Capitanmano
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Pulpiti o delfiniere piegati
Ho raddrizzato per due volte (su due mie barche)e senza doverlo smontare il pulpito di prua piegato da urti e con buoni risultati.
In ambedue i casi il pulpito, sostenuto da tre elementi 'verticali' (in realtà, chiaramente, obliqui verso avanti) era arretrato e spostato di lato di una decina di centimetri per urto non sull'asse esatto longitudinale della barca. Inoltre, condizione importante, come già giustamente detto, i tubi non presentavano evidenti schiacciature.
Dopo staccato le draglie dal pulpito ho armato un travetto di legno di buon diametro (8x8 o 10x10 non ricordo) solidarizzato al musone di prua e alla coperta, posto in orizzontale a livello della coperta, a sporgere in avanti e di lato verso prua di circa un metro e mezzo, un po' come un bompresso per intenderci. Quanto di lato in relazione alla direzione di 'storgimento' del pulpito. Ho solidarizzato poi tre quadrelli di legno (6x6 mi pare) di crca un paio di metri, ai tre montanti del pulpito (i tubi 'verticali') con legature belle strette di cimetta prestirata, dopodichè ho unito le parti alte dei tre legni con una cima resistente in modo che dovessero lavorare obbligatoriamente assieme. A questo punto ho armato un paranco tra la parte più alta del quadrello solidale al tubo anteriore e l'estremità anteriore del travetto-bompresso. Ho portato la cima del paranco sul salpaancore e a mano ho cominciato a tirare... E' abbastanza impressionante vedere la forza che occorre per raddrizzare tre tubi e ho avuto paura di spaccare qualcosa in una nuvola di schegge e frustate, però, procedendo progressivamente e via via controllando il risultato (rilasciando la tensione che è questione di un attimo) ho alla fine riportato il pulpito dove doveva. Nota che, per la notevole elasticità del metallo occorre non solo raddrizzarlo fino al punto dovuto bensì superarlo e nemmeno di poco perchè una volta lasciata la tensione si collochi al suo posto. Ho navigato poi per anni con ambedue le barche senza nessun problema. Per piccole piegature delle parti orizzontali ho altre volte usato il crick a losanga dell'auto. Invece un candeliere brutalmente piegato e schiacciato (senza che la sede barca avesse minimamente ceduto: bello robusto il Sortilege) fu riparato tagliandolo e saldandolo (con anima dentro) da un bravo saldatore. Una volta lucidato non si vedeva assolutamente nulla.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-11-2012 01:07 da Capitanmano.)
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12-11-2012 01:04 |
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