Leonardo Vecchi
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Coppercoat
secondo la mia esperienza diretta, il coppercoat è interessante per certi aspetti, ma non è una panacea.
probabilmente svolge azione antifouling migliore rispetto le normali antivegetative. Non so fare un confronto con antivegetative 'speciali', ovvero molto velenose e proibite per il diporto, di quelle che si impiegano in ambito militare (della 'pucia' non ho esperienza). Né so di altri prodotti al silicone, Né tantomeno del flatting.
Fra gli aspetti positivi, direi che:
- il coppercoat è antifouling senza rilascio inquinante
- si può spazzolare (e riattivare) in acqua, facendo un giro di chiglia d'estate;
- impermeabilizza (previene osmosi) irrobustisce lo scafo
- se applicato correttamente e in abbodanza, forse fà risparmiare: quando si ala, basta lavare e grattare con rotoorbitale per far affiorare il rame senza dare altre mani
- non mi pare che il suo impiego costituisca una scelta irreversibile (come qualcuno sostiene): se si vuole tornare alle antivegetative normali, basta sovrapporre.
Credo che molto dipenda da dove sta ormeggiata la barca: nel mio caso, il golfo di spezia, il fouling è molto aggressivo.
Alerò a breve, per manutenzioni varie. Ma poco sotto il galleggiamento, il dente di cane ha già fatto la sua apparizione (dopo più di 2 anni). Pare che si crei un deposito di calcare che inibisce l'azione del rame (lo isola) lungo la murata che è semisommersa.
Insomma, per durare e consentire di non alare per lunghi periodi, serve darsi da fare per impedire che il rame si isoli, e dunque rimuovere l'erbetta non appena compare.
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28-02-2011 00:54 |
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Montecelio
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14-03-2011 20:13 |
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