alla sicurezza in barca siano 'moderni'. Mi spiego con un esempio.
Quest'estate in una navigazione da Brindisi verso Caorle, in una giornata piuttosto brutta con NW intorno ai 25 kn mi metto il giubbotto e rimango il solo ad indossarlo (eravamo in tre). parlando con l'armatore (persona di un 'certa' età e di grandissima esperienza di navigazione con alle spalle molte regate lunghe per davvero, due traversate atlantiche e altre cose del genere) e con l'altra persona di equipaggio (un giro del mondo in barca alle spalle, con tanto di capo horn) ed anche lui di un 'certa' età, mi è stato detto 'a noi mai nessuno ha insegnato a metterci il giubbotto. io non l'ho mai usato.'
allora, ho pensato, è questione certo di sensibilità verso il tema della sicurezza ma soprattutto di educazione. ed è anche, forse, una questione di atteggiamento 'virile' quasi che l'indossare il giubbotto non sia (o, meglio, non fosse) contemplato.
leggo riviste nautiche inglesi e l'approccio è totalmente diverso anche nella stampa. in ogni fascicolo ci sono articoli che riguardano la sicurezza, gli incidenti in mare e storie di, purtroppo, eventi reali da cui trarre esperienza e conoscenza. l'informazione è veicolo per la conoscenza e contribuisce alla formazione di una sensibilità anche verso la sicurezza. questo manca da noi.
Quoto al 100% Nour e ringrazio Bepin per l'argomento,ribadendo il concetto che sulla sicurezza noi popoli mediterranei abbiamo qualche lacuna rispetto agli anglosassoni. Già il fatto che in Italia la gara si basa su chi riesce ad avere meno dotazioni obbligatorieBlush ripetto a quelle prescritte, mentre nei paesi anglosassoni si lascia la scelta alla responsabilità dello skipper la dice lunga.
Personalmente devo dire che molto ho imparato da mia moglie,imparando a considerare la mia sicurezza/incolumità anche come responsabilità verso l'equipaggio (moglie e due bambini)che da me dipende in mare.
07-10-2010 21:31
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mckewoy Offline
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Citazione:nour ha scritto:
l'altra persona di equipaggio (un giro del mondo in barca alle spalle, con tanto di capo horn) ed anche lui di un 'certa' età, mi è stato detto 'a noi mai nessuno ha insegnato a metterci il giubbotto. io non l'ho mai usato.'
allora, ho pensato, è questione certo di sensibilità verso il tema della sicurezza ma soprattutto di educazione. ed è anche, forse, una questione di atteggiamento 'virile' quasi che l'indossare il giubbotto non sia (o, meglio, non fosse) contemplato.

sto seguendo con molto interesse. su questo punto concordo ma penso che è necessario non generalizzare.




Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

Mc Kewoy è il prodiere e siamo a fine anni '70 alla Maddalena.
a me è stato insegnato e lo faccio.

ma non mi sento un animale strano. ne ho visti moltissimi, sia su derive che su cabinati

i Responsabili. chissà quanto pagarebbero per essere comprati
mi dispiace aver venduto la Gitana ma son contento



07-10-2010 21:39
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maumobile Offline
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Citazione:mckewoy ha scritto:
Citazione:nour ha scritto:
l'altra persona di equipaggio (un giro del mondo in barca alle spalle, con tanto di capo horn) ed anche lui di un 'certa' età, mi è stato detto 'a noi mai nessuno ha insegnato a metterci il giubbotto. io non l'ho mai usato.'
allora, ho pensato, è questione certo di sensibilità verso il tema della sicurezza ma soprattutto di educazione. ed è anche, forse, una questione di atteggiamento 'virile' quasi che l'indossare il giubbotto non sia (o, meglio, non fosse) contemplato.

sto seguendo con molto interesse. su questo punto concordo ma penso che è necessario non generalizzare.




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Mc Kewoy è il prodiere e siamo a fine anni '70 alla Maddalena.
a me è stato insegnato e lo faccio.

ma non mi sento un animale strano. ne ho visti moltissimi, sia su derive che su cabinati

Concordo.
In alcuni interventi mi sembra di riconoscere l'operaio in cantiere che non indossa il casco protettivo perché ha caldo.

