Capitanmano
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aria condizionata a bordo
Citazione:dapnia ha scritto:
Se non la provi non lo capisci e quando lo capisci sai che è una gran cosa.
In estate, di notte all'ancora, in rada, non serve: si può tenere aperto, la barca si dispone sempre nel letto del vento (che poco o tanto in rada e in mare c'è) e un’apertura nel giusto verso c’è sempre: anche un piccolo oblò che soffia sulla faccia fa miracoli; si aggiunga che di notte, in mare e anche a poca distanza dalla costa, fa sempre fresco, al largo, addirittura freddo.
Di giorno, in mare si va e vento reale o dinamico ce n’è quasi sempre, poi basta stare fuori e nemmeno il caldo del motore dà fastidio.
Al contrario, nei marina, tenere sempre tutto aperto non è una cosa simpatica: di notte il vicino rumoroso e le zanzare, di giorno il caldo anche torrido, sempre l’umidità, che nelle ore notturne opprime e di giorno sfianca.
La barca, poi, anche con tendalini e tendine varie, spesso è un forno.
Ed è allora che apprezzi l’oggetto.
Ci sono monoblocchi, che io sconsiglio, e split, con i quali è possibile sistemare l’unità di compressione lontano, in un gavone, ben isolata e con i silent block giusti, così non vibra e non fa rumore; l’unità di evaporazione (una o più) dove serve, occupando così anche poco posto nella zona vivibile della barca.
Con una macchina dotata d’inverter (detto grossolanamente: modulatore di funzionamento), si ha l’assorbimento modulato sul funzionamento, e con la pompa di calore, si può anche riscaldare.
Per una barca sui 12 metri, un assorbimento di 1200/1500 watt, o anche meno, è normale e credo che qualunque colonnina lo regga.
Volendo, un alternatore di potenza, un banco batterie giusto, motore acceso e un buon inverter sinusoidale, rendono il complessivo usabile anche staccati dalla colonnina (per esempio in navigazione a motore, sotto il solleone e con una bava di vento in poppa, insufficiente per andare a vela ma bastevole a creare un microclima tropicale caldo umido), oppure nelle stesse condizioni di navigazione, di notte, con gente dabbasso che tenta di dormire e si ritrova cotta: bollita o in umido.
A queste affermazioni, di certo i puristi e gli esoterici della navigazione “barefoot” storceranno il naso e magari si strapperanno i capelli gridando all’eresia, ma se in barca ci stai e ci stai tanto, qualche comodità finisci per apprezzarla.
Tutti siamo stati giovani, quando in una barchina di pochi metri resistevamo ai rigori invernali con solo un sacco a pelo e una ragazza da indossare a pelle, e d’estate il sole ci crogiolava, e quando, dopo il tuffo refrigeratore, si finiva sotto, nel forno, incuranti di tutto e di tutti, in una striminzita cuccetta urlavamo a Eros la nostra gioventù e la nostra voglia di vivere.
Dove sei bella Morettina, e tu, Biondina capricciosa?
Se chiudo gli occhi, sento ancora l’afrore della vostra pelle bollente, e se mi leggete, miei cari sogni lontani, possiamo nuovamente imbarcarci in una fugace avventura, nascosti sottocoperta, e chiuderemo tutto, che nessuno veda e sappia, e ci scioglieremo solo uno nelle braccia dell’altro, non certo per il caldo: ora, a bordo, ho l’aria condizionata.
http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=25879
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Vedo che anche tu qualche rimpianto per quando non c'era il condizionatore ce l'hai...
Ma appunto: che ci stiamo a fare nei marina invece che navigare?
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-03-2013 06:39 da Capitanmano.)
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