Citazione:gc-gianni ha scritto:
Citazione:alx ha scritto:
Citazione:gc-gianni ha scritto:
Citazione:Zerbinati Davide ha scritto:
....Un buon circuito prevederebbe che il cavo di terra 220V, va a collegarsi con il negativo delle batterie e poi va fuori scafo con uno zinco. Poi ricollegati a quello scritto sopra.
il collegamento di terra al negativo delle battrie è assolutamente da evitare.
veramente anch'io sapevo che, con bonding, e' bene collegare il negativo DC con la terra AC.
Lo riporta anche il testo di Serafini 'L'apparato elettrico di bordo'
tra l'altro anche lui parla di piastra non soldi rame ma anche di bronzo..
assolutamente sbagliato collegare la chiglia alla terra comune e per
questo anche collegare il negativo alla terra del 220V perchè il negativo è collegato al motore ed all'albero elica, questo causerebbe corrosione di queste parti per correnti galvanice verso
altri metalli esterni alla barca.
la piastra esterna, che servirebbe per creare un dispersore di terra locale, è sicuramente meno efficiente della tera presa dalla colonnina banchina e serve solo da coadiuvante alla stessa ma non sostitutiva.
Quello che dici tu e' valido in un impianto tutto isolato con terra collegata alla banchina, funziona invece se hai un corretto circuito di bonding collegato agli zinchi e l'impianto di terra della barca e' isolato dalla terra di banchina: se usi un trasformatore di isolamento ti trovi in questa situazione, devi per forza avere un impianto di terra locale con piastra immersa, che puo' benissimo sostituire il collegamento in banchina.
Tra l'altro questo impianto ti serve anche per collegare le altre fonti di 220V, e cioe' generatore e/o inverter, che dovrebbero avere anche un differenziale (cosa che non fa NESSUNO, con grande rischio!!!).
Ovvio che se hai la terra di barca separata quando sei in secco devi provvedere ad una terra alternativa, perche' non puoi scaricare in mare.
Il problema e' che un impianto e' composto da una serie di componenti che lavorano insieme, ed ha ragione chi dice che non esiste una regola universale, perche' si parte da impianti gia' fatti seguendo filosofie le piu' disparate, sarebbe piu' semplice farlo da zero.
Ed e' per questo che sono d'accordo con Giorgio e Davide, che in determinati casi, con impianti semplici e utenze isolate e ben controllate, sia possibile, per un armatore che ha le idee chiare e sa di cosa sta parlando, rimuovere la terra per evitare corrosioni galvaniche.
Questo non vuol dire che debba essere la regola, che tutti dobbiamo fare cosi', o che debba essere consigliato tout court di fare cosi', ma in certi casi puo' essere un opzione.