Maurizio
07-10-2010 23:12
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nedo Offline
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Quando si affronta l'argomento sicurezza, si rischia quasi sempre di essere banali, tanto è scontato il fatto che tutti noi sappiamo perfettamente cosa è bene fare e il rischio eventuale che si corre, in caso contrario.
La tecnologia oggi come oggi, aiuta molto, la dotazione personale è studiata con una attenzione particolare alla ergonomicità e semplicità d'uso, il resto è solo mentalità non ancora affinata all'argomento e al passa là ...
Prendiamo il caso dei motociclisti della domenica, quelli in ciabatte infradito e canottiera che si spostano per andare al mare, i ragazzini col casco a pentola slacciato, che si dimenano tra il traffico come anguille, ecc....
Io devo la mia vita, oltre che al buon Dio, alla tenuta dell'abbigliamento specifico e della qualità del casco, sul quale non ho lesinato euro al momento dell'aquisto, a volte passo per esagerato con gli amici di uscite, ma spero che il mio esempio li possa indurre a cambiare atteggiamento....
Intanto allego una foto di mio figlio in barca, durante una gita con quasi bonaccia ....questione di abitudine !!

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08-10-2010 00:16
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mckewoy Offline
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ho fatto un giro in rete per cercare una buona idea per una jack line centrale.

ho trovato questa soluzione che mi sembra buona per chi ha lo sprayhood


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niente baby stay e due strallini laterali.

i Responsabili. chissà quanto pagarebbero per essere comprati
mi dispiace aver venduto la Gitana ma son contento



(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-10-2010 01:43 da mckewoy.)
08-10-2010 01:40
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BEPIN Offline
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Citazione:sarastro ha scritto:
se ti può consolare, 29 interventi questo compreso e quasi 500 letture non sono pochi, nella media del forum
potrai obbiettare che la discussione è ristretta ai pochi nick intervenuti e qui hai ragione, il contraltare è che non si sono letti certi nonsense (senza offesa) che a volte appaiono, tutti interventi intelligenti (grazie, pregoSmile - no io non avevo ancora scrittoSmile)

qualche riflessione

vera la differenza fra mediterraneo e mare del nord, vero anche che il mediterraneo almeno ogni tanto mica scherza, però la grande maggioranza delle giornate in mare della grande maggioranza dei velisti è tranquilla e questo innesta certe abitudini

effettivamente c'è poca cultura della ricerca di sicurezza - quella stessa che da poco tempo sta facendo apparire più frequentemente i caschi nei cantiere, che fa allacciare le cinture, che sta facendo scomparire i casi di mamme sul sedile anteriore con il bimobo in braccio ... lista potenzialmente lunghissima
nella vela - leggi cinture di sicurezza e giubbotti indossati almeno in condizioni men che tranquille - questo si vede ancora poco, vero è che gioca contro la regolamentazione davvero poco intelligente da burocrate-posteriore-di-pietra che obbliga di tenere a bordo attrezzature ingombranti e poco utili, per cui per avere qualcosa di davvero utilizzabile bisogna avere tutto doppio. O davvero pensate di usare quotidianamente in manovra i giubbotti obbligatori ?
Per fare un esempio, immaginate se le cinture di sicurezza obbligatorie fossero fragili ed ingombranti e si dovesse installarne di opzionali addizionali per poterle usare veramente. Quanti lo farebbero ?
cultura della sicurezza significa informazione, obbligatorietà ma anche seguire una logica che la renda davvero accettabile e quasi automatica

se c'è poca cultura o poca abitudine nella vela, nel motore non esite del tutto ed in italia (non dalle mie parti, peròSmiley14) la maggioranza delle barche sono a motore
mai visto un motoschifista col giubbotto
sarà magra consolazione, però qualcosa ci dice

se c'è poca cultura è anche perchè l' indice di sinistrosità inteso come danni personali o morte dove la cintura avrebbe fatto la differenza è indubbiamente molto basso, anche se non ho dati in merito, certo il caso in oggetto avrebbe potuto da solo fare sballare drammaticamente le statistiche

