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SSB su Alpa 42
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SSB su Alpa 42
Ciao Fabino

Il mondo anglosassone e USA é molto più scafato di noi mediterranei su SSB ed hanno già condotto ogni serie di raffronti. Personalmente io non ho fatto test comparativi ma conoscendo gli installatori posso comprendere come la piastra sia la scelta di fatto prediletta per facilità di installazione. Per contro devi forare lo scafo, hai una 'appendice' in più ed hai tutti gli inconvenienti usuali delle correnti spurie che potresti generare e che potrebbero attaccare altre parti dello scafo per cui dovrai interporre un blocchettino di filtro con 3 o 4 condensatori per non lasciar passare componenti continue.

A quel punto test pratico alla mano collegamenti migliori sono stati ottenuti semplicemente collegandosi ad un passascafo con una piattina di 20mm di rame, oppure ai bulloni della chiglia. Di fatto lo scopo é quello di collegarsi al 'mare' che funge da trampolino di lancio per il tuo segnale. trainarsi una treccia di 6 o 7m immersa in acqua e collegata al morsetto di massa RF del tuo accordatore é ancora meglio.

L'alternativa a collegarsi direttamente al mare é quella di un accoppiamento allo stesso (in pratica ti ci 'appoggi' sopra usando lo scafo VTR come intercapedine o materasso. Per far questo devi realizzare una rete o maglia con nastro di rame di una 20ina di mm e che abbia l'estensione di un mq (meglio se di più). Puoi persino utilizzare un serbatoio metallico come superficie (non deve essere a massa elettrica). Unica condizione devi essere parallelo e vicino il più possibile all'acqua esterna allo scafo e quindi devi piazzarla internamente in carena. Alcuni scafi ce l'hanno già resinata in carena. Alcune installazioni 'cheap' usano rete metallica da pollaio. Controindicazioni: la briga di stendere il tutto e di portare la piattina allo slug di massa RF dell'accordatore e la corrosione della piattina che se non protetta prima o poi se corrode.

Uovo di colombo sono i Radials. Anzichè un trampolino che in qualche modo si 'appoggia' direttamente o indirettamente al mare questi funzionano come piattaforma sospesa. Sono un gruppo di conduttori filari (comune filo elettrico isolato) che corrono più o meno paralleli gli uni agli altri e di varie lunghezze in funzione delle lunghezze d'onda che si vogliono ottimizzare. Fungono un po' come il 2o braccio del dipolo. Ai fini nautici il più lungo sarà sui 10m e quando ne hai messi assieme 4 o 5 di varie lunghezze sei a posto su tutte le frequenze. Li puoi fare correre sopra i cielini o lungo le murate.

La KISS altro non é che una matassa di radials testati per le frequenze nautiche, impacchettati in maniera particolare e si presenta come un tubo di 25 o 30mm di diametro e lungo circa 3m e mezzo che puoi abbisciare sotto una cuccetta, a parete o a cielino senza curarti di nulla. Radials e KISS funzionano indipendentemente dall'acqua di mare e quindi anche se alati.

Nulla vieta di far coesistere i vari sistemi (credo sia solo migliorativo per la trasmissione) ma a me non piace il collegamento diretto ad acqua di mare per timore di creare loop di componenti continue (possibili anche se hai tutti i passascafi, serbatoi e chiglia collegati a massa elettrica).

Faccio pubblicità indiretta. Il libro di Rob (stimato membro di AdV) é già alla 2a edizione ed ha un ottimo approccio pratico/teorico. Da leggere!
19-12-2012 16:43
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