13-03-2013, 16:05
Ciao Danilo,
certo che il risciacquo con acqua dolce a fine stagione, e sopratutto l' adozione del pagliolino suggerito molte altre volte da RMV2605D fanno parte della buona manutenzione della catena.
Ma questa resterà comunque in un ambiente umido.
Allora il suggerimento di oliare la catena, o nel modo che Maro ci riporta dai Glenans, oppure direttamente nella cala catena come a volte ho fatto io con barca a terra, è un passo ulteriore e non alternativo: chi lo adotta non si è certo dimenticato che tra le attrezzature c'è la linea di ancoraggio.
Ribadisco: sopratutto oliandola con oli vegetali di scarso pregio, lo stratagemma, se riesce a prolungare anche di poco la vita della catena, è secondo me fortemente virtuoso da un punto di vista ecologico, malgrado che a qualcuno possa apparire scandaloso.
Anche senza andare a computare i Joule necessari a fondere un quintale di acciaio (che sono tanti, pur essendo solo una piccola parte dell' energia incorporata nella nostra catena), pensiamo sempicemente alla grande sproporzione tra il costo monetario di qualche litro d' olio e quello di una tesa di catena. E pensiamo che il costo monetario, pur sommariamente e con i dovuti distinguo, è indicativo anche dell'impatto ambientale di un manufatto...
Io volevo solo dire, in riferimento all' intervento di Maro e al tuo, che spesso quel che appare non è, visto che la problematica specifica me la ero già posta in occasione di ungimenti della mia preziosa catena Aqua 7 ad alta resistenza e altrettanto alto costo.
Saluti scivolosi.
certo che il risciacquo con acqua dolce a fine stagione, e sopratutto l' adozione del pagliolino suggerito molte altre volte da RMV2605D fanno parte della buona manutenzione della catena.
Ma questa resterà comunque in un ambiente umido.
Allora il suggerimento di oliare la catena, o nel modo che Maro ci riporta dai Glenans, oppure direttamente nella cala catena come a volte ho fatto io con barca a terra, è un passo ulteriore e non alternativo: chi lo adotta non si è certo dimenticato che tra le attrezzature c'è la linea di ancoraggio.
Ribadisco: sopratutto oliandola con oli vegetali di scarso pregio, lo stratagemma, se riesce a prolungare anche di poco la vita della catena, è secondo me fortemente virtuoso da un punto di vista ecologico, malgrado che a qualcuno possa apparire scandaloso.
Anche senza andare a computare i Joule necessari a fondere un quintale di acciaio (che sono tanti, pur essendo solo una piccola parte dell' energia incorporata nella nostra catena), pensiamo sempicemente alla grande sproporzione tra il costo monetario di qualche litro d' olio e quello di una tesa di catena. E pensiamo che il costo monetario, pur sommariamente e con i dovuti distinguo, è indicativo anche dell'impatto ambientale di un manufatto...
Io volevo solo dire, in riferimento all' intervento di Maro e al tuo, che spesso quel che appare non è, visto che la problematica specifica me la ero già posta in occasione di ungimenti della mia preziosa catena Aqua 7 ad alta resistenza e altrettanto alto costo.
Saluti scivolosi.
