Stallo della chiglia, Polari, Certificato ORC
Il problema e' alquanto complesso, e non tutto e' riconducibile alla teoria, o meglio la teoria e' valida, ma poi quanto la realta' poi e' uniforme alla teoria?
Intanto partiamo da un concetto, il piano velico, e quello di deriva, come hanno gia detto illustri colleghi furumisti funziona secondo il principio dell'ala e della portanza. Qui pero' sorgono alcune discriminanti,
L'aereo si muove in un unico fluido (aria) e piuttosto stabile, ossia ad una velocita' di 800 kmh una raffica di 10 o 20 nodi e' praticamente ininfluente.
E inoltre i profili lavorano a velocita' costanti o comunque completamente controllabili dal pilota, sono vere e propie ali con AR enormi e quindi molto piu' efficienti di vele o derive
La barca a vela e' un sistema ben piu' complesso,, si muove in die fluidi di densita' diversa, (rapporto aria / acqua 1/6 ??????) , tale fluidi hanno un movimento relativo rispetto alla barca di grande entita', basta pensare al TWS rispetto alla BSP : non ci troviamo quindi in una situazione da laboratorio per studiare il problema.
Inoltre mentre sull'aereo se qualcosa non funziona si rischia la buccia e quindi lo standard di costruzione e' elevatissimo e certificato, sulla barca no.....a cosa mi riferisco ???
Chi di voi e' certo di avere il bulbo in dima come da progetto? Chi ha delle vele dalla resa ottimale? Pochi temo, anzi pochissimi.
Vi faccio un esempio pratico e personale, il nostro millennium non stava dritto con aria e scarrocciava molto, con poco vento andava bene, ma quanto bene?
Nel lavoro di ottimizzazione abbiamo affrontato il problema dime e pur essendo una barca che usciva con 2 gusci a coperura della deriva abbiamo trovato che da un lato eravamo fuori di 2 cm rispetto alle dime, e dall'altro di 1. Questo faceva si che il profilo non fosse piu' della forma studiata per abere massima portanza. Sul 40.7 per portare il bulbo in dima si asportavano piu' di 150 kg di materiale e anche questa era una barca da CR di un rinomato cantiere.....vi lascio immaginare gli altri,
Non parliamooi del sistema vele, albero regolazioni, se no mi toccascrivere un libro....
Tornando alla questione iniziale, con 2 nodi secondo me non ha senso ragionare di efficienza di profili o altro, la barca quasi non si muove, hai bisogno solo di un ottimo timoniere e tailer capaci, inoltre l'aumento di 1 nodo di aria ( che una strum elettr. Media a volte si perde) rappresenta il 50% di aumento, a livello teorico mi sa abbastanza influente il discorso si deve analizzare secondo me a 4 nodi
Il nostro target a 4 nodi e acqua piatta ( fonfamentale....) e, 3,84 a 47 gradi di twa usciamo dalle virate poggiati di circa 7/9 gradi in piu con le vele un po lascate e twistate ( occhio cm ... Non metri ) ' torniamo a targhet e poi riorziamo, quanto tempo ci mettiamo? Non ho mai cronometrato,
Sorto tale intensita' non ho target, anche perche secondo me sarebbero inutili....
D.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-03-2012 15:25 da davnol.)
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