io che tengo ala sicurezza farò ora un ammissione personale, noi, intendo la mia equipaggia ed io - e ci sono capitate condizioni davvero toste - non ci leghiamo (quasi) mai DisapprovazioneDisapprovazioneDisapprovazione e in quanto a giubbotti ... idemDisapprovazioneDisapprovazioneDisapprovazione ... vergogna ...
perchè ? mah
sicuramente una certa pratica stimola l' affrontare il maltempo montante senza paure ed angosce, ci si sente tranquilli, per come la barca tiene il mare da sicurezza ed è in ordine, ne abbiamo viste tante ... DisapprovazioneDisapprovazioneDisapprovazione
mi viene in mente, per chi ha fatto alpinismo, quante volte avendo pratica, allenamento e piede sicuro e sapendo muoversi si procede in libera anche in tratti che visti dall' esterno potrebbero consigliare di legarsi e procedere facendo sicurezza, facendo inorridire i non-alpinisti ed i ligi-alle-regole ... 'guarda quelli ... ma sono pazzi...'
sbagliato ? certo, in teoria, eppure è così, in pratica ... dov' è il limite ? su quel nevaio uno si lega e l' altro no, con quale forza di vento e mare si indossa cintura ? e il giubbotto ? anche se non c'è quello gonfiabile ma solo quelle schifezze obbligatorie ?

che dovremmo essere più prudenti, ebbene, concordo
che passata salvore con bora a 30 nodi e raffiche a 40, pioggia battente e visibilità quasi nulla sarebbe da legarsi ed ingiubbottarsi non c' è dubbio
(anzi, ti dirò, in quelle condizioni noi già a salvore avremmo vigliaccamente virato di 180° e saremmo tornati ad umago:blushSmile

scusa la lunghezza, ma ti sei lamentato che c'era poca discussione, ora beccati questa, mi è venuta così... Big Grin

saluti velici
sarastro

Grazie Sarastro, ottime riflessioni, come sempre da parte tua, del resto...

Sono d'accordo sul fatto che se si ha il piede marino il limite in cui si indossa la dotazione di sicurezza è spostato 'più in là'...
Il limite tra il maltempo e una bella veleggiata impegnativa lo fa la barca e l'equipaggio...
Se conosco a fondo la barca (significa muoversi anche ad occhi chiusi e avere sempre un appiglio disponibile) e se ho piede marino, certamente correrò meno rischi di chi non si trova in questa condizione...
Credo che la decisione di indossare cintura e giubbotto venga da se, in base all'esperienza di ciascuno, allo stato del mare e alla marinità della barca...
Per portare un'esperienza personale, sono più portato a legarmi navigando di lasco/poppa che non di bolina...La mia barca di bolina ha una stabilità di rotta anche con autopilota eccezionale, anche con mare e vento veramente tosti (vedi la 500x2 di quest'anno)...
Di lasco e poppa, non è lo stesso, se per distrazione o sotto auopilota che non anticipa l'onda, le imbardate possono essere pericolose...
08-10-2010 17:04
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BEPIN Offline
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Confronto serio sulla Sicurezza
Ho fatto casino con le quote...
Spero si capisca lo stesso...
08-10-2010 17:06
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cicciopettola Offline
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Confronto serio sulla Sicurezza
Citazione:Peter ha scritto:
ribadendo il concetto che sulla sicurezza noi popoli mediterranei abbiamo qualche lacuna rispetto agli anglosassoni. Già il fatto che in Italia la gara si basa su chi riesce ad avere meno dotazioni obbligatorieBlush ripetto a quelle prescritte, mentre nei paesi anglosassoni si lascia la scelta alla responsabilità dello skipper la dice lunga.
Personalmente devo dire che molto ho imparato da mia moglie,imparando a considerare la mia sicurezza/incolumità anche come responsabilità verso l'equipaggio (moglie e due bambini)che da me dipende in mare.


tutte osservazioni assai pertinenti e che condivido
08-10-2010 17:28
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cicciopettola Offline
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Messaggio: #40
Confronto serio sulla Sicurezza
Citazione:nour ha scritto:

allora, ho pensato, è questione certo di sensibilità verso il tema della sicurezza ma soprattutto di educazione. ed è anche, forse, una questione di atteggiamento 'virile' quasi che l'indossare il giubbotto non sia (o, meglio, non fosse) contemplato.
leggo riviste nautiche inglesi e l'approccio è totalmente diverso anche nella stampa. in ogni fascicolo ci sono articoli che riguardano la sicurezza, gli incidenti in mare e storie di, purtroppo, eventi reali da cui trarre esperienza e conoscenza. l'informazione è veicolo per la conoscenza e contribuisce alla formazione di una sensibilità anche verso la sicurezza. questo manca da noi.


ho letto il Coles 3 volte e non mi stanco mai di rileggerlo ancora.. è come dici tu, purtroppo! (tanto vero quanto la morte banale di Tabarly poi provi la confidenza di certuni con tante miglia alle spalle..)
08-10-2010 17:32
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