Giorgio, con serenita', ti faccio osservare che il punto focale della questione non e' se puo' o no avvenire un fenomeno del genere ma piuttosto la pericolosita' di modificare una parte critica dell'impianto elettrico senza aver valutato attentamente e con la necessaria competenza se il risultato e' adatto a garantire la sicurezza della vita umana.
Nel caso indicato leggo che l'impianto fu progettato 'tutto isolato' e, in quel caso, il collegamento ha costituito un'alterazione del progetto iniziale che forse ha portato all'anomalia lamentata.
Sempre nello stesso caso si osserva nella prima fotografia un danno sull'estremita' del tubo di raccordo e questo e' coerente con quanto l'elettrochimica descrive e insegna (effetto punta) e l'ipotesi fatta puo' rientrare nel novero delle possibilita'.
Discorso molto diverso e' quello del danno visibile nella terza fotografia che e' avvenuto lungo una saldatura e in una zona dove il campo elettrico non puo' arrivare in quanto si trova all'interno di una 'gabbia' metallica (il serbatoio stesso) e, similmente al fenomeno della 'gabbia di Faraday', la tensione si annulla, questo affermato nella considerazione che il liquido sia all'interno e non all'esterno come in tutti i serbatoi. Il guaio in questo caso e' palesemente da definire come corrosione interstiziale (pag 13 par, 1.7
http://www.die.unipd.it/files/P6Rel_7.pdf Universita' di Padova) o da sforzo (pag 14 stesso documento) in quanto le correnti disperse (sempre a pag 14) vanno a localizzare la loro azione nel punto in cui queste escono dalla struttura immersa lasciando il resto addirittura con comportamento 'catodico' e, quindi quasi protettivo.