IanSolo, allora siamo in due, con l'aggravante nel mio caso che essendo anche mio padre appassionato di elettronica la quantita' di diavolerie in barca e' meglio non definirla numericamente
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Noi col trasformatore - e che un trafo tradizionale con nucleo ferromagnetico si rompa... uhm.. speriamo che non succeda (SGRATTTTT!!) siamo andati bene anche quando mio padre e' andato a finire negli angoli di mondo con le situazioni piu improbabili.
Devo pero' ammettere che anche con le barche precedenti problemi non ce ne sono mai stati e li non c'erano ne magnetotermici, ne differenziali ne isolatori. L'impianto era in verita' piu semplice.
Detto questo erano anche altri tempi e i voltaggi anomali della terra invocati anche da Davide piu sopra mi fan ritenere vieppiu' valida la mia soluzione, che pero' non pretendo sia presa come vangelo.
L' unica cosa sulla quale a questo punto mi viene da pensare e' come gestire il negativo delle batterie, postulato che *per conto mio personalissimo* sia cosa molto igienica collegare anche questo a uno zinco (meglio: piu zinchi, come per la 220, santa cosa avere due path to ground) in acqua proprio per evitare che eventuali cavi del negativo che facessero contatto con qualcosa che va a finire in acqua provocassero i problemi correttamente descritti da Davide. E' l' idea del circuito di 'bonding' da lui menzionato, con zinco (anzi zinchi) a perdere.
Se poi collegare a zinco e quindi a terra-acqua OGNI SINGOLO PEZZO di metallo che sta in barca... non dovrebbe essere necessario se ho negativo 12/24, neutro e giallo/verde a potenziale-acqua ma aspetto suggerimenti e smentite.
Quanto infine al negativo-sul-motore-piuttosto-che-no una volta rispettate tutte le condizioni sopra non so se con l' impianto descritto *e l' isolatore all' asse elica invocato* si abbiano problemi col motore a massa e quindi collegato al bonding e agli zinchi. Mi verrebbe da dire di no perche' si rientrerebbe nell' ambito 'automobilistico'.
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