01-02-2012, 21:13
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2012, 21:15 da lfabio.)
Io quoto rob e hal e mi esprimo esplicitando ulteriormente il pensiero di Rob: tra le cose pericolose, annovero una persona nata e cresciuta sulle derive che sale su un cabinato e pretende di farlo andare allo stesso modo. E difatti si vede anche sul forum, le persone suggeriscono barche piccole e leggere e pretendono di farle andare... come derive, quando un 50' che pesa 24 tonnellate magari con la deriva ha punti di contatto abbastanza limitati.
Capiamoci: in deriva ci sono stato anch' io ed e' sicuramente vero che si affina la sensibilita' nella gestione di aria ed acqua. Mi permetto pero' di osservare che a meno del sottoinsieme degli ambiti agonistici puri - e nemmeno tutti - ci sono numerosissime altre considerazioni altrettanto necessarie se non altro per la sicurezza propria ed altrui.
Ritengo quindi che andare in deriva sia propedeutica utile, sicuramente non necessaria a meno di non ricadere negli ambiti agonistici predetti ma soprattutto che non sia *assolutamente sufficiente* per poter condurre in sicurezza un cabinato, foss' anche solo un Caipirinha...
Anticipo i puristi dicendo di essere perfettamente sciente di essere uno che va in barca, non un purista della vela.
Capiamoci: in deriva ci sono stato anch' io ed e' sicuramente vero che si affina la sensibilita' nella gestione di aria ed acqua. Mi permetto pero' di osservare che a meno del sottoinsieme degli ambiti agonistici puri - e nemmeno tutti - ci sono numerosissime altre considerazioni altrettanto necessarie se non altro per la sicurezza propria ed altrui.
Ritengo quindi che andare in deriva sia propedeutica utile, sicuramente non necessaria a meno di non ricadere negli ambiti agonistici predetti ma soprattutto che non sia *assolutamente sufficiente* per poter condurre in sicurezza un cabinato, foss' anche solo un Caipirinha...
Anticipo i puristi dicendo di essere perfettamente sciente di essere uno che va in barca, non un purista della vela.
