deke
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Andatura da preferire per salire in testa d'albero
L’andatura migliore dipende dalla tecnica di salita, dal punto in cui bisogna operare (testa d’albero o più in basso), dal tipo di albero (se cioè per esempio ci si può sedere sulle crocette) e dalle drizze libere.
Innanzitutto è bene premettere due indicazioni generali su come attrezzarsi:
- evitare il bansigo e preferire un imbrago da alpinismo: permette più libertà di movimento e per essere a norma deve superare esami più ferrei, inoltre presenta più punti di ancoraggio
- legare tutti gli attrezzi con delle cimette all’imbrago (se per caso cade giù qualcosa potrebbe bucare la coperta
- se si sale da soli usando l’attrezzatura da torrentismo / treeclimbing un caschetto potrebbe essere molto utile in quanto si potrebbe sbattere contro l’albero
- non salire se si soffre di vertigini o se si è troppo spaventati, il panico da vuoto rende impossibile ogni riflessione
- è fondamentale la fiducia nell’attrezzatura che si sta usando, spesso questa paura porta a usare due imbraghi e molte drizze così se ne rompe una ho l’altra (è però utile ancorarsi alla drizza con una gassa e un moschettone da arrampicata)
Le tecniche principali sono:
issati dal pozzetto a poppavia dell’albero: usando una drizza con uscita verso poppa (si può anche fare in navigazione a patto di avere un’altra drizza parallela a quella della randa) ci si fa issare da un aiutante a cui spetta l’ingrato compito di smanigliare come un dannato a un winch in pozzetto, l’issato non deve far altro che tenersi in qualche modo. In navigazione è comoda poiché ci si può appoggiare con un fianco alla randa e intanto ci si teine o all’albero oppure a una drizza fissata a piede d’albero. La scomodità di questo metodo è che non si riesce a passare dall’altro lato della randa (fattibile a tutte le andature a patto che non avvengano virate o strambate).
Issati dal pozzetto a pruavia dell’albero:
si viene issati sempre con l’aiuto di un winch ma questa volta si usa la drizza spi, la salita è un po’ più difficoltosa a barca sbandata poiché bisogna evitare di perdere il contatto con l’albero o con le sartie (il trucco di fissarsi a una drizza a riposo o con un moschettone o con uno stroppo funziona). Durante la salita si potrebbero però incontrare un po’ di impicci tipo il radar, le luci o il carica altro. In compenso si può passare da un lato all’altro abbastanza comodamente ma è più probabile finire a oscillare come un pendolo nel vuoto. Alcuni preferiscono tenersi alle sartie invece che salire lungo l’albero (fattibile di bolina, alle portanti c’è l’impiccio del tangone e del carica alto).
Brutale fino alla prima crocetta:
è un metodo un po’ barbaro e serve un ottima agilità, se serve salire fino alla prima crocetta (a patto di potersi pesare su di essa) si può arrampicarsi tra la sartia più esterna e la bassa, in pochi balzi si arriva alla prima crocetta. I punti negativi sono ovviamente che non si è assicurati (ci si può però assicurare una volta saliti) e che si arriva solo alla prima crocetta, si potrebbe proseguire con la stessa tecnica ma è troppo pericoloso (fattibile a tutte le andature, l’importante è non avere troppa onda).
Da soli con attrezzatura da arrampicata:
è una tecnica molto più complessa e impegnativa, io l’ho usata più volte per il treeclimbing, se qualcuno è interessato posso però spiegare in cosa consiste (anche se è meglio provarla con qualcuno che la conosca bene, è una tecnica usata nel torrentismo, nel treeclimbing e in speleologia, gli arrampicatori del CAI potrebbero non conoscerla) (la si usa in regate tipo la Vendeè globe o quando il resto dell’equipaggio ha bigiato il week end di manutenzione)
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01-02-2012 04:34 |